Seconda Vita

Scritto da , il 2017-01-13, genere tradimenti

Ciò che sto per raccontarvi è il mio segreto, l'altra me...
Tutto è iniziato banalmente sul posto di lavoro: in ufficio all'epoca eravamo in quattro, passato un anno tutto cambiò e in poco tempo io e T. (il mio capo...anche se mai si è posto come tale) ci troviamo in due sempre più spesso a parlare, sempre più spesso soli.
Diciamocelo, solo una donna nata ieri non poteva sospettare che dietro a quei continui messaggi non potesse esserci un tentativo di flirt.
Sono una persona energica, amo gli stimoli e una vita decisamente cambiata mi aveva fatta completamente perdere la sensazione di sentirmi desiderabile.
Io fidanzata, lui sposato con un figlio e un'altra in arrivo. Palese il suo bisogno di compensare un'assenza totale della donna al suo fianco.
A chi ora balenano morali e cattivi giudizi consiglio di fermarsi qui, non scrivo per sottopormi a giudizio ma per condivisione.
Mesi a scambiarci messaggi, trasformatisi in breve tempo in confessioni e allusioni, poi in ufficio il tempo passava facendo finta di niente. T. mi accusava spesso di schizofrenia, come se a rispondergli la notte non fosse la stessa persona che si presentava il giorno successivo in ufficio e che faceva finta di niente.
Passa del tempo T. si avvicina sempre di più mi striscia, le sue mani tremano dalla volontà di infilarmele tra le gambe e la paura di farlo, io mi eccito, spesso lascio la sedia bagnata.
Poi un giorno decido, gli chiedo di vederci, di non accendere le luci di aspettarmi in ufficio al buio. Quel giorno arrivo e lui è insicuro, destabilizzato. Chiudo la porta e comincio a baciarlo. In quel momento ho sentito percorrere un tremore su tutto il mio ventre, sfogato poi in un lago d'acqua che lenta scivolava fuori dalla mia vagina.
A quel punto T. mi ha spostata in una zona in cui nessuno avrebbe potuto vederci e con forza mi ha aperto il reggiseno e delicatamente ha iniziato ad accarezzarmi i capezzoli fino a chinarsi su di me e leccarli. Io gli apro la zip e gli accarezzo la cappella, poi mi chino e mi faccio scivolare, prima piano, poi più velocemente il suo uccello fino alla gola. Ci spogliamo, lui mi spinge su una panca, mi inizia a leccare la figa e la passione con la quale rotea la sua lingua mi fa godere moltissimo. Non posso urlare e blocco le mie grida con la mia mano, vengo per tre volte, poi lui mi infila il suo uccello e inizia a scoparmi violentemente. Passiamo da una posizione all'altra finchè non gli salgo sopra, mi chiede di rallentare, per il timore di venire troppo presto. Allora sfilo il suo uccello e lentamente faccio scorrere la mia figa glabra sulla sua cappella. Ci sediamo uno di fronte all'altro, sento forte il suo calore quando mi stringe a se. Scopiamo così aggrovigliati. Lui viene finisce il primo rapporto, comincia un desiderio irrefrenabile.

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