Io e il mio prof, la mia prima volta anale

Scritto da , il 2017-03-15, genere prime esperienze

Al secondo anno di università, (ora sto per laurearmi) ero disperata, avevo bisogno di crediti da accumulare e cercavo corsi a cui partecipare. Un giorno ne trovai uno, la locandina era bella e mi aveva ispirato. Solo per questo motivo mi presentai qualche giorno dopo al corso. Quando entrai in aula, questa era buia.
Non c'era nessuno a parte me... O almeno cosi mi sembrava. Nel buio vidi poi, gli occhi azzurri di un uomo meraviglioso, che con un saluto mi conquistò letteralmente. Era l'uomo piú attraente che avessi visto. Una sensazione nuova si impadroní subito di me nel vederlo. Lui mi parlava,si presentava, e io lo immaginavo nudo mentre lo cavalcavo. Che caldo sentivo. Nel togliermi la giacca notai i suoi occhi su di me...ed ero subito sua. Successivamente però arrivò altra gente e la cosa finí lí. Tornata a casa non feci che pensare a lui. Lo cercai su facebook. Lo trovai. Lo contattai. Chattammo molto, io complimentai con lui per il corso, per i suoi metodi... Lui non sembrava esser debole ai complimenti, era un tipo fermo, sicuro di sè. Era ed è un artista,contemporaneo, davvero importante, il suo corso parlava semplicemente di lui, della sua carriera, del suo lavoro di ricerca
Cominciai subito a sedurlo, a flirtare con lui in chat e lui cedette. Si lasciò andare dicendomi delle porcate, davvero. Immaginammo di incontrarci nell'aula del workshop, e di chiuderci dentro a chiave. Immaginammo me piegata sulla cattedra con lui dietro che mi sbatteva col cazzo dentro fino alle palle.
Mi chiese se mi piacesse "da dietro"
Io dissi di si ma non avevo capito, credevo parlasse solo della posizione e invece si riferiva al prenderlo in culo. Lo capii dopo pensandoci meglio, ma la mia risposta era stata già si. Nei giorni successivi all'università morivo dalla vergogna, non sapevo come comportarmi con lui e non pensavo ad altro che a quello che ci eravamo detti. Volevo solo scoparlo.
Lo invitaii a casa,alla fine di una lezione. Lui venne. Gli offrii da mangiare o da bere ma lui niente... Si precitò su di me afferrandomi per i fianchi e cercando le camera da letto della mia casa (vuota, le mie coinquiline erano fuori). Cominciai ad avere paura quando me lo ritrovai sopra, sul mio letto, che mi toccava. Aveva fretta, cominciò ad abbassarmi le bretelline del mio vestito. Era estate, ero poco vestita. Poi mi ribaltò mettendomi sopra di lui, con il vestito metà su e metà giù, il mio seno ormai era scoperto, i capezzolo turgidi. Io in trans. Mi disse "ti piace scoparti il prof eh? " "da quanto tempo lo volevi eh? " "è tutto tuo adesso questo cazzone, prendilo è tuo". Mi prese la mano aiutandomi ad uscirlo fuori, era enorme. Lo leccai tutto da cima a fondo... Lo feci arrivare fino alla gola... Era pazzesco. E io ero bagnata fradicia. Continuò a toccarmi mentre io lo leccavo con foga, non riuscendo a trattenere i gemiti. Si sputò in una mano più volte per bagnarmi la fica. Non me la leccò. Mi mise a pecora e di colpo tentò di entrarmi nel culo. Urlai come una pazza.
"Ti ho mentito, non l'ho mai fatto lí"
Non battette ciglio disse solo "lo so, ti piace giocare alla puttata eh?" Mi prese e mi mise su di un fianco "cosí sarà più facile"
Lo implorai di fermarsi, avevo paura... Ma anche voglia.
" rilassati, rilassati" - mi disse "se no ti fa più male"
Ci misi un pò ma alla fine lui entrò, un male cane... Ma rilassandomi quasi non lo sentii più.
"Hai visto? Ti piace ora eh? Maledetta!"
Cominciò a sbattermi fortissimo, infinite volte... Io urlai, ero fuori di me.
Mi toccava la fichetta con la mano bagnata dalla mia saliva, mentre con l'altra mano mi teneva il culo contro il cazzo.
" sei venuta? "
"No..."
"Come no? Dai fammi sentire come godi... Fammelo sentire"
Cominciai a gridare, mentre questa bestia mi sbatteva sempre più forte...
"Brava... Brava cosí... Ooooooh sei benuta eh? Maledetta! Guarda che ti vengo nel culo"
"No no"
"Come no? E allora a che serve scoparti il culo? Io ti vengo nel culo!"
Gli ripetetti di no mentre lui urlava, gemeva e poi... Il silenzio.
Si staccò da me piano, mi disse di rimanere immobile, su quel fianco. Andò in bagno, tornò, mi pulí con un asciugamano umido. Quella dolcezza mi fece metabolizzare tutto. Mi vidi lí con lui che mi massaggiava "sei una maledetta" mi diceva.
Io già lo amavo.

Questo racconto di è stato letto 1 9 4 7 4 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.