Da una mano sul sedere - parte 1

Scritto da , il 2015-05-24, genere bisex

Ciao a tutti
questo racconto è frutto in parte di esperienze reali e in parte di fantasia.
Mi chiamo Marco ho 18 anni ho sempre avuto un’attrazione verso lo stesso sesso, anche se l’ho sempre ignorato infatti da alcuni anni conosco una splendida ragazza di nome Sara, dopo qualche anno passato corteggiarla ci siamo messi insieme e adesso siamo una coppia tutti gli effetti.
La mia esperienza bisex è cominciata agli inizi della scuola, per raggiungerla devo utilizzare il treno sempre super affollato e così ogni giorno devo infilarmi come una sardina in quel involucro di metallo.
Ad ottobre ho cominciato ad abituarmi all’idea di farmi il viaggio in piedi e incollato agli altri per tutta la sua durata di circa 45 minuti e mentre ero lì per i fatti miei sento una mano che si appoggia al mio sedere.
All’inizio ho subito pensato che si trattasse di qualche ragazza quando però ho voltato lo sguardo e mi sono accorto che invece a toccarmi era un ragazzo sui 25 anni non potendo muovere in quanto il treno era pieno e non volevo fare qualche scenata mio malgrado dovetti assecondarlo lasciandolo che accarezzasse mio sedere, non so spiegar ma dopo un po’ quelle carezze hanno cominciato a piacermi e l’ho lasciato continuare… Finché non sono arrivato alla mia fermata.
Quando sono tornato a casa ero praticamente eccitato che sono dovuto correre in bagno a sfogarmi.
Il giorno dopo quando sono uscito da scuola sono subito andato di corsa a prende il treno salendo sullo stesso vagone ma non trovandolo, così anche per i giorni seguenti, fino a che un giorno ho risentito di nuovo la mano sul sedere, era tornato, per coincidenza invece dei jeans avevo la tuta così lui poteva sentire meglio per tutto il viaggio non staccò la mano dal sedere finché non la fece scendere tra il cavallo per accarezzarmi anche davanti dove ero super eccitato e la cosa gli fece piacere.
Prima di scendere si avvicinò all’orecchio e mi disse: ci vediamo domani stessa ora stesso posto.
E così anche nei giorni successivi mi lasciavo accarezzare da lui osando ogni giorno qualcosa in più, era arrivato a infilarvi la mano negli slip così da accarezzarmi direttamente sulla pelle, erano passati due mesi da quel giorno ogni volta che mi accarezzava mii faceva venire negli slip.
Andammo avanti così fino a fine novembre finché un giorno mi l’infilò per la prima volta un dito dentro mi si avvicinò all’orecchio e mi disse: credo che tu sia pronto domani con una scusa non tornare a casa. Se non scenderai alla tua fermata ti farò godere ancora di più.
Sinceramente non sapevo cosa fare presi la decisione poco prima dell’arrivo alla mia fermata mentre lui mi accarezzava come tutti i giorni. Così decisi di non scendere e credo che la cosa lo rese molto felice. Scendemmo e mi disse: seguimi.
Lui abitava a pochi passi dalla stazione mi fece salire a casa sua piccola ma accogliente, mi offrì da bere e cominciammo a fare quattro chiacchiere potremmo dire per la prima volta visto che in treno non parlavamo molto.
E così mentre ridavamo e chiacchieravamo lui mi fa: desidero da due mesi vederti nudo, spogliati.
Fine prima parte
p.s. chiedo scusa per la grammatica

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