Debutto in Società - terza parte

Scritto da , il 2015-05-14, genere sadomaso

Kate col cuore che le batteva all'impazzata salì sul lettino in modo un po' goffo e si mise in ginocchio al centro. Le fu ordinato di allargare le gambe per tutta la larghezza del piano. Dietrick fece rientrare le ginocchia in due piccoli avvallamenti in modo che le ginocchia non scivolassero dal bordo del piano, poi strinse le caviglie ai bordi del lettino. Premendole il collo la costrinse a chinarsi, fino a che il petto si appoggiò ad un cuscinetto, posto tra i seni. In questa posizione la testa si trovò un poco più in basso del bordo del lettino. Le prese le braccia e fissò i polsi scegliendo uno degli anelli posizionati lungo le gambe del lettino. Ora Kate era immobilizzata.
Per fare in modo che anche il viso fosse rivolto in avanti e poter gustare tutte le sue espressioni, prese un supporto in acciaio rivestito di spugna e lo infilò in un apposito perno davanti al viso di Kate. Regolò il supporto in modo che la fronte della giovane poggiasse sulla parte morbida costringendo così a tenere il viso in avanti, verso gli spettatori. A questo punto Dietrick fece un passo indietro e guardò meglio il corpo di Kate immobilizzato. Da ultimo passò a posizionare meglio il culo della ragazza. Per poter accogliere i perni che l'avrebbero penetrata doveva essere il più possibile esposto. prese quindi una cinghia e le strinse la vita, poi altre due più corte che collegò agli anelli ai fianchi e fissò la vita di Kate collegando le cinghie ai due lati del lettino. Stringendo le cinghie la vita si abbassò e il culo della giovane si mise in evidenza, pronto per essere sfondato. Kate si era rimessa a piangere, ma non si sottraeva all'operazione di fissaggio, si lasciava manipolare senza opporre resistenza e questo abbreviò tutta l'operazione. Chi si fosse posizionato davanti al suo viso poteva vedere il volto della ragazza rigato di lacrime e sudore, mentre stando dietro di lei si vedeva il corpo piegato in avanti con fica e culo ben aperti e in vista. I segni delle frustate sulla schiena e le tracce viola sulle natiche ne erano l'ornamento
Nella sala regnava un silenzio innaturale, tutti i presenti osservavano con attenzione ogni gesto del Primo Consigliere e l'unico suono che si udiva era il pianto sommesso di Kate. Terminata la fase di fissaggio del corpo di Kate Dietrick prese dal piano inferiore l'attrezzo in cui dovevano alloggiare i due stantuffi a forma di membro. Posizionò il pesante attrezzo in un foro apposito e si rivolse ai presenti.
- Cari amici, ho stabilito in precedenza con il proprietario di Kate quale sarà la dinamica delle penetrazioni e ora vi illustro brevemente come si svolgerà. Inizieremo da due membri di diametro minimo, ma molto lunghi. Questo perché fino ad ora la giovane ha subito solo qualche intrusione nel retto, poca cosa e una matita, a mo' di punizione, null'altro, quindi intendiamo abituarla gradatamente. Regoleremo il motore in modo che avvenga prima la penetrazione in vagina, molto lentamente, ci vorranno circa due minuti, poi nell'ano, per lo stesso tempo. Procederemo poi con delle fasi molto ravvicinate nel tempo e molto più violente, senza attendere che i muscoli si adattino. Fermeremo la macchina solo dopo dieci minuti per cambiare gli stantuffi e adotteremo dei membri più grosso per altri quindici minuti, poi una terza fase con membri sempre di maggiori dimensioni. Solo allora vedremo le condizioni di Kate. Continueremo con la misura più grossa solo se non sarà svenuta. Logicamente in questa prima volta non abbiamo previsto le misure massime che vengono adattate per le schiave già abituate ad essere inculate e violentate. Come detto in precedenza tutto sarà filmato, come potete vedere una telecamera la inquadra davanti, l'altra dietro, altre due inquadrano la scena da più lontano -
Mentre il primo consigliere parlava si udiva il pianto costante di Kate, sempre più forte e, scossa dalle parole udite aveva iniziato a dimenarsi cercando un inutile scampo. Cercò anche di impietosire i consiglieri gridando tra le lacrime:
- Liberatemi vi prego! Ho paura! Farò tutto quello che mi chiederete! Succhierò ancora il cazzo a tutti! Vi prego! Ho paura, non fatemi più male! -
Dietrick prese due cilindri in gomma dura e li inserì negli appositi fori della macchina, digitò alcuni dati al computer, regolò al millimetro l'inclinazione e la distanza dei due stantuffi dalla vagina e dall'ano di Kate, poi si sedette tra gli altri consiglieri. Ci furono diversi secondi di silenzio, poi Dietrick premette un pulsante del piccolo telecomando e gli stantuffi iniziarono a vibrare leggermente. Per primo si mosse, come da regolazione, quello che indirizzava il cilindro in vagina. Avanzò con una certa rapidità fino ad incontrare la fessura, poi procedette più lentamente. La dimensione del cilindro non era più grossa di un pollice e Kate sentì con terrore qualcosa che la penetrava, urlò e si irrigidì. Il primo consigliere le disse con dolcezza:
- Rilassati Kate, abbandonati a chi ti sta penetrando -
La giovane parve non sentirlo, continuava a gemere sentendo entrare dentro di lei il membro. Cercò comunque di rispondere a quello che le era sembrato di capire
- Ho tanta paura, signore! - E riprese a gridare.
Lenta e inesorabile la penetrazione continuava e un grido più alto degli altri, accompagnato da un rivolo rosso che scendeva dalle cosce spalancate rivelò il passaggio di Kate non più vergine. Dopo qualche secondo il membro uscì dalla vagina e iniziò la penetrazione del secondo membro tra le natiche. Il membro si fece largo nel forellino e penetrò piano piano. Nuovo dolore terrorizzò Kate che vibrava in tutto il corpo sudato. Dopo una corsa di diversi centimetri ritornò indietro e riprese il ciclo con il primo membro. Ora, però la corsa era più rapida e violenta, un susseguirsi ininterrotto di dentro-fuori tra vagina e ano tra le urla di Kate. Dieci minuti di penetrazioni sfiancarono la ragazza che ormai non gridava più. A fine ciclo la macchina si fermò in attesa di un nuovo comando.
Il dott. Dietrick cambiò i due membri sostituendoli con due di dimensioni maggiori, si sedette e col telecomando avviò di nuovo la macchina. Kate riprese a gridare per il dolore e la sorpresa, cercò inutilmente di sottrarsi alle penetrazioni tirando le cinghie che le immobilizzavano i fianchi, ma i suoi sforzi non valsero a nulla. Al terzo ciclo, quando vennero applicati i membri che i consiglieri ritenevano sufficientemente grossi per questo primo gioco, le penetrazioni furono veramente terribili e le grida di Kate si trasformarono in urla roche. Il corpo grondava sudore e vibrava, il viso paonazzo per lo sforzo. Il dott. Dietrick decise di interrompere il ciclo a metà del tempo programmato per dare tempo alla ragazza di riposare un attimo. Si alzò e si rivolse agli altri Consiglieri:
- Prima di procedere alla seconda parte del ciclo più doloroso desidero dirvi che lo spettacolo offerto da Kate fino ad ora è di una resistenza sopra la norma, sono veramente soddisfatto del lavoro svolto, concordate con me? -
I presenti annuirono e si rivolsero al Professore confermando le parole del Primo Consigliere. I gemiti della ragazza non cessarono e ripresero più forti dopo che il dott. Dietrick diede il via agli ultimi minuti di penetrazioni. Furono momenti terribili per la ragazza, i perni la penetravano con violenza e a nulla potevano i suoi sforzi di allontanare il culo dagli stantuffi. Le cinghie trattenevano con forza il corpo tremante e sudato e non le restava che urlare per il dolore insopportabile. Al termine del ciclo la macchina si fermò cessando di ronzare e nella sala echeggiò ancora per parecchi secondi il grido roco di Kate. Piano piano si calmò e l'urlo si trasformò in pianto, poi in un sommesso mormorio interrotto da qualche colpo di tosse. Il viso grondava sudore che si univa alle lacrime e alla bava.
