La vera storia di Maria M.

Scritto da , il 2017-04-18, genere tradimenti

Primissimi anni 80. Cittadina hinterland milanese.
Limbiate per la precisione !
Paolo fa i turni quindi ho tempo a volontà. Conosce una tipa e rimane stupito dal fatto di non averla vista prima d’ora in quanto conosce praticamente tutte le ragazze della sue età.
Lei ha 21 anni e io 23. Si chiama Maria ed ha vissuto praticamente reclusa fino a quel momento. Una sorta di famiglia talebana la controlla in modo esagerato. Una famiglia salernitana trapiantata al nord. E’ fidanzatissima da tempo con un tizio alto e muscoloso (muscoli da lavoro perché muratore) con un’aria arrogante, violenta e,come direbbero a Roma da burino!
Lei è ancora vergine, anzi verginissima in tutti i buchi. Il fidanzato è pappa e ciccia con la stessa famiglia, in praticasi era formata una vera coalizione contro di lei.
O esce di casa con il fidanzatone o rimane in casa oppure….esce per andare a lavorare!
E per farlo deve camminare per circa un chilometro per poi prendere un mezzo pubblico che la porta al paese limitrofo.
A Paolo la presenta una sua amica che prende il mezzo insieme a lei, l’incipit non è dei più caldi un semplice “ciao…ciao piacere Maria”.
A Paolo prende da impazzire!
Non si può dire che sia una bellezza di viso. Un po’ allungato, quasi equino, gli occhi che castani forse un po’ troppo grossi
Ma il fisico! Beh il fisico niente male!
Altezza 1,70, curve al punto giusto. Per niente grassa ma con due tette da paura in un fisico sinuoso. E’ impossibile distogliere lo sguardo da quel seno! E poi fa sesso! Tanto sesso!
Gironzolando durante il tempo libero Paolo la incrocia al mattino mentre va a lavoro e le offre un passaggio in auto. I primi due giorni non lo degna nemmeno di uno sguardo, poi il terzo giorno accetta.
Il risultato è che Maria arriva al lavoro circa una ventina di minuti prima e Paolo coglie l’occasione per stare con lei in un posto relativamente appartato. Maria non accenna nemmeno a scendere ma accetta il tutto senza per questo sbottonarsi a parole.
E’ Paolo a dover tenere in piedi la conversazione, e sta impazzendo dalla voglia.
Da quanto ha il cazzo in tiro gli fa pure male, stretto com’è nei pantaloni aderenti.
Quindi osa mettendole le mani addosso, ma vuoi che il posto non è dei migliori, vuoi che Maria fa la ritrosa non riesce ad ottenere molto. Se un terzo vedesse la scena parrebbe che Maria rifiuti quelle avances. Ma contemporaneamente ( pur essendo liberissima di farlo!) non scende dall’auto fino all’ultimo momento!
Si penserà che volesse parlare. Neanche per idea. Non accenna a niente, ne al suo cognome (che Paolo scoprirà solo per caso) ,ne al lavoro,ne dove abita di preciso, solo un rapido accenno al suo ragazzo.
A Limbiate esiste da tempo un posto chiamato” Monumentalino”. E’ un vecchio cimitero ora in disuso. Maria abita poco distante da lì. A piedi costeggia la strada , passa a fianco ad una clinica e si incammina verso il centro del paese.
Ora Paolo la aspetta proprio vicino la clinica. Lei, come sempre, talvolta rifiuta ma ,sempre più spesso, sale in auto. E , invece di andare al precedente posto, la porta fuori da quel cimitero ora abbandonato. Un posto molto più riservato.
Qui lui si getta su di lei, la quale pare sempre meno decisa nel liberarsi dall’abbraccio. A fatica in auto, tra il cambio che ostacola, lei che collabora poco, tutto affannato riesce comunque a sbottonarle la camicetta e….mamma mia che seno!
Una quarta abbondante ma con tette sode, vicine, grossi capezzoli. E lui si getta e succhia. Lei è spesso in pantaloni ma quando Paolo riesce a metterle le mani in mezzo alle gambe (seppur senza contatto diretto con la figa) lei vince ogni resistenza.
Non collabora. E’ passiva ma si fa fare!
Paolo è normodotato almeno in lunghezza. Forse in larghezza è sopra la media. Ma dove sicuramente è sopra la media è nella quantità di sperma!
Viene tantissimo!
