Il vicino di casa

Scritto da , il 2015-06-04, genere trio

Leggendo i racconti degli altri mi è venuta voglia di raccontare qualcosa di noi, realmente accaduta anche se tanto tempo fà.
Siamo una coppia aperta siciliana, oggi un pò avanti negli anni ma che ogni tanto non disdegna un pò di sana trasgressione. Certo, una volta certi capricci ce li toglievamo più spesso, oggi bisogna anche arrendersi al peso degli anni. Per la cronaca abbiamo io (Alfredo) 59 anni e mia moglie, Lory, 56 anni che, anche se ben portati sempre 56 sono.


Ma andiamo al racconto odierno.
Ci vedevamo con una certa regolarità con una coppia con la quale andavamo spesso nei privè di altre città per ragioni di sicurezza e di tranquillità personale ma anche perchè allora, nella ns città non ce n'erano. Sia a me che al lui dell'altra coppia piaceva vedere le nostre mogli alle prese con altri uomini quindi non rifiutavamo le attenzioni di singoli intraprendenti ed interessanti.


Quel fine settimana avevamo deciso di andare in una città siciliana distante circa 200 km dalla nostra in un privè dove ci eravamo travati bene; prenotammo telefonicamente decidendo di restare in zona anche per la notte. Cena in un ristorante del luogo ed alle 23.00 al locale. Soliti convenevoli all'ingresso e grandi complimenti alle signore che di certo non passavano inosservate.


Lory ( allora quarantenne) splendida in abitino trasparente nero che essendo molto aderente metteva in risalto le sue splendide forme e le grosse tette (una bella 4a).
Marisa: vestito aderentissimo rosso proprio da troia sanguigna, anche lei forme splendide e tette da urlo anche se un pò cadenti a causa del volume (6a).
Evidentemente non passavamo inosservati e sulla pista da ballo le ns signore erano circondate di mosconi... ma mentre la serata andava avanti nel migliore dei modi successe qualcosa che turbò mia moglie.


Mi accorsi perchè la vidi tornare al nsdivanetto scura in volto, le chiesi cosa fosse successo e mi rispose che aveva visto il figlio di una nostra vicina...
"Cazzo a 200km, proprio quà doveva venire questo?"
"Ma ti ha vista" le chiesi
"Penso di si anche se non mi ha salutato e si è allontanato subito, ma siamo rimasti alcuni secondi a fissarci negli occhi che mi sono sembrati un'eternità"
Fecemmo presente il ns imbarazzo agli amici ma oramai la frittataera fatta, il posto e l'abbigliamento non è che lasciassero tante scappatoie..lì ci vai per scopare e basta.


Tutti insieme a questo punto decidemmo di restare sperando nella buona sorte per non essere sputtanati ma comunque visto che il danno era fatto, tanto valeva cercare di concludere la serata.
Io ercai con lo sgurdo di vedere dov'era questo tizio, pensavo di parlargli per tranquillizzarmi e tranquillizzare mia moglie ch intanto era diventata Adv
tesa come una corda di chitarra.
Lo vidi vicino al banco bar che stava dialogando cn una coppia che conoscevo, mi feci coraggio e mi avvicinai.


Fù molto cordiale, all'inizio fecequasi finta di non conoscermi ma vista la mia insistenza e la presenza di comuni amici si lasciò andare dicendomi che per evitare imbarazzi aveva deciso di far finta di non conoscerci e si era appunto allontanato dalla pista per appunto,rispetto verso mia moglie. Niente da dire, comportamente inoppuntabile.


La serata scorrava e venne il classico momento di andare in giro per le varie stanze a vedere cosa fanno gli altri e magari capire se ci si può appartare con qualcuno.

La coppia di ns amici era scomparsa segno che la signora aveva trovato qualcosa di suo gradimento, ci incamminammo e tra corridoi sempre più bui e stanze affollate di gente che scopa e guarda ci avvicinammo ad una stanza e, vedemmo che che il figlio della ns vicina (Federico) era alle prese con la ns amica marisa.

Lei stava facendo una pompa al marito e Federico invece da dietro stava leccando la signora. Ci fermammo davanti alla porta nella penombra ad osservare, un ragazzo si mise accanto a mia moglie e incominciò ad accarezzarla e lei sembrava gradire, più l'accarezzavapiù la sentivo smaniare e contorcersi ed intanto sui divani dentro la stanza, Marisa si stava apprestando a tirar fuori lo strumento di Federico, che sventola di cazzo!!! Bello grosso, nodoso, duro; Marisa non se lo lasciò certo scappare ed iniziò uno di quei pompini da maestra che solo lei sapeva fare. Anche mia moglie sembrò colpita dalla dimensioni di quel membro e mentre lo faceva saggiava la dotazione del ragazzo che glielo aveva messo in mano.


