La mia biografia di sesso 3

Scritto da , il 2014-05-20, genere bisex

Avevo avuto un una buona scuola nelle due versioni infatti alla fine le mie esami erano andate benissimo, mala scuola principale era stata di sesso in cui imparai tutto ciò che si trattava di sesso.
Andai alle superiori per due anni in cui in questo periodo frequentavo di raro la casa di Marco e Barbara.
IN questi due anni o avuto dei rapporti sessuali sia con qualche amichetta e amichetto di scuola ma nulla di particolare, fino a che persi mio padre, rimasti soli con mia madre in cui ci trasferimmo di nuovo alla vecchia casa di nostra proprietà, i miei studi si fermarono con il trasferimento visto che sia mia madre era ancora giovane aveva circa trentotto anni ed era una bellissima donna piacente.Passo un anno in cui mia madre conobbe un uomo di circa quarantacinque anni che io detestavo, le aveva cambiato la vita, dalla riservatezza, era diventata sfrontata infatti si curava più di lui che lo accontentava in tutto avvolte stava per casa quasi nuda e lui avvolte la scopava in cucina e nel salotto avvolte li spiavo e mia madre faceva tutto ciò che le chiedeva, cosi arrivai ad avere dei litigi, mi trasferii dai miei nonni paterni che a loro volta avevano un grandissimo supermercato cosi iniziai a lavorare con loro, devo dire che avevo trovato la tranquillità, e non volli più andare nella mia casa.
In quel l'anno che passo avevo conosciuto una persona con sua moglie essendo un ufficiale militare in cui mi convinsero a fare domanda per arruolarmi dicendomi che se tra tre anni volevo congedarmi lo potevo fare, cosi feci parti per la prima destinazione in una scuola militare, dopo tre mesi fui trasferito in un città del trentino avendo le mansioni di autista, fu assegnato in vari posti compreso la cucina in cui dovevo andare con il maresciallo addetto alle provvigioni in vari rifornitori. Questa persona mi aveva preso a benvolere in cui ero diventato anche suo complice in qualche commissione come portare a casa sua delle piccole cose che trafugava in cucina, per me andava bene in quanto potevo avere ciò che mi piaceva.
Era circa sette mesi che praticavo casa sua e li conobbi Marta sua figlia oggi mia moglie, aveva circa sedici anni frequentava la scuola superiore diciamo che si e no l'avevo vista una quindicina di volte ma quel giorno che andai a casa loro la trovai sola in cui mi fermai su sua richiesta a parlare del più e del meno, e dal quel giorno e come se fosse scoppiato un amore reciproco e ogni volta che andavo la loro sapendo che la mattina andava a scuola ci andavo il pomeriggio per incontrarla, infatti un giorno mentre andavo via mi segui e per le scale senza dirmi nulla mi bacio ma quel bacio mi fece capire che non era la prima volta che baciava. Dopo due giorni ritornai trovandola sola mi fece entrare chiuse la porta e inizio a baciarmi io la ricambiavo piano piano si arrivo nel salotto in cui lei aveva una vestaglietta che si apri mostrandomi tutta la sua nudità infatti sotto no portava nulla in un primo momento le cominciai a succhiare i capezzoli andando sempre più giù arrivando alla fica che la leccavo lei ad ogni leccata gemeva prendendo la mia testa spingendola più forte sulla sua fica, godeva urlando con una mano mi porto fuori il mio cazzo che se lo porto in bocca e mentre lo stava succhiando mi slaccio i pantaloni facendoli cadere in terra una volta che il mio cazzo divenne duro si adagiò sul divano aprendo le gambe dicendomi di metterlo dentro che non ne poteva più, accostai il mio cazzo sopra la fica in cui pensavo che le avrebbe fatto male ma lei porto le sue gambe sopra la mie gambe inarcandosi mandandolo tutto dentro in un solo colpo si dimenava per farlo uscire e nello stesso tempo entrare godeva, e godeva fino a che mi tolsi che stavo per godere lei lo prese i9n bocca e mi fece godere dentro la sua bocca ingoiando il tutto riprendendomi a baciare.
Ero rimasto che a quella età aveva una maestria a fare sesso, non dissi nulla mi rivestii e dovetti andarmene, dopo quel giorno ci vedevamo la sera, infatti io mi ero portato l'auto una fiat 600 che la parcheggiavo fuori dalla caserma. una sera mentre si stava insieme tiro fuori il meglio di lei volle che il mio cazzo le penetrava il culo io rimasi ma lei lo volle, entro senza fatica e dolore si vedeva che ne aveva presi cosi presi il coraggio di domandare come mai, mi rispose che non era la prima volta che prendeva cazzi lo aveva già fatto la prima volta quando aveva circa tredici anni, continuando a prenderlo con i suoi compagni di scuola e quando le piaceva qualcuno si faceva scopare, poi circa un anno fa avevo avuto una relazione con un mio professore di circa trentacinque anni che mi aveva fatto fare le esperienze come a prenderlo in culo infatti nera la cosa le gli piaceva di più mettendolo molte volte la, oltre a delle esperienze con altre di pari sesso, avevo capito che era una vera ninfomane e senza cazzo non ci poteva stare,
Dal quel racconto cosi menzionato mi eccitava che quando si faceva sesso le dicevo quante volte lo aveva preso e ogni volta che facevo sesso con lei era come che lei mi entrava nel sangue, ogni giorno che passava più l'amavo anche lei che mi ricambiava il mio amore.
Dovetti rientrare a casa mia in cui i miei nonni essendo anziani non volevano che i loro sacrifici di una vita lasciassero che andava in fumo cosi mi fecero la proposta di prendere in mano la situazione del supermercato affiancato da un loro dipendente di vecchia data le risposi di darmi del tempo per pensarci e nello stesso tempo dovevo aspettare la fine della ferma.
Ne parlai anche con Marta che era divenuta in tutti gli effetti la mia fidanzata, ma se prendevo la decisione dei miei nonni volevo che ci sposavamo per portarla con me lei accetto ma doveva terminare gli studi e diventare maggiorenne, a conti fatti io la ferma la terminavo proprio quando diventasse maggiorenne.
Avvolte pensavo se avessi fatto bene a sposarla l'avevo conosciuta che aveva una esperienza sessuale come una che aveva navigato per tanto tempo ma la cosa mi passava pensando solo a come mi piaceva quando faceva sesso che mi faceva toccare il cielo con un dito, Tanto che ne parlai anche con lei mi rinfranco dicendomi che mi adorava e che non ci sarebbe stato più un altro uomo all'infuori di te.

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