Riesce, senza troppa fatica, ad andarle sopra. Il cazzo in mezzo alle tette ed è praticamente lui che si fa una spagnola per poi godere come un porco e sborrarle in mezzo alle tette!
Purtroppo il risultato è che spesso imbratta tutto. Anche la casta camicetta di Maria.
E’ la stessa Maria dopo qualche episodio e con grande malizia fa capire che pur non cambiando il copione potrei non sporcarla!
Paolo pensa di non aver capito bene. Poi realizza che è lei a proporgli la variante!
Il copione è quasi il medesimo fino al momento della sborrata. Poi un balzo e… la bocca di Maria è aperta e pronta …fantastico…le viene in bocca fino all’ultimo goccio!
Sarà vergine, si dice Paolo, ma almeno conosce la sborra. Nel frattempo la confidenza non è aumentata per niente! Maria parla sempre poco, al limite ammicca e fa capire. Niente di più.
Non dice niente esplicitamente,se non che viene controllata dalla famiglia e dal suo fidanzato che è molto, molto tradizionalista.
Paolo ha comunque trovato un modo piacevole per svuotare i coglioni in bocca e non chiede altro. Ma un giorno…
Un giorno Maria esce in gonna, e pur non prendendo iniziativa pare più vogliosa del solito. Giocano più liberi. Lui riesce a strisciarle il cazzo sulla figa ed a sborrare sulla pancia.
Lei è stata chiara in una cosa: vergine è e vergine vuole rimanere! Il suo uomo la ammazzerebbe se scoprisse che non lo è più!
Come possa essere accaduto quel giorno Paolo non lo saprebbe nemmeno dire con sicurezza
Sta di fatto che Maria era nuda dalla cintola in giù e se la trovò a bocconi
. Fu un gesto automatico le andò sopra praticamente immobilizzandola ma non per questo lei pareva sgradire il tutto. Nessun gesto per divincolarsi.
. Il cazzo di Paolo quel giorno era duro come il marmo. E si trovava al punto giusto.
Poco fuori dal suo buco del culo di Maria ! Lo puntò quasi senza rendersi conto.
Se l’avesse programmato non ci sarebbe riuscito, sta di fatto che entrò nel suo culo!
Un culo talmente vergine e stretto che anche Paolo provò del dolore nell’infilarlo!
Ma mai quanto il dolore che provò Maria! Che urlò dal male! Era veramente verginissima!
Paolo da sempre aveva avuto con lei atteggiamenti scherzosi, niente di libidinoso Una sorta (come si direbbe oggi di “scopamico”. Niente di violento ,a al massimo un poco insistente!
Ci fu la svolta! Il lato maiale e porco di Paolo venne fuori in quel momento!
Si disse: ma quando mai ti capiterà di lasciare il segno in questo modo, di rompere un culo in questo modo! Fino a quel momento aveva rotto solo il culo alla sua ex fidanzata. Poca gloria in quanto lei lo aveva riempito di corna a sua insaputa.
Ora toccava a lui cornificare! Ma stai attento caro Paolo, hai una unica cartuccia da giocare, questa! Poi lei non ti vorrà più vedere! Allora giocatela, porco ! Questo si disse.
Ignorò quindi i suoi urli e cominciò a pompare come un porco, il suo obiettivo era rompere, spaccare, sfondare quel culo .
Maria urlava ma lui era sopra di lei e pompava, pompava, pompava.
Era resistente e la libidine montava, si ricordò quando di quando scoprii che era stato cornificato da molti.
Stavolta stavo rompendo il culo alla donna di un altro! Cominciò a parlarle e trattarla peggio di una puttana da strada!
Le parole uscivano quando uscivano in mezzo ai suoi ansimi da animale.
Ma che parole! “prendi troia ora sei una rotta in culo…ti ricorderai sempre di me….tu oramai sei Maria la vacca…puttana…zoccola”
Maria non obiettava più niente, respirava a bocca aperta e aveva mollato le difese.
Paolo permise di incularla e contemporaneamente infilarle le mani sulle sue favolose tette che impugnava con forza!
Se le toglieva era per aprirle bene le natiche in modo di andare più a fondo con il cazzo.
Erano viso a viso, la guardava e gli venne da sussurrargli:
“pensa al tuo uomo, lui è su una impalcatura e tu ti fai rompere il culo da un estraneo, che troia, che zoccola” .
Sapeva poche cose, tra cui il nome del fidanzato.
