La saga di Benedetta

Scritto da , il 2014-08-02, genere incesti

Benedetta, casalinga, altezza medio alta, fisico asciutto ma non troppo magra, capelli e occhi nocciola, sposata con Gianni bel fisico con un pò di pancetta che non guasta, un pò brizzolato, grande lavoratore per mantenere la famiglia e con un figlio Luigi diciottenne, bel ragazzo alto e sportivo, stava preparando il bucato da mettere in lavatrice, quando si accorse che due dei suoi reggiseni presentavano delle macchie biancastre inconfondibili, dapprima le venne in mente il marito, pensava che le avesse voluto lasciare apposta un ricordino, ma poi riflettendo Gianni non lo avrebbe sprecato in quella maniera, chi allora? Fu scossa da un fremito, suo figlio Luigi si era masturbato ed era venuto sulla sua biancheria, un misto di rabbia, incredulità e angoscia la travolse, Luigi aveva fatto una cosa inaudita, frustrata e non sapendo cosa fare telefonò subito alla sua psicoterapeuta sessuologa Elisa, la dottoressa l'aveva già aiutata in passato quando tra lei e il marito si erano creati dei contrasti, avevano fissato degli appuntamenti e in pochi mesi avevano recuperato il matrimonio ma soprattutto una nuova vita sessuale era iniziata molto più appagante della precedente.
Elisa era molto brava e usava dei metodi non convenzionali di rilassamento e sblocco di pulsioni regresse, piena di fiducia fissò un incontro.
Si presentò nello studio, Elisa come sempre la mise subito a suo agio, si tolse le scarpe, si slacciò la cintura e alcuni bottoni dei pantaloni, si slacciò il reggiseno, aprì un pò la camicia e si distese sul lettino, niente doveva stringere sul corpo, in maniera che i pazienti si rilassassero completamente, la dottoressa si mise dietro di lei, le mise alcune gocce di oli essenziali sulle tempie e iniziò un massaggio, il profumo dell'unguento e le parole dolci e tranquille la fecero sciogliere come burro al sole:
-Allora Benedetta ti andrebbe ti parlare di quello che ti angoscia?-
La donna iniziò a parlare senza remore nè paura di quello che era successo, di aver trovato i suoi reggiseni sporchi dello sperma del figlio, di esserne turbata, di non riuscire a capacitarsi di come sia potuto succedere, ma allo stesso tempo ne era compiaciuta Elisa con calma le chiese di respirare a fondo e di pensare a quello sperma come a quello di un uomo che lei avrebbe trovato eccitante, di provare a dire a cosa avesse fatto se non fosse stato quello del figlio, Benedetta iniziò a respirare a fondo, si estraniò dalla stanza e si mise a pensare all'accaduto, con un filo di voce rispose:
-Penso che l'avrei annusato e forse leccato-
-va benissimo Benedetta, sai dirmi anche il perchè?
-penso per curiosità, trovare il suo seme mi avrebbe incuriosito, avrei cercato di immaginarmelo-
-Immaginarti cosa Benedetta?-
La domanda la fece riflettere un pò, senza accorgersene allargò le gambe:
-Il suo pisello, la sua lunghezza, la forma, e poi lui che si masturba, la sua faccia, la sua passione-
Come in trance, la mano entrò dentro le mutandine, non si sorprese di sentire la sua passerina umida e pulsante, il clitoride aveva fatto capolino, si passò le dita sulla lingua inumidendole, poi scese e iniziò a rotearle sul suo brufoletto sensibile, iniziò a ansimare leggermente:
-e poi Benedetta?-
-poi.... poi la sua mano stretta sul suo membro, che va sù e giù, lo sferza con voluttà, mentre con l'altra tiene in mano il mio reggiseno, la cappella e' viola di desiderio, i testicoli gonfi di sperma, sta per venire, sta per schizzare il suo seme sul mio intimo-
