La prima volta che ho goduto in chat e sul balcone

Scritto da , il 2017-05-08, genere esibizionismo

Sono passati un po’ di anni, andavo ancora a scuola…vacanze estive, si usciva tutte le sere, non si era mai stanchi, quando era presto tornavi a casa alle 3.00 e non avevi sonno.
Era proprio una di quelle notti insonni e il caldo non aiutava certo a dormire così mi sono messa a chattare un po’. Quando non so cosa fare vado in una chat gratuita, così per scambiare due parole e no, non per il sesso virtuale perché gli uomini che trovi lì vogliono solo farsi una sega con te che dici porcate, vengono e poi ciao…niente di che quindi! Ma quella notte trovo una persona, un certo Paolo. Sono passati anni e non ricordo né di dove fosse né quanti anni avesse.. e poi quanta importanza avrebbe? Quanti dicono la verità da dietro uno schermo?
Bene, una cosa che ricordo chiaramente è che senza tanti giri di parole mi dice quello che voleva, niente sesso online, niente cam, niente di niente, mi ha chiesto solo di ascoltarlo, o meglio leggerlo, fare quello che diceva e raccontargli quello che sentivo. Okay dico. Tanto come fa a sapere se lo faccio o no? (Ecco appunto!!!!!)Decido di vedere prima cosa dice e poi se farlo o meno.
Mi dice di spogliarmi nuda, okay non lo faccio ma a lui dico di sì (tanto avevo addosso solo una canotta); mi chiede di prendere delle mollette.. allora ho capito e ho deciso di seguirlo, così mi spoglio e prendo anche quelle (se avete letto gli altri miei racconti sapete quanto sono sensibili i miei capezzoli e quanto mi fanno eccitare).
Non mi dice di usarle ma di tenerle vicino, insieme a una crema e ad una spazzola (quando gli dico che ho un dildo mi dice di prendere quello al posto della spazzola).
Iniziamo. Sono nuda, sulla sedia e il pc sulla scrivania per essere libera. Dice di accarezzarmi il seno lasciando stare i capezzoli, mi tocco, mi massaggio, poi mi dice di leccarmi indice e pollice di entrambe le mani e subito prendere tra le due dita i capezzoli e girarli attorno come se alzassi il volume dello stereo. Erano già duri e io sentivo già dei brividi che percorrevano tutto il mio corpo. Ecco la crema, me ne fa mettere un bel po’ sulle mani e mi chiede di spalmarla tutta sulle tette fino all’assorbimento, era tanta quindi le ho massaggiate per un bel po’. Ero eccitatissima, la cosa mi intrigava, mi eccitava che uno che non conoscevo, che non sapevo che faccia avesse mi stesse guidando per portarmi al piacere. Finito questo massaggio mi dice di sputarmi sui capezzoli, di succhiarli (ce la faccio, avendo due tette belle grosse) e metterci le mollette. A quel punto mi guida verso la mia fica, me la fa stuzzicare per bene e poi mi fa usare il mio dildo per penetrarmi. Non mi soffermo molto perché il bello viene dopo, in ogni caso ero eccitatissima dalla situazione e una volta avuto l’orgasmo mi infilo la canotta e vado sul balcone con il pc a fumare una sigaretta (sì non era stata una scopata ma vabbè, è comunque un orgasmo).
Gli dico che ora sono fuori e lui mi chiede se fossi uscita nuda, gli rispondo che avevo una maxi canotta e basta, comunque le mie grazie erano coperte. Allora ecco l’idea. “C’è qualcuno su qualche balcone? O in strada?”. Bene, chissà cosa voleva farmi fare. Mi guardo intorno e nel balcone di fronte qualche piano più su vedo un uomo, boh, sarà stato sulla 30ina, che fuma e parla al telefono, è a petto nudo e pantaloncini. Mi dice di attirare la sua attenzione. Penso…ma come faccio? Che me metto a urlà?? Dopo un po’ idea..faccio sbattere il posacenere sul tavolino del balcone così che si sarebbe girato almeno un secondo, non c’era anima viva! E funziona. Okay e ora??? Paolo mi dice di aspettarle, di far vedere bene le cosce così se si fosse girato magari ci rimaneva, così allungo le gambe sulla ringhiera del balcone come se fossi sdraita. Bè funzionava. Lo avevo agganciato. Paolo mi dice di iniziare a stuzzicarlo ma di non fare altro fino a quando non me lo avrebbe detto lui. Allora apro un po’ le gambe, giusto da fare intravedere qualcosa e le richiudo. Lui si appoggia con le braccia alla ringhiera del suo balcone come se fosse al bancone del bar e guarda, aspetta che il tutto continui. Così mi tocco un po’ le gambe, alzo la canotta per far vedere meglio le mie cosce e arrivo su con le mani, mi accarezzo le tette da sopra…ero eccitatissima, uno sconosciuto mi guidava mentre un altro mi guardava. Dopo un po’ che lo stuzziacavo avevo voglia di fare altro e finalmente Paolo mi dà il via libera, ma da lì in poi non l’ho più letto, ero troppo presa da questa situazione, non riuscivo a stare dietro a tutti e due. Guardo il mio uomo sconosciuto, mi abbasso le spalline della canotta e lascio libere le mie tettone, lui fa il classico gesto con mano e bocca come a dire “’ammazza oh!”,le strigo l’una verso l’altra avvolgendole con tutta l’ampiezza delle mie mani e le rilascio, le faccio sbatterre tra loro, divarico le gambe appoggiate alla ringhiera a mò di “visita ginecologica” e inizio a stuzzicare i capezzoli, a leccarmeli…mentre lui si è già messo una mano nei pantaloni e ha abbandonato il telefono. Allungo una mano verso la mi fica e inizio a sgrillettarmi, ero già bagnata così passo l’altra mano per raccogliere un po’ di umori..così mentre stuzzicavo il clito leccavo le mie dita che sapevano di me, dito per dito, succhiandoli come se stessi spompinando lui, il mio cazzo sconosciuto. Vedevo il suo braccio muoversi sempre di più,, non vedevo se ce l’aveva grosso ma che importava, certamente non mi avrebbe scopata. Gli faccio cenno di aspettare un attimo e vado dentro a prendere il dildo di prima così, ora, a gambe divaricate, nella notte più profonda ero lì a scopare me stessa, osservata da uno sconosciuto che si segava guardandomi e con a fianco un computer dove un altro chiedeva cosa stessi facendo, se fossi scappata.. Eo scappata sì, ero scappata da lui perché avevo trovato un piacere pur sempre lontano ma molto più vicino ed eccitante. Venni in poco tempo e anche lui..alla fine mi fa il pollice in su e mi manda un bacio..e rientra. Rientro anche io e solo dopo penso “E se questo poi lo incontro per strada? Sai che vergogna?!” Non è mai successo perché da quello che ho capito osservando nei giorni seguenti era ospite dei ragazzi che ci vivevano, meno male!

Kiss

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