Mindfucking

Scritto da , il 2016-04-12, genere sadomaso

Quella sera stavo navigando solitaria su internet e mi imbattei in un sito di annunci BDSM.

Notai quello di un certo Rodolfo.

“Da anni sto cercando di avverare un mio sogno, una Padrona che sappia entrare nella mia mente e controllarmi..”.

Lo cosa mi incuriosì profondamente. Gli risposi chiedendogli di presentarsi.

Dopo pochi attimi ricevetti la sua risposta. Aveva 40 anni, viveva a Milano, ed aveva quel particolar bisogno di essere dominato psicologicamente.

Tanti lo sognano ma non molti si rendono conto dove questo può portare.

Lo invitai ad un incontro in caffè nel centro di Milano.

Rodolfo si presentò puntuale, non dovetti aspettare neanche un minuto.

Lo riconobbi perché era esattamente come si era descritto: alto, con un fisico ben tenuto, gli occhi verdi e i capelli castani. Inoltre si era vestito con un paio di jeans e una polo verde con su stampato il numero tre.

“Suppongo Rodolfo”, gli dissi mentre mi avvicinavo con la mia consueta calma.

“Si Signora”, mi rispose con un tono un po’ imbarazzato.

Entrammo nel caffè e dopo aver ordinato incominciammo le nostre presentazioni.

“Desideri quindi una dominazione psicologica ?”-

“Si Signora”, mi rispose laconico.

Non era facile parlare con lui perché era molto intimidito di fronte a me.

Dovevo proprio toglierli le parole di bocca per riuscire a fare un minimo di conversazione.

“Hai mai provato questo tipo di sottomissione ?”.

“No Padrona, sono piuttosto inesperto”.

L’osservavo nella sua timidezza e notavo come abbassasse gli occhi quando mi parlava.

“Ti rendi conto che non è facile e poi non sappiamo dove ti porterò”.

Annuì sempre in silenzio mentre io meditavo sul da farsi. Come fare a rompere il ghiaccio con un sottomesso così bloccato ?. Decisi di iniziare a dargli dei piccoli compiti.

“Questa notte dovrai svegliarti alle 3 e mandarmi un messaggio. Te la senti ?”.

“Si Padrona”, mi rispose.

Finimmo di sorseggiare il caffè e poi ci accomiatammo.

Era proprio curiosa quella sera prima di andare letto se lo schiavo avesse realmente eseguito i miei ordini.
Avevo qualche dubbio in merito ma me ne andai a dormire tranquillamente in attesa di notizie la mattina successiva.

Mi sveglia come al solito piuttosto presto per andare al lavoro.

Poco prima di uscire controllai il cellulare e piuttosto stupita notai il messaggio di Rodolfo. Mi aveva scritto alle 3 in punto !.

Gli risposi che oggi verso le 19 lo avrei chiamato per ulteriori ordini.

La giornata passò come al solito piuttosto stancamente e spesso pensavo a questo nuovo sottomesso che avevo tra le mie mani.

Quale sarebbe stato il passaggio successivo ? Avrebbe ancora risposto positivamente ai miei stimoli ?.

Alle 19 puntuale lo chiamai.

“Buonasera Rodolfo come stai ?”.

“Buonasera Padrona, io bene e Lei ?”, mi rispose sempre con una voce tentennante.

“Bene, stanotte dovrei svegliarti alle 3 e alle 5 e mandarmi i soliti messaggi. Lo farai ?”.

“Si Padrona”, mi rispose con un tono di voce più sicuro e più fermo.

La mattina successiva come una storia che si ripete, controllai ancora i messaggi che mi erano arrivati.

C’erano quelli del mio novello sottomesso !.

Avevo eseguito i miei ordini. Devo ammettere che rimasi stupita dalla sua puntualità.

Quella settimana ogni giorno era sempre la stessa cosa: si alzava alle 3 e alle 5 di notte e mi massaggiava, puntualissimo come un treno svizzero !.

Quella domenica lo invitai a casa mia per iniziare il secondo step della manipolazione della sua mente.