Si morse le labbra, mentre infilava indice e medio nella sua intimità, il pollice a stuzzicare il clitoride, l'orgasmo salire velocemente dentro di lei:
-e poi c'e' altro?- chiede dolcemente Elisa
-Sì, ecco viene, densi e potenti schizzi iniziano a uscire, vengono raccolti dalla coppa del reggiseno, sono bianchi e cremosi e tanti, lo riempiono, si svuota completamente, il viso contorto dall'orgasmo, io mi avvicino, prendo in mano l'intimo, sento il suo profumo, mi sale l'acquolina in bocca, lo avvicino e lo annuso, e poi... poi tirò fuori la lingua e la tuffo in quel mare bianco e cremoso, lo raccolgo, lo gusto in bocca e bevo avida, avida del suo piacere, del suo caldo nettare che mi disseta riempiendomi la pancia, siiiiiiiiii, lecco tutto e poi metto in bocca il tessuto succhiando vorace per non perdere neanche una goccia, e godo, godo anchio-
L'orgasmo la travolse, distesa sul lettino con la psicoterapeuta che le accarezzava le guance, si morse le labbra, soffocando i gemiti, si sentiva l'interno delle cosce bagnato, la passerina pulsante chiusa sulle dita, il clitoride duro e eretto, martoriato dal pollice, aprì gli occhi, vide il sorriso di Elisa, udì le sue parole tranquillizzarla:
-Molto bene, Benedetta, ti sei sfogata, abbiamo rotto il blocco che ti aveva paralizzata e angosciata, tranquilla e' tutto normale, hai elaborato una fantasia e l'hai sfogata, molto brava complimenti!!-
La terapeuta le passò delle salviette per asciugarsi, aspettò che si riprendesse, le diede il tempo di calmarsi e di rivestirsi, poi continuò:
-Ora devi affrontare tuo figlio, devi farli capire che quello che fa non ti fa piacere, ma non devi mortificarlo, e' un ometto e ha le sue esigenze, spiegagli che fa bene a masturbarsi ma non vuoi che ti rovini i reggiseni, mi raccomando fermezza ma anche comprensione, potresti turbarlo e fargli venire un blocco emotivo, d'accordo? fammi sapere come va-
-grazie Elisa, sei sempre la migliore, seguirò i tuoi consigli e speriamo vada tutto bene-
-tranquilla, affronta serenamente la situazione-
Benedetta tornò a casa raggiante, si era sbloccata e aveva lasciata alle spalle, rabbia e angoscia, doveva subito parlare al figlio.
Luigi era in camera sua, entrò in bagno, prese i due reggiseni incriminati e lo raggiunse, con volto sereno e voce calma iniziò a parlare:
-tesoro, dobbiamo parlare di una cosa importante-
-Si mamma che c'e'?-
Lo fece sedere sul letto con lei affianco, poi li mostrò i due reggiseni:
-Dobbiamo parlare di questi-
Alla vista dei due completi Luigi sbiancò di colpo, abbassò lo sguardo e biascicò:
-ma...mma, io...., non volevo....
-shhh tesoro, lasciami parlare, stai diventando grande, un uomo e inizi ad avere delle esigenze, degli sfoghi normali alla tua età, fai bene, io non ti sto giudicando nè ti sto dicendo di smettere, però quello che voglio farti capire e' che non trovo giusto sporcare i miei vestiti, li rovini e costano un bel pò di soldi, non posso mica comprarne due a settimane sai, mi piacerebbe molto ma non e' possibile, mi capisci Luigi?
-Io, mi dispiace mamma, non volevo, non so...-
-Shhh, ti ho detto che non devi vergognarti, ti capisco sai, ormai sei grande, e queste sono cose normali-
Benedetta gli accarezzava la testa, parlandogli dolcemente, ma il figlio aveva la faccia distrutta dalla vergogna, ripensò alle parole di Elisa sull'insorgere di blocchi, decise di regalargli l'intimo, invece di buttarlo via:
-Facciamo così, tienili tu, quando avrai voglia sfogati pure, ma per favore non sporcarne altri, d'accordo? ti voglio bene-
Lo baciò sulla fronte, nella speranza che tutto si fosse sistemato, lasciò i reggiseni sul letto e se ne andò.