Marisa s'impalò sul cazzone urlando e gioendo, magnificandone la durezza e la consistenza mentre anche mia moglie veniva presa da dietro in piedi.
"Che cazzo, che cazzo, lo sento tutto, mi apre mi sfonda, vengo" Marisa continuava a venire a ripetizione mentre mia moglie veniva presa a pecorina e stava succhiando il cazzo ad un'altro tizio la cui moglie invece si prendeva cura del mio di cazzo, nel giro di circa quindici minuti la mia Lory aveva sremuto icoglioni dei tue trombatori anonimi e io avevo svuotato le palle nella bocca della signora ma Marisa continuava imperterrita ad essere trapanata da Federico. continuammo a guardare e ci volle una buona mezzora prima che l'amplesso avesse termine: grosso cazzo a e grandissima tenuta!!!


Le riempì pancia e tette di calda e densa sborra in quantità enorme. Marisa sfiancata, restò immobile, lui le si avvicinò per ringraziarla baciandola ma lei "sono io che ringrazio te, mai avuti tanti orgasmi in una serata sola anzi dammi il tuo numero di telefono perchè dobbiamo conoscerci meglio"


---------------------------------------------------------------------------------------
seconda parte
---------------------------------------------------------------------------------------


Alla fine della serata restammo nella zona bar a scambiare quattro chiacchiere con alcune coppie e con Federico. Vedevo mia moglie completamente assente e lontana con la mente, assolutamente non partecipe ai ns discorsi mentre quella zoccolona di Marisa non perdeva occasione di strusciarsi con il suo nuovo stallone. Salutammo il gruppo per avviarci in albergo e durante il tragitto Marisa non perse l’occasione per magnificare le doti di Federico e su quanto ne era rimasta colpita. Giunti in albergo terminammo la serata tra di noi anche se ognuno con la propria consorte. Mia moglie era stranamente freddina ma quando le sussurrai che mi sarebbe piaciuto vederla penetrata da Federico, ebbe un orgasmo allucinante…Le piaceva il tizio evidentemente.


Rientrati in città riprendemmo la normalissima vita quotidiana fatta di lavoro, impegni e ritmi stressanti; sapevamo che Marisa aveva rivisto Federico e si era fatta montare alla grande: da brava troia non perdeva l’occasione ed oltretutto avendo parecchio tempo a disposizione, per lei non era una cosa difficile, al contrario di noi che, lavorando entrambi e con i figli per casa le ns trasgressioni era relegate nei momenti di fuga dalle pareti domestiche.


Ma una sera successe… Era stata una giornata d’inferno, acqua e fulmini da far paura, la città completamente allagata, traffico in tilt e per tanto decidemmo di lasciare i ragazzi dai nonni (noi viviamo un po’ fuori città) . Arrivati a casa mancava anche la luce, classico black out dovuto alle abbondanti piogge. Arrivati davanti al portone incontriamo Federico, quattro chiacchiere di convenevoli dalla quali viene fuori che è da solo in casa in quanto i suoi sono fuori così come noi, ci guardiamo in faccia con mia moglie e lo invitiamo a prendere un boccone da noi, senza luce è molto triste restare da soli in casa, accetta di buon grado e saliamo.


