"Smarrendo" La Mia Giovane Ragazza In Discoteca - Quarta Parte

Scritto da , il 2017-12-10, genere tradimenti

Continuo: "Smarrendo" la mia giovane ragazza in discoteca, si consiglia di leggere le precedenti parti per capire meglio la trama ed entrare infondo nella storia!
Non sembrava sorpresa nel vedermi, come se sapesse che ero lì dentro, e probabilmente era questo il motivo di tanta attesa.
Mi sorrise barcollando, la sua voce era strana, come se mi volesse nascondere qualcosa, un qualcosa a cui io avevo assistito “ Hey… amore… dove sei stato? …Ti ho cercato tutto il tempo…”
La guardavo negli occhi sudato, non sapevo cosa dirle e sommerso dall’ansia le dissi nervosamente “ Ero andato in bagno.. poi sono tornato in pista e non ti ho trovata…”
Lei si guardo intorno come per cercare una scusa “ eh ero rimasta sola, e anche io ero venuta a cercarti qui in bagno, bhè adesso eccoti!” fece una finta risatina per poi avvicinarsi a me, abbracciandomi e baciandomi a stampo in bocca.

Sentivo le sue umide e carnose labbra contro le mie, erano molto calde e umide, probabilmente per via del pompino fatto qualche minuto prima. Lei era visibilmente nervosa, era tesa, quasi tremava con la paura che io la scoprissi, era una frana a mentire.
Io ero immobile, mi sentivo senza forze, come se fossi stato io ad avere un rapporto con lei dentro quel bagno peccaminoso, ma non era così, assecondavo il suo bacio fermo con gli occhi spalancati mentre osservavo il suo viso che strizzava gli occhi quasi come se si sforzasse di proposito a non aprirli, non era affatto un bacio spontaneo. Sentivo il suo odore, il profumo spruzzato prima di uscire dalla stanza di albergo era quasi del sparito, adesso emanava un forte odore di umido e sudore misto ad una pesante fragranza di feromoni tipica di una post scopata.
Sentivo la sua mano umida e appiccicaticcia cercare la mia per poi stringerla avvolgendo le mie dita alle sue, io assecondavo tutti i suoi movimenti. Ero devastata da pensieri, confusione ed emozioni, gelosia ed eccitazione predominavano fra le altre ma soprattutto dubbi sul come comportarmi da qui in avanti, se provar a far finta di nulla facendomi rodere dentro questo segreto nel tempo oppure confessare tutto.
Si staccò dalle mie labbra e poggiò le sue morbide labbra sul mio collo, sentivo che erano dei baci freddi, quasi di compassione. Si avvicinò al mio orecchio e provò a fare una voce con un tono sensuale mal riuscito, dove predominava la tensione e il balbettio “ S-s..sss..sai amore… mi sei.. m…mancato…” disse mentre sentii poggiare la sua mano sopra la patta dei miei pantaloni.
Io ero scioccato, non sapevo seriamente cosa rispondere! Non capivo se stava facendo ciò per distrarmi e non farmi calare dei sospetti sulla sua sparizione oppure se era ancora eccitata non bastandogli la serie di orgasmi a catena avuti poco fa! Mi guardava con occhi lucidi, aprì la porta del bagno dove aveva scopato, sorrise quasi sforzandosi e mi accompagnò tirandomi per mano lì dentro.
Ero al centro di quel piccolo bagno, si sentiva un forte odore di sesso, il mio sguardo andò subito a finire sulla chiazza biancastra di sperma, ero quasi imbambolato ad osservarla mentre flashback di ciò che era accaduto lì dentro mi passavano per la testa velocemente, rivivendo posizioni, sensazioni dal quel punto di vista.
Fui interrotto solo dal rumore della chiave che chiudeva la porta, scossi la testa e la osservai con le spalle poggiate contro la porta di legno. Iniziò ad avvicinarsi, passo dopo passo verso di me, si sentiva solo il tonfo dei suoi tacchi rimbombare come un eco dentro quel bagno vuoto, mi guardava continuando a fare quel sorriso finto ma trasformandolo in qualcosa di leggermente più sensuale ma mal riuscito.
