Tale madre, tale figlia. I successi di una sana complicità

Scritto da , il 2015-03-08, genere orge

Mi chiamo Marina. Sono una donna di trentacinque anni. Da quando ho sedici anni vivo con Adamo, oggi mio marito. A 17 anni sono rimasta incinta di Veronica, mia figlia, che adesso ha appena compiuto il suo diciottesimo anno di età. Veronica è una dea. Molto intelligente, ma soprattutto ben fatta, alta, slanciata e con un corpo da far resuscitare i morti. Ha sempre dietro un codazzo di ammiratori e sovente si guadagna un po’ di denaro con piccoli servizi fotografici oppure come ragazza immagine in discoteca o a feste private. Adamo, mio marito e padre di Veronica, ha 2 anni più di me e da 5 anni lavora in Malesia, dove la sua ditta si è trasferita. Mediamente ritorna a Milano ogni 4 o 6 mesi. Anche io sono una donna molto piacente ed attraente. Magra, capelli biondi, spigliata, vesto sempre molto sexy, ho sempre fatto molta palestra e ho sempre avuto cura del mio corpo. Ho un seno e un sedere che sono calamite per tutti i maschi. Mi piace provocarli e adoro quando, pur essendo con le loro donne, non riescono più a staccarmi gli occhi di dosso. A volte mi guardano così vogliosamente che riescono persino a farmi eccitare e a farmi bagnare le mie mutandine.
Sovente, quando Veronica ed io giriamo insieme per negozi, la gente ci scambia per sorelle. Non ho mai avuto necessità di lavorare ed il sesso fin da giovanissima è sempre stato la mia attività preferita, passione che ho trasmesso a Veronica, ragazza cresciuta senza essere soffocata da falsi moralismi e bigottismi e che sa prendersi i piaceri che la vita le offre. Entrambe godiamo nel dare e nel ricevere i piaceri della carne. Io e Adamo in quanto a sesso negli anni non ci siamo fatti mancare nessuna esperienza. Dal normale sesso di coppia, sino ad esperienze più ardite, come i campi nudisti, le orge, i sexy-party, le esperienze cuck e perfino sesso a tre con un trans che tra le gambe invece di un cazzo aveva un obelisco. Ora però che il mio uomo è via per periodi così lunghi... confesso che mi manca un bel maschio al fianco. Questa mancanza è diventata ancora più intollerabile da quando Veronica ha cominciato a portare a casa, in particolare nella sua camera da letto, i suoi ragazzi. Mia figlia è la strafiga che è (perché bisogna dire le cose come stanno) e quindi anche i ragazzi che si accompagnano a lei non sono ragazzotti comuni, ma sono tutti belli, alti, muscolosi e di sicuro ben dotati, viceversa Veronica non li vorrebbe come amanti. Giovani maschi all’inizio della loro vita sessuale, molte volte ancora inesperti, che devono essere formati ma belli e eccitanti da morire. Come resistere? Infatti, un po’ per gelosia nei confronti di mia figlia, un po’ per il bisogno di sesso che ogni giorno si fa più impellente, un po’ per la sensualità che attornia questi giovani maschi, confesso che davanti a loro ho cominciato a vestirmi provocante, a comportarmi languidamente, a cercare di farmi notare ed eccitarli anche davanti a mia figlia.
La reazione di mia figlia è stata per me sorprendente. Mi aspettavo una sceneggiata, oppure un broncio o peggio che smettesse di portare i suoi amanti a casa. Invece lei mi ha confidato che i suo amanti, dopo le mie provocazioni, si eccitavano maggiormente, migliorando enormemente la loro attività sessuale. Quindi Veronica era felice ed anzi avrebbe desiderato un mio coinvolgimento maggiore. Addirittura suggerì di non presentarmi più come mamma, ma come sorella maggiore esperta di sesso e pronta a trasmettere a lei e ai suoi amanti questa esperienza. Da non credere!! Comunque ovviamente accettai.
Già il giorno dopo, Veronica arrivò con un marcantonio di nome Claudio, alto circa 1,85 muscoloso come Shwarzenegger. Glabro, ma con una tartaruga sul petto che da sola bastavano ad eccitare qualunque femmina. Un vero torello. Appena accomodato sul divano letto, iniziammo il nostro giochino. Mi presentai come la sorella maggiore. Veronica disse a Claudio che ero una ragazza ninfomane e che sarei stata coinvolta nelle loro effusioni. A Claudio non pareva vero. Due gnocche così tutte per lui. Io cominciai a provocarlo. Con un tubino in pelle attillatissimo, le tette che strabordavano dal decolté, un culo che chiedeva solo di essere adorato, due gambe stratosferiche e una bocca rossa come il fuoco. Non feci in tempo a sedermi di fianco a lui, che subito una bella montagnola si manifestò tra le sue gambe. Quando, giocando, cominciai ad arruffargli i capelli, penso fosse lì per saltarmi addosso. Nel frattempo veronica era andata a cambiarsi. Si presentò con un paio di hot pant in jeans lacerati, una cintura, stivali in pelle sino alle ginocchia e maglietta cortissima che a malapena arrivava a coprire le sue tette. Niente reggiseno. Niente mutandine. Claudio sembrava uno stallone da monta da quanto era eccitato.