Il Professore era visibilmente commosso e orgoglioso per la forza della nipote, mentre tutti i Consiglieri commentavano a bassa voce per non sciupare un momento così denso di emozioni. Seguirono diversi minuti in cui nessuno osò muoversi, la ragazza si stava riprendendo e il suo corpo aveva cessato di agitarsi e tremare. Il Primo consigliere decise di proseguire secondo i programmi e si alzò rivolgendosi ai Consiglieri:
- Dichiaro concluso questa fase d'esame della giovane Kate. Dopo questo rito possiamo ritenerla ampiamente sfondata e pronta alle nostre fantasie. Da questo momento inizia la sua vita di schiava. Desidero dire davanti a tutti voi e alla presenza delle telecamere che la giovane ha suscitato un grande interesse in tutti noi. Ringrazio per questo il Professore che ce ne ha reso parte e sono sicuro che sapremo ancor meglio ricompensarlo per lo spettacolo da lui gentilmente offerto approfittando nel migliore dei modi del bel fiorellino che ci ha messo a disposizione -
Così dicendo il Primo consigliere accarezzava i fianchi umidi di sudore di Kate, per poi indugiare con le dita nei due fori ancora caldi e bagnati della poveretta.
Al termine del commento del Primo Consigliere ci fu un breve applauso all'indirizzo del padrone di casa che dopo un leggero inchino di ringraziamento premette un pulsante collegato con i locali della servitù. Un anziano maggiordomo si presentò dopo pochi istanti, fermandosi, come di consueto, al centro del salone a pochi passi dal Professore.
- Bartolomeo, libera Kate dal lettino di contenzione, poi te l'affido per darle una bella ripulita e rimetterla in forma per il prosieguo della serata. Abbiamo ancora in serbo per lei altre sorprese! -
Il maggiordomo sciolse il corpo della ragazza dalle cinghie che la trattenevano, la sollevò dal lettino aiutandola a mettersi in piedi. Kate aveva ripreso a piangere sommessamente e faticava a rimanere dritta. Bartolomeo con molta pazienza la sollecitava a farsi forza, prima sorreggendola da dietro, poi, quando ebbe preso coraggio, la prese sottobraccio e la spinse delicatamente verso il saloncino a lato dove era stato approntato un tavolo basso ricoperto da un telo. La fece distendere e raccomandandole di rimanere tranquilla iniziò a medicarla e a pulire il corpo bagnato e dolorante.
Il gruppo dei Consiglieri si prese una pausa e il Professore colse l'occasione per ringraziarli nuovamente per la loro presenza in un momento per lui così importante, a conclusione di un lungo periodo di preparazione della ragazza e rinnovando l'invito a chiederla in prestito per farle vivere nuove esperienze da schiava. Per circa un'ora conversarono amabilmente, ricordando gli incontri più interessanti nelle varie parti del mondo e le migliori schiave da loro messe alla prova. Il dott. Kalid aveva da poco terminato di raccontare di un safari dove i cacciatori erano armati di archi e le prede erano giovani ragazze africane ed europee lasciate libere nella savana quando il maggiordomo bussò alla porta.
Ottenuto il permesso di entrare i Consiglieri rimasero colpiti dalla nuova apparizione della ragazza. Le cure del maggiordomo l'avevano ripulita e profumata. L'acconciatura era ritornata perfetta, i capelli erano raccolti in un delizioso chignon che faceva risaltare il collo e le spalle della giovane. Il maggiordomo comparve dietro di lei e la spinse obbligandola ad entrare.
La ragazza aveva ancora gli occhi arrossati, anche se cercava di sorridere come sicuramente l'aveva istruita il maggiordomo, ma fatti pochi passi la paura e la vergogna presero il sopravvento, si fermò si portò le mani agli occhi dicendo:
- Basta! Vi prego. Voglio andare via! Fatemi rivestire, non voglio più stare nuda! -
Il Professore si alzò e le si avvicinò. La prese per mano avvicinandola ai Consiglieri.
- Vedi, mia cara – disse – così facendo mi costringi a scusarmi con gli amici che sono venuti da lontano per conoscerti e valutare le tue doti. Da quando hai felicemente terminato le sedute di valutazione sei ormai stata dichiarata schiava, quindi appartieni alla Società che è qui così ben rappresentata. Questo ruolo comporta ubbidienza. Hai tutto il diritto di lamentarti, ma non ti resterà altro che ubbidire. Desidero incominciare subito con un semplice compito. Ora ti insegno come dovrai rispondere ogni volta che sei interrogata. Vedrai è molto semplice: devi dire soltanto “si, signore” e “si, signora” , oppure “no, signore” e “no, signora”. Semplice no? -
- Si, signore – Rispose la ragazza dopo qualche istante, ma tutti capirono che era soltanto una risposta automatica, senza che avesse preso consapevolezza di quanto lo zio le avesse spiegato con pazienza. Infatti, prima che il Professore potesse riprendere la giovane riprese a lamentarsi:
- Posso vestirmi ora? Voglio andare via! -
- Non mi hai capito Kate! - Riprese il Professore spazientito – puoi parlare solo quando sei interrogata e dicendo si o no aggiungendo poi signore o signora! -
Prima che la ragazza replicasse ordinò al maggiordomo di portare il carrello del the e un secondo carrellino con la strumentazione. Usò proprio il termine “strumentazione” e il tono irritato scosse la giovane che comprese di andare incontro a nuove sofferenze e umiliazioni. Ormai sfiancata e dolorante osò di nuovo replicare e si rivolse a tutti i presenti:
- Vi prego, signori, non fatemi più del male! Fatemi andare via! Non voglio più restare nuda in mezzo a voi! -
Il Professore si scusò con i Consiglieri e indicando il carrello con la strumentazione che il maggiordomo stava spingendo verso di loro si rivolse con severità alla ragazza.
- Ascoltami con attenzione! D'ora in poi ogni insubordinazione e ogni errore sarà punito come d'uso con le schiave. Eseguirai gli ordini in modo rapido e preciso, non permetterò più che tu faccia brutte figure davanti agli ospiti. Ora iniziamo un nuovo gioco, ci allieterai dimostrando di essere una perfetta pony. E' la prima volta che ti vesti da cavalla, ma imparerai presto. Sei giovane e robusta, vedrai che resisterai al dolore delle frustate!