Io provavo ad assecondare il suo sorriso, ma invece di andargli incontro indietreggiavo verso il muro mentre lei si avvicinava, finché non mi trovai con spalle al muro e lei difronte a me.
Poggiò nuovamente la mano sopra i miei pantaloni, per poi farsi spazio per entrare a contatto con la mia pelle ed entrare dentro le mie mutande, afferrando il mio cazzo che incontrollabilmente era ancora eretto. Lei fece una velocissima smorfia di delusione, quasi come se si aspettasse di trovare le dimensioni del cazzo del suo precedente amante, per poi tornare a sorridermi e a sussurrarmi balbettando: “ V-vedo che sei eccitato…s…ssse.. se vuoi possiamo ri-rimediare al tempo in cui ci eravamo persi…”
Feci un lento cenno di approvazione con la testa, poggiando la mia mano sul suo culo sopra la gonna, mentre lei con l’altra mano abbasso velocemente i miei pantaloni e le mie mutande posizionandosi sulle mie caviglie. Lei poggiò il suo corpo interamente contro di me, sentivo il suo morbido seno contro il mio petto separato solo da uno strato sottile di tessuto. Sentivo la sua mano iniziare a muoversi ritmicamente sul mio cazzo, bisbigliandomi all’orecchio “ Entra anche tu la mano… che ci fai ancora sopra la gonna…” Io ero come il suo burattino, facevo tutto ciò che mi diceva ancora incapace di prendere una posizione netta in tutta questa storia. Con quella mano stessa sollevai la sua gonna, entrai la mia mano e la poggia sulla sua natica destra iniziando a palparla lentamente.
Sembrava tutto diverso, una sensazione strane e difficile da descrivere a parole, come se fosse un corpo nuovo, estraneo, da me sconosciuto, ciò che conoscevo a memoria adesso mi sembrava diverso. Fece un sospiro di gradimento e io feci scivolare la mia mano in mezzo alle sue gambe poggiandola interamente alla sua figa, era fradicia, caldissima e bagnatissima, e probabilmente ancora colma di sperma cadente. Tutto ciò mi fece disgusto, ma il toccare con mano il suo sesso fradicio e stracolmo di sperma fece venire un inverosimile sussulto al mio cazzo, finché non mi fermai e una domanda invase la mia testa, non indossava il perizoma. Mille pensieri si accavallano dentro di me, probabilmente lo avrà dimenticato in borsa oppure il suo amante lo avrà preso come trofeo, ma la cosa che più mi affliggeva era il come comportarmi, far finta di nulla e continuare oppure chiedergli che fine avesse fatto? In qualunque caso sarei stato sospetto, e a quanto ne sapeva lei io non ero lì nel bagno accanto ad osservare mentre scopava un altro senza intervenire! Che figura avrei fatto? Per non creare sospetti con voce lenta e bassa le chiesi “ Am..amore…. che fine ha fatto il tuo…il tuo.. perizoma?”
Lei si bloccò di colpo interrompendo il movimento con le mani che stava dedicando al mio cazzo creandomi piacere, la sentii irrigidirsi, percependo anche che stringeva con più forza il mio cazzo tra le mani. Il suo battito accelerava e iniziava a sudare senza darmi nessuna risposta, per poi dirmi balbettando “ I…il… mio perizoma dici? ah già, te ne sei accorto allora! Volevo farti una sorpresa! Piaciuta?!” Disse mentre diventò rossa con un tono palesemente finto di una scusa appena inventata.
