L'ospite della casa al mare

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genere
corna

Mi chiamo Massimo e sono il responsabile marketing di una multinazionale con sede in Italia, sono sposato con Marta e non ho ancora figli a causa della volontà di mia moglie, medico in carriera, che vuole aspettare il raggiungimento dei propri obiettivi di carriera.
Durante l’inverno scorso abbiamo acquistato una casa al mare nel Cilento dove cerchiamo di andare tutti i week end e dove, ovviamente ospitiamo amici e parenti. Nel week end della storia ospitammo Claudia, amica di mia moglie che da qualche mese si era lasciata con il marito.
Dopo una settimana in giro per il Nord Italia per lavoro avevo in programma di arrivare alla casa al mare il venerdì sera ma, causa ritardo del treno, decisi di rinviare la partenza all’indomani mattina e di dormire a casa in città.
Per evitare il traffico partii all’alba arrivando al mare alle 8. La macchina di mia moglie era parcheggiata nel suo posto auto e le finestre ancora chiuse. Decisi di non disturbare, aprii il garage, mi cambiai e andai a correre.
Dopo un’ora tornai a casa. La macchina di mia moglie non c’era pertanto pensai che fossero già andate al mare. Salii e la casa era completamente vuota pertanto misi il completo da jogging nella lavatrice e mi buttai in doccia. Uscii dalla doccia e dopo essermi asciugato aprii la porta mentre mi asciugavo la barba.
- Ehm, ciao Massimo – disse una voce
Ero completamente nudo con l’asciugamano sul viso
- Ciao Claudia – risposi portandomi l’asciugamano all’inguine – Scusami pensavo di essere solo in casa –
- Scusami tu piuttosto – rispose lei visibilmente imbarazzata –
- Pensavo che foste già andate al mare – continuai a scusarmi
- No, Marta è andata a comprare qualcosa per il pranzo – disse
- Bene, vado a vestirmi – risposi avviandomi verso la camera padronale.
Mia moglie arrivò poco dopo, sinceramente non sapevo come comportarmi, uscii dalla camera
- Finalmente sei arrivato! – disse Marta venendomi incontro – Ti ricordi vero che questo week end ospitiamo Claudia –
- Si – rispose Claudia uscendo dalla cucina – mi ha salutata dopo essere tornato da fare Jogging.
Per fortuna non ci sono stati accenni a ciò che è successo ma forse mi stavo facendo problematiche mentali inutili alla fine lei era la classica donna casa e Chiesa.
- Dai su! – esclamai – andiamo al mare – lascia stare il pranzo, Marta. Pranziamo al lido! – aggiunsi.

Non avevo mai visto Claudia in costume e devo dire che non era niente male. Claudia non era una top model, classica quarantenne italiana con qualche chilo in più. Aveva un bikini bianco che le metteva in mostra un bel seno abbondante che non avevo notato.
La giornata al mare trascorse tranquilla fino alle 17 quando nubi nere iniziarono a riempire il cielo ma il fulmine a ciel sereno non stava venendo dal cielo ma dal telefono di mia moglie che dopo aver risposto ad una chiamata durata diversi minuti mi disse:
- Amore mio, scusami ma stasera devo tornare a lavoro in Ospedale –
- Ma come? – domandai visibilmente sorpreso
- Un collega è caduto in bici e purtroppo solo l’unica in zona – si scusò – Non dirmi niente, giuro che domani mattina torno presto –