Kate cercò di obiettare ma ricordando le parole del professore disse tra i singhiozzi:
- Si, signore. -
Molto bene, ora indossa ogni cosa che ti verrà mostrata, devi infilarti nel culo il membro in cuoio a cui è attaccata la coda da cavallina. Poi ti devi infilare in ogni labbro della fica un anello con i campanelli, altrettanto in ogni capezzolo, per ultimo il morso con le redini. Avanti, veloce!
Il maggiordomo le porse dapprima il membro da infilare nel culo ancora dolorante, la ragazza lo prese in mano e lo guardò con terrore, vedendo che non eseguiva con rapidità il Professore fece un cenno al maggiordomo che si portò dietro di lei, le spinse il busto in avanti e con violenza le infilò il membro nell'ano. Kate diede un grido e iniziò ad agitarsi tutta, ma venne presa per le braccia e portata di fronte al primo Consigliere.
- Come punizione per non aver proceduto lei stessa, la prego di infilarle personalmente gli anelli alle labbra della fica - Disse il Professore.
La ragazza si agitava per la paura e Consiglieri che erano seduti a fianco del dott. Dietrick le allargarono le gambe prendendole le caviglie. Il Primo consigliere si avvicino al ventre della ragazza con due grossi anelli aperti, il terrore la bloccò e il dott. Dietrick le infilò la mano tra le gambe, con l'altra tirò un poco un labbro della fica e con un solo gesto trafisse la carne, fissando l'anello. Prevedendo l'agitarsi della ragazza e temendo di ferirla agì in fretta anche con l'altra parte. Kate non ebbe nemmeno il tempo di terminare il grido di dolore che si trovò ornata di due anelli dorati. Ai due anelli che penzolavano appese due catenelle lunghe una decina di centimetri e al termine due campanelli piuttosto pesanti, ma dal suono dolcissimo.
Kate fu lasciata e indietreggiò pensando di sfuggire dal gruppo di persone che la guardavano sorridendo. Ottenne solo di far dondolare i campanelli che risuonarono. Impietoso il maggiordomo le mostrò i due anelli per i capezzoli. Erano di una misura superiore a quelli che le ornavano la fica, glieli porse e Kate tese la mano. Dopo averlo guardato lo avvicinò al capezzolo, ma non ebbe il coraggio di trafiggerlo. Disse solo:
- Non ce la faccio! -
Si alzò il dott. Khalid, prese i due anelli dalla mano ancora aperta di Kate e con gesto rapido prese un capezzolo tirandolo verso di sé, poi lo trafisse, Kate gridò nuovamente piegando le ginocchia, ma Khalid, sostenendola, procedette anche con l'altro seno. Poi applicò un campanellino ad ogni anello. Ora la ragazza era piacevolmente ornata. Muovendosi faceva agitare la coda saldamente impiantata nel culo e i campanelli tintinnavano liberi.
A questo punto il Professore si avvicinò con il morso. Era una composizione piuttosto complessa di cinghie tra cui risaltava il morso in cuoio che avrebbe dovuto essere tenuto in bocca. Si portò dietro la ragazza e lo infilò da sopra la testa, poi approfittando della sorpresa di Kate le infilò il morso tra le mascelle e tirò la cinghia che lo stringeva. Kate si trovò la bocca aperta bloccata e iniziò a muovere la testa come per strapparsela da dosso e quando osò cercare di sfilarsela con le mani il Professore intervenne da dietro dandole un violento calcio che la fece cadere pesantemente a terra urlando per il dolore e la sorpresa.
- Bartolomeo! Legale i polsi dietro la schiena e collega i bracciali alla bardatura – Il maggiordomo eseguì prontamente e tenendo un piede sulla schiena della ragazza ancora sdraiata a terra collegò i bracciali che imprigionavano i polsi al collare, tendendo la cinghia.
- Fai alzare la cavalla! - Ordinò il Professore
Il maggiordomo la prese dalle braccia e con una certa fatica la mise ritta. Ora Kate splendeva in tutta la sua grazia, con la testa ritta obbligata dalla legatura, i capezzoli e la fica ornati di campanelli e una fluente coda che spuntava tra le natiche muscolose. Dalla bocca socchiusa e tirata in una smorfia dolorosa spuntava già un po' di bava. Lo sguardo spaventato impressionò i Consiglieri che attesero con ansia i primi comandi del Professore.
- Rimani ferma dove sei ora! - Le disse il Professore, poi chiese al maggiordomo di posizionare le poltrone in un cerchio più largo e si misero seduti. Al centro, di fianco alla ragazza rimase Bartolomeo con una frusta piuttosto lunga.
- Corri in cerchio davanti a noi!
Era un semplice comando, facile da osservare. L'intento del Professore era di gustarsi la corsa della cavalla, vedere il suo corpo teso per lo sforzo, i piccoli seni danzare al ritmo dei campanelli. Fortunatamente Kate iniziò immediatamente a correre, percorrendo in tondo la sala in modo agile e armonioso.
- Brava cavalla! Continua a correre, intanto ti informo cosa ho pensato pensato per te! Come un bravo animale da corsa tu devi pensare solo a correre! Questa sarà la tua salvezza! Ogni volta che rallenterai l'andatura riceverai delle frustate. Il fido Bartolomeo si incaricherà di questo. E' dotato di una frusta lunga molto dolorosa, ti conviene non assaggiarla, rimarrai segnata per almeno un mese! Poi ho pensato che potrebbe essere divertente lanciare sul tuo percorso delle puntine, ognuno di noi ne ha una manciata, non essendo bendata potrai schivarle, sempre che tu riesca a non rallentare l'andatura! -
La poveretta iniziava ad ansimare, le parole del Professore l'avevano impressionata all'inizio per poi terrorizzarla con la frase finale, sul pavimento lucido poteva correre agevolmente, ma pensava con terrore alle puntine che le potevano penetrare nelle piante dei piedi! Era davvero una cosa assurda che l'avrebbe fatta svenire dal dolore! Tutta la situazione era pazzesca!
Kate continuò a correre cercando di resistere al dolore del manico che la penetrava nel culo e gli spilloni che le tormentavano i capezzoli e le labbra della fica. Ogni tanto una frustata le sferzava la schiena e non riusciva a trattenere un grido di dolore. Dopo qualche minuto vide con terrore che chi si stava divertendo nel vederla correre nuda buttava davanti a lei delle puntine, cercando di lanciarle proprio dove avrebbe dovuto mettere i piedi. Cercò di concentrarsi, di non pensare al dolore e all'assurdità di quanto stava facendo. Continuò a correre schivando con dei balzi le puntine da disegno tra le risate dei Consiglieri. Finalmente sentì impartire l'ordine di fermarsi e col petto che sobbalzava per la corsa si fermò.

Il Professore diede a malincuore l'ordine di arresto, erano arrivati alla villa gli ospiti e doveva preparare la ragazza ad una nuova sorpresa. Incaricò il maggiordomo di far accomodare i nuovi venuti in una saletta appartata, poi liberò la ragazza dai bracciali.
- Liberati dagli spilloni, dalla coda che hai nel culo e dalla bardatura! Per oggi la corsa è finita! -
Kate in silenzio e ancora ansimante iniziò a togliersi la bardatura che le feriva la bocca, poi con una smorfia di dolore sfilò il manico che la penetrava, quindi iniziò con molta attenzione a sfilarsi gli spilloni.
