Una brava segretaria

di
genere
dominazione

Ciao a tutti, mi chiamo silvio, ho 38 anni, vivo e lavoro a roma. sono sposato con una meravigliosa donna di 53 anni, portati molto bene. questo racconto però non è solo un tradimento, ma anche un racconto di dominazione. la settimana scorsa, di mercoledi, come di consueto ero nel mio ufficio a lavorare. avevo preso in prova stella, una segretaria 23enne, una studentessa di economia molto carina, bionda, occhi castani, il seno piccolo, ma con un bel sedere e delle bellissime cosce. fin da subito, al colloquio di assunzione, mi era piaciuta tantissimo. io sono spesso molto autoritario con le mie segretarie, anche più grandi di lei. essere il capo di una ragazza, bella e delicata, alle prime armi, anche se ligia al suo dovere, in un certo senso mi eccitava. non chiamatelo delirio di onnipotenza, sono sicuro che potrebbe succedere a chiunque. a me è successo, complice forse anche il fatto che mia moglie era partita per stare qualche giorno in toscana e non facevo sesso da una settimana. la ragazza teneva molto al suo lavoro, me ne accorsi subito e ne approfittai. cominciai ad assegnarle del lavoro arretrato, tutte le telefonate che arrivavano e a farle credere che ero severo solo perchè nervoso per il troppo lavoro e dovevo sfogarmi. lei, pronta a tutto, pur di essere assunta in definitiva e essere ben stipendiata, cominciò immediatamente ad ammiccare e a farsi trovare volutamente, ogni giorno, in posizioni equivoche e a fare doppi sensi scherzosi. veniva nel mio ufficio a portare le pratiche o il caffè. mi guardava negli occhi e si passava la lingua tra le labbra. beveva il caffè con me e leccava il bordo del bicchiere mentre lo faceva. insomma, in tutto quello che faceva, ci metteva sensualità. mi sorpresi quando cominciò a consegnarmi anche il lavoro arretrato. lavorava anche di notte pur di brillare ai miei occhi e farsi notare. come ho già detto, le avevo anche fatto capire di essere stressato. un giorno, quel mercoledi, le mi si presentò in ufficio con minigonna nera, tacchi alti, maglioncino rosso scollato e giacca nera con collo di pelliccia. semplicemente stupenda. verso mezzogiorno, mi portò il caffè e invece di andare a mangiare, rimase nel mio ufficio per parlarmi. mi disse che davvero mi vedeva stressato e che voleva provare a farmi rilassare. le dissi che non sarebbe stato facile ma lei rispose di essere pronta a tutto e lo disse facendomi l'occhiolino. mi alzai di scatto e le dissi: ok cara, allora girati. lei mi diede le spalle. la spinsi per farla appoggiare leggermente piegata alla scrivania. mentre la tenevo per i capelli mi appoggiai sul suo sedere e con l'altra mano la palpavo dalle tette in giù per poi risalire. lei già ansimava e tenendola per un braccio le infilai di punto in bianco il medio nella fica. per un attimo trattenne il respiro e venne meno nelle gambe tanto da scivolare col gomito sulla scrivania. mentre si rialzava la presi di peso e la misi a gattoni sulla scrivania. le alzai la gonna e le strappai letteralmente il perizoma di pizzo blu. mi sedetti sulla mia poltrona e cominciai a leccarle il buchino e la fica come un matto. lei gradiva tantissimo e si inarcò di più per permettermi di arrivare meglio alle sue grazie. intanto mi slacciai i pantaloni e mi alzai. cominciai a sculacciarla davvero forte gridando: ti piace eh tesoro. lei annuiva con la testa, non riusciva a parlare dal dolore. aveva i segni delle mie mani sul sedere quando cominciai anche a penetrarle il buchino con due, poi tre dita. era tutta fradicia. mi sedetti su una poltrona e le ordinai di farmi un pompino. col trucco un pò sciolto, si alzo a fatica dalla scrivania e venne a inginocchiarsi. cominciò a segare poi a leccare le palle, a massaggiarle. poi prese a leccare il cazzo meravigliosamente. con la lingua svelta, sul buchino della cappella, poi attorno e infine ingoiando tutto il cazzo di colpo. ci sapeva davvero fare la ragazzina. si tolse il maglioncino e il reggiseno e si mise su di me. mentre ci baciavamo le mollavo qualche schiaffone e le piaceva. me ne chiedeva ancora. intanto le schiaffeggiavo ancora il culo già rosso e lei gridava. le passavo le mani dapertutto e lei mi agevolava. poi la presi in braccio e la misi in un angolo della stanza per farla inginocchiare di nuovo e spompinarmi ancora. a gattoni sul pavimento poi arrivò al divano e si sedette con le game aperte. le dissi che doveva implorarmi di scoparmela altrimenti mi sarei rivestito e basta. venne in ginocchio da me a pregarmi di darle piacere. la presi per un braccio e la spinsi sul divano. ci stendemmo, io su di lei, tra le sue gambe cominciai a scoparla forte da subito, andando a fondo, nonostante lei mi dicesse di rallentare. le chiusi la bocca e continuai. quasi mi facevano male le palle ma continuavo ad affondare forte. era di fuoco ormai. tutta rossa. la presi di peso e la buttai sul pavimento. mi fiondai sul suo culo a pomparla da dietro. dopo qualche minuto che gridava e ansimava, venne meno nelle gambe e finì a pancia a terra. ma io non mi fermai. la presi per i capelli e continuai più forte. mi distesi sul divano, eravamo tutti sudati, la misi su di me e abbracciandola, le pompavo la fica mentre ci intrecciavamo con le lingue. con qualche colpo davvero forte le venni dentro come un matto, schizzando anche fuori. mi rivestii e la lasciai nuda e esausta sul divano. disse: è stata un'esperienza diversa, ma non penso che la ripeterò, sono distrutta. la povera brava ragazza si era fatta in quattro pur di soddisfarmi. era a roma in affitto, da sola. quando la ringraziai per avermi fatto rilassare, prima di andar via, le appoggai sul divano circa 5000 euro e le chiavi dell'ufficio. andando via dissi: chiudi bene mi raccomando e...a proposito...sei assunta!
di
scritto il
2017-11-06
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