“Ciao servo”, lo accolsi con un tono piuttosto tranquillo ma nello stesso tempo direttivo.

“Buongiorno Padrona”, mi rispose più intimidito del solito.

“Come ti senti ?”, gli chiesi.

“Ho dormito poco questa settimana..”.

“Lo so la prossima dormirai ancora meno. Voglio che ti svegli ogni mezz’ora dalle 1 alle 6 e mi mandi sempre un nuovo messaggio”.

“Va bene Padrona”, mi rispose un po’ confuso.

“Ora voglio sapere cosa mangi normalmente a pranzo e cena”.

“Dipende Padrona, comunque varia da giorno a giorno”.
”Ora ti passerò una dieta e dovrai seguirla pedissequamente ogni giorno. Mi manderai le foto del tuo piatto con i cibi che ti ho ordinato”.

“Obbedisco Padrona”.

La settimana successiva iniziò ad eseguire alla lettera tutti i miei ordini. Faceva tutto quello che gli dicevo senza sbagliare una volta.

Lo rividi ancora la domenica successiva.

“Come stai ?”, gli chiesi tranquilla fissandolo negli occhi.
”Sono molto stanco, dormo poco..”.

Il suo viso era piuttosto contratto e stanco.

“Questa settimana ero molto nervoso sul lavoro.. ho litigato con dei colleghi”.

“Probabilmente stanno complottando contro di te..”, gli dissi sorridendo maliziosa.

“Non lo so.. sono confuso.. “.

“Lo so che lo sei..”

“Cosa devo fare Padrona?”.

“Sai che solo di me ti puoi fidare..”, gli dissi con una voce sensuale.

“Lo so Padrona”, mentre ansimava e la sua voce si faceva più tenue.

“Per il tuo lavoro avrai un premio”.

“Mi dica Padrona…”.

“Baciami i piedi”.

Li baciò intensamente, si vedeva che ormai stava perdendo il controllo di se stesso.

Presi una telecamera che avevo preso apposta.

“Oggi dovrai installare questa telecamera, davanti al tuo pc. Ci sono tutte le spiegazioni affinché io possa vedere ogni cosa che tu fai. QUesta notte non dormirai e scriverai per tutta la notte una frase sul tuo pc”.

La frase era: L’unica persona di cui mi posso fidare è Padrona Lidia.

Quella sera incominciai ad entrare nella sua privacy. Lo potevo vedere e controllare a distanza.

Effettivamente tutta la notte andò avanti a scrivere.

Si vedeva che era molto stanco e spossato, ma era soltanto all’inizio.

Il giorno dopo gli mandai un altro messaggio:

“Compra le stesse telecamere per ogni camera, compreso il bagno e installale”.

Lo fece. E allora gli ordinai di continuare a non dormire.

Ogni momento della sua vita era sotto il mio controllo. Vedevo qualsiasi cosa che facesse, compreso quando andava in bagno.

Se una cosa non mi garbava gli mandavo un messaggio.

Ad esempio gli feci interrompere una telefonata con un suo amico.
”Non devi parlare con nessun altro al di fuori altrimenti mi perderai !”.

Impaurito mise subito giù il telefono.

Gli stavo organizzando la vita in ogni momento e modificavo tutti i suoi comportamenti.

Dormiva quando volevo io, mangiavo quello che gli ordinavo, andava in bagno a comando.

Dopo alcune settimane di continuo controllo e riduzione del sonno era veramente sconvolto.

“Buongiorno Padrona”, mi disse con gli occhi semichiusi mentre entrava in casa mia in uno dei nostri consueti incontri.

“A cosa hai pensato questa settimana ?”.

“A Lei Padrona, solo a Lei..”, mi disse con un filo di voce.

“Sai che io sono l’unica persona a cui ti puoi affidare..”.

“Si Padrona, Lei è l’unica persona di cui mi posso fidare..”.

Ormai la sua mente era annebbiata e l’avevo completato manipolato e plagiato: un burattino nelle mie mani. Era come se la mia mente fosse entrata nella sua, prendendone definitivamente possesso.
http://trilogiafemdom.altervista.org/

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