Il giardiniere tunisino (storia vera)

Scritto da , il 2015-09-10, genere gay

A luglio sono andato in Tunisia ad accompagnare un caro amico che doveva fare un intervento di rinoplastica. Siamo arrivati a Tunisi un martedì pomeriggio. Lui è andato direttamente nella clinica dove lo avrebbero operato il mattino dopo, mentre io mi sono sistemato nell'hotel dove mi avrebbe poi raggiunto il giovedì in giornata.
L'hotel era in un posto piuttosto isolato e distante dai centri abitati, così ho deciso di non uscire sia la sera stessa che il giorno dopo.
Prima di cena ho fatto un bel bagno in piscina mentre per cena ho deciso di ricorrere al servizio in camera perché avevo già adocchiato il cameriere del "room service" in quanto ero passato alcune volte davanti alla sua postazione e lo trovavo piuttosto attraente.
Alla consegna della cena mi sono fatto trovare con una vestaglia semichiusa, in modo da far intravvedere la zona pubica, e ho cercato di intrattenerlo chiedendogli una serie di informazioni sia sul l'hotel che sui dintorni. Nonostante mi fossi toccato più volte, mentre conversavamo, non ho riscontrato dei segnali che mi incoraggiassero ad andare oltre. Così l'ho congedato con una piccola mancia e mi sono accontentato di una sega guardando sul computer una compilation di sborrate in bocca.
Il mattino dopo, finita colazione, sono tornato in camera con l'idea di scrivere un po di mail e poi di andare in piscina.
Mi sono, quindi, sdraiato sul letto (dopo essermi tolto bermuda e slip) e con il computer sulle ginocchia ho cominciato a scrivere.
I piedi del letto erano rivolti versobuna porta finestra che dava su un terrazzino e il terrazzino aveva un muretto che lo delimitava dal prato antistante. Dopo pochi minuti è arrivato un giardiniere che ha iniziato a potare le piante che c'erano lungo il muretto e, anche se faceva finta di non guardare, non poteva non accorgersi della mia nudità. Avevo ancora la polo ma dalla vita in giù ero nudo. Ho subito provveduto a toccarmi l'arnese mentre facevo finta di guardare il computer. Dato che in tempo zero mi era venuto drittissimo mi toccavo di continuo i coglioni cercando di capire se il giardiniere era interessato o meno. Mi sembrava che toccarmi in quel modo fosse già piuttosto osé ma dopo non molto il giardiniere se n'è andato. Deluso dall mancato aggancio ho continuato a scrivere premeditando un'altra bella sega prima di andare in piscina. Tuttavia, dopo circa un quarto d'ora, il giardiniere è tornato davanti al mio terrazzino e a quel punto io ho deciso di essere più esplicito di prima masturbandomi in modo evidente. Tenevo sempre il computer sulle ginocchia ma con la mano destra me lo menavo ben bene. Si capiva che guardava facendo finta di non guardare così, sempre con la mano destra (distolta per un attimo dal l'asta), gli ho fatto cenno di venire avanti. Ha scavalcato il muretto ed è entrato dalla porta finestra che era aperta già da prima. Io ho posato il computer, disteso le gambe e ho continuato a masturbatmi con la destra mentre con la sinistra mi pizzicavo i capezzoli al di sotto della polo. Lui era imbarazzato ma si è avvicinato al letto e mi ha accarezzato la mano destra con la sua. Io ho tolto la mia mano per lasciare a lui la presa. Mentre mi lavorava gli ho abbassato i pantaloni della tuta da ginnastica che indossava ed era senza slip. Un cazzo corto ma corposo ed una cappella circoncisa molto grossa. Ce l'aveva drittissimo ma i pantaloni larghi coprivano bene la sporgenza. Avere quella grossa cappella molto vicina alla mia bocca. La tentazione di avvolgerla con le labbra era molto forte tentazione ma non mi fidavo a farlo. Così gli ho fatto cenno di succhiarmi lui e non se lo è fatto ripetere. Si è inchinato vicino al letto e ha iniziato a succhiatmelo. Succhiava molto bene e riusciva ad infilarselo fino in gola. Pur essendo già venuto la sera prima, eccitatissimo per l'inaspettata situazione, ho iniziato a venirgli in bocca quasi all'improvviso.. Lui invece di togliersi è andato più a fondo che poteva e ho finito di sborrare col cazzo affondato in gola. Con le due mani mi stritolavo i capezzoli godendo veramente tantissimo. Lui si é alzato in piedi e il filo di bava bianca che gli usciva dalla cappella mi ha fatto capire che era venuto anche lui. Per terra, infatti, c'erano tutti gli schizzi biancastri che si è subito premurato di pulire con uno straccio che aveva nella tasca del gilet. Ha tirato su i pantaloni della tuta, mi ha salutato solo con un cenno della mano ed é uscito dalla porta finestra. Ho ancora da capire adesso se mentre mi succhiava se lo menava con la sinistra o se ha sborrato solo godendo per la succhiata senza neanche toccarselo...

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