Lo zio incula mia sorella

di
genere
incesti

Era da mesi che lo zio continuava a toccarla fugacemente sul culo e sulle tette, se riusciva anche tra le gambe. La cosa doveva finire e così decide di parlarci e farlo smettere.

Erano da soli in soffitta dai nonni, lei imbarazzata, lui tranquillo. S comincia a dirgli che dovrebbe smetterla, che è anti-morale e che può solo fare casini. Lui la lascia sfogarsi e poi con tranquillità (lo chiamerò Z).
Z: “Sei una ragazza giovane e con un corpo stupendo e vedendoti non posso che desiderare di toccare il tuo culetto - lo tocca anche ora - senti che sodo! O le tue tette - tocca anche quelle - senti che dure! O quando riesco a toccarti tra le gambe” lei lo ferma.
S: “Zio smettila”
Z: “Non posso nascondere il mio desiderio sessuale per te, sei troppo figa! Ma anche a te eccita che un uomo maturo ti desideri, che desidera proprio te, non puoi nasconderlo!”
S: “E’ sbagliato… contro natura!”
Z: “E se fossimo in un mondo in cui non fosse contro natura come dici tu, ti piacerebbe che il tuo zio ti facesse sentire desiderata e provare piacere?”

Non risponde, perchè una parte di lei voleva dargli ragione, ma no non era così, stava esitando, non sapeva cosa dirgli e…
Lui le mette entrambe le mani sulle tette e prima che potesse dire qualcosa: “Prova a chiudere gli occhi e non pensare che sia io - lei li chiude, perchè lo stava facendo? - Lasciati andare e prova piacere che ti tocco, ti piace?”
Lei si morde il labbro, lui continua con calma. Senza forzare, le mette una mano sotto la felpa e la alza fino a toglierla.
S: “Zio…”
Z: “Shhh lasciati andare e goditi il momento.”
Ricomincia a toccarle, una mano lentamente le slaccia il reggiseno e lei sorride “Zio però non andiamo oltre”
Z: “Certo, per oggi ci fermiamo qui, ma lascia che ti dia piacere” con la bocca gioca con i capezzoli facendola ansimare. Quando le aveva fatto raggiungere quasi il picco di piacere, si ferma, non voleva oltrepassarlo, l’avrebbe fatta tornare a casa con la voglia così poi ne avrebbe voluto ancora. Si ferma: “Rivestiti ora se no i nonni si fanno strane domande”
S: “Già…” si lascia scappare.
Z: “Lo faremo ancora…”


Passò quasi una settimana, ma arrivò un messaggio dello zio: - oggi pomeriggio vieni da me, ti ho preso anche un regalino -
Lei non sapeva cosa rispondere, ma incuriosita accetta.
Arriva dallo zio e come si aspettava era a casa da solo. Le porge una scatolina e lei curiosa la apre. Era un completino intimo, lei non sa che dire così le chiede se le piacesse.
S: “Non ne ho mai avuto uno così… provocante…” era solo un perizoma e un reggiseno non completamente coprenti.
Lo zio le chiede se volesse provarli e imbarazzata acconsente, sta per andare in bagno ma lui le dice qui, anzi vuole spogliarla lei. Non aspetta un suo sì, anzi la inizia a spogliarla e nel farlo la tocca intensamente ovunque. Quel sentirsi desiderata per S è intrigante.

Con il nuovo intimo è fantastica e lo zio non resiste e si toglie pantaloni e mutande. Il suo cazzo svetta imponente.
S: “Ma è enorme…” dice sorpresa.
Lui le mette una sua mano attorno all’asta e la fa muovere piano.

Era già fantastico così…ma voleva avere anche le sue labbra attorno. “Non essere timida, prendilo in bocca e sbocchinalo come si deve!”
S: “Non l’ho mai fatto” dice imbarazzata, in parte le faceva schifo, un’altra sapeva che le ragazze lo facevano quindi doveva provare.
Z: “Allora sono obbligato a fartelo assaggiare, ne va del mio onore” dice ridendo e nel farlo glielo mette in bocca “Senti che bella accogliente che sei nipotina”
Alla fine le viene sulle tette.


Iniziarono così a vedersi regolarmente, ogni martedì, sfruttando il fatto che lo zio aveva casa libera. Sempre per sbocchinare e lo zio le sborava ovunque. Lui comincia anche a farle capire che vorrebbe scoparla, ma lei: “No la mia fighetta la darò a una persona speciale” ed era irremovibile.
Z: “E il culetto? Ho il bisogno fisiologico di entrarti dentro! Vederti sempre nuda è una tentazione troppo grande… e poi il culetto non romperei nulla”
S: “No quello farebbe male…”
Z: “Mai provato?”
S: “No”
Z: “Allora come fai a dirlo? - la mette a pecora e le massaggia il culetto e sputandoci sopra le fa entrare il mignolo - Ti preparerei a step in modo che quando è giunto il momento sarebbe un gioco da ragazzi entrarti dentro.”

S non ha mai né accettato né rifiutato quella proposta, ma ogni settimana aumentava di qualcosa. Passano molti incontri.

La settimana prima lo zio le aveva messo dentro tre dita dentro. Oggi era a pecora e come al solito passava dal dito più piccolo fino a raggiungere il livello della settimana precedente e poi aumentava di qualcosa. Dopo il terzo dito, le appoggia la cappella alla sua rosellina: era arrivato il momento.
S: “Non sono pronta…”
Z: “Lo penserai sempre” e le riempie il culetto e il suo cazzo di lubrificante.
S accenna a una protesta, ma la cappella dello zio le scivola fin troppo facilmente nel culetto.
Z: “Rilassati, vedrai come ti divertirai” lei stava provando solo un leggero bruciore e quindi riesce a stare tranquilla. La tiene per i fianchi e spinge… entra dentro per altri 5 cm, tutto lo spazio già preparato dalle dita. La lascia abituarsi, gli rimaneva fuori metà cazzo… averlo fatto entrare ora tutto le avrebbe solo fatto male. Forse si stava anche divertendo.
S: “Non è come le tue dita… è più grosso e duro. Fai piano se vuoi farmi godere”

Questa prima volta lo zio se la scopa con delicatezza e non le entra completamente dentro, circa ¼ del cazzo era ancora fuori, ma questo era solo l’inizio: non voleva bruciarsela facendole male.

Già dopo circa un mese, non si lamentava di prenderlo nel culetto, lo zio glielo metteva dentro tutto, qualche volta anche lei lo cavalcava e l’ultima volta lo zio l’aveva scopata intensamente senza opposizione di lei. Ormai S si era abituata a questo incontro con lo zio, anzi in alcune settimane in cui era più stressata ne sentiva pure il bisogno e, non riusciva a dirgli di no anche se settimanalmente lui chiedeva sempre qualcosina in più, poco che sembrava nulla: ora lo zio, qualche volta la inculava senza prepararla, era un po’ doloroso, ma la cosa strana è che le piaceva…

Il primo anale risale a circa 1 anno e mezzo prima ai fatti raccontati negli altri racconti.


Fatemi sapere se volete che continuo la storia di mia sorella con me, se preferite sapere di lei e lo zio o di cosa è successo dopo con il nero.
Se volete scrivermi in privato: loverr_2025@virgilio.it
di
scritto il
2025-10-29
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