"Cuckold e Gravidanza: I| Patto che Cambiò la Nostra Vita"
di
Cuck forlife
genere
confessioni
Conobbi quest'uomo tramite un sito d'incontri,lo incontrammo un paio di volte per un caffe e un aperitivo conoscitivi e poi in seguito due incontri a cena e naturalmente serata in hotel, a lei piaceva molto.
Per quell'incontro programmato, mi lasciò senza sesso per un mese..quella sera lo aspettavamo.. Non dimenticherò mai la sera in cui mia moglie mi confessò, con un filo di voce carico d’adrenalina, che voleva fare sul serio con il bull... voleva essere ingravidata da lui...
Non era una sorpresa: avevamo parlato a lungo di quel suo desiderio, di come ci eccitava entrambi, di come immaginavamo la scena. Ma quella notte," Amore sto ovulando" mi disse.. il modo in cui lo disse… era diverso. Sembrava decisa, accesa, viva.
Appena il bull entrò in casa, mia moglie non fece nemmeno in tempo a salutarlo: lui la afferrò per i fianchi e la schiacciò al muro, baciandola con una fame che quasi la sollevò da terra. Lei gemette subito, già bagnata, e lui se ne accorse.
«Cristo, sei fradicia…» ringhiò mentre le infilava le dita sotto l’intimo.
Lei ansimò, appoggiando la testa alla sua spalla: «È colpa tua… ti voglio dentro, adesso…»
Io guardavo, duro e impotente, mentre lui la spogliava a strappi, lasciandola nuda in pochi secondi. Lei gli aprì la cerniera con le mani che tremavano, tirando fuori il suo cazzo enorme, già duro fino a far male.
«Guardalo bene» le disse, afferrandole il mento. «È questo che vuoi, vero? Non il cazzo del tuo maritino.»
Lei gemette più forte: «Sì… sì… voglio il tuo… voglio sentirmi riempita da te…»
Lui la caricò di peso e la portò in camera. La mise a quattro zampe sul letto e, senza perdere tempo, si inginocchiò dietro di lei. Con una mano le divaricò le cosce, con l’altra guidò il suo membro alla sua fessura già fradicia.
«Chiedimelo bene.»
Lei si voltò, gli occhi pieni di desiderio sporco:
«Infilamelo tutto… fammi tua… sfondami…»
Lui affondò con un’unica spinta violenta, fino in fondo. Lei urlò di piacere, un urlo rauco, animalesco.
«Così… così… fammi male…» gemeva mentre lui le teneva i fianchi ben stretti.
«Ti piace quando ti apro tutta così, puttana?» le sussurrò all’orecchio tirandola per i capelli.
«Sì! Sì! Non fermarti! Voglio sentirti battere dentro di me!»
La sbatteva con forza, ogni colpo un suono umido e profondo che riempiva la stanza. Io ero a un metro da loro, a guardare mia moglie completamente travolta, completamente presa.
Lui la tirò su, impalata sul suo cazzo, una mano sulla gola, l’altra sul suo ventre.
«Vuoi il mio seme dentro, vero?»
Lei ansimò, il corpo che tremava: «Sì… voglio che mi riempi… voglio sentirti venire… voglio che resti dentro di me…»
Lui aumentò il ritmo, colpi lunghi e profondi, mentre lei gemeva senza riuscire a respirare bene.
«Dillo davanti a tuo marito.»
Lei guardò me, occhi dilatati:
«Lo voglio. Voglio che venga dentro di me… voglio che mi metta incinta… davanti a te…»
Quelle parole lo fecero esplodere. Lui affondò con tutta la sua forza, stringendola contro di sé mentre veniva dentro di lei, pulsando profondamente. Lei gridò, venendo subito dopo, il corpo scosso da ondate di piacere incontrollabile.
Quando lui si ritirò, lentamente, il suo sperma caldo le uscì dalla fessura, scendendo lungo le cosce. Mia moglie si lasciò cadere sul letto, ancora ansimante, e mi chiamò con un sorriso delirante.
Mi prese la mano e la posò tra le sue gambe, proprio dove era ancora aperta e colma.
«Lo senti? È tutto dentro… proprio dove lo volevo.»
«Se succede… succede» mi sussurrò con un sorriso sporco e complice.
E quando, settimane dopo, il test risultò positivo… non fu uno shock.
Fu la conferma esatta di ciò che avevamo vissuto quella notte.
Per quell'incontro programmato, mi lasciò senza sesso per un mese..quella sera lo aspettavamo.. Non dimenticherò mai la sera in cui mia moglie mi confessò, con un filo di voce carico d’adrenalina, che voleva fare sul serio con il bull... voleva essere ingravidata da lui...
Non era una sorpresa: avevamo parlato a lungo di quel suo desiderio, di come ci eccitava entrambi, di come immaginavamo la scena. Ma quella notte," Amore sto ovulando" mi disse.. il modo in cui lo disse… era diverso. Sembrava decisa, accesa, viva.
Appena il bull entrò in casa, mia moglie non fece nemmeno in tempo a salutarlo: lui la afferrò per i fianchi e la schiacciò al muro, baciandola con una fame che quasi la sollevò da terra. Lei gemette subito, già bagnata, e lui se ne accorse.
«Cristo, sei fradicia…» ringhiò mentre le infilava le dita sotto l’intimo.
Lei ansimò, appoggiando la testa alla sua spalla: «È colpa tua… ti voglio dentro, adesso…»
Io guardavo, duro e impotente, mentre lui la spogliava a strappi, lasciandola nuda in pochi secondi. Lei gli aprì la cerniera con le mani che tremavano, tirando fuori il suo cazzo enorme, già duro fino a far male.
«Guardalo bene» le disse, afferrandole il mento. «È questo che vuoi, vero? Non il cazzo del tuo maritino.»
Lei gemette più forte: «Sì… sì… voglio il tuo… voglio sentirmi riempita da te…»
Lui la caricò di peso e la portò in camera. La mise a quattro zampe sul letto e, senza perdere tempo, si inginocchiò dietro di lei. Con una mano le divaricò le cosce, con l’altra guidò il suo membro alla sua fessura già fradicia.
«Chiedimelo bene.»
Lei si voltò, gli occhi pieni di desiderio sporco:
«Infilamelo tutto… fammi tua… sfondami…»
Lui affondò con un’unica spinta violenta, fino in fondo. Lei urlò di piacere, un urlo rauco, animalesco.
«Così… così… fammi male…» gemeva mentre lui le teneva i fianchi ben stretti.
«Ti piace quando ti apro tutta così, puttana?» le sussurrò all’orecchio tirandola per i capelli.
«Sì! Sì! Non fermarti! Voglio sentirti battere dentro di me!»
La sbatteva con forza, ogni colpo un suono umido e profondo che riempiva la stanza. Io ero a un metro da loro, a guardare mia moglie completamente travolta, completamente presa.
Lui la tirò su, impalata sul suo cazzo, una mano sulla gola, l’altra sul suo ventre.
«Vuoi il mio seme dentro, vero?»
Lei ansimò, il corpo che tremava: «Sì… voglio che mi riempi… voglio sentirti venire… voglio che resti dentro di me…»
Lui aumentò il ritmo, colpi lunghi e profondi, mentre lei gemeva senza riuscire a respirare bene.
«Dillo davanti a tuo marito.»
Lei guardò me, occhi dilatati:
«Lo voglio. Voglio che venga dentro di me… voglio che mi metta incinta… davanti a te…»
Quelle parole lo fecero esplodere. Lui affondò con tutta la sua forza, stringendola contro di sé mentre veniva dentro di lei, pulsando profondamente. Lei gridò, venendo subito dopo, il corpo scosso da ondate di piacere incontrollabile.
Quando lui si ritirò, lentamente, il suo sperma caldo le uscì dalla fessura, scendendo lungo le cosce. Mia moglie si lasciò cadere sul letto, ancora ansimante, e mi chiamò con un sorriso delirante.
Mi prese la mano e la posò tra le sue gambe, proprio dove era ancora aperta e colma.
«Lo senti? È tutto dentro… proprio dove lo volevo.»
«Se succede… succede» mi sussurrò con un sorriso sporco e complice.
E quando, settimane dopo, il test risultò positivo… non fu uno shock.
Fu la conferma esatta di ciò che avevamo vissuto quella notte.
1
voti
voti
valutazione
10
10
Commenti dei lettori al racconto erotico