Tornati a casa, salutammo Marta che andò via e restammo io e Claudia. Mi sentivo in imbarazzo per quello successo la mattina ma tuttavia abbastanza intrigato da Claudia.
- Ti va se stasera andiamo in una pizzeria qui vicino? – le chiesi
- Si, certo! – mi disse mentre era stesa sul divano a guardare la tv – Però pago io che già mi ospitate – aggiunse
- A pagare e morire c’è sempre tempo – risposi sorridendo mentre prendevo il computer per finire un report
Restammo lì per qualche ora, lei guardava la tv e io ero al computer eppure ogni tanto il mio sguardo abbandonava lo schermo e si focalizzava su Claudia, sulle sue gambe, sul suo vestitino estivo e sulla mia nuova curiosità di sapere che tipo di intimo portasse. Il suo costume al mare aveva completamente modificato il mio pensiero su di lei.
- Piove a dirotto – disse lei interrompendo i miei pensieri
- Si! – risposi con un viso colpevole come un bambino beccato con le mani nella marmellata – Sai – aggiunsi – non mi sembra proprio il caso di uscire visto il tempaccio. Che ne dici se cucino io? –
- Beh volevo provare almeno l’ebbrezza di uscire di nuovo con un uomo dopo tanto tempo – rispose lei con un sorriso amaro – Passeremo direttamente alla cena a casa – continuò ridendo
- Allora facciamo questo appuntamento a casa – dissi ridendo
Mi alzai e mi misi a cucinare mentre parlavo del più o del meno ma quella frase, quella frase che aveva detto mi stava logorando il cervello. Dovevo approfittarne ma non avevo avuto il coraggio. Mi iniziai a chiedere se non avessi sempre sbagliato a ritenerla da casa e Chiesa.
- Vino o Birra? – chiese aprendo il frigo
- Sto cucinando pasta con il pesce quindi direi vino. Bianco – risposi
- Va bene – disse chinandosi verso la parte bassa del frigo e mostrando un bel fondoschiena.
Non sapevo cosa mi stesse succedendo. Non avevo mai pensato a Claudia che era diversa dal mio prototipo femminile tuttavia mi eccitava e la mia eccitazione continuò nel momento in cui la vidi arrivare verso di me con 2 calici pieni di vino
- Cin Cin – disse porgendomi il bicchiere
- Cin Cin – risposi io facendo battere i due bicchieri
Non so che stava succedendo ma il suo sguardo era diverso, sembrava malizioso. Ma ci sta davvero provando? Era tutto nella mia testa, pensai, dovevo smetterla e concentrarmi su altro anche perché indossando dei pantaloncini chiari non potevo trattenere la vista dell’erezione.
- È pronto – esclamai mentre con due piatti mi dirigevo verso la tavola
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare e bere come una normale cena parlando del più e del meno ma ad un certo punto manco l’elettricità.
- Che è successo? – disse lei
- Tranquilla capita da queste parti. Sarà il contatore! – dissi accendendo la torcia del telefono. Facendomi luce con la torcia del telefono raggiunsi il contatore con l’interruttore in posizione ON – Mi sa che qui è tutto ok – esclamai -ma forse risolvo – dissi iniziando a rovistare nel cassetto all’ingresso. Dopo pochi minuti ero di nuovo in tavola con due candele residue dall’ultima ed unica cena romantica fatta con mia moglie.
- Volevi la cena romantica – esclamai con un sorriso – ed eccoti accontentata
-Beh in effetti non deludi le aspettative – rispose lei
Oramai ero certo che ciò che pensavo di lei non fosse reale. Mi intrigava ed eccitava tanto che avevo il pene in piena erezione. Tuttavia decisi di spingere un po’ per vedere fin dove si arrivasse
-Ma davvero non esci con nessuno? – dissi
-Sai dopo che quello stronzo mi ha tradito è difficile per me. Sono sempre stata convinta di avere un uomo fisso al mio fianco come supporto. Non concepivo il tradimento, mah – continuò con un sorriso amaro bevendo tutto d’un fiato il bicchiere di vino – evidentemente sbagliavo. Ora come ora mi ritrovo sola, senza un figlio, a quarant’anni e vivo solo per pulire casa e lavorare –