E disse : “ Antonio il cornuto…Antonio il cornutoooo” .
Paolo non ne aveva più. Voleva ora gustarsi la bella sborrata in culo, tutto a pelle ovviamente.
Non pensò mai che Maria, fino a quel momento così passiva potesse inarcare il viso e, come gli uccellini che si allungano cercando cibo dalla madre, anche Maria urlò un incredibile: “GODDDDDOOOO” spaventoso. Avete letto bene : con tante D !!!
GODDDDOO….GODDDOO….GODDDDDOOOO disse la vacca e infatti raggiunse anche lei orgasmo.
Maria tra lo stimolo della mano di Paolo sul clitoride, sia che ha sentito il cazzo in culo pulsare mentre veniva, sta di fatto che ebbe un grande orgasmo.
Il ricomporsi fu imbarazzante per entrambi. Paolo pensò tanto non sarebbe più salita sull’auto ma comunque soddisfatto.
Spero di averglielo rotto bene, pensò Paolo.
Invece si sbagliava. Non sul fatto di averglielo rotto. Sul fatto che non l’avrebbe più rivista.
Quello fu solo inizio di una storia pazzesca!


Passò qualche giorno e mi son dimenticato di dire che talvolta Maria veniva accompagnata a lavoro dal padre. Era normale quindi non incrociarla anche per parecchio tempo.
Non in questo caso. Passarono pochi giorni e Paolo era appostato come sempre vicino alla clinica. La vide arrivare da lontano, appena fu a pochi passi la vide chiaramente indirizzarsi verso l’ auto.
Salì in auto quasi senza dire “ciao”.
Paolo fu colto di sorpresa. Era piacevolmente emozionato.
Si trattava solo di invertire il senso di marcia dell’auto. Il “Monumentalino” era giusto lì. A pochi passi.
Non parlarono nemmeno fin quando Paolo spense il motore.
Le prime parole furono di lui:
-Dai girati- disse Paolo.
Poche manfrine, un “no…no.” accennato ma a Paolo parve che non fu tanto lui a girarla quanto lei a farlo.
Guarda caso Maria aveva ancora la gonna.
Il tempo a disposizione era comunque quello che era!
Dopo poco si ripresentò la scena di pochi giorni prima! Lui sopra che la incula con ferocia ma lei più rilassata. Si faceva toccare la figa facendo meno resistenza.
Paolo era consapevole che, seppur animalesca, una sola inculata non poteva lasciare il segno in modo chiaro. Almeno non come voleva lui.
Lui voleva spaccarle il culo! Voleva che in un futuro il marito la trovasse con il culo rotto. Ammesso che lei glielo avrebbe concesso!
Nessuno sconto quindi!
A fondo come un porco. Trattandola, anche a parole, come una vacca da monta! Come una zoccola, una vera troia!
Memore della precedente esperienza volle verificare se fosse stato un caso o meno il fatto che Maria fosse venuta negli stessi istanti che lui le sborrava in culo.
La avvisò quindi:
-Sto per sborrare troia! Ti riempio il culo!-
Non era un caso. A condizione che lui contemporaneamente la sditalinasse lei godeva insieme a lui.
-GODDDOOO…..GODDDOOO……GODDDOOOOO era il suo urlo, seppur un po’ strozzato, ma comprensibilissimo.


In un mese si ripetette per altre tre volte lo stesso copione. Oramai Paolo se l’era inculata per ben cinque volte e oramai il culetto vergine di Maria era solo un ricordo!
Ma quel giorno capitò un imprevisto.
Fuori dalla clinica di cui accennavo prima era presente un piccolo parcheggio incustodito. Poche auto ma un po’ defilato. Lui la aspettava lì. Se fosse andata a piedi sarebbe inevitabilmente passata da lì.
Anche quel giorno. Lei salì subito. Appena in auto Maria si soffermò nel guardare fuori . Un lungo istante e con voce spaventatissima.
-Cazzo cazzo è Antonio è Antonio!!!-
Il cornuto era ancora distante ma stava per dirigersi verso casa di Maria.
Inspiegabilmente a piedi !
-Abbassati abbassati- disse Paolo. Inutilmente in quanto Maria lo aveva già fatto.