Frugale pasto a lume di candela mentre fuori continua a piovere di brutto. All’improvviso torna la luce si inizia a discutere di informatica, autentico mio pallino e, mentre mia moglie rigoverna mi offro di mostrare all’amico alcune novità che avevo appena acquistato. Io ovviamente ho idea di provocarlo e senza avvisarlo prendo una pen drive dove tengo le foto osè di mia moglie… Chiedo scusa dicendo di avere sbagliato ma appena mi appresto a toglierle lui mi prega di mantenerle e continuare…”Tua moglie è molto bella…sei un uomo fortunato”
“Grazie” rispondo “magari una di queste sere potremmo rivederci con più calma e, se lei è d’accordo chissà…” Non mi andava di premere troppo forte sull’accelleratore anche perché prima avrei dovuto logicamente parlarne con mia moglie che invece aveva sentito tutto ed era dietro le ns spalle ad origliare…
“E bravi” esordì “ io a lavorare e voi a fare i guardoni…bella la vita eh?” Ma mentre ci rimproverava si era già posta tra noi e si vedeva in viso che aveva già deciso per tutti, cosa che non sfuggì a Federico che colse l’occasione al volo per magnificare la bellezza della mia signora e delle sue forme iniziando un lento strusciamento…sempre più ardito, lei lo lasciava fare gradendo molto le attenzioni al punto che glielo tirò fuori ed iniziò un lento pompino da far resuscitare un morto…io intanto l’accarezzavo ed avevo tirato fuori il mio attrezzo che, paragonato a quello di Federico era poco più che la metà…cercai di convincerli ad andare sul letto ma non mi ascoltavano nemmeno…nel frattempo Federico si era seduto su una sedia e lei si apprestava a prendere l’enorme manganello…”Ahhhhhh….come ti sento…è…è. Grosso, duro….mi riempie” ma ne aveva dentro nemmeno la metà… Si impalò tutta su quel bastone, urlava e godeva, io vedevo entrare quel pezzo di carne tra le sue cosce e mi sparavo una sega dietro l’altra…”Questo si che è un cazzo…ma dove sei stato fino ad ora?? Spingiiiiiiiii”


Lory stava dando il meglio di se, stava tirando fuori tutto il suo repertorio di maialate, io ero già venuto due volte ma l’amico continuava a martellare come se avesse appena iniziato. Mia moglie aveva smesso di contare gli orgasmi, si lasciava girare e rigirare come lui voleva…la prendeva di dietro, davanti, di lato, glielo rimetteva in bocca…e decise di fargli il culo. Non che mia moglie fosse vergine, anzi, ma questo era troppo grosso…mi chiese una crema emolliente che presi di corsa ed appoggiò il grosso cazzo al culetto della mia amata moglie… “Fai piano ti prego…non vorrei finire in ospedale questa sera…”ma mentre lo diceva era lei stessa che guidava il bastone tra le sue viscere…e piano piano, centimetro dopo centimetro lo accolse tutto…” Mi stai aprendo, mi stai spaccando in due bastardo…spingi e fammelo arrivare fino alla gola…” E lui non se lo fece ripetere due volte, spingeva e sbuffava come una locomotiva a vapore…Lei aveva il volto stravolto dalla fatica, dal dolore e dall’evidente godimento che il suo stallone le stava procurando, continuava a montarla a più non posso… una resistenza inaudita.

Ma anche per un super come lui viene il momento di godere: la fece girare e le venne copiosamente sul viso, sulle tette…una quantità industriale di sperma manco fosse un cavallo, urlando il suo piacere addosso a mia moglie…


----------------------------------------------------------------------------------------------
terza parte
----------------------------------------------------------------------------------------------


Era stato bellissimo, Federico era un grande scopatore oltre che avere modi da gran signore e quindi era entrato prepotentemente nelle grazie di mia moglie.
Adesso i ns rapporti non erano più asettici e limitati ai cordiali rapporti di vicinato ma ci si vedeva con piacere anche se non era più capitato di fare sesso. Io aspettao che fosse mia moglie a chiedermi di rivederlo, lei aspettava che fossi io e quindi la situazone era in stato di stallo.

Ma evidentemente anche Federico aveva la stessa voglia ma non si permetteva di prendere iniziative. Intanto in me cresceva la mia voglia da cuck e cioè di rivederla posseduta ma il problema del dove bloccava ogni iniziativa. Avevo anche pensato di prorle di nuovo il privè magari portando con noi Federico, ma successe una cosa che cambio tutto. Premetto che non ho mai limitato le iniziaive di mia moglie, l'unica condizione che ho sempre posto è stata quella di essere messo al corrente di tutto.


Quella sera rientrato in casa mi apprestavo alla consueta doccia per poi dopo cenare, vedevo mia moglie con un incedere incerto, quasi fosse sofferente. Le chiesi cosa avesse ma tergiversò sull'argomento, intanto i ragazzi litigavano tra loro facendo un fracasso della Madonna.

Mi siedo a tavola e lei è particolarmente silenziosa quando di solito è molto loquace. Finita la cena andammo sul divano a vedere un pò di televisione, i ragazzi nella loro stanza e quindi potei approfondire meglio. Niente non mollava, non diceva nulla, poi alla fine mi disse se ero sempre dell'idea che... beh insomma è chiaro! Le risposi ovviamente di si ma che la condizione era sempre e comunque che io avrei dovuto sapere. "E allora ti dico: oggi mi sono vista con Federico".