- Capisco – risposi riempiendole di nuovo il bicchiere di vino e prendendole la mano per consolazione – tuttavia sei una bella donna e non credo farai fatica a trovare ciò che cerchi –
- Tutto quelli con cui sono uscita volevano solo una cosa – disse lei guardandomi dritto negli occhi e poi abbassando la sguardo – ho anche io le mie esigenze ma non sono mica solo un corpo da scopare! – aggiunse con tale impeto che muovendo la mano fece rovesciare il bicchiere di vino che cadde sulla tovaglia e su di me
- Oddio! Scusa – disse alzandosi e urtando il tavolo in modo tale da far cadere anche la bottiglia.
Ero completamente zuppo di vino. Mi alzai dal tavolo lei mi raggiunse prendendo i fazzoletti per asciugarmi. La sua mano inizio a percorrere il mio petto e soprattutto l’addome mentre cercava di assorbire il vino dalla maglietta.
-Scusami tanto - mi ripeteva
- Tranquilla non è successo niente – la tranquillizzavo
Il contatto con la sua mano, la vicinanza, il suo odore di donna non fecero altro che aumentare la mia eccitazione e i poveri pantaloni della tuta inzuppati di vino in alcun modo potevano opporsi al turgore del mio pene.
-Dovresti toglierti i pantaloni – disse sfiorandoli – sono zuppi! -
Non poteva non essersi accorta dell’erezione.
- Alla fine mi hai già visto nudo – dissi io
- Si – rispose lei avvicinandosi – ma non in questo stato – aggiunse
Mentre lo diceva i nostri occhi si sono incrociati. Era vogliosa e allora la baciai. Ricambiò il bacio infilandomi la lingua in gola mentre le mani iniziarono a percorrere il mio petto e il mio addome da sotto la maglietta. Giunse finalmente ai pantaloni dove le sue mani velocemente si intrufolarono e raggiunsero presto il mio pene, con un movimento rapido lo liberò e inizio a segarlo.
Le mie mani iniziarono ad alzare il suo vestito mentre percorrevano dalle gambe al seno le sue curve. Staccandosi momentaneamente dalle mie labbra mi permise di sfilarle il vestito dalla testa mostrandomi un intimo blu semplice. Fiondai la mia faccia tra le sue tette mentre con un rapido gesto le sganciai i ferretti del reggiseno liberando un seno favoloso. La mia lingua iniziò a tormentarle i capezzoli mentre lei continuava la sua opera masturbatoria.
- Voglio assaggiarti anche io – disse mentre si inginocchiò
Mi tolse completamente i pantaloni mentre la sua lingua percorreva in lungo e in largo il mio pene. Lo esplorò completamente e poi lo infilò in bocca. Mentre mi praticava sesso orale godevo come un pazzo. Dopo pochi minuti la alzai, la baciai e la portai al divano. La vista del perizoma mi eccitò ancora di più. La feci stendere e inizia a leccarle i piedini per poi risalire lungo le gambe. Arrivato all’interno coscia sentii la sua mano prendermi la testa e spingerla verso il suo sesso.
Non era fradicia, di più.
Le spostai il perizoma scoprendo una figa gonfia e bagnata. Iniziai ad assaggiarla mentre lei mugugnava sempre più. Dopo pochi secondi mi sposto la testa, si alzò, tolse il perizoma e salì su di me seduto impalandosi con il mio pene.
Urlava di piacere mentre mi cavalcava e mi infilava la faccia nel suo seno. Vennè in pochi minuti emettendo un urlo liberatorio.
La alzai e la posizionai a pecorina iniziando a spingere sempre più forte
- Scopami, scopami più forte che sto per venire di nuovo – disse lei mugulando ancora di più
Quelle parole mi eccitarono ancora di più tanto che iniziai a scoparla ancora più forte fino a farla venire di nuovo.
- Vengo anche io – dissi
A quelle parole si girò velocemente accogliendo il mio nettare tra bocca e seno.
In quel momento si riaccese la luce. I nostri corpi erano sudati e provati.
- Cosa abbiamo fatto? – disse lei alzandosi e dirigendosi in bagno a far la doccia.

scritto il
2025-12-21
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