- Brava così – Continuò il Professore – Ora per te ho preparato una sorpresa. Sono arrivati nuovi ospiti e desidero presentarti a loro nel modo migliore -
Kate all'udire che altri sconosciuti l'avrebbero vista nuda e in quelle condizioni osò di nuovo protestare:
- Per favore, signori! Non voglio più stare qui. Non voglio che mi vedano così e che mi facciano ancora male! -
Il Professore non fece caso alle parole della nipote, fece un cenno al maggiordomo che si le si avvicinò prendendola per un braccio.
- Ferma qui, stupida! Ti ricordo che puoi solo dire due parole si e no. Puoi urlare a tuo piacimento, ma per noi questa è solo musica. Ora farò accomodare i nuovi ospiti, tu invece sarai preparata dal fidato Bartolomeo, ti agghinderà come una cagna. Sarai bendata e sfilerai davanti agli ospiti, nuda e a disposizione. Ti ricordo che dovrai obbedire ad ogni comando. Solo alla fine potrai vedere chi ti ha ammirato come una cagna fedele! Sarà una bella sorpresa! -
La poveretta uscì dal salone in compagnia del maggiordomo sotto lo sguardo compiaciuto dei Consiglieri che ammiravano i segni delle sferzate sulla bella schiena della ragazza e le natiche viola, mentre il Professore si recò personalmente nella sala dove erano stati fatti accomodare gli ospiti appena arrivati.
Dopo pochi secondi ritornò in compagnia di tre giovani, due maschi e una ragazza, tutti giovani e molto carini, li fece accomodare e li presentò ai Consiglieri:
- Cari amici desidero presentarvi i migliori compagni di corso di mia nipote. Li ho invitati per la festicciola a sorpresa preparata appositamente per Caterina! -
I ragazzi si guardavano intorno molto incuriositi, conoscevano lo zio della loro compagna di classe, pensavano fosse una festa con tanti loro coetanei e non riuscivano a capire quale fosse lo scopo dell'invito. Vedendo il loro imbarazzo il Professore continuò:
- So che siete un gruppo di amici molto affiatato e conoscete bene mia nipote Caterina! -
- Certo! - Rispose uno di loro – Ci vediamo tutti i giorni, sua nipote è una ragazza molto simpatica.-
- Bene! - Riprese il Professore – Questa sera ho organizzato con questi amici che vengono da diverse parti del mondo una festa per Caterina, la vedrete sotto un aspetto diverso dal solito, spero che sia di vostro gradimento! Desidero da voi che siate liberi di apprezzarla e divertirvi -
Così dicendo batté le mani due volte e fecero il loro ingresso il maggiordomo e Caterina al guinzaglio. La ragazza camminava a quattro zampe, lo seguiva docilmente con qualche esitazione essendo bendata. Era ornata da un grosso collare in acciaio, molto pesante, ai polsi e alle caviglie erano stati fissati dei bracciali in cuoio nero con vistose borchie in metallo. Un leggero tintinnio accompagnava il suo procedere.
I ragazzi rimasero senza fiato dalla sorpresa, dapprima pensarono ad uno stupido scherzo, poi si resero conto che lo zio e i suoi amici facevano sul serio, che la scena a cui stavano assistendo era reale e, con tutta probabilità, la loro amica non sapeva che loro la stavano vedendo in quelle condizioni. I ragazzi si guardarono l'un l'altro e si misero a ridere cercando di soffocare le risate, poi si misero comodi per gustarsi la scena. Bartolomeo fece passare la ragazza tra i Consiglieri poi davanti i ragazzi, fermandosi davanti a loro.
- Vi presento Caterina! - Fece il Professore rivolto ai tre ragazzi – tra poco potete disporre di lei come volete e mi raccomando di usare la fantasia! La ragazza è capace di fare tutto quello che chiedete! Vi chiedo solo la cortesia di dire a me sottovoce i vostri desideri, la vostra presenza qui tra noi sarà rivelata a Caterina solo alla fine. -
Poi si rivolse alla ragazza nuda e tremante di paura e vergogna:
- Questa bella e giovane ragazza accucciata ai vostri piedi non è più Caterina, ma Kate, la schiava da poco entrata nella nostra Società. Ora vi confermerà il suo stato di preparazione -
Si rivolse quindi alla ragazza
- Rispondi in modo chiaro! Hai succhiato il membro di qualche maschio? -
- Sì, signore. -
I due giovanotti risero, mentre l'amica si portò le mani al viso stupita della trasformazione della compagna di classe.
- Hai subito frustate? - Continuò imperterrito il Professore
- Si, signore -
- Sei stata penetrata nella figa e nel culo? -
- Si, signore -
I ragazzi non riuscivano a stare più fermi sul divano, ridevano soffocando la risata e si lanciavano sguardi divertiti e sorpresi. La compagna di classe, quella bella ragazza alta e disinvolta, sempre pronta allo scherzo, ma a volte anche molto timida, era davanti a loro, nuda e tremante, pronta a soddisfare qualsiasi voglia. Parlottarono tra loro poi fecero cenno al Professore di avvicinarsi e gli espressero i loro desideri a bassa voce, ridendo e dandosi gomitate.
- Bene, amici, vedo che avete idee molto chiare, mettetevi comodi. -
Mentre i due ragazzi si toglievano i pantaloni senza troppa vergogna, la ragazza si alzava la gonna e si sfilava gli slip, poi tutti e tre si rimisero seduti sul divano con le gambe divaricate. I membri dei due ragazzi non tardarono a gonfiarsi, si guardarono l'un l'altro ridendo e iniziarono a masturbarsi. Il Professore diede un calcio a Kate facendola avvicinare ai ragazzi, poi con un secondo calcio la spinse tra le gambe del primo ragazzo.
- Apri la bocca – Disse con voce ferma.
Kate ubbidì e il Professore continuò:
- Succhia! -
Kate si sporse leggermente in avanti cercando di individuare il membro da succhiare, il giovane prese il membro ormai gonfio e lo indirizzò verso la bocca spalancata della ragazza. Appena l'ebbe ingoiato la giovane iniziò a succhiare ubbidiente e il giovane si abbandonò sullo schienale con gli occhi chiusi, gustando con piacere l'inatteso servizio dell'amica. I due amici ammiravano la scena divertiti in attesa del loro turno. Il ragazzo godette presto, e dalle smorfie di Kate si intuì che le aveva riempito la bocca di sperma. Il Professore intervenne mettendo una mano sulla spalla di Kate e facendola arretrare un poco.
- Ingoia! -
Quando la schiava con un certo sforzo ebbe eseguito il Professore continuò:
- Lecca per bene -
Kate si avvicinò e iniziò a leccare la carne che si stava afflosciando, senza smettere fino a quando il Professore la tirò per il guinzaglio e la fece arretrare.
- A fianco del cazzo che hai appena svuotato ce n'è un altro. Trovalo e continua come sai fare! -
In sala si era creata un'atmosfera di grande attenzione, tutti erano interessati a quello che stava accadendo, curiosi di vedere come avrebbe reagito la loro schiava alla scoperta di essersi mostrata in quello stato agli amici più intimi.
Intanto Kate camminando a quattro zampe individuò il secondo membro e iniziò a succhiarlo con dedizione. Il giovane non si trattenne dal gridare di piacere e premette la testa dell'amica contro il ventre soffocandola. Kate in un primo tempo cercò di divincolarsi, ma subito, temendo una punizione cercò di resistere ai conati di vomito e si calmò lasciando che il membro le riempisse la gola di sperma. Colta di sorpresa per la rapidità dell'eiaculazione tossì con violenza, ma riuscì a tenere il cazzo in bocca e limitare i danni. Prima che il Professore le ordinasse di finire il lavoro deglutì e poi iniziò la pulizia finale. Intuendo che anche una parte del ventre fosse un po' bagnata a causa dei colpi di tosse, allungò il collo per leccare anche la peluria e la parte bassa del ventre. Il ragazzo, rapito dalla scena, guidò con delicatezza il volto dell'amica dove vedeva una minima goccia di sperma o di sudore, poi la allontanò con un calcio sulla spalla. La ragazza cadde all'indietro con un grido riprendendo la posizione a quattro zampe in poco tempo tra le lacrime.
- Bartolomeo! - ordinò il Professore – Porta una bacinella e prepara la schiava al prossimo servizio! Falla girare verso i membri del Consiglio e solo in quel momento toglile la benda in modo che non veda i nostri ospiti, poi bendala di nuovo dopo averle pulito il viso. Potrà vedere le persone a cui ha succhiato il cazzo solo alla fine -
Bartolomeo giunse con una bacinella di acqua tiepida insaponata, la posò su un tavolino e tirò il guinzaglio fino ad avvicinare Kate. Le tolse la benda facendo ben attenzione a che la schiava non potesse vedere chi era seduto sul divano. Dopo aver bagnato l'asciugamano le strofinò il viso bagnato di lacrime e sperma. La poveretta rimase ferma, senza osare voltarsi, guardando i volti sorridenti e deliziati dei Consiglieri che si stavano godendo la scena seduti attorno. Dopo averle asciugato il viso Bartolomeo le passò sulla pelle del viso un profumo, poi le venne rimessa la benda.
Il Professore prese il guinzaglio e la diresse verso l'amica che si era accomodata sul divano, con le gambe aperte, pronta ad accogliere il viso della compagna tra le gambe. La giovane sorrideva divertita, ma anche un po' impacciata per la presenza degli ospiti deliziati dalla sua fica esposta ai loro sguardi. Quando Kate fu a un passo dal divano il Professore si fermò dicendo:
- Vai avanti e datti da fare, cerca di capire da sola cosa ti è chiesto, ti stiamo guardando tutti -
Kate tremando fece un passo avanti muovendo le mani e le ginocchia fino a trovarsi davanti alla peluria della fica. Dopo un primo gesto di sorpresa si rese conto di cosa le fosse chiesto e iniziò a leccare. Non era la prima volta che era costretta ad una pratica simile, lo zio l'aveva abituata a soddisfare le voglie di diverse amiche del Professore che le avano insegnato dove insistere con la lingua e di come penetrare nella fica arricciandola. Kate si concentrò nel compito per non deludere chi la stava osservando, timorosa di ricevere delle frustate o altre punizioni peggiori. Inarcò le reni per posizionarsi meglio con il risultato di sollevare il delizioso culetto. I due amici si guardarono ammiccando, poi, senza nemmeno chiedere il permesso al Professore si portarono dietro la giovane ignara di quanto l'aspettasse e iniziarono a sfregare il membro contro le natiche tese. Kate intuì immediatamente irrigidendosi, ma ormai i membri erano di nuovo gonfi e a turno venne penetrata nel culo ancora dolorante per le penetrazioni di poco prima.
Ci volle qualche minuto a che la giovane godesse, trattenendo le grida di piacere per non farsi scoprire, poi, dopo aver portato le gambe sulle spalle della schiava e stretto contro di sé il suo volto umido di sudore e lacrime si lasciò andare in un lungo sospiro chiudendo gli occhi.
Dopo un attimo di silenzio, ad un cenno del Professore, il maggiordomo scostò la schiava dalla ragazza e la fece accucciare. Ad un secondo cenno Bartolomeo attaccò i moschettoni dei bracciali alle cinghie delle caviglie, mentre il collare venne fissato tramite il guinzaglio ad un anello sporgente dal pavimento. Ora Kate era quasi immobilizzata e obbligata a guardare davanti a sé. A questo punto il Professore disse:
- Ora Kate, giovane schiava ubbidiente, ti verrà svelato il mistero delle persone a cui hai succhiato i sesso e da cui sei anche stata inculata. Ti sei fatta vedere nuda e umiliata, degradata al rango di schiava da pompini e culo da penetrare. Per loro il tuo corpo non ha più segreti. Da questa sera loro potranno chiedermi di usarti ogni volta che vorranno e logicamente, potranno prestarti anche ai loro amici e alle loro amiche. Tra poco ti sarà tolta la benda, dovrai guardare questi miei ospiti privilegiati senza dire nulla. Dovrai sforzarti di rimanere in silenzio, trattenendo ogni tua emozione, paura, vergogna. Fai attenzione, ogni tua reazione scomposta, ogni tuo grido verrà punito. Calcolerò il tempo di durata della tua reazione e per ogni minuto ti verranno date cinque frustate. Questo per farti capire che sei ormai un gioco nelle nostre mani, non conti nulla e non devi provare nessuna emozione, solo il dolore. Dalla tua bocca devono uscire solo tre suoni, “sì Signore” “no Signore” e il grido di dolore per le sofferenze che stai subendo in quel momento. Nulla di più. Ora Bartolomeo togli la benda alla ragazza -
Il lungo discorso del Professore aveva fatto piombare la sala nel silenzio, tutti i presenti furono colpiti dalle dure parole del padrone di casa e la curiosità per la reazione della schiava davanti ai compagni di classe era fortissima.
Bartolomeo si portò di fianco alla giovane e le sciolse la benda dagli occhi. Kate ci mise qualche secondo a mettere a fuoco la scena. Il sudore e la paura l'avevano quasi paralizzata. Poi realizzo la tremenda sorpresa, capì chi erano gli ospiti a cui si era mostrata nuda, vide i membri dei due amici flosci e la fica nuda della compagna. Non poté trattenere un grido di sorpresa, cercò di strappare le catene che la tenevano immobile per coprirsi il viso con le mani, ma non ci riuscì. Allora, senza nemmeno poter abbassare la testa, come per nascondersi agli occhi di chi la guardava ridendo, iniziò a piangere gridando continuamente:
- No, no, non, non voglio, non voglio! -
Nessuno le diede retta, anzi i ragazzi si guardavano ridendo e il Professore calcolava il tempo di quella reazione scomposta, pregustano le frustate che la schiava avrebbe ricevuto.
Ci vollero diversi minuti prima che la poveretta si calmasse, terminò con un pianto sempre più sommesso, mentre grosse lacrime erano scese fino a bagnare il seno. Alla fine abbassando lo sguardo tacque scossa dai singhiozzi.
Il Professore fermò il cronometro e lesse ad alta voce il tempo di reazione scomposta della schiava:
- Sette minuti! Perbacco sono ben trentacinque frustate! Rischiamo di rovinarti la schiena e il culo per sempre! -
Gli invitati risero alle parole del padrone di casa e osservarono meglio la reazione di Kate. La giovane prese a tremare in tutto il corpo, teneva lo sguardo basso, nel tentativo di nascondersi dagli sguardi. Fu il Primo Consigliere a trovare la soluzione, si alzò e si avvicinò a Kate, staccò il moschettone che la obbligava a tenere alta la testa e le fece girare il viso verso di lui. Delicatamente le pulì il viso dalle lacrime e iniziò ad accarezzarle i capelli. Il gesto di affetto produsse l'effetto contrario sulla ragazza che riprese a piagnucolare. Il dott. Dietrick, senza preoccuparsi della reazione di Kate disse:
- Sottopongo al consiglio la seguente soluzione. La schiava ha meritato trentacinque frustate. Ebbene, ne ha già ricevute diverse e non ha molto senso somministrarle ora, col pericolo di far svenire la ragazza. Ha già il corpo segnato dalle frustate ricevute nella gabbia e nella corsa da cavalla ed è bello che per ora resti così. Propongo di cenare in compagnia dei compagni di classe di Kate, poi prepareremo la schiava per la notte. La punizione sarà comminata dal maggiordomo in ragione di sette frustate ogni ora, a partire dalle tre di notte. Ogni ora, quindi, fino alle sette del mattino, poco prima della nostra partenza per l'aeroporto, la giovane verrà accompagnata in camera di ognuno di noi, iniziando da me, per terminare dal Professore, lì dovrà svegliarci dolcemente con un lungo e accurato pompino, poi le verranno somministrate le sette cinghiate. Se siete d'accordo possiamo passare alla cena, durante la quale penseremo come Kate dovrà essere preparata per la notte -
- Un brusio di soddisfazione confermò la bontà della proposta del primo Consigliere. A questo punto prese la parola il Professore.
- Cari amici, accomodiamoci nel salotto per la cena, i tavoli sono già stati preparati. Gli amici di Caterina sono ben accetti e anche le loro idee, infatti, come ci ricordava il Primo consigliere, durante la cena penseremo come far ricordare per sempre questa notte alla loro amica -
Kate ascoltava in preda al panico, aveva davanti a sé ancora tante ore di dolore e umiliazioni ed ora anche i compagni potevano disporre di lei come credevano. Questo pensiero la tormentava più di tutto, avrebbe voluto essere lontano mille miglia, ma la voce del Professore la riportò alla dura realtà.
- Bartolomeo! Slega la ragazza, ripuliscila e profumala, iniziamo la fase finale! -
I convitati erano da poco seduti ai tavoli quando Kate fece il suo ingresso, ripulita, pettinata e con un leggero profumo sulla pelle segnata dalle frustate. Si fermò poco dopo l'ingresso della sala, non sapendo cosa fare, stette lì ferma, nuda e indifesa con tutti gli sguardi su di lei. Intervenne il Professore:
- Ora mia cara ragazza inizia la fase finale, per il momento, prima di venire immobilizzata nel modo che riterremo opportuno, dovrai solo girare tra i tavoli, così come sei, nuda. Questo ci permetterà di far andare la fantasia, intanto che tu ti mostri a noi senza vergogna penseremo come prepararti alla notte. Avanti, ora, avvicinati e inizia a passare tra i tavoli e rivolgi ad ognuno di noi la seguente frase “sono qui per soffrire e divertirvi ancora per diverse ore, guardatemi nuda e pensate a qualcosa di terribile per me” -
La ragazza prese a camminare lentamente, passando vicino ai convitati che avevano iniziato a cenare, non era una cosa difficile, nessuno le faceva del male, ma questo semplice essere nuda in mezzo a loro, farsi vedere così indifesa e a disposizione la faceva vergognare enormemente e sentì le lacrime salire di nuovo agli occhi. Riuscì a pronunciare in modo corretto la frase che lo zio le aveva ordinato, solo al cospetto dei tre compagni fu sopraffatta dalla vergogna e si vide costretta a ripeterla in modo chiaro.
Avanti amici! - Disse alzandosi dalla sedia il primo Consigliere - Cosa facciamo di bello a Kate questa notte? Dovrà rimanere qualche ora prima della mezzanotte, poi sarà di nuovo messa come deciso tra una serie di frustate e l'altra. Avanti con le proposte! -
- Appesa per le braccia! - disse il dott. Khalid che adorava questo genere di punizione, - No! Appesa per i piedi! - Propose ridendo l'amico dando di gomito all'amica che ribatté - Seduta sulla cavallina con un grosso cazzo nel culo, e uno in bocca! - Tutti risero e il Professore riportò un po' d'ordine nelle proposte che iniziavano a farsi interessanti. Intanto Kate continuava a girare tra i tavoli mostrandosi nuda, e al suo passare gli sguardi indugiavano sui seni, sulle natiche segnate, sul ventre e sul suo sguardo appannato e impaurito.
- Dunque - Disse il Professore alzandosi in piedi e scostando la sedia – Incominciamo a decidere riguardo agli occhi e alla bocca -
- Bendata! - dissero in diversi -
- Con i tappi nelle orecchie! Deve essere isolata dal mondo! - Aggiunse ridendo l'amico
- E con la bocca piena! - riprese l'amica di classe, ridendo alla sua proposta oscena.
- Bene! - riprese il Professore – Abbiamo già delle indicazioni per cominciare – Riassumendo la ragazza che vedete girare tra voi, nuda e a disposizione per il nostro divertimento avrà gli occhi coperti da una benda, i tappi nelle orecchie in modo che non senta nulla se non il dolore della posizione in cui sarà legata e in bocca propongo di infilarle membro di gomma, corto, ma piuttosto grosso, fissato da un bavaglio. E tu, Kate! - disse alla ragazza che si era fermata impaurita – continua a girare e mostrarti nuda a tutti, stiamo parlando di te, ma non permetterti di disubbidire ad un nostro comando! -
- Passiamo ora alla posizione del corpo. In piedi, sdraiata, seduta sulla cavallina, a testa in giù, o appesa per le braccia? - E così dicendo, passava tra i tavoli distribuendo a ciascuno dei commensali un catalogo dove vi era disegnato la ragazza in diverse posizioni e legature, tutte apparentemente dolorosissime.
Un susseguirsi di proposte seguì alle parole del Padrone di casa, fino a che si fece sempre più insistente e quasi unanime l'idea di metterla a cavalcioni di una sella da cavallerizza. A fianco del disegno in cui si vedeva la ragazza a cavallo della sella ce n'era un altro in cui si evidenziava solo la sella, appoggiata su un basso cavalletto, e sulla sommità svettava un grosso pene. Inoltre una didascalia sottolineava che la sella veniva fatta ondeggiare in tutti i sensi, imitando un cavallo imbizzarrito, da un congegno meccanico in cui era possibile programmare intensità, periodo di movimento e frequenza.
- Ottimo! Vedo che avete avuto buongusto, scommetto che su questo cavallo imbizzarrito anche i piccoli seni di Kate sobbalzeranno di gusto! - Esclamò felice il Professore – Come vedete dal disegno la ragazza avrà le mani legate, a polsi uniti e tesi sopra la testa, in ogni caso è una posizione piuttosto facile per poter essere rimossa e riposizionata ogni ora, quando deve essere frustata. -
- Molto bene – continuò – ora vi saranno mostrate le camere, intanto che ne prendete possesso per la notte, Bartolomeo preparerà la schiava. Ritengo che sia opportuno permetterle di mangiare qualche frutto, e farle bere una bevanda che le dia nuova energia. Ha pianto molto e l'attendono diverse ore di nuove sofferenze e pianti, meglio che si prepari in forma. Quando Kate sarà pronta per essere posizionata sulla sella sarete avvisati nelle vostre camere. Solo quando sarete tutti presenti procederemo all'ultima fase, forse quella più dolorosa. La giovane rimarrà in quella posizione fino alle tre, ora della prima parte di frustate. Manca poco alle ventitré, quindi, calcolando che sarà pronta tra venti minuti sono circa quattro ore di attesa sulla sella -
A questo punto Bartolomeo fece cenno agli invitati di seguirlo nelle camere, mentre il Professore indicava agli amici di Caterina un salottino dove si presumeva volesse loro parlare. Quando si furono accomodati si rivolse a loro con molta franchezza:
- Ascoltate cari amici, quello a cui avete assistito questa sera deve restare un segreto tra noi. Se ritenete opportuno giocare con la vostra amica Caterina siete liberi di farlo, ma desidero essere avvisato in tempo e sapere dove la volete portare e chi sarà presente. Potete ben capire quanto sia una questione delicata. Inoltre da oggi per la nostra Società si tratta di Kate, una schiava messa a disposizione di tutti i soci, quindi sarà richiesta in diverse parti del mondo. Già tra poco meno di un mese ho una prenotazione per un incontro in una tenuta in Germania e desidero che sia in forma, non voglio fare assolutamente brutta figura -
I tre giovani annuivano alle parole del Professore, si vedeva che avevano molte domande da fare, ma si trattenevano per il timore di apparire scortesi. Dopo un attimo di silenzio il Professore si rivolse ai due ragazzi e indicando la ragazza, che fino a quel momento era rimasta molto attenta alle parole del Professore, disse:
- Dovete scusarmi, ma dato che i contatti con voi li ha presi il maggiordomo, non so nemmeno i vostri nomi. Per favore ditemi come si chiama la ragazza! -
A questo punto la giovane sentì un brivido di paura, ma ormai era troppo tardi.
- Erica, signore – Disse uno di loro
- Bene, amici, immagino che abbiate sentito il desiderio di domandare come si entra a far parte della Società. Ebbene, un modo l'avete e anche piuttosto bello! Vedete la vostra amichetta? E' molto carina e ho notato che ha fatto impressione ai miei amici Consiglieri. Dato che l'ingresso in Società è per adulti sopra i vent'anni avete del tempo per preparare la vostra amica. Quando ritenete che sia in grado di soddisfare i nostri desideri potete presentarmela e io la iscriverò al Debutto, una serata come quella a cui avete in parte assistito -
Erica cercò di alzarsi con rabbia, ma uno dei ragazzi la prese per il braccio e la costrinse a restare seduta con un ceffone. La poveretta ubbidì.
- Come possiamo convincerla? - Chiese interessato l'amico
- Questo è facile, abbiamo il filmato di quello che ha fatto stasera, di come si è fatta leccare la ficae di come ha goduto, senza slip e con le gambe larghe! Potrebbe essere un buon inizio. Dovete insegnarle soprattutto a succhiare bene il cazzo, ingoiando lo sperma, poi se riuscite ad allargarla farà meno fatica a superare le varie prove. Caterina, per esempio, è stata solo istruita a succhiare, poi solo questo pomeriggio è stata penetrata, frustata e trapassata con gli aghi. E' stato molto doloroso per lei, ma sapevo che era una ragazza forte e che avrebbe superato la prova a pieni voti! Sono solo un po' preoccupato per quando dovrà recarsi in Germania, io non sarò presente, e in quei giorni che dovrà essere la schiava per il dott. Dietrick, insieme ad altre ragazze, so che non scherzeranno in fatto di giochi. Ma ormai deve abituarsi -
I due giovani ascoltavano rapiti e solo Erica tentava di divincolarsi dalla stretta dell'amico.
- Io non farò mai la schiava! - ripeteva in continuazione
Quando la conversazione finì i due ragazzi si alzarono e ad un cenno di rifiuto di Erica le diedero un altro ceffone, poi tirandola per un braccio la spinsero verso la porta dicendo:
-Hai sentito il Professore? - Disse l'amico - Da questa sera si comincia, hai detto ai tuoi che non saresti tornata a casa per la notte, quindi possiamo andare nella mia casa in campagna, vediamo cosa siamo capaci di fare, ti prepareremo molto più velocemente di Caterina! -
L'altro amico aggiunse:
- Possiamo vedere la prova di Caterina per favore? Poi andremo. -
Proprio in quel momento si udì un breve suono di campanello.
Tutti si trovarono nel posto convenuto, un lungo corridoio che metteva in comunicazione le stanze degli ospiti. Era un luogo piuttosto anonimo, ma ben illuminato e con il pregio di poter controllare la situazione della poveretta semplicemente aprendo la porta della propria stanza. Al centro dell'ampio spazio era stata approntata la sella. Si presentava come una normale sella da cavallerizza, in cuoio scuro, appoggiata su dei bracci in acciaio che la sorreggevano e lasciavano intuire che la potessero far vibrare e muovere in diversi sensi, abbassandola fino quasi a terra e poi alzandola o facendola dondolare, proprio come per imitare i movimenti scomposti e violenti di un cavallo da domare. Sulla sommità della sella faceva bella mostra di sé un membro in cuoio nero, di notevoli dimensioni. Quando furono tutti presenti, disposti lungo la parete del corridoio, fecero il loro ingresso il maggiordomo con al suo fianco la ragazza, piuttosto recalcitrante. Tutti si avvidero che la giovane aveva acquistato nuova forza, era stata pettinata e ripulita di nuovo. Aveva mangiato qualcosa e bevuto in abbondanza per compensare le perdite di liquido dovute ai pianti e al sudore. Nonostante ciò lo sguardo era sgomento e alla vista della strumentazione che l'aspettava cercò di divincolarsi e iniziò a lamentarsi. La vista dei compagni , in aggiunta al terrore che la attanagliava, aumentò la vergogna. Benché frastornata venne colpita dallo sguardo di Erica e dalla posizione in cui si trovava. La ragazza sembrava aver pianto ed era davanti ai due compagni di classe, ferma e impettita come se fosse costretta in quella posizione. Notò poi di sfuggita che i due amici avevano i pantaloni aperti e la ragazza aveva i loro membri in mano. Essendo di schiena poteva impugnarli uno in ogni mano e li stava lentamente accarezzando. Sembrava svolgere un lavoro contro il suo volere e la cosa lasciò impressionata la ragazza. Ben presto però venne riportata alla dura realtà, il Professore infatti stava spingendo un carrellino su cui vi erano diverse bende, una maschera in cuoio terribile a vedersi, museruole e membri di gomma. Fece avvicinare la ragazza a fianco della sella poi iniziò a bardarla. Iniziò con i bracciali in cuoio ai polsi, li collegò insieme tra loro poi fece alzare le braccia e fece scendere una catena dal soffitto. Dopo aver collegato i polsi al moschettone tirò la catena fino a che le braccia si tesero sopra la testa della schiava. Kate cominciò a lamentarsi, allora il Professore passò al bavaglio e scelse quello a cui era applicato un corto membro in gomma. Kate si lamentava ad occhi socchiusi e ne approfittò per infilarle in bocca il membro che quasi la soffocò. Iniziò a respirare col naso, anche se il membro era dotato di un piccolo foro di sicurezza dal quale usciva un gorgoglio. Legò strettamente la benda, poi passò ai tappi negli orecchi e alla benda sugli occhi. In pochi attimi la ragazza era isolata dal mondo, senza la possibilità di vedere, sentire e dire qualcosa. Il Professore e il maggiordomo si misero ai fianchi della ragazza e sollevandola con delicatezza la posizionarono sopra la sella, poi abbassarono il corpo delicatamente per permettere al grosso membro di penetrare nell'ano. Dalla benda uscirono grida ovattate di paura e dolore. Quando la giovane si fu seduta venne alzata di poco la catena in modo da tendere le braccia.