Restai senza parole ma dopo lo smarrimento iniziale le chiesi i dettagli.
"Questa mattina non sono andata al lavoro, ho preso un giorno di ferie e dopo che tu sei andato via è salito su Federico ed è rimasto quà fino alle 16,00 circa e non ci siamo guardati negli occhi, mi spiace ma è stato più forte di me e guarda che lui non voleva perchè tu non c'eri, quindi se devi prendertela con qualcuno fallo con me, lui non c'entra".
E meno male che non voleva, pensai, sennò me lo ritrovavo anche a cena, ma mentre facevo questi pensieri il cazzo mi si rizzava al sol pensiero di quello che doveva esser successo.


"Beh raccontami allora..."
Con dovizia di particolari mi raccontò di come si era fatta sbattere in tutti i buchi mostrandomi la sua passera slargata ed arrossatissima.
Andammo nella stanza da letto per non correre il rischio di avere i ragazzi tra i piedi.
Mi raccontava e mi accarezzava, di come l'aveva presa e sfondata, di come le aveva rifatto il culo e quanta sborra aveva nei coglioni.
Ero già venuto una volta e lei continuava.


"me lo ha sbattuto nella passera per almeno un'ora, mi ha girata e rigirata come voleva lui, me lo ha messo nel culo fino alla radice, mi ha spaccata, sarò venuta almeno una decina di volte e più venivo più avevo voglia di quel grosso cazzo duro... mi ha voluto sborrare in bocca ed ho bevuto".


Mi bruciava il cazzo da quanto lo avevo duro, la girai e glielo sparai dritto nel culo ma trovai una caverna; la troia si era fatta rettificare il buchino che adesso sembrava una caverna, la pompai e venni ancora e stremato mi addormentai.


------------------------------------------------------------------------------------------------
quarta parte
------------------------------------------------------------------------------------------------


Devo ammettere che la presenza di Federico aveva dato nuova linfa al ns rapporto di coppia, Lory aveva un giovane stallone che la soddisfaceva in pieno ed io potevo dar sfogo alla mie fantasie cuckold che da tempo mi erano venute. Federico del resto s era inegrato perfettamente e sapeva essere discreto e presente allo stesso tempo.

Le assenze dal lavoro di mia moglie adesso aveano cadenza settimanale, almeno uno volta per settimana non perdeva l'occasione di farsi sbattere a dovere e, anche se dopo mi raccontava tutto facendomi avere delle epiche sborrate, il fatto di non poter assistere mi lasciava deluso. E non era nemmeno Federico a volere così ma lei, diceva che da sola dava il meglio di se e che la mia presenza le creava un pò d'imbarazzo mentre da sola dava sfogo alla sua immensa troiaggine. Ma io volevo assistere.

Feci di necessità virtù e chiesi a Federico di darmi una mano. Lui all'inizio un pò perlesso cercò di tergiversare ma viste le mie insistenze mi disse di organizzare una location consona dove avrebbe portato lei per soddisfare anche le mie voglie da guardone. Avevo un mio collega che aveva una garconierre dove c'era una stanza nascosta da uno specchio dove lui piazzava delle telecamere da dove riprendeva gli incontri con le sue saltuarie amanti. Ne parlai con Federico ed organizzammo il tutto.


Mi piazzai dietro lo specchio ed in religioso silenzio iniziai la mia attesa... Pssò mezz'ora che mi sembrò interminabile, durante la quale ricevetti pure la telefonata di mia moglie che mi avvisava che non sarebbe rientrata a pranzo per impegni a scuola (lei è un'insegnante)... Ma strano a dirsi, invece d'incazzarmi, questo strano prurito alla fronte mi provocava una morbosa eccitazione.


E finalmente arrivarono, lei gli si butto letteralmente addosso, lo baciava con ardore e passione e lui ricambiava, si spogliarono e lei restò in intimo, e che intimo: reggiseno leggerissimo che a malappena conteneva la sua 4a con i fori da dove uscivano i suoi capezzoloni turgidi, un corsetto aderentissimo nero e rosso da dove scendeva il reggicalze, un micro perizoma che averlo o no era iniflunte e le immancabili calze color fumo che inguainavano le splendide cosce, c'era da avere un orgasmo solo a gurdarla...


