1967 Una Estate bellissima 2

Scritto da , il 2017-08-12, genere sentimentali

Dovete sapere che riflettendo dopo tutto quello che ci era successo, specialmente per lei, era la prima volta che faceva sesso, non vi è stata penetraxione ma maneggio un cszzo per la prima volta, vide lo sperma e involontariamente lo aveva assaggiato. Mi sentivo a disagio non so come l'avrebbe presa, quando ci incontrammo allo stabilimento la vidi sorridente felice e mi diede un bacio sulla guancia mi rassicurai. Subito non ne parlammo ma vedevo lei che sicuramente appena poteva lo avrebbe fatto. Aspettammo di essere soli fu lei ad aprire il discorso, non era assolutamente arrabbiata anzi mi volle quasi ringraziare di non averne approfittato, avevo rispettato la sua verginità di una ragazza di quattordici anni, e che era contenta di aver superato le paure di vedere un cazzo e poi di quelle dimensioni, di avere fatto la prima sega e di aver fatto anche il primo pompino con fuoriuscita dello sperma assaggiandolo involontariamente. La vedevo ed ero sempre più innamorato, la sua risata è la sua voce fresca mi inebriavano. Poi parlammo dei programmi di oggi, disse che il pomeriggio era impegnata con sua madre ma che mi faceva uscire anche se era tardi. E così accadde verso le diciotto mi raggiunse al luogo dell'appuntamento. Sorridente aspettammo il bus di linea che ci portava al centro della città, mi diceva che sarebbe dovuto rientrare per massimo mezzanotte e mezza. Salimmo sul bus e ci tenevamo mano nella mano seduti vicini ci guardavamo negli occhi quasi a leggere i nostri pensieri. Arrivati al centro della città già c'era fermento di giovani che si recavano verso il lungomare, dovete sapere che tutte le città o paesi dell'Adriatico avevano la passeggiata sul mare, e questa era molto bella un ampio marciapiede dove si affacciavano pizzerie al taglio bar gelaterie e luoghi dove i giovani avevano l'opportunità di ballare e divertirsi . Prendemmo un po' di pizza che andammo a mangiarla sedendoci sul muretto che delimitava la spiaggia, guardavamo tutte quelle persone che passeggiavano e le voci creavano un brusio. Riprendendo la passeggiata mano nella mano arrivammo ad una pineta con alberi e cespugli di sotto bosco che raggiungevano quasi la riva del mare. Decidemmo di raggiungere la riva del mare passeggiando abbracciati poi decidemmo di fermarci raggiungemmo i primi alberi e trovato in luogo un po' appartato sedemmo sui nostri pullover, anzi lei si allungò posando il capo sulle mie gambe mi guardava sorridendo negli occhi, io accarezzavo i suoi capelli a piegandomi le davo bacini sugli occhi, sulle guance, e baciavo le due labbra delicatamente. Intanto il mio sesso cominciava a crescere toccando la sua nuca, appena ebbe il sentore comincio con la testa un massaggio proprio per sentirlo crescere ancor di piu. Quindi spostandola giro la testa verso di me e con una mano sbottono il pantalone e prese il membro in mano, come una molla scatto fuori sbattendo sulla bocca, ormai faceva tutto da sola come una che di cazzi ne aveva visti tanti. Iniziò a baciarlo tutto ad umettarlo con la lingua e infine aprendo la bocca inizio un magnifico pompino, preso anche io da frenesia allungsi una mano infilandola sotto una mutandins di pizzo rosso e cominciai ad accarezzare la vagina, l'indice e il medio scivolando all'interno accarezzavano il clitoride dando Paola dolci fremiti mentre continuava col pompino. Io avevo in tasca un pacchetto di fazzoletti di carta che li tenevo pronti all'uso. Il ditalino che le stavo facendo la portarono ad avere il promo orgasmo, avevo la mano bagnata dei suoi umori, ma continuavo a massaggiare il suo clitoride sempre più velocemente portando altri due orgasmi, stanca continuare a leccare e sicchiare le dissi che stavo venendo ma lei non si fermò e poco dopo schizzai lo sperma dentro la sua bocca, lei ingoio quasi tutto, solo un piccolo rivolo le uscì dalla bocca, che con un fazzolettino si pulì. Ci baciammo con passione e mi fece assaggiare il mio sperma ancora sulla lingua. Presi una bottiglietta di acqua che avevo comprato con le pizze, bevve sciacquandosi la bocca, io con un fazzoletto mi ripulii il cazzo e lo rinfilai nei pantaloni. Lei invece con dei fazzoletti imbevuti ripulì la sua vagina lasciandone uno dentro le mutandine di pizzo rosso. Restammo un lungo periodo di tempo abbracciati sentendo i nostri cuori battere forte. Poi piano piano ritornammo a prendere il bus , era quasi l'una oltre il tempo pattuito da Paola con la madre , La lasciai sotto il portone, dandole un bacio sulla guancia prendendo appuntamento per il giorno successivo salvo sorprese per il ritardo.

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