Ansimava come una sbuffante locomotiva a vapore, pronta per lasciare la stazione e iniziare il viaggio. Nella sua testa, l’unico pensiero era quello di accoppiarsi con le puledre che aveva di fianco. Sia io che Veronica cominciammo a baciarlo, prima in bocca, poi sul collo. Poi, togliendogli la camicia, sul petto ed infine, via i pantaloni, sul cazzo. Il cazzo era discreto. 23 cm con un diametro alla base di almeno 6 cm. Turgido che sembrava di legno. Io e Veronica ci alternavamo a succhiarlo, rallentando il ritmo quando stava per venire. Nel contempo, ci facevamo leccare la figa, che tutte e due teniamo accuratamente depilata. Che bello…. dopo mesi una bella leccata così. Finalmente! Anche Veronica amava farsi leccare. Ad un certo punto arrivammo a leccarci perfino tra di noi con un bel 69, lasciando a Claudio il tempo di riprendersi e di non venire immediatamente. Per almeno un’ora le mani e le lingue correvano in continuo sul cazzo di Claudio, sul suo culo, sui suoi pettorali così come sulle tette mie e di Veronica, sulle nostre fighe, all’interno del nostro buchetto del culo. Le nostre bocche erano impegnate in succhiamenti di cazzo, di figa o nello scambiarsi baci in cui la lingua andava roteare nel fondo della bocca del compagno del momento. Poi venne il momento della penetrazione. Mi misi in posizione, presi il bel cazzo di Claudio nelle mani e me lo indirizzai diretto diretto nella mia figa, già da un po’ allagata e implorante per un bel membro maschile. Quando Claudio mi penetro, il piacere fu immediato. Cambiammo subito posizione. Claudio si sdraiò sulla schiena e io mi impalai sopra il suo bel membro, così Veronica poteva sedersi sulla sua faccia e farsi dare una magistrale leccata di figa. Mi godevo il suo bel cazzo, quando Veronica chiese di invertire la posizione. Lei impalata, io a farmi leccare figa e culo da Claudio. Ahhhh! Che piacere dopo mesi. Andammo avanti così, finché Claudio sborrò. Veronica si accorse un attimo prima che stava venendo. Smontò dal suo magnifico palo e io lo presi rapidissimamente in bocca in modo che nessuna goccia di sperma andasse persa. Con la bocca ancora insaporita per il seme di Claudio, cominciai a limonare con Veronica. Anche lei riuscì quindi a sentire il gusto del seme del suo amante. I baci saffici furono sufficienti a far rimontare i bollori a Claudio, che nonostante le quasi due ore di sesso ininterrotto, ritorno turgido come all’inizio. A questo punto, il suo cazzo in culo non me lo sarei persa neanche per tutto l’oro del mondo. Mentre ancora limonavo con Veronica, mi mossi veloce e mi misi la bella cappella del cazzo di Claudio in corrispondenza dello sfintere, già lubrificato dalle numerose leccate ricevute e già predisposto all’accoglimento del nerboruto membro. Il mio culo non è vergine….anzi! Con pochi movimenti rotatori il membro affondo fino alla radice, provocandomi un piacere che non ricordavo da tempo. Anche Veronica, vedendo come godevo, avrebbe voluto provare l’esperienza, ma per lei si trattava della prima volta e quindi le promisi che l’avrei allenata (avrei dovuto procurarmi un dildo per questo, ma non era un problema) in modo che per la prossima scopata fosse in grado di provare il piacere dell’inculata senza sentire dolore. Dopo alcuni minuti, Claudio sborrò di nuovo, ma questa volta non smontai dal suo cazzo. Volevo la sua sborra nel culo. Mi mancava quel caldo nettare. Quando Claudio finì di sborrare, mi misi alla pecorina, con il sedere in aria. Claudio e veronica si alternavano per darmi colpi di lingua dentro il mio culo pieno di sborra. Che bello! Comunque, dopo ancora qualche leccata, qualche palpata e qualche bacio, con soddisfazione di tutti, decidemmo di finire i giochi erotici. Io non ero ancora del tutto soddisfatta e così andai in bagno a sditalinarmi.
Il giorno dopo, quando Claudio non era più con noi, io e Veronica commentammo l’accaduto ed entrambe ci dichiarammo appagate ma non abbastanza. Forse ci voleva un maschio più potente, oppure due maschi. Due sborrate soltanto per due fighe come noi erano poche. Decidemmo così che avremmo dovuto migliorare le performances. Nel frattempo io uscii, andai al più vicino sexyshop dove acquistai non un dildo ma una serie di 4, a dimensioni crescenti da 15 a 35 cm. Non avevo mica dimenticato la promessa fatta a mia figlia di insegnarle come si prendono nel culo i cazzi dei maschietti. Ma di tutto questo vi racconterò nel prossimo episodio. Se a qualcuno interessa.

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