-Sta tranquilla. Se stai giù non ti può vedere!-
Era vero. Il cornuto sarebbe comunque transitato nell’altro lato della strada e avrebbe visto solo una serie di auto parcheggiate nel loro posto con ,al limite, una persona che era in attesa di un possibile familiare, oltretutto in piena lettura di un giornale.
Maria era comunque agitata ma non tanto per la situazione (aveva capito che non la avrebbe vista) ma su quale scusa avrebbe potuto trovare. Il cornuto si stava indirizzando a casa e la madre avrebbe detto che era andata a lavoro con i mezzi ed il cornuto pur avendo fatto la strada obbligata non l’aveva incontrata. Tutte congetture ma realistiche.
Paolo non seppe mai che scusa trovò Maria. Gli parve di aver capito che avrebbe accennato ad un incontro con una sua conoscente che le avrebbe dato un passaggio in auto.
Passarono non meno di tre interminabili minuti.
Minuti in cui Paolo, dopo aver realizzato che non c’era alcun pericolo, venne una libidine da impazzire.
Tirò, quindi, fuori il cazzo e con la mano destra impugnò i capelli di Maria e la indirizzò verso il suo uccello.
-Sei pazzo…tu sei pazzo- disse Maria.
-Non ci vede. Troia. Tu succhia che ti faccio la cronaca di dov’è!-
E’ proprio vero che il pericolo di essere scoperti aumenta l’eccitazione. Maria non avrebbe smesso di spompinare Paolo, ma mai gli fece un pompino così sentito.
Ad ogni passo del cornuto la testa di Maria andava su e giù come un sincronismo.
Fu il dio del sesso a dare questa soddisfazione a Paolo!
Sborrare in bocca a Maria con il cornuto a pochi passi.
Il cornuto ignaro, con la sua camminata arrogante, il viso ingrugnato, il petto ridicolmente fuori e la sua donna che beveva la sborra di un altro!!!
Appena il cornuto scomparve dalla visuale Maria si fece accompagnare precipitosamente a lavoro.


Un rischio così grande non poteva che rendere più cauta Maria quindi per qualche settimana non si fece più vedere. Anzi in una circostanza si incamminò a piedi, Paolo fece per avvicinarsi in auto ma lei, molto abilmente gli fece capire di desistere in quanto qualcuno poteva seguirla.
Quindi Paolo si mise il cuore in pace pensando che non avrebbe più sfogato i suoi istinti bestiali sul culo della verginella…di figa!
Nel frattempo nella vita quotidiana di Paolo intervenne una grossa novità.
Divenne single! I suoi genitori si erano trasferiti al paese di origine, lui cambiò casa e trovò un monolocale adatto alle proprie esigenze. Lo trovò sempre nel suo paese ma in una latra frazione quindi un po’ distante da dove recuperava Maria.
Paolo fa i turni quindi, ad eccezione del primo turno, al mattino è sempre libero.
-Ma dai ci tento ancora! Tanto cosa ho da fare al mattino?- disse tra se e se .
E infatti contro ogni sorpresa Maria riappare. Con la faccia sempre più da troia, gli indumenti casti e la sua camminata sexy.
Sale in auto è un po’ che non si vedono.
Paolo quasi senza pensarci si indirizza verso casa sua. Maria lo capisce al volo che è cambiato qualcosa e gli dice:
-Ma dove cazzo stai andando?-
Lui sorride sornione e la tranquillizza:
-Tranquilla che ti porto a lavoro in tempo!-
Vuole solo farle vedere (dall’esterno) dove abita ora per poi appartarsi ancora con lei.
Quando arriva è con sua sorpresa che sente le parole di Maria:
-Beh. Non mi fai vedere com’è dentro?-
Paolo è sorpreso, si chiede come farà con il tempo ma se va bene a lei figurasi a lui.
Entrano in casa: piccolissimo ingresso, porta del bagno di fronte, della cucina a destra e della camera a sinistra.
Lei gira un poco e a Paolo batte forte il cuore dall’ eccitazione fa per saltarle addosso ma lei lo respinge dicendogli:
-Hai un telefono?-
Stiamo parlando di decenni fa, gli unici cellulari erano le camionette della polizia dove caricavano a forza i manifestanti! Quindi vecchio telefono analogico con rotella rumorosa!
E’ in cucina. Lei si apparta e chiama una certa Gianna. Paolo scoprirà che è la titolare di Maria.