Io inizialmente non dissi nulla, volevo vedere come continuava e fin quale punto si sarebbe spinta, sorrisi dicendo “bhe… ti è riuscita bene la sorpresa… sei bagnatissima…”
Silvia fece un sospiro di sollievo, convinta di averla scampata, la sentii più rilassata, il suo tono si tramutò in estremamente sensuale mentre la sua sega torno più intensa di prima. Io chiusi gli occhi facendomi trascinare dal piacere finché non sentii la sua mano staccarsi dal mio cazzo. Aprii gli occhi e la vidi che si dirigeva verso il lavandino, fece leva con entrambe le braccia e si sedette su di esso spalancando le gambe mostrandomi tutto il suo sesso lucido e arrossato ancora sgocciolante. Con aria sensuale mi disse: “ visto che ti piace tanto.. vieni a prenderla.. leccami…” Sgranai quasi gli occhi, ero incredulo, la mia ragazza non mi aveva mai fatto una proposta del genere in tutta la nostra relazione! Ero sempre stato io a chiedere e prendere iniziativa, ma tutto ciò chiesto con tanta trasgressione mi lascio di sasso e molto eccitato. Ero lì, fermo, a guardarla con la gonna alzata mentre dentro di me pensavo come potesse chiedermi una cosa del genere consapevole che era pina di sperma! Volevo quasi buttarle tutta la verità in faccia, dirle che avevo visto tutto e che era una lurida troia! Ma… anche sta volta… la mia eccitazione prese il sopravvento, e quei pensieri si concentrarono sul fatto che forse realmente era cambiata… che forse realmente ero riuscito a renderla più donna… ma a quale spese?
Lei spazientita nel mio essere imbambolato, alzò il tono di voce: “ dai che stai aspettando!?”
Le mie gambe iniziarono a muoversi, un passo dietro l’altro, quasi come se non fossi io a comandarle. Lei sorrise, ero di fronte a lei, mise le sue mani sopra i mie capelli massaggiandoli, per poi spingermi verso il basso sotto le sue cosce. Io non feci altro che assecondarle, succube della mia eccitazione e dalla situazione creata. Mi abbassai, e vidi davanti a me la sua splendida figa emanare un calore assurdo, Il suo odore era diverso, molto diverso, era anche molto lucente e riuscivo anche a intravedere tracce di chiazze bianche anche sul suo interno coscia fino al ginocchio! Neanche il tempo di pensare cosa fare e lei spinse con forza la mia testa sulla sua figa, soffocandomi su di essa. Io chiusi gli occhi, li strizzai e provai a rientrare le mie labbra il più possibile per evitare il contatto con essa, avevo la bocca serrata. Lei si accorse di questo mio rifiuto e mentre continuava a spingermi mi disse: “ C’è qualcosa che non va? Non hai mai resistito nel leccarmi la figa! Forza dai impegnati e fammi godere!” disse con aria sensuale e quasi autoritaria.
Il mio istinto prevalse sulla coscienza, schiusi lentamente le mie labbra facendo uscire un cenno di punta della mia lingua sul sesso fradicio della mia ragazza. Percepii subito che il suo sapore era strano, era salato, mentre lei è sempre stata molto dolce e, nonostante tutto, il suo nettare era anche molto denso.
Il primo impatto fu traumatico, volevo fermarmi ma le abitudini erano dure a morire e la mia lingua entrò rigidamente dentro la sua figa inzuppandosi in quel strano mix. La sentivo gemere e forse anche ridacchiare, il suo respiro farsi sempre più affannoso mentre la mia rigidità nel vederla godere spariva pian piano, la parte di me che desiderava tanto farla godere aveva preso il sopravvento e avrei fatto di tutto per farla esplodere di piacere, entrando quasi in competizione con il suo precedente amante. Inizia a leccare e a succhiare, la mia lingua ruotava dentro la sua figa, era ormai zuppa, come lo era anche il mio viso. Mi spingeva così forte al suo sesso che anche il mio naso mi sembrava che stesse entrando, creandomi tantissima difficolta nel respirare. Meno aria avevo in corpo più velocemente mi muovevo, la sentivo contrarsi, tirarmi i capelli e urlare venendo dentro la mia bocca aggiungendo un altro sapore fra la mia lingua ingoiando tutto. Io ero eccitato e in estasi al pensiero che anche io ero in grado di far godere intensamente la mia ragazza, i suoi muscoli tornarono a penzolare sul vuoto, la sentivo felice. Mi prese per i capelli con forza facendomi alzare, vide la mia bocca e il mio viso pieno di quel mix di succhi, lei rise, come se consapevole di cosa mi avesse appena fatto fare, mi tirò per il colletto della camicia avvicinandomi a lei iniziando a leccare il mio viso per poi entrare la sua lingua dentro la mia bocca assaggiandomi con gusto.
