La storia di Lyril - Frusta e lacrime

Scritto da , il 2018-02-01, genere sadomaso

Ero in una prigione, completamente legata, impossibilitata a muovermi. Chi mi slegò non aveva un viso a me noto. Dopo poco ero in una sala buia, fredda, piena di strumenti medievali dove mi hanno fatta gentilmente accomodare sulla ruota. Dopo avermi bloccato gambe, braccia e collo hanno cominciato a farla girare mentre uno degli aguzzini tirava di frusta...quella da domatore...sentivo le mie urla risuonare nella sala...più urlavo più i colpi tagliavano la mia carne. Mi hanno fatta scendere e posizionare sulla sedia chiodata con le gambe spalancate e un Hitachi posizionato a contatto del clitoride. Naturalmente mi era vietato venire. Ogni volta che raggiungevo l'orgasmo, colpi di una particolare frusta, completamente di metallo con borchie finali, dilaniavano la mia carne. Adagiata su una panca con di fronte una sex machine mi hanno penetrata con dildo di varie dimensioni, crescenti, fino ad allargare al massimo la figa...a quel punto, fermata la macchina, mi hanno riempita di cera bollente. Presa una rete a maglie larghe è stata fissata alla cera rappresa con delle mollette...ed ecco che qualcuno strappa tutto da me con violenza...... Il dolore, immenso, mi ha portata a venire senza permesso...... Venni punita. Mi dilatarono il culo con la sex machine e poi fistato con entrambe le mani.
A quel punto ero pronta per la parte hard a sentire l'aguzzino… Entrò una donna, altissima, magra e tirata a lucido con in mano una frusta. Ceduta a questa signora elegante, mi ha fatto salire nella sua auto. Per tutto il viaggio, morsi a capezzoli, clitoride e grandi labbra oltre uno stimolatore provvidero a tenermi in tiro. Arrivati nel suo dungeon mi ha bendata e condotta su una sedia ginecologica dove mi ha legata in modo da rendermi impossibile qualsiasi movimento. Avevo i tiralatte ai seni uno più piccolo sul clitoride e di nuovo la sex machine in me ma con un dildo più piccolo. Mi disse che ci saremmo riviste la mattina seguente. Cominciai a piangere ma fu inutile. Non riuscivo a muovermi e a un certo punto ho perso i sensi per la stanchezza e per i continui dolori misti a orgasmi.
La mattina seguente arrivò un’altra donna che mi slegò e tiro fuori un dildo enorme in cui inserì un perno presente nel muro così da renderlo eretto.
Presa per il collare e mi guidò a farle un pompino...nella mia testa sapevo già che sarei stata punita....
Cominciai con un po’ di timore...ma man mano che leccavo, mi eccitavo ed arrivai a toccarmi dimenticando che non era permesso.
Questo errore provocò l'ira della seconda donna che si arrabbiò, mi prese la faccia e di fece leccare a forza la figa e il buchetto fino a venire sul mio viso.
A quel punto mi mise sulla cavallina cosparsa di crema di zenzero e mani legate a un cavo fatto passare su un trave.
I piedi bloccati da pietre in modo da impedirmi di muovermi...
Ad ogni mio minimo movimento premevo sulla figa eccitata che era sempre più infuocata per via dello zenzero....
Arrivò la donna della sera prima con svariate fruste che mi fece provare una ad una infierendo sulle ferite già presenti dal giorno prima aprendole senza pietà...
Nonostante il dolore resistetti fino alla fine ma, all'ultima vergata, caddi dalla cavallina.
La mia presenza lì era ancora desiderata. Mi voleva sentire urlare dal dolore per orgasmi così potenti che nemmeno sapevo esistessero. Mi rimise sulla poltrona ginecologica. Per iniziare 4 hitachi governavano il mio piacere: 2 sul clitoride e 2 sui seni così da eccitarmi al massimo. A lei non importava quanti orgasmi avevo...non le interessava. Voleva vedermi urlare dal piacere. Montato due dildo horse sulle due macchine del sesso cominciò a farmi scopare...prima alternati poi insieme fino al massimo della potenza... Ormai non capivo più niente ero un fascio di emozioni ed esplosi tra squirt e lacrime fino a implorare di smettere. Inutile implorare: lei non voleva, anzi cambiò le teste dell’hitachi mettendo quelle chiodate così da aumentare il dolore. Cambiò pure la testina nella sex machine che lavorava nella figa: ci mise la spazzola del wc e pompò sempre di più. In alcuni momenti pensavo che mi si staccasse la pelle, invece mi eccitavo sempre di più...ormai ero alle stelle.
Continuai ad implorarla sperando che finisse presto. Ma speravo inutilmente. A quel punto riattivò anche la Sex machine con il dildo horse nel culo e li fece andare in simbiosi portandomi a squirtare di nuovo e a svenire per le troppe emozioni. Il mio riposo durò poco. Mi svegliò con un secchio di acqua ghiacciata dicendo che le cagne non riposano finché la padrona non è servita. Mi slegò, mi mise a pecora e mi ordinò di scoparla con un morso/dildo. Mentre io lavoravo con il suo odore che mi pervadeva, la sua sottoposta mi scopava a sua volta… Quando finalmente la padrona mi squirtò in faccia mi ordino di ripulire tutto come fanno le cagne. Mentre eseguivo quest’ordine la sottoposta continuava a guardarmi frustandomi di continuo…. Avevo ormai la bocca e il corpo che non capivano più nulla nella confusione di sapori, odori e dolori che invadevano il mio corpo. Mi disse che i miei servizi per loro erano finiti e mi riportò alla mia cella...dal mio padrone...dove finalmente ero a casa... Il mio padrone tanto duro...l'unico padrone che voglio servire... ...ben addestrata e pronta a servirlo quando lui lo vorrà...

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