Ho dimenticato di dire che Maria fa la sarta in un paese vicino e Gianna è la sua titolare. Pare che sia qualcosa di più di una titolare in quanto, con sorpresa di Paolo, le chiede di coprirla e di non confidare ai suoi genitori la sua assenza per quella mezza giornata.
-Per mezzogiorno sarò li- chiude la telefonata Maria.
Ora sono soli ! Non sono neanche le 8 del mattino e Paolo avrà la possibilità di stare con Maria per oltre quattro ore!
Senza gli impicci dell’auto. A casa sua e un comodissimo letto!
Maria invita perentoriamente Paolo a sedersi sul letto ed a non muoversi.
Si spoglierà lei. Davanti a lui e molto, molto lentamente! E con sapienza! Alla faccia della verginella!
Paolo ha il cazzo talmente in tiro e duro che gli fa pure male!
Ora Maria è nuda. Nello splendore del suo corpo! Un metro e settanta abbondante di altezza, un corpo sinuoso, due tette da quarta misura alte, sode e vicine in un busto senza grasso e ora vede bene il suo culo. Quel culo che Paolo ha rotto ma finora visto solo da sdraiata. Ora lo vede, sodo e ben fatto . E vaffanculo se non ha un bel viso che poi alla fin fine fa molto sesso pure quello.
Ora Paolo può fare tutto. Può andarle a cavallo delle tette e giocare con quelle mettendole il cazzo in mezzo, può tenerle la tetta senza impedimenti tipo il cambio dell’auto mentre glielo caccia in gola fino ala radice, po’ alzare la voce dandole della troia e della zoccola senza correre il rischio di essere sentito ma soprattutto può metterla agevolmente alla pecorina, può impugnare i suoi fianchi e incularla, incularla, incularla senza pietà!
E’ la prima vera prova di resistenza per Paolo. Maria starà in casa con lui per quattro ore ed è chiaro che non si aspetta di parlare ma di essere inculata con decisione.
Ora non si oppone a niente. Si fa sditalinare mentre ha il cazzo in culo e i suoi GOOODDDDOOOO sono molteplici. Paolo sborra una prima volta, quando non ne può proprio più.
Nel culo fino all’ultima goccia di sperma! Niente preservativo quindi!
Il tempo più imbarazzante è sicuramente quel beve periodo di attesa per farlo ritornare duro.
Maria è sempre molto, molto parca di parole. Talvolta Paolo le chiede cose banali come se ha dei fratelli e lei stenta a rispondere. Non da confidenza.
In compenso si scioglie molto a letto. Se Paolo le è sopra anche solo a strusciare il cazzo sulla figa lei gli impugna i capelli, lo bacia limonandolo con passione. Insomma ci da dentro!

Arrivò velocemente mezzogiorno e quella volta non fu l’unica. Ne seguirono altre, almeno sette/otto. Sempre a casa di Paolo e sempre con la telefonata a Gianna.
Una di quelle ultime volte Maria, sempre con molta sorpresa di Paolo, gli disse:
-Tra poco mi sposo!-
Paolo sorrise e non aggiunse niente.



In quel periodo Paolo fu oggetto di una visita. Alcuni suoi amici delle vacanze vennero a trovalo e lui li ospitò per qualche giorno.
Una mattina di queste(mentre i suoi amici dormivano ancora) andò come di consueto a prendere Maria che salì sull’auto.
Avendo la casa occupata si indirizzò verso il “Monumentalino”-
Maria gliene chiese conto e lui spiegò la situazione.
Maria fece un sorriso talmente malizioso, ma talmente malizioso che lo avrebbe visto in faccia solo a pochissime donne da quel momento in poi.
-E allora? –fece Maria- Qual è il problema?-
Paolo pensò che Maria stette scherzando infatti non le rispose e la portò al vecchio posto dove se l’era inculata le prime volte.
Se la inculò ancora. Oramai il culo di Maria si poteva definire un vero culo rotto!
Ma quella mezza frase della troia le ricorreva in mente e si ripetè se veramente Maria avrebbe voluto provare tanti uomini tutti insieme.



Tonino è scuro di carnagione. No. Non è un refuso. Se parlo di Tonino detto “Tonino la bestia” è per un motivo ben preciso.
Non dimentichiamo la ambientazione. Anni 80. Chi li ha vissuti si ricorderà. Da un lato meno opportunità di oggi ma dall’altro maggiori libertà. Ad esempio se ora un diciannovenne si scopa una quattordicenne va dritto filato in galera. All’epoca non solo non ci andava ma diventava un mezzo mito e al massimo la ragazza si beccava della troia!
