Dispetto

Scritto da , il 2016-05-09, genere etero

Se c'è un periodo dell'anno che detesto è senza dubbio l'estate, sono anni che trascorro le ferie estive nel paesino di origine di mio marito. Vorrei trovarmi in qualche spiaggia lontana a godermi la compagnia del mio compagno ed invece mi ritrovo a trascorrere ogni momento con una famiglia numerosa e rumorosa, dormendo su un divano letto senza la minima privacy.
Decidiamo di partire in direzione della tanto odiata meta in un caldo pomeriggio d'agosto. Il viaggio è lungo, la temperatura nell'auto è bollente e, dopo un'estenuante litigata, ci chiudiamo in un silenzio asfissiante. Mi sento annoiata ed accaldata, i pantaloncini e la canotta che indosso si incollano sulla pelle. Provo inutilmente ad assopirmi quando mi balena in mente un'idea per animare questo viaggio, più per dispetto che per desiderio verso quel bacchettone di mio marito. Inizio ad accarezzargli la coscia in modo quasi casuale, lui continua a guardare la strada senza dare seguito al mio gesto. Come segno di sfida salgo lentamente sul suo pantalone fino ad arrivare alla sua zip, massaggio delicatamente la sua patta e sento il suo cazzo prendere vita sotto le mie dita. Spinta da quella reazione prendo coraggio e gli abbasso la cerniera, tiro fuori il suo membro semi eretto e lo stringo con forza nella mano. Inizio a segarlo lentamente con il palmo della mano mentre il pollice scorre sulla punta ormai bagnata. Continuo ad andare su e giù fino a sentirlo sempre più gonfio, con il dito raccolgo una goccia del suo piacere che spunta dalla punta e la assaporo sulle labbra. Mio marito inizia a cedere, il suo sguardo rimane ancorato sulla strada ma il suo respiro è sempre più pesante, si aggrappa al volante con forza. Indispettita e vogliosa mi avvento con le labbra sul suo membro. "Ma che cazzo fai? Siamo per strada , potrebbero vederci!" Mi grida cercando di spostarmi, ormai però sono troppo eccitata per tornare indietro. La mia bocca calda lo avvolge e con la lingua lo assaporo in tutta la sua lunghezza. Scendo lentamente con le mie labbra sino a sentirlo in gola, godo per qualche secondo di quella sensazione di pienezza prima di cominciare a succhiare con tutta me stessa. Mi sento priva di ogni freno, la sua mano che prima mi allontanava ora affonda nei miei capelli e spinge il suo cazzo sempre più in profondità. La sensazione di quelle dita violente tra i miei capelli è come un balsamo per il mio ego. Continuo forsennatamente a pompare, lecco il membro venoso e violaceo fino alle palle, mi dedico con passione alla punta come se fosse un lecca lecca da assaporare. "O si tesoro prendilo, continua suuu, ancora così" le sue parole ed i suoi gemiti riempiono l'abitacolo, ormai è così rapito da non rendersi conto del camionista che, sorpassandoci, mi ha osservata col suo cazzo in bocca. Lo sguardo di quegli occhi estranei mi fa perdere la ragione, succhio e lecco senza sosta mentre con la mano entro nel mio pantaloncino completamente bagnato. Mi basta toccare il clitoride con la punta delle dita per raggiungere l'orgasmo mentre mio marito urla e svuota nella mia boccuccia tutto il suo seme caldo e denso. Continuo a torturarlo con la lingua mentre fiotti di sperma raggiungono la mia gola, lo lecco per bene, lo bacio con candore, sistemo il suo pantalone e mi giro a dormire, lasciandolo in balia delle sue emozioni.

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