Io e la zia III (Anale)

Scritto da , il 2016-09-28, genere incesti

L’avevo sognata per tutta la notte. Avevo sognato tutta la notte di fare l’amore con lei. Il mattino seguente venni svegliato dai suoi baci e dalle sue carezze. Il sogno aveva lasciato spazio alla realtà. “Buongiorno amore mio!” mi sussurrò all’orecchio. “Buongiorno zietta” risposi io. Aprii gli occhi e la prima cosa che vidi quel giorno fu il suo sorriso. Meglio di così la giornata non poteva cominciare. Iniziammo a baciarci appassionatamente, dal suo ardore capii che anche lei aveva sognato noi due. Si mise sopra di me, accarezzandomi i capelli con entrambe le mani. Io con la mano destra le scostavo i capelli dal viso; invece con le dita della mano sinistra le sfioravo la pelle, dalla schiena fino al sedere. La posi supina ed iniziai ad accarezzarle il clitoride con la mano destra. “Voglio assaggiare il tuo sapore del mattino” le dissi penetrandola delicatamente con le dita. Lei sorrise fissandomi negli occhi. Sentii la sua vagina bagnarsi sempre di più, impregnandomi le dita. Mi prese la mano e la portò alla mia bocca; io succhiai il suo nettare, assaporandolo con gusto. “Ti piace il mio sapore tesoro?”, “Sei buonissima zia”. Ricominciai a baciarla, concentrando le mie mani sul suo seno. Di tanto in tanto facevo delle pause dalle sue labbra per guardarla negli occhi: “Mio Dio quanto sei bella zia!”. Le baciai tutto il corpo fino ad arrivare alla vagina. Il profumo era inebriante e persi completamente la testa. La mia lingua si fiondò sul suo sesso con avidità. La leccai per circa mezz’ora ed ogni movimento della mia lingua era accompagnato dai gemiti di piacere profondo di mia zia. “Vieni qui a baciare la tua zietta amore!” mi disse lei cingendomi la testa con entrambe le mani. Dopo un altro bacio profondissimo tornai in basso, questa volta cercando l’ano con la lingua. “Aspetta amore fermo” mi disse lei appena capì le mie intenzioni. “Anche ieri eri reticente zia, che c’è?” le chiesi io. “Non ho mai fatto sesso anale, ed anche la stimolazione orale non mi fa impazzire” rispose. “Fidati di me zia, so come farti godere fino in fondo”. La convinsi con le mie parole e così mi focalizzai sul suo sedere. Dapprima baciai le natiche, accompagnando le mani alla bocca. Poi toccai il suo ano con la mia lingua. Sentii il suo iniziale fastidio e quindi cercai di essere il più delicato possibile per ammorbidirla. Mi aiutavo anche con le dita. “Ok zietta, ora sei pronta”. Presi in mano il mio pene e lo avvicinai. Con il glande le feci prendere confidenza con la penetrazione. “Guardami amore mio, guardami negli occhi!” mi ordinò. Non appena il mio pene fu dentro di lei, la guardai intensamente. La scrutai attentamente per cercare ogni espressione di fastidio o dolore sul suo volto. Chiuse gli occhi ed appoggiò la testa sul cuscino. Le baciai la base del collo e le orecchie; con le mie mani presi le sue. La penetrazione fu sempre più profonda fino ad arrivare alla base del mio pene. Lei si girò verso di me facendomi capire che il suo desiderio era quello di continuare. L’espressione precedente di fastidio sul suo volto lasciò spazio a quella di piacere. La baciai senza fermare i miei movimenti con il bacino. Ci mettemmo su un fianco: con la mano destra le stimolavo la vagina, con il braccio sinistro strinsi a me quella donna meravigliosa. Entrai sempre più in profondità con le dita in vagina, sempre più intensamente. Seguivo le espressioni del suo volto, ed in base a quelle gestivo i miei movimenti. Le sue gambe iniziarono a tremare, il suo sguardo era sempre più intenso. “Sto per venire amore, non fermarti!”. Venne abbondantemente ed il suo orgasmo venne accompagnato da un urlo di piacere che mi fece impazzire. “Non mi sono mai sentita così amore mio, non ho mai goduto così tanto!”, “Ti amo zia! Ti amo da morire!”. Stavo per venire anche io quando lei si alzò. Prese il mio pene prima tra le mani e poi in bocca, facendomi un pompino stellare. Tenne il mio pene dritto in posizione verticale e mi fece venire guardando tutti gli schizzi senza controllo.

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