Io, Luna e Miriam

Scritto da , il 2013-09-01, genere trio

Ero l’amante di Luna dal un bel po’ di mesi e, devo dire, che facevano del gran bel sesso. Lei aveva 55 anni ed io 44 e per questo motivo che, pur essendo lei separata ed io single, nessuno sapeva della nostra relazione.
Non era bella ma aveva un non so che mi attraeva verso di lei, eppoi era una gran macchina da sesso ed io che, fino ad allora avevo avuto solo poche storie e per altro tutte d’amore, imparavo molto da lei.
Un giorno di principio estate ero in ufficio e approfittando di una pausa di lavoro ad annusare le sue mutandine di pizzo rosa piene dei suoi umori. Era un odore dolce e forte allo stesso tempo ma anche molto buono.
Mi rimisi al lavoro quando, ad un tratto, ricevetti un sms sul mio cellulare; l’sms diceva testualmente: “ Raggiungimi …. Ho voglia di sentirti dentro e di farti trovare un nuovo piacere”.
Uscii in fretta dal mio studio e dissi alla segretaria di annullare tutti gli appuntamenti per quel pomeriggio, mi diressi verso la macchina, aprii la portiera, accesi il motore e mi catapultai a casa di Luna dove arrivai dopo circa 15 minuti.
Suonai al citofono, lei mi apri il portone eppoi feci gli scalini quattro a quattro ed in fretta, avevo voglia della sua bocca, della pelle e della sua fica pelosa. Suonai alla porta del suo appartamento e, con somma meraviglia, mi aprì in accappatoio, come se fosse già pronta per fare sesso.
Entrai, chiusi la porta alle mie spalle e la spinsi contro la parete sinistra dell’ingresso ci casa. Le slacciai l’accappatoio, mi inginocchiai davanti alla sua vagina e cominciai a leccaglierla. Lei disse solo che le sarebbe piaciuto ma, per ora, dovevo attendere ancora un po’. Prese una benda nera, mi tolse gli occhiali e con la stessa mi oscurò gli occhi.
Mi prese per mano e mi condusse nella sua camera che era infestata da un bell’odore di incenso. Mi butto sul letto, mi spogliò completamente, mi legò per le braccia alla spalliera del letto con altre due bende e mi sussurò ad un orecchio: “mio porcellino, adesso godrai come non hai mai goduto”. Io non vedevo nulla, se non delle piccole fioche luci che provenivano da diverse parti della camera e pensai subito che fossero candele.
Cominciò a segarmi, mi leccò i testicoli e cominciò a farmi un pompino: andava su e giù con la sua bocca, poi mi leccò e baciò i testicoli per poi, di nuovo, tornare a su e giù con la testa tenendo il mio cazzo in bocca. Mi fece godere come non mai anche perché fino ad allora nessuna delle poche donne con le quali ero stato mi aveva fatto un bocchino.
Quando il mio pene fu duro ed irto, mi sono accorto che lo prese con una mano, lo indirizzò verso la fica e mi accorsi, a sensazione, che ci salì sopra a smorazacandela - dandomi le spalle - mettendoselo dentro. Dopo qualche secondo in cui rimanemmo fermi e senza parole in quella posizione, cominciò a cavalcarmi, dapprima con tantissima foga eppoi con colpi sempre più lenti e ritmati.
Mentre venivo cavalcato ed ero nel mezzo dell’exstasy, sentii che una lingua serpentina cominciò a spennellarmi sia le palle che, contemporaneamente, il mio cazzo e la fica che mi cavalcava. Mi misi paura ma Luna, accortasi di ciò, torno a dirmi: “ non avere paura …. Godi perché farai cose che dubito che tu abbia mai fatto prima …. Sei e rimani sempre il mio piccolo porcellino”.
Luna mi levò la benda e vidi che sopra di me, sempre di spalle, c’era un’altra donna (e che donna) che mi cavalcava dandomi le spalle, così come avevo preavvertito prima. Attorno alla stanza era piena di tante candele delle quali alcune profumate. Ero appena venuto dentro la donna che mi cavalcava che Luna me la presentò dicendomi: “questa è Miriam, una mia amica … una gran puttana. Lei ti ha cavalcato mentre io ti spampinavo il cazzo”.
All’improvviso Luna cominciò a baciarmi sulla bocca, cercando e trovando la mia lingua, mi salì sul cazzo e cominciò a strisciarmelo sotto la sua fica fino a quando diventò di nuovo duro ed irto. Quando il mio pene tornò ad essere ben dritto e duro, Luna cominciò a cavalcarmi mentre Miriam con la mano spostò leggermente la bocca di Luna dalla mia e mi diede un bacio, mi fece a malapena sentire la sua lingua che subito si stacco dalla mia bocca per cominciare a baciare Luna.
Salì anche Miriam sul letto, indirizzando la sua fica verso la mia bocca e mi disse: “leccami nostro schiavo, voglio lasciarti gli umori della mia fica in bocca”. Non me lo feci dire due volte e cominciai a leccargli la sua fica ben rasata e pastosa fin quando non mi venne in bocca.
Venni di nuovo anche io dentro Luna, lei scese e bevve il mio sperma. Subito dopo, senza slegarmi, sia Luna che Miriam presero una candela a testa e cominciarono a versarmi la cera sciolta sul petto e sul ventre. Dopo di che, per raffreddarla, mi versarono addosso dello champagne che nel frattempo avevano preso dal cestello sul comodino e cominciarono a leccarmi il corpo.
Finita con quella bellissima esperienza che, devo dire, mi fece godere da pazzi, Miriam e Luna mi slegarono, Miriam mi baciò questa volta lungamente con una lingua oserei dire serpentina, si rivestì e, senza indossare le mutandine che mi lasciò come se fosse un souvenir, se ne andò chiudendo la porta dietro di lei e senza proferire una parola.
Rimanemmo sul letto ancora lungamente sia io che Luna che, dopo qualche minuto di silenzio a gustare appiano quello che fino ad allora c’era stato, mi disse: “oggi ti ho fatto toccare il cielo con un dito” e, devo dire, che aveva ragione, non avevo mai provato sesso così, aggiunse: “ora tocca a te, mio piccolo porcellino. Se vuoi puoi conservare le mutandine di Miriam, non sono gelosa perché è un’amica e sono sicura che, anche se ti lei è piaciuta, tu non la vedrai più perché sei sessualmente legato a me, sei mio!”. Mi diede un gran bacio e mi lanciò una grande sfida che non potevo che cogliere.





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