Una sorpresa dal mio capo

Scritto da , il 2016-12-12, genere gay

Un pomeriggio come tanti ero in ufficio, una mezz'ora prima di andare via, ed ero abbastanza annoiato. Tanto che pensai di scrivere un'email a Sara, la mia ragazza.
"Quando arrivo a casa che ne dici di farci una birretta e poi un bel pompino? ;)" Premetti invio già pregustandomi la serata. Dopo una decina di minuti mi chiamò la segretaria dicendomi che Francesco, il nostro capo, voleva vedermi.
Non avevo scadenze a breve ed ero sempre puntuale, per cui non riuscivo ad immaginare il motivo per cui mi mandava a chiamare.
Bussai, e appena sentito "avanti" entrai e chiusi la porta dietro di me.
"Alessio come sta andando la stesura del report?"
"Molto bene, entro la prossima dovrebbe essere pronta, come mi aveva chiesto."
"Alessio lei lavora sempre molto bene, ma purtroppo devo farle un richiamo... Devo ricordarle che non può usare la mail aziendale per inviare messaggi personali. Anche perché io posso leggere tutta la posta in entrata e in uscita."
Sentendo quelle parole mi sentii un po' in imbarazzo, ma pensai che comunque anche lui era un uomo e sicuramente non disdegnava un buon pompino fatto per bene. Comunque mi scusai, dicendo che non sarebbe più capitato.
"Non c'è problema, ma che non succeda di nuovo!" dicendo questo si alzò e venne verso di me, per stringermi la mano e congedarsi. Mi alzai in piedi e tesi la mano. Non fu però una semplice stretta di mano; il capo continuava a stringermi la mano, guardandomi negli occhi con uno sguardo molto intenso. I suoi occhi sono verdi, non riuscivo a smettere di fissarli... poi mi si avvicinò all'orecchio e disse "La capisco, sa, non ci sono molte cose più belle di farselo succhiare, di vedere un viso che si avvicina al cazzo, la lingua che esce e lecca e poi la bocca che lo prende tutto dentro." Ascoltando quella descrizione e immaginando quelle cose il mio cazzo stava diventando duro. Lui si accorse della mia eccitazione e lasciandomi la mano la portò alla cintura. Con movimenti lenti ma decisi iniziò a slacciarmi la cinta e poi i pantaloni.
Io ero senza parole, mai mi era capitata una situazione del genere con un uomo. Il fatto che fosse il mio capo mi spiazzava e mi eccitava contemporaneamente. Mi stava toccando mentre disse: "Forse vorresti un bel pompino anche prima di arrivare a casa, che ne dici?" Io riuscivo solo a sospirare in preda a una fortissima eccitazione.
A quel punto si abbassò, mettendosi in ginocchio davanti a me, e nello stesso tempo mi tirava giù le mutande. Il mio cazzo di mise dritto davanti al suo volto. Mi guardo con i suoi occhi verdi e poi chiuse gli occhi e iniziò a leccarmi l'asta, dalle palle fino alla cappella. Giocò un po' con la lingua e poi lo prese tutto in bocca. Riusciva a tenerlo tutto, e si muoveva su e giù facendolo arrivare ogni volta fino in fondo alla gola. Sentivo le sue labbra calde attorno al cazzo, e la lingua si muoveva stuzzicandolo ancora di più. Era il miglior pompino che mi avessero mai fatto. Mi guardò di nuovo e questo scatenò in me un desiderio ancora più forte. Gli presi la testa e iniziai a muoverla su e giù dandogli il ritmo. Questo lo fece gemere di piacere e sentire la sua voce, soffocata dal mio pisello in bocca mi face venire. Un primo getto di sborra finì nella sua bocca, e poi si sfilò, facendo arrivare gli altri fiotti sul suo viso.
Ero sconvolto e tremavo di piacere. Lui si asciugò con un fazzoletto, poi mi baciò delicatamente sulle labbra e mi sussurrò "Ci rivediamo presto...Nel frattempo goditi la serata con la tua ragazza..."

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