Ma le cose andarono diversamente, già a cena Luigi tenette lo sguardo basso, silenzioso, pure il marito si preoccupò, ma Luigi stizzito chiese di essere lasciato in pace e si rinchiuse nella sua camera, i giorni seguenti furono ancora peggio a ogni tentativo di Benedetta di avvicinare il figlio si trasformava in sguardi rabbiosi e cupi silenzi, la donna non sapeva più cosa fare, il figlio era diventato intrattabile, la paura di avere sbagliato tutto la inseguiva, telefonò a Elisa spiegandole la situazione e chiedendo consiglio, la terapeuta le disse che secondo lei si era verificato un blocco nel figlio, il discorso aveva sortito l'effetto opposto, invece di tranquillizzarlo aveva scatenato la paura e la vergogna di aver commesso qualcosa di tremendamente sbagliato, questo l'aveva bloccato, rifiutando quello che aveva fatto ma anche identificando proprio in lei la causa di tutto ciò, le spiegò che forse con un pò di tempo il ragazzo avrebbe potuto metabolizzare e voltare pagina oppure il blocco avrebbe potuto sedimentarsi e rafforzarsi, peggiorando per sempre il loro rapporto e forse anche il suo futuro sviluppo, Benedetta disperata chiese cosa poteva fare, e Elisa le suggerì di forzare il blocco, avrebbe dovuto spingere il ragazzo a fare proprio quello che era diventato sbagliato e vietato:
-Mi stai dicendo che dovrei tornare indietro e spingerlo a rifare quello che faceva prima?-
-Più o meno Benedetta, devi aiutarlo a fargli capire che non era sbagliato quello che faceva ma come lo faceva-
-e cioè, non capisco-
-Luigi ha percepito la masturbazione sul tuo intimo come qualcosa di inaccettabile, devi fargli capire che ciò non e' così, che non e' sbagliato-
-Ma e' quello che gli ho detto, oddio non so che fare-
-Devi forzarlo a rifarlo-
-Come scusa? non ho capito stai dicendo che devo aiutarlo a masturbarsi di nuovo nei miei reggiseni? ma torniamo come prima, non ha senso-
-No, non come prima, hai quelli vecchi no? convincilo a usare quelli, come pagliativo delle sue fantasie-
-Si, ma come faccio? sono sua madre, non posso dirgli fatti una sega nei miei reggiseni!!!!!-
-Perchè no? e' quello che faceva e quello che desiderava, tu cosa hai fatto nelle tue fantasie? le hai realizzate nella tua mente, ma le hai soddisfatte con il corpo e hai avuto un orgasmo, e dopo ti sei sentita meglio, fidati-
-Si però, e' diverso, le mie erano fantasie.....-
-perchè le sue no? sono pulsioni come le tue, dammi retta, parlaci e convincilo, con calma senza rigidità, ciao chiamami se hai bisogno-
-Si, ciao Elisa, ci proverò-
Benedetta iniziò a pensare alle parole di Elisa, aveva capito il discorso del blocco, Luigi era rimasto traumatizzato dal suo discorso, aveva travisato le sue parole, era frustrato per essere stato beccato per via dei reggiseni e peggio adesso vedeva la masturbazione come sbagliata e proibita, ma cosa poteva fare? non poteva mica incitare il figlio a segarsi! o forse si? il dubbio la colpì, forse avrebbe dovuto fare così ma come? Forse era meglio lasciare passare i giorni e Luigi si sarebbe tranquillizzato, decise di essere più comprensiva e calma possibile con lui, decise di lasciarlo in pace e vedere come reagiva.