Lui si tuttfò tra le sue cosce ed iniziò una sapienteopera linguistica il cui effetto, a giudicare dall'acustica, doveva essere notevole, Federico con molta calma la leccò per bene non trascurando un centimetro di quel corpo che di cui un tempo fui l'assoluto padrone, poi tirò fuori il bastone, elei non perso tempo che lo imboccò per bene. Doveva aver fatto parecchia pratica perchè gliene vedevo imboccare grossi pezzi e viste le grosse dimensioni dell'arnese, lo spompinava divinamente, vedevo l'espression di Federico e capivo che era un gran pompino quello che stava subendo.


Venne il momento della penetrazione, lui la fece accomodar sul bastone di carne facendo in modo che io dal mio nascondiglio potessi vederla bene: lui sotto e lei sopra dandogli le spalle, potevo vederla in viso mentre veniva posseduta. La vidi prendere il cazzo in mano e guidarne la testa all'ingresso della sua passera e calarsi piano piano aiutata in questo, dal suo toro, entrava centimetro dopo centimetro inesorabilmente dentro lei, la sua espressione era ra il sofferente ed il beato... ed entrava entrava finchè non fù tutto dentro. Restò immobile per riprendere fiato ma evidentemente doveva essere al capolinea, due colpi e venne rumorosamente mentre venivo anche io, e venne il turno di Federico di dar sfogo a tutta la sua giovae prestanza, iniziò a sbatterla tirando fuori tutto il cazzo e risbattendoglielo dentro mentre lei continuava a godere, due, tre, quattro volte, io ero già alla seconda ma il mio pistolino continuava a restare duro.


Ma il diavolo fà le pentole ma non i coperchi, non vado a dimenticare il cellulare acceso? E il bastardo non decide di suonare sul più bello? Lei lo sente, si preoccupa, capisce che c'è qualcun altro nella stanza, guarda il suo amante e lo fulmina, cerca, guarda sotto il letto, dietro la porta, finche non tocca lo specchio che con un "clic" si apre lasciando vedere lo spazio dietro, dove ci sono io, braghe in mano e cazzo in pugno. Un attimo di smarrimento durante il quale capimmo che lei, per un momento, temeva ci fosse nascosto un estraneo, vedendomi si tranquillizzò ma si incazzò allo stesso tempo per lo spavento che gli avevamo fatto prendere...
"Volevi guardare? e adesso guarda, guarda come si scopa una donna, guarda come ti faccio becco e guarda come godo con lui... questo si che è un cazzo mica quell'affarino mezzo moscio che ti porti appresso tu..."
Voleva offendermi e c'era riuscita si era reimpalata su quel bestione di cazzo ed aveva ripreso il galoppo, ma io veramente tanto moscio non lo avevo anzi: mai raggiunta un'erezione come quella...
"Spingi maiale sfonda a dovere questa troia, fai vedere a quel cornuto di mio marito come si fotte una donna, sfondamiiii".


Continuava a venire, anche Federico era eccitato come non mai e ci dava dentro come un ossesso e quando fù sul punto di venire cercò, come al solito, di uscire per sborrargli in faccia (cosa che lei amava) ma lei non volle..."Vienimi dentro, riempimi di sborra che poi sarà il cornuto a pulirmi altrimenti lo prendo a calci nei coglioni e non lo faccio più rientrare nemmeno a casa, vediamo se almeno per questo è buono".
E lui le venne dentro mentre lei veniva ancora, e io mi tuffai a ripulir la mia amatissima moglie...
"Ecco bravo, ripulisci, leccami per bene fai il bravo cagnolino"...
Continuammo tutto il pomeiggio chiaramente facendo le dovute soste, io cn il mio nuovo compito di servitor cortese e lei di meravigliosa pantera dominante, la leccai ancora mentre lui le sfondava il culo e bevvi ancora...
Alla sera tornammo a casa distrutti ma felici...


-------------------------------------------------------------------------------------------------
quinta parte
-------------------------------------------------------------------------------------------------


Chi, come me, fautore della filosofia cuckold, ha provato l’ebbrezza del veder la propria moglie tra le braccia di una altro, partecipe e perfettamente consenziente può capire il mio stato d’animo: per tutti gli altri sarò il solito guardone segaiolo e mezzo frocio di un marito mezzo impotente. Ognuno è libero di fare tutte le considerazioni che ritiene. Ma nella realtà, per chi la pensa come me, sa che il sogno di ogni cuck è quello di vedere e subire i voleri della propria moglie e del suo amante.