Non le avevo mai visto fare tutto ciò, non aveva neanche mai assaggiato il suo sapore in tutto questo tempo quando in passato insistevo ponendo un mio dito fradicio davanti la sua bocca, mentre ora invece sta addirittura succhiando quasi i residui, come il cercare quel sapore nascosto di sperma.
Mi guardò divertita dicendomi: “sai avevi ragione, non è male come sapore!” interrotta da una risata birichina poi aggiunse: “Adesso scopami”
Presi il mio cazzo e lo posizionai davanti alla sua figa, e senza fare il minimo sforzo, feci un movimento di bacino in avanti entrando tutto il mio cazzo dentro di lei. Non fece un minimo cenno, sola una smorfia di stupore e delusione, come se non sentisse più il mio cazzo dopo che il precedente cazzo quasi disumano l’aveva penetrata fino allo sfinimento.
A dir la verità nemmeno io sentivo nulla, non sentivo nessun contatto, nessun attrito, niente di niente, come se avessi infilato il cazzo dentro una pozzanghera calda e viscosa.
Silvia si accorse della mia espressione, e come per rimediare iniziò ad emanare dei gemiti, ma sfortunatamente mettendo a confronto i gemiti precedenti che aveva mentre il tizio la scopava, e questi, erano palesemente falsi, quasi per farmi contento.
Il mio spirito era distrutto, ero sconsolato e iniziavo a pentirmi di ciò che le avevo permesso di fare, volevo cambiarla ma non avrei immaginato in un cambiamento così drastico ma, nonostante tutto, la parte di me perversa anche se non sentivo contatto con le pareti della sua figa, ero molto eccitato e quasi senza controllarmi continuavo a scoparla sempre più forte.
Lei stringeva gli occhi, aumentando sempre di più quei gemiti finti, quasi mi distraevano per quanto erano fastidiosi, e per distrarmi da tutto ciò iniziai a ricordare come godeva mentre la scopava quel sconosciuto, e nel giro di pochi secondi, senza neanche riuscirmi a controllarmi come al mio solito, le venni dentro.
Sentii lei contrarre le gambe, come a simulare un finto orgasmo illudendomi di aver goduto insieme, mi staccai da lei mentre poche gocce del mio sperma misto al suo nettare cadevano a terra.
Silvia prese il suo dito medio e lo entrò dentro la sua figa inzuppando il suo dito, lo portò in bocca e lo entrò tutto assaporandosi per poi dire in modo sensuale “ buono, ma non so perché prima era molto meglio” ridendo sotto i baffi. Io non sapevo che dire, la guardavo ancora eccitato e incredulo di questa serata, scese dal lavandino, si asciugò e si sistemò la gonna rivestendosi mentre io feci altrettanto.
Mi guardò compiaciuta porgendomi la sua mano per poi aggiungere:” amore ti prego, adesso andiamo in albergo, mi hai stremata!” disse provando a trattenere una risata, forse l’alcol faceva ancora il suo effetto e le impediva di mentire come si deve. Feci un cenno uscendo dal bagno andando in contro la musica assordante per poi dirigerci verso l’uscita e andare il albergo pensando, era ancora il primo di tre giorni di vacanza.

Continua




PS: scusate per gli errori, sfortunatamente scrivo di getto e difficilmente riesco a rileggere attentamente prima di pubblicare, (se volete segnalarmeli fatelo via email sia per questo che per altri miei racconti e io provvederò a sistemarli)
Commenti, critiche o consigli sono graditi!
Inoltre volevo proporre alle ragazze, che se qualcuna fosse interessata nel creare un roleplay o solo scoprire come funziona di scrivermi in privato e io sarò lieto di darvi tutte le informazioni possibili!
EMAIL: roleplayer1.93@gmail.com

Questo racconto di è stato letto 1 1 4 1 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.