Il Carcere femminile - Le ispezioni

Scritto da , il 2018-02-09, genere pulp

La prima ad essere esaminata è la vecchia. Le fanno aprire la bocca la fanno tossire, succederà spesso durante la perquisizione, la guardia da dietro la tocca su tutto il corpo toccandole anche la parti intime. Poi passa all’ispezione interna: con l’aiuto di una torcia le controlla prima esternamente poi internamente, vagina e ano. La donna si lamenta ma la guardia con una bestemmia mette fine ai reclami e le ordina di fare dei piegamenti sulle ginocchia. La donna esegue con molta difficoltà. Tocca ora alla figlia: la guardia la fa appoggiare al muro mettendola quasi in orizzontale con la schiena le fa divaricare al massimo le gambe le fa flettere leggermente. In quella posizione le ispeziona esternamente vulva e ano, poi le chiede di tossire pesantemente e le infila con violenza due dita in vagina. La ragazza caccia un grido subito soffocato da una pesante sberla sul culo. L’altra donna sfibrata dalle flessioni cerca di darle un aiuto ma viene fermata da una spinta che la butta sul pavimento. “ Ha qualcosa da nascondere “ dice la guardia guardando le altre due colleghe. “ Sicuramente “ esclama una delle due “ Dobbiamo essere più scrupolose” . La ragazza è spaventata e dolorante viene fatta rimettere al posto . E’ora tocca a me . E’ il mio turno.
Paolina , il nome della guardia, mi fa divaricare di più le gambe e mi ordina di aprire la bocca mi fa tirare fuori la lingua e spostarla da una parte all’altra della bocca. Mi fa chianare in avanti e mi ordina di passare velocemente le mani fra i capelli e poi di scoprire la nuca. L’operazione è difficoltosa ma riesco a stare i piedi. Con decisione comincia a toccarmi in tutto il corpo, anche se sono nuda è non posso nascondere nulla. Mi palpa, perché è questo fa in realtà, con particolare attenzione al seno, ho una terza scarsa, tirandomi i capezzoli e facendomi male e pizzicandomi i glutei. Mi ordina di mostrargli la vagina, con le mani mi fa scosto le labbra vaginali in modo che si veda l’apertura vaginale che illumina con la solita luce pila. Mi fa girare e appoggiare come l’altra ragazza con le mani al muro, nel frattempo le altre due disgraziate sono nude con braccia incrociate sopra la nuca e gambe divaricate, mi fa divaricare bene le gambe e flettere e mi ispeziona il retto infilando un dito nel culo. Il dolore è atroce anche perché mi chiede di tossire forte ed è una tortura perché la sensazione è quella di andare di corpo con un tappo sull’ano. In quella posizione e facendomi flettere sulle ginocchia passa la mano sulla vagina mettendo un dito sull’apertura vaginale e ordinandomi di tossire con forza. Non ne esce nulla, capirò che queste pratiche servono a far espellere eventuali oggetti , soprattutto droga, per essere portati in carcere. Contrariamente alle altre due vengo fatta rivestire; scopro subito che si sono trattenute le mutandine il reggiseno le scarpe, mi verranno riconsegnati più tardi senza lacci e vengo scortata di nuovo al deposito dove mi verrà dato il corredo del detenuto.

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