Signora Lucia

di
genere
confessioni

Ero fuori dal bar con il Luigi e passa salutandoci la Signora Lucia “quella li è in astinenza di cazzi” … “ma dai Luigi come fai a dirlo!” … “ragazzo dai retta a me che di troie me ne intendo!”.
Quelle affermazioni mi avevano incuriosito. La Signora Lucia ha superato la cinquantina ma era ancora un gran figa. Cominciai a seguirla cercando avvicinarla in ogni occasione con dei complimenti “buon giorno Signora Lucia, sempre più bella” … “fortunato suo marito” a questo mi rispose “si buono quello!”. Mi sa che il Luigi c’aveva azzeccato.
Aveva marito pescatore che la domenica era sempre fuori. Sfruttando il momento l’avvicino sabato “cosa fa di bello domani?” … “niente mio marito esce la mattina e rientra la sera” ecco l’occasione!
Le propongo una gita domenica, lei accetta con molto entusiasmo.
Domenica salendo in macchina noto che porta autoreggenti e niente reggiseno sotto la camicetta. Bene, iniziamo alla grande già avevo il cazzo in tiro.
Finito di pranzare, eravamo in campagna, mi propone “facciamo un giro … ecco, fermiamoci qui”. Troviamo un angolo tranquillo scende si spoglia completamente, avvicinandosi mi slaccia i pantaloni e tirandomi fuori il cazzo ormai al massimo del tiraggio. “complimenti hai proprio un grosso bell’arnese” spompinando. Poi “io te l’ho pompato ma tu adesso mi baci in bocca” … “si si Lucia” ormai ero partito”. Reclina il sedile e allargando le gambe “dai dai vieni montami che ho voglia del tuo cazzone”.
Scopata super per tutti e due. Finito scende e “girati che devo pisciare” … “ma se abbiamo appena scopato che problemi ti fai” … “si hai ragione” finito mi chiese dell’acqua, le passami la bottiglietta che avevo in macchina. Asciugata alla meglio si riveste sale in macchina appoggiando le mutandine sul cruscotto e tamponandosi la figa con dei fazzolettini. Rientrando mi fa i complimenti per la magnifica giornata passata.
Arrivati in zona improvvisamente si abbassa “cazzo mio marito … là là davanti al bar” io scherzando “stara facendo vedere il pesce che ha preso, tu potresti far vedere l’uccello che hai preso” … “dai non far lo scemo che se mi vede son casini”. Arrivati ad un paio di isolati da casa sua scende velocemente “Lucia le mutandine!” ma ormai sculettando si era allontanata.
Annuso le mutandine e assaporo il profumo aspro della figa di Lucia, che giornata e che super scopata.
Vado al bar pieno di sfigati che questionano di calcio, il Luigi in privato mi fa “te la sei scopata, ti ho visto che la caricavi in macchina stamattina” gli ho fatto un cenno di si.

Verso mezzanotte ricevo un messaggio.
“Hai un problema!”
“quale?”
“oggi mi hai fatto godere”
“devo essere contento o preoccuparmi?”
“ma … fai un po’ te!”
“domani pomeriggio vieni da me”
“ok”
scritto il
2025-12-18
3 2 9
visite
4
voti
valutazione
5.5
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La prof. di matematica

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.