La mia vicina Carla

di
genere
tradimenti

La calda estate c’è la siamo lasciata alle spalle adesso le temperature si sono abbassate ed è piacevole fare una bella corsetta, sono sulla via del ritorno, l'ultimo tratto che devo percorrere è in salita quindi sto andando di passo, sono arrivato davanti al cancello della villetta al mare quando noto la mia dirimpettaia Carla che sta spazzando il cortile, siccome abbiamo un cordialissimo rapporto mi soffermo un attimo per salutarla.
Buongiorno carissima come va, buongiorno a te, sto bene come vuoi che vada sempre il solito tran tran e come vedi che puntualmente devo spazzare il cortile che è pieno di foglie, poi oggi il diavolo ci ha messo pure la coda, in che senso? È scattato l'allarme di casa in città è mio marito è dovuto salire per vedere cosa è successo, ha appena telefonato e mi ha detto che è riuscito a staccarlo ma ha dovuto chiamare il tecnico perché necessita di un intervento tecnico , quindi non tornerà prima di stasera e di conseguenza non potrà darmi nessun aiuto, ma il mio problema più grosso e che oggi mi salta la terapia che sto facendo per i miei problemi di salute, non c’è lui e quindi non posso fare la puntura, probabilmente dovrò raggiungerlo in città e francamente mi scoccia tanto, guarda Carla se la cosa non ti crea imbarazzo io le punture le so fare, imbarazzo? Ma cosa dici Arturo se me la fai mi salvi la giornata perché non ho proprio voglia di mettermi in macchina e salire fino a casa, detto ciò mi fa accomodare in cucina e mi offre un caffè, quindi mi chiede se può preparare la siringa, io gli do l'okay, si presenta con siringa pronta e disinfettante, le chiedo di andare in bagno per lavarmi le mani e appena dentro noto su una cesta del suo intimo appoggiato, non resisto alla tentazione prendo lo slip e lo annuso, quindi torno in cucina per fare la puntura, gli dico di prepararsi che la facciamo direttamente in cucina, lei fa una smorfia e mi dice che non riesