Come nei film, puntata 2

Scritto da , il 2015-05-09, genere prime esperienze

Martedì 5 maggio
Ho deciso. Devo fare qualcosa.
Non posso passare la vita a indugiare e riflettere su ogni cosa che decido. Devo farmi avanti!
Quando salirò quella maledetta scaletta del tram, mi avvicinerò a lui e con una scusa mi presenterò.
E con questa convinzione che mi avvio verso la fermata, e a ogni passo essa sparisce a poco a poco. Salgo sul tram e goffamente mi avvicino al posto dove Lorenzo è solito stare, così da poterlo incontrare da vicino appena sale.
Nel momento in cui le porte si aprono, una grande ansia mi invade il corpo. Cosa gli dico? Cosa potrebbe catturare la sua attenzione? Stai tranquilla, andrà tutto bene, se poi lui non ti considera non è successo nulla, stai calma e provaci.
Ma qualche frazione di secondo dopo mi trovo degli splendidi occhi a pochi centimetri da me, che chiedono: "Scusa, potresti prestarmi una penna? Mi sono appena accorto di aver dimenticato l'astuccio e il prof mi ammazza se vede che non la ho portata, odia che si presti il materiale." Io, colta di sorpresa, spalanco stupidamente i miei occhi color nocciola e assumo un'espressione da sciocca, ma in un momento mi ricompongo e apro lo zaino. Prendo una penna dall'astuccio e gliela porgo.
Per qualche millesimo le nostre mani si sfiorano, e una sensazione di calore e benessere mi invade il cuore e tutto il resto, facendomi sorridere.
"A proposito, io sono Lorenzo."
"Piacere, Ambra."
Cominciamo a conversare del più e del meno, io molto timida e lui molto espansivo, e piano piano che parliamo mi sembra di conoscerlo sempre di più. Continuiamo a parlare anche quando scendiamo dal tram e fino al portone della scuola. Quando arriva il momento di separarci, lui, sorridendo, mi dice:"Prendi il tram anche per tornare, giusto? Allora torniamo insieme!". Io annuisco e con un cenno lo saluto, stupita, senza essermi ancora resa conto di ciò che era successo i precedenti 10 minuti.
Dopo 4 estenuanti ore di scuola, trovo Lollo alla fermata che mi aspetta, bello come non mai. Prendiamo il tram insieme e lui fa persino un pezzo di strada con me per accompagnarmi. Quando ci dobbiamo separare, ci scambiamo i numeri e lui promette di scrivermi appena arriva a casa.
Io, praticamente in paradiso, lo saluto, pensando al momento in cui mi avrebbe scritto un semplice "Ciao".

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