Lui mi possiede

Scritto da , il 2017-03-20, genere etero

Ricordo il primo giorno in cui ci siamo incontrati: lavoravamo nello stesso settore, io ventiduenne ambiziosa, lui maturo uomo d'affari. Mi aveva fatto fretta fin da subito, dettato i tempi del nostro incontro. Ero appena rincasata da una partita di beach-volley quando mi chiamò per dirmi che era disponibile ad incontrarmi tra mezz'ora, scocciata per non aver avuto tempo nemmeno per una doccia, sono uscita di casa di corsa facendo una coda per nascondere i capelli scompigliati.
Sfacciatamente in ritardo sono arrivata in quello spiazzo, sono salita in macchina e sicura di me gli ho mostrato gli oggetti da visionare... li ha guardati in silenzio per qualche secondo, io concentrata tacevo guardando ogni suo gesto finché non incominciò a parlarmi: si chiedeva come mai una ragazza così giovane lavorasse nel suo settore. Io rispondevo gelida pensando che, come al solito, venivo messa in dubbio per la mia giovane età e perché ero una donna. Stizzita mantenevo un certo contegno: mi chiese se poteva appoggiare la bilancia sulla mia coscia, stupita acconsentii. Un solo istante, la bilancia era instabile,non pesava correttamente,così la spostai, gli mesi fretta e conclusi rapidamente la trattativa, salutai e andai via senza voltarmi pensando di non rivederlo mai più, in fondo mi aveva solo irritato e fatto perdere tempo.

Passarono poco più di 24 ore e lui mi chiamò di nuovo, con la palese scusa di voler valutare altri oggetti; avevo già capito che il suo intento era scoparmi, lui mi eccitava e così la sera, dopo un breve scambio di messaggi, ci incontrammo.
Avevo messo un corto vestito nero con del pizzo e un tacco alto: salii di nuovo in macchina. Lui mi disse qualche parola poi si fermò in un parcheggio, fissai i suoi occhi e subito dopo mise una mano tra le mie cosce, me le aprì e spinse le sue dita dentro di me con forza.
Aveva già deciso di possedermi, iniziai a gemere sotto le sue mani esperte finché lui non mi prese dai capelli e mi spinse tutto il suo grosso cazzo in gola.
Adoravo che lui avesse il controllo, mi spingeva il cazzo in bocca e io, avida, succhiavo con movimenti fluidi e sempre più veloci fino a quando lui di colpo mi riempii la bocca con il suo caldo e dolce sperma. Lo sentivo colmare la mia bocca totalmente e, prima che quel liquido potesse colare dalle mie labbra, lo ingoiai tutto poi gli pulì per bene il suo cazzo perché non volevo perdermi nemmeno una goccia di quel nettare prezioso e, dopo essermi sistemata rapidamente,tornai a casa sazia per quella sera...
Non immaginavo affatto che questo sarebbe stato l'inizio di una lunga e perversa relazione; il primo di mille incontri tra sesso, perversione, amore e delicatezze...

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