Tutta l'operazione si svolse nel più completo silenzio. Tutti osservarono con attenzione, tranne Erica che piagnucolava senza vergogna. La ragazza impalata stava rigida, come in attesa di qualcosa di ancora più terribile, le vibrazioni arrivarono poco dopo, quando il Professore ebbe acceso il motore del movimento. Decise di agire con dei movimenti leggeri, dovendo stare in quella posizione circa quattro ore. Kate iniziò ad ondeggiare e il membro conficcato nel culo faceva da perno al movimento del corpo. La poveretta mugolava, ma era un suono che non avrebbe disturbato i Consiglieri.
Il Professore dopo aver regolato il movimento della macchina che alternava periodi di sosta a leggeri sobbalzi e semi rotazioni, si rivolse agli amici:
- Bene, amici, ora concedetevi un po' di riposo, sarete svegliati nell'orario indicato in camera dalla dolce bocca di Kate, poi dovrete somministrarle la dose di frustate che le spetta, infine sarete svegliati per una breve colazione e poco dopo potrete partire per i vostri rispettivi paesi. Da ultimo vorrei farvi notare che la giovane qui presente, dal dolce nome di Erica, ha già iniziato a fare pratica. I suoi padroncini sembrano conoscere il modo di trasformare questa puledrina recalcitrante in una docile schiava! -
Tutti si girarono verso i tre giovani constatando che Erica stava ancora masturbando i due ragazzi che le tenevano un laccio in cuoio attorno al collo, come per ricordarle che era nelle loro mani. I due ragazzi, a dimostrazione di quanto fossero determinati diedero due ceffoni alla ragazza, poi dopo essersi ricomposti trascinarono Erica verso l'uscita.
Piano piano ognuno si ritirò nella sua camera, qualcuno passò una mano sulle cosce e sui fianchi di Kate già umide di sudore. I seni piccoli e rigidi vibravano al ritmo della macchina.
Alle tre del mattino la ragazza non emetteva più un lamento, il Professore e il maggiordomo le abbassarono le braccia liberandole dalla catena, poi la sollevarono, strappandole un gemito. Tenendola sollevata per le braccia la fecero entrare in camera del dott. Dietrick, la avvicinarono al letto, poi la lasciarono. La ragazza si accasciò a terra. Tolsero il bavaglio e la poveretta iniziò a respirare con più libertà, svegliandosi dal torpore. A questo punto alzarono la giovane e la misero di traverso sul corpo del Primo Consigliere che riposava nudo e pronto ad essere soddisfatto. Constatato che il dott. Dietrick si stava svegliando, uscirono lasciandoli soli. Il dott. Dietrick si accorse che la ragazza era sdraiata, quasi immobile sulle gambe, con il viso sul ventre peloso. Attese qualche minuto, poi si sedette sul letto e infilò il cazzo in bocca alla ragazza, facendole capire che doveva succhiare. La povera ubbidì senza sapere bene cosa stesse facendo e il Primo Consigliere si ridistese godendo di quel dolce servizio. Dopo aver eiaculato si alzò, lasciando la ragazza sdraiata, poi prese la cinghia dei pantaloni e le somministrò le sette frustate come da regolamento, infine la sollevò e la consegnò allo zio e al maggiordomo che attendevano fuori dalla porta. Fu un susseguirsi di sella, membro nel culo, pompini e cinghiate. La giovane resistette grazie alla tempra e alle esortazioni dello zio che le prometteva che tutto sarebbe finito dopo poche ore. Finalmente arrivò il mattino e venne liberata. Iniziarono a togliere i bracciali, liberandole le braccia, poi la benda sugli occhi, i tappi alle orecchie e il bavaglio. Quando venne sfilata dal membro che la impalava gridò in modo rauco. Dovettero tenerla sollevata sotto le ascelle in quanto non era in grado di reggersi in piedi. Così la videro i Consiglieri quando uscirono dalle loro stanze e così rimase per il tempo in cui fecero la prima colazione. Poi, sempre con Kate sottobraccio, sudata, con i capelli appiccicati alla schiena, il Professore e il maggiordomo precedettero gli ospiti all'ingresso dove da lì a poco sarebbe arrivato il tassista che li avrebbe accompagnati all'aeroporto. Sentirono il suono del clacson e iniziarono a salutarsi. Ognuno di loro diede un buffetto sul viso della ragazza dicendo qualcosa di carino. Il dott. Dietrick, passò davanti a lei, le strizzò un capezzolo facendola sobbalzare, poi guardando il Professore e la ragazza che teneva gli occhi bassi, disse:
- Grazie per il delizioso invito, è stato veramente interessante, devo fare i miei e nostri complimenti. Come già deciso aspetto la ragazza nella mia tenuta il mese prossimo. La rimetta in sesto perché, come sa, desidero solo ragazze di prim'ordine e schiave ubbidienti. Kate promette molto bene sarà trattata con severità. Attendo schiave da mezza Europa, ma aspetto soprattutto lei -
Così dicendo diede un ultimo violento pizzicotto al seno della giovane facendole cedere le ginocchia già deboli e facendola urlare. Poi tutti i Consiglieri uscirono lasciandoli soli.
Kate venne affidata al maggiordomo che si prese cura facendola riposare e pulendo il suo corpo segnato dalle frustate, dal sudore e dalle lacrime. Solo dopo che ebbe dormito diverse ore il Professore la fece chiamare in salone.
La ragazza era ancora completamente nuda, e così si presentò allo zio. Restò vicino a lui che stava scrivendo alla scrivania, in piedi, con lo sguardo a terra. Solo dopo diversi minuti il Professore le parlò:
- Cara ragazza, grazie per le gioie che ci hai dato in queste ore, tra poco potrai riposare definitivamente. Uscirai dalla casa solo tra una settimana. Ricorda quello che ha detto il Primo Consigliere. Dovrai recarti nella sua tenuta tra quattro settimane. Andrai da sola perché è la prassi. Prenderai l'aereo che ti ho appena prenotato. Nel volo troverai altre ragazze come te, dirette nella tenuta del dott. Dietrick. E' una prova che devi superare. Tutto è già pronto. Non potrai fare diversamente. Sarai vestita di bianco, come tutte le ragazze dirette alla tenuta, non indosserai indumenti intimi, ti spiegherò a momento opportuno cosa dovrai fare -
Così dicendo riprese a lavorare al computer.
Fu solo in quel preciso istante che la ragazza capì che non vi era più nulla da fare, sarebbe stata la schiava di mezza Europa, era condannata a farsi vedere nuda da chissà quante persone e soddisfare le loro voglie senza discutere. Si portò le mani al viso per soffocare un singhiozzo e si inginocchiò ai piedi del Professore, aspettando il prossimo ordine.

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