Dicevo di Tonino. Fisicamente una specie di piccolo sosia di Mike Tyson. Anche i denti rotti davanti denotavano precedenti di risse. Di origini calabresi, mezzo delinquente e comunque dotato di buon carisma, Uno di quelli che se gli stavi sul cazzo era meglio che giravi al largo. Se invece di prendeva in simpatia non c’era alcun problema indipendentemente se tu fossi nel loro gruppo o meno.
Tonino è grande e grosso. Forse da qui il termine “la bestia”. Ma forse non solo per quello. Perché è un fanatico del sesso. Anzi di un aspetto del sesso. Un fanatico inculatore di donne! Parla solo di inculate e inculerebbe sempre e in continuazione. Parla è un termine eccessivo essendo mezzo analfabeta, diciamo che accenna. Ma apre che questo aspetto sia secondario per molte ragazze!
Come se non bastasse non si fa mancare anche una bella dose di esibizionismo. Capita che facia di tutto per esibirsi in animalesche inculate con la troia di turno schiaffata alla pecorina su un cofano dell’auto, mentre i suoi amici contemplano (neanche poi tanto distanti) la perfomance.
E’ dotatissimo! Almeno in grossezza!. Ha un cazzo enormemente grosso! Uno di quelli che sfondano!
Paolo ha già avuto, indirettamente,a che fare con lui. La sua prima ragazza lo ha reso cornuto con Tonino. O meglio, non solo con Tonino. Ma anche con Tonino! E anche in quel caso il culo della sua ex parlava chiaro ad quanto era sfondato!
Per Paolo quella esperienza era oramai dimenticata e poi che colpa aveva Tonino se la sua ex dava il culo con facilità a molti? Insomma sta di fatto che Paolo e Tonino frequentavano lo stesso bar e Paolo era tra la lista di persone che risultavano simpatiche al porco. Non c’era un motivo particolare, forse perché Paolo stava sulle sue, non rompeva i coglioni a nessuno, non raccontava (o millantava come facevano molti) imprese che potessero oscurare la fama del nostro buon (per modo di dire!) Tonino.
Sta di fatto che per Paolo il ricordo di Maria che gli dice “ E allora? Qual è il problema?” è un tarlo tanto che….


Paolo va a prendere Maria. Oramai ha capito quali sono i giorni. Ok il lunedì. Non al martedì il mercato porta i parenti in giro e non si sa mai. Il venerdì è vietato, il padre spesso esce prima dal lavoro. Mercoledì è ideale.
Maria sale sempre dicendo al massimo dieci parole in quel tragitto.
Entrano in casa. Lui la porta subito in camera. Le mette febbrilmente le mani addosso. Lei si divincola non perché non voglia ma perché deve telefonare!
A quel punto entrano in camera Tonino e altri due sui amici!
Erano in cucina che aspettavano il momento.
Lei caccia un urlo spaventato:
-Cazzo…cazzo….cazzo- si dice Paolo- che coglione che sono stato- questa non lo voleva e ora? Che cazzo faccio?-
Tonino non si scompone. Anche con relativa calma si avvicina a Maria. Le parla in un orecchio. Nessuno saprà mai con precisione cosa le dirà sta di fatto che la troia si calma di colpo
Tonino ha già studiato la parte. Esce dalla camera!
Paolo è nudo ma immobile. Il cazzo ora comincia a diventare duro. Maria è nuda sdraiata sul letto con il viso rivolto verso l’altro. Uno dei due porci le lecca la figa e l’altro le da il cazzo in bocca.
Sr sente solo il suo ” mmmm” tipico della bocca piena!
Poi la girano da un lato. Il viso verso la spondina del letto ed il culo verso la porta.
Entra Tonino. Paolo rimane di stucco.
Almeno dal vivo e così vicino non ha mai visto un cazzo simile!
E’ enorme in grossezza e non è nemmeno corto…anzi! E’ solo che la grossezza ha la meglio sulla lunghezza! E’ particolarmente nodoso. La cappella enorme. Scuro come la carnagione di Tonino. Pare il cazzo di un nero! Le palle sono grosse e tonde, molto alte e così ,a vista , appaiono belle piene!
Tutto organizzato da parte di Tonino.
Maria non deve vedere il suo cazzone : almeno non subito.
Prima lo deve sentire!
Paolo e gli altri due vanno di fronte al viso di Maria. Ora è alla pecorina. Dietro di lei il ghigno animalesco di Tonino!
Non serve vedere quando le entra in culo! Maria inarca il viso e allunga il collo. Un grosso urlo di sorpresa , dolore ma forse anche di piacere!
Tonino inizia da subito a in incularla senza pietà. La prende per i capelli. E’ autoritario e porco.
Inutile dire che zoccola o vacca erano le parole più gentili che proferiva!
Ordina. Ordina a tutti. A Maria ma anche agli altri tre. Decide lui quando:“In bocca dai…in bocca” oppure “ no cosìì più forte in fondo tutto in fondo in bocca” oppure” dai tutti e due in bocca ora”.
Il primo a sborrare fu uno dei due. Tutto in bocca!
Paolo notò una cosa che lo colpì in modo particolare. A Maria dal godimento le si erano rovesciate le pupille all’indietro! L’inizio fu così alla pecorina: Non meno di cinquecento o forse seicento o forse settecento colpi in culo. Colpi furiosi.
Poi la girò viso sopra. Le mise il cazzone in bocca! Non ci stava quasi da quanto era grosso.
Le alzò le gambe e…se la inculò da sopra! Ora la stava veramente sfondando!
Poi la prese di fianco, sempre in culo. Di nuovo alla pecorina. Pareva non finire mai!
Poi finalmente Tonino venne! Le fece tirare fuori la lingua. Fu un ordine.
Lei oramai obbediva a tutto e non pareva che ne soffrisse!
La lingua di Maria si fece subito bianca e cremosa!
-E ora manda giù puttana….bevi tutto!! Neanche una goccia fuori-
Si diedero il cambio Paolo fu il penultimo a incularsela mentre Tonino rifiatava e gli altri due o sborravano ancora si alternavano nel darglielo in bocca.
Quando Paolo glielo mise in culo capì subito quanto fosse ora un culo sfondato.
Non più un culo rotto, ma un culo sfondato.
Non poté fare a meno di pensare alla sua ex , se la immaginò pure lei messa alla pecorina in balia di quel porco. A casa della ragazza, la madre della stessa ignara e il padre che ( all’epoca era diffuso) odiava i “terroni”!!!
-Ora in faccia. Sborrate in faccia!- Fu l’ordine di Tonino. In pochi istanti sborrarono tutti e tre. Tonino nel frattempo era andato in cucina, prese un cucchiaio, raccolse la sborra dalla faccia e imboccò Maria! La quale non fece alcuna rimostranza!
Tonino si riprese e ricominciò.
Non fu una scopata: fu una monta !!!
Intorno le 11,30 Maria chiese di andare. Erano tutti sfiniti. Un lungo silenzio anche di imbarazzo. Almeno da parte di Paolo e della stessa Maria che si rivestì in fretta.
Anche gli altri porci ora erano vestiti.
Ma Tonino aveva ancora un ghigno sul viso.
E aveva ancora energie e il cazzo in tiro.
La prese ancora alla pecorina. Stavolta da vestita. Le tette che le uscivano fuori dalla camicetta, la gonna abbassata e lei piegata sul tavolo.
Un altro GOOODDDOOO. L’ennesimo di quella giornata.
Fu solo Paolo ad accompagnarla a lavoro. Non una sola parola venne proferita all’interno di quell’auto. Una Ritmo azzurra.
Era un mercoledì. Tra le pochissime informazioni che a fatica Paolo ricevette da Maria che ne fu una che dopo tre giorni lo portò sul piazzale della chiesa di Limbiate.
Era un sabato autunnale.
Aspettò e vide, in lontananza, uscire gli sposi.
Maria ed Antonio.
Il solito lancio di confetti e i soliti “w gli sposiiiii”.
Paolo nel guardare il viso di Antonio ebbe una erezione.
-Che cornuto-pensò- chissà cosa dirai quando scoprirai quanto è rotta in culo tua moglie!Ammesso che lo scoprirai.-

I due ,dopo il viaggio di nozze, si trasferirono a Quarto Oggiaro. In via Pascarella per la precisione.
Per Paolo la storia non finì in quel modo. Ma passarono oltre dieci anni prima di aver avuto un seguito. Seguito che comunque rispetto a quanto raccontato finora era poca cosa.
Per ora direi che possa bastare.










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