Molte coppie preferiscono non avere legami fissi, altre invece ritengono che un terzo fisso sia la cosa migliore, per l’integrazione e soprattutto per ragioni di obbiettiva tranquillità.


Dal mio punto di vista avrei preferito più uomini ma nella sostanza ha ragione mia moglie che il nostro singolo non và cambiato. Onestamente ne sono geloso (e forse per questo preferirei la varietà) ma è questa stessa gelosia a rendere la cosa ancora più perversa e sottile, soprattutto quando la mia consorte comincia con le provocazioni paragonando le mie performance con quelle del suo stallone…ed è quella sorta di umiliazione nel confronto che fa scattare la molla dell’eccitazione e quindi tutto il resto.

Lo scherzetto del guardarla senza che lei sapesse non le era affatto piaciuto e, se da un lato assolveva Federico (povero caro che poteva fare se tu glielo hai chiesto), dall’altro non mi perdonava lo spavento che si era presa. Era venuta fuori una persona diversa, si divertiva ad umiliarmi e a sottomettermi quando ovviamente si poteva fare.

Durante il giorno mi bastava pensare che in quel momento magari Federico la stava riempiendo per avere delle mega erezioni e dovevo correre al bagno a segarmi come un ragazzino. Per non parlare poi degli incontri che si faceva senza la mia presenza…mi chiamava e lasciava il telefono aperto per farmi sentire cosa le stava facendo.


Una sera, dopo che aveva passato il pomeriggio a farsi sbattere mi disse che da me non si sarebbe più fatta scopare, tranne che…
“Tranne cosa” le chiesi io…avevo il cazzo che tirava da far paura ed in quel momento avrei fatto di tutto purchè lei si prendesse un po’ cura di me…
“Beh ti piace vedere quando mi prende…quando mi infila il suo bastone … quando me lo sbatte in bocca e me lo fa arrivare in gola soffocandomi…ti piace quando m’incula a sangue riempendomi la pancia di cazzo…vero cornuto?... Anche io voglio possedere qualcuno…”
“Non capisco e cosa ti dovrei procurare?”
“Nulla “ mi rispose con un sorrisino malizioso “in casa abbiamo già tutto l’occorrente…”
Non è che ci avevo capito un granchè, decisi di assecondarla per capire fin dove voleva arrivare.
“Mettiti a pecora che al resto penso io “ mi disse…io pensai che forse mi voleva penetrare con le dita e non era la prima volta che lo faceva, mi piaceva e lei si divertiva a darmi del marito checca…


Mi misi in posa ma sentii dei movimenti strani, le sentii aprire un cassetto e nella penombra della camera semibuia le vidi tirar fuori un fallo enorme con delle cinghie che allacciò alla vita e dopo averlo per bene lubrificato me lo sparò dritto nel culo!!! Non pensavo volesse arrivare a tanto, pensavo ad un gioco un po’ più soft…

In verità io qualcosa avevo già provato nel posteriore…qualche dildo e anche qualche zucchinetta…ma una sventola del genere mai…e poi così a tradimento…mi sentivo squartare le viscere, il culo aperto e lei, la mia dolce padrona e troia che si divertiva a martellare… “Ti piace quando Federico mi sfonda? Ed allora prova cosa significa…tiè…tiè…tiè.. frocio cornuto di merda…prendilo tutto” Ci dava dentro a più non posso e pian piano mi abituai alle dimensioni dell’intruso ed iniziai ad averne piacere…

Mi inculava!... e io mi segavo come un ossesso finchè non sborrai una quantità incredibile di sperma come mai mi era capitato. La vidi soddisfatta sfilarsi l’arnese ed in un momento di voglia vendicativa glielo presi e glielo infilai nel culo…ma evidentemente nel pomeriggio doveva averne preso tanto…entrò tutto senza nessun problema…

Si mise a ridere capendo la mia mancata vendetta e mi apostrofò come marito checca: telefonò a Federico raccontandogli la sua performance e ridendone di gusto. La baciai, felice come non mai, lei ricambiò con affetto e facemmo l’amore…la sentivo molto larga ma era bellissimo lo stesso…

Mi diede tutta se stessa, le dissi che l’amavo come non mai.

Questo racconto di è stato letto 1 2 8 4 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.