Alcuni giorni più tardi, Luigi tornò da scuola raggiante, aveva preso un ottimo voto, era sorridente e sereno come non lo vedeva da tempo, la salutò con un sorriso, pranzarono assieme parlando tranquillamente del più e del meno, si disse decisa che quello era un buon giorno per chiarire l'argomento, lavò i piatti e lo raggiunse nella sua camera, era seduto sul letto intento a leggere un fumetto, gli si sedette affianco:
-Posso? o disturbo?-
-No vieni, mamma che c'e'? ti serviva qualcosa?-
-No tesoro, volevo stare un pò con te, sono stati giorni un pò bui, eri nervoso e intrattabile, ho preso paura, temevo ti fosse successo qualcosa di brutto-
-No stai tranquilla, e' tutto a posto, mi dispiace averti fatto preoccupare-
Lo strinse a sè, abbracciandolo e appoggiando la testa sulle sue spalle:
-Ne vuoi parlare?-
-di cosa?-
-hai capito sciocchino, di quello che e' successo una settimana fa-
-mamma io....- si agitò divincolandosi
-shhhh, calmati tesoro, ti voglio bene lo sai vero?-
-si mamma, però.....-
-Lo so perchè eri nervoso sai, lo capisco, capita anche a me e a tuo padre, quando, beh, quando si trattengono certe cose-
-Mamma, anche tu e papà??-
-Certo cosa credi, siamo umani anche noi, anche se siamo i tuoi genitori, pensi forse che certe cose si smettono di farle quando si hanno figli?-
-Beh no, penso di no, però mi fa strano, insomma....-
-Ti fa strano che noi facciamo ancora del sesso?-
-mamma!!! certi discorsi insomma, dai-
-eh certi discorsi! con chi vuoi farli? con i tuoi amichetti, già mi immagino le idee strane che avete sul sesso-
-beh si, forse hai ragione, tanti discorsi ma poi niente arrosto eheheh-
-Già, tutto fumo, allora quando non ci si sfoga si diventa nervosi e intrattabili, per questo certe pulsioni vanno sfogate, tenerle dentro può fare molto male, quello che voglio dirti e che ti avevo già detto e' che non c'e' niente di male, ed e' assolutamente normale, direi necessario per un corretto equilibrio-
-Hai ragione, scusami se mi sono comportato così-
-Dimmi, quanti giorni?-
-Come scusa?-
-Si dai, quanti giorni non ti tocchi e vieni insomma!!!!-
Luigi arrossì violentemente a questa domanda, però sentì il pisello irrigidirsi, sua mamma lì vicino, il suo calore, il suo reggiseno color carne sotto la camicetta estiva...
-Beh da quando..... da quando mi hai sgridato, non mi sono più toccato-
-Lo sapevo, sciocchino, ti avevo detto che potevi farlo senza problemi, solo non nei miei reggiseni nuovi, ti avevo regalato apposta quei due-
-Si però, mi sono sentito umiliato capisci, avevo paura di rifarlo, di venir sgridato di nuovo-
-ma io non ti ho sgridato, anzi ti avevo incoraggiato-
Benedetta notò il movimento del figlio, aveva un'erezione, il pisello duro si notava sotto la tuta, doveva essere pronto per venire dopo una settimana di astinenza:
-Luigi, ce l'hai duro vero?-
-Si mamma, tanto-
-beh dopo una settimana, ci credo, ne avrai tanta dentro, penso che dovresti svuotarti, ti aiuterebbe a rilassarti, non fa bene tenere dentro tutta quella roba-
-hai ragione, questi giorni ero molto nervoso, penso proprio a causa del fatto, si insomma, che non mi sono toccato-
Si guardarono intensamente, sorridendo, Benedetta con tranquillità, gli sussurrò:
-mi piacerebbe sai?-
-cosa?-
-mi piacerebbe vedere come sei cresciuto, e' da tanto che non ti vedo nudo, l'ultima volta era grande come il mio mignolo-
-mamma davvero? vorresti vedermi nudo? vorresti vedere il mio pisello?-
-si tesoro, sempre che non ti imbarazzi, non voglio turbarti, e' semplice curiosità, vedere come sei diventato grande-
-davvero, lo vorresti?-
-si tanto, e tu? ti va di mostrarmi il tuo pisello?-
-oh mamma, si mi imbarazza un pò però, inizia a darmi fastidio, beh così.... stretto nelle mutande, è così duro....
Benedetta gli sorrise, lo baciò sulla guancia e con la mano scese sulla pancia del ragazzo, accarezzandola:
-vuoi che ti aiuti io?
-Davvero lo faresti? per me?-
-certo, sono tua mamma, sei il mio piccolo, se posso aiutarti lo faccio volentieri, voglio vederti felice e tranquillo-
Benedetta scese ancora, il rigonfiamento era ben visibile sulla tuta, appoggiò delicatamente la mano sul membro del ragazzo, lo accarezzò dolcemente:
-Solo se tu lo vuoi-
-si lo voglio-
-chiedimelo, chiedimi di tirarti fuori il pisello-
-Si, tiramelo fuori per favore, lo voglio, lo desidero-
-d'accordo, diamo un'occhiata a questo cavallino imbizzarrito-
Benedetta afferrò la tuta, il ragazzo sollevò il bacino per sfilarla, il pisello era lì stretto nelle mutande, in piena erezione, osservò la macchia umida sul tessuto, stava rilasciando liquido, doveva essere pronto a venire, gli sorrise ancora mentre lo accarezzava:
-vuoi che continui? vuoi che vada avanti?
Il ragazzo le rispose con voce roca:
-siiii, ti prego, non fermarti-
La donna entrò con la mano nelle sue mutande, percepì l'umido del tessuto, lo prese delicatamente in mano e lo fece uscire, uhh com'e' duro e bagnato pensò:
-voilà, ora e' libero, mmmh com'e' bello, ti ho fatto bene proprio bene, e' bellissimo e lo diventerà ancora di più-
-veramente ti piace?
-si e' stupendo- passò l'indice sopra la cappella rossa e bagnata, lo stuzzicò delicatamente:
-sei tanto bagnato, mi sa che tra un pò esplodi-
-si hai ragione, non ne posso più, ahhhhh-
-e se ti facessi un regalo, anche per via del voto che hai preso? ti piacerebbe?-
-Che tipo di regalo mamma?-
-Un regalo particolare, anzi un doppio regalo-
Benedetta si alzò sorridente, si inginocchiò davanti a lui, e guardandolo negli occhi, iniziò a slacciare lentamente i bottoni della camicetta, Luigi strabuzzò gli occhi quando vide il reggiseno, si mise seduto davanti a lei per vedere meglio, lei continuò fino all'ultimo, i lembi del tessuto si aprirono mostrandogli le curve ancora perfette dei suoi seni, la pancia soda, l'ombelico, poi mise le mani dietro la schiena e sganciò l'indumento, era senza spalline, lo sfilò senza problemi e senza dover togliere la camicetta, Luigi intravide i capezzoli scuri sul cotone bianco, osservava le aureole comparire e scomparire tra le pieghe del vestito, il pisello ebbe un sussulto, diventò ancora più duro e si bagnò ancora di più, Benedetta prese in mano il reggiseno, le coppe rivolte verso l'alto, sorridendo maliziosamente:
-Dai inizia a toccarti, questo e' il regalo, ti dò il permesso di riempirlo con il tuo seme-
-Mamma stai dicendo veramente? vuoi che mi tocchi davanti a te, non ci credo-
-si mi piacerebbe molto vederti mentre ti masturbi, sei stato bravo, e meriti un premio, inoltre voglio che diventi una cosa normale-
Luigi si mise comodo sul bordo del letto, con la donna inginocchiata davanti a lui, il pisello teso dall'eccitazione, un filo scendeva lento sull'asta, lambendo i testicoli:
-tesoro sta colando, devi sfogarti subito-
-davvero lo vorresti? dimmelo, dimmi che ti piacerebbe vedermi segare il pisello-
-Si dai lo voglio, cosa aspetti? io dò un regalo a te e tu uno a me, voglio vederti venire, voglio vederti felice e rilassato-
-dai tesoro, riempilo, riempilo per me-
Benedetta sorrideva, aveva un bel pisello, era soddisfatta di come era cresciuto, era un quasi un uomo, Luigi lo impugnò, la cappella viola stava già eruttando, un filo continuo di liquido sgorgava fuori, iniziò a segarlo piano, il silenzio era rotto solo dal suono ritmato della masturbazione:
-dai così, fammi vedere bene come vieni- si morse le labbra, il profumo la stava iniziando a eccitare, sorrise ancora incitandolo:
-continua Luigi, così, che bello guardarti-
Il ragazzo sentì lo sperma ribollire, risalire lungo il condotto, troppi giorni senza sfogo e poi sua madre lì davanti a lui, inginocchiata sorridente con lo sguardo ammiccante:
-Mamma, ahhhh, sto già per venire, aaaaaah-
-Si amore vieni, schizza tutto fuori, riempi il reggiseno,non preoccuparti, svuotati tutto senza pensieri, fallo per me, fammi vedere come godi-
Luigi sentì lo sperma sgorgare fuori, si sporse in avanti, dirigendo il pisello verso il basso:
-Siiiiiiii, stò per venire, lo sento, cazzo cazzo, ecco la sborraaaaaaa!!! vengoooooo-
-Oh siiii, butta la sborra amore,eccola! buttala tutta fuori, tanta tanta ne devi fare tanta cosi daiiiii-
Benedetta avvicinò la coppa al pisello mentre lo sperma iniziò a sgorgare, vide sei fiotti densissimi imbiancare il reggiseno, sentì il suo profumo particolare invaderle le narici e inebriarla, subito dopo realizzò la sua fantasia, un pisello che schizzava nel suo intimo, lei che sentiva il profumo, la voglia di assaggiarlo, la passerina reagì all'improvviso, iniziò a pulsare, bagnò subito le mutandine, si morse le labbra sopprimendo i gemiti, nella speranza che il figlio non si accorgesse che si stava eccitando o forse nella speranza invece che notasse la sua passione, ancora tre schizzi uscirono dal pisello del ragazzo, sentiva il calore attraverso il tessuto, la sua mano si stava inumidendo del suo seme:
-O cazzo, si che sborrata mamma, ahhhhhh, e' stato fantastico!-
-Si tesoro, sei stato bellissimo, quanta ne hai fatta, è fantastica veramente! ti senti bene adesso vero?-
-Oh si, avevi ragione, e' stato stupendo, ahhh, mi sento bene e rilassato aaaaaaaahhhhh-
Il ragazzo si gettò all'indietro sul letto, il pisello bagnato di sperma, il volto rilassato e felice, Benedetta si alzò stuzzicando la cappella bagnata con l'indice:
-Oh tesoro, quanta ne hai fatta, non ci posso credere, l'hai riempito quasi a metà, uhhhh, che bello!-
-ahhh, mi sono svuotato completamente-
-ho visto tesoro, ancora un pò e l'avresti riempito-
Gli passò un fazzoletto e lo baciò agli angoli della bocca, voleva baciarlo sulle labbra ma decise di non assecondare i suoi istinti, corse in bagno, sapeva cosa il suo corpo chiedeva, si chiuse a chiave, si sedette sul water, la passerina sgorgava succhi copiosi, si abbassò tuta e mutandine fradicie, infilò due dita dentro, solleticò il clitoride già duro, la vagina accolse le dita con piacere, i succhi uscivano copiosi, stantuffava con passione, ma voleva di più, voleva sentirsi piena, la sua passerina lo chiedeva, passò a tre dita, guardò verso il basso, tre dita pensò, poche volte si era toccata così, sforzò leggermente per farle entrare, il clitoride stimolato le restituiva brividi intensi, iniziò lo sciacquettio tipico della masturbazione, temeva o forse sperava che il figlio sentisse, aumentò il ritmo, sempre più veloce sempre più a fondo, non le bastava ancora, mise anche il mignolo, si morse forte le labbra quando sforzò, ora si sentiva piena, aprì gli occhi, guardò la vagina dilatata, le dita umide, poi concretizzò la fantasia, il seme del figlio, il profumo di sperma, tuffò la lingua dentro il reggiseno e raccolse velocemente il nettare, lo tenne in bocca mentre sentiva montare l'orgasmo, esplose così,ingoio tutto d'un fiato lo sperma che teneva, lo sentì caldo scendere nel pancino, riuscì a tirare lo sciacquone appena in tempo, mentre veniva mugolando:
-mmmmmmmmmmmmmmhhh-
Gli spasmi la piegarono in avanti, iniziò a tremare tutta, le dita piantate dentro, la fighetta che le serrava pulsante, il gusto di sperma in bocca, lo stomaco riscaldato dal seme, si mise in bocca il reggiseno, succhiò avida per assaporare le ultime gocce intrise nel tessuto, si tirò un capezzolo, mentre l'orgasmo scemava, il reggiseno stretto tra le labbra, le dita che accarezzavano il clitoride ancora eretto, poi si calmò si leccò le dita assaporando il suo gusto, buono come sempre, si toccò i seni ancora alla ricerca di un ultimo piacere, poi si calmò, si guardò allo specchio, sudata, ansimante, rossa in faccia, si strizzò il clitoride e un brivido le percorse la schiena, morse forte il reggiseno e mugolò un'ultima volta:
-mmmmmmmmmmmmmmhhh-


Scrivete! se vi va!
uriziern@gmail.com

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