Shibari

Scritto da , il 2017-09-14, genere dominazione

Inutile alzare ulteriormente il volume della musica, che seppure stordisce altissima e martellante non esordisce l’effetto sperato, con la testa sono ancora in quella stanza, parzialmente buia e silenziosissima, un silenzio che mi fa sprofondare in quelle emozioni che cercavamo da sempre, paure e desideri che si sono materializzati tra le nostre mani.
Sono in ginocchio, sul pavimento come mi hai costretta tu, ore fa.
Ho i respiri affannosi che ritmano il tuo impossessarti di me, come una belva feroce e senza tregua mi penetri e stiamo per esplodere, insieme.
Nel contempo accarezzi il mio culo rosso e scudisciato a dovere, non hai avuto pietà e me lo sono meritato, la tua abilità nel farlo mi lega ogni volta di più a te, amorevole e deciso come ti ho sempre voluto.
Le bacchette chiuse a morso sui capezzoli che sento doloranti e pervasi da piccole scosse in base movimenti, decorano i seni che sognavi di torturare e coprire di cera, calda linfa satanica.
La Shibari sapientemente annodata tra cosce e caviglie reca dolore e taglia la pelle oramai esausta e violacea, impedendo quasi tutti i movimenti e facendomi perdere gran parte della sensibilità eppure mai sono stata più libera, più amata, più orgogliosa di me.
Spegno la musica del tutto inutile per dimenticare, chiudo gli occhi ed assaporo i nostri orgasmi rievocati, i fremiti, il dolore, la poesia di noi
Era così che lo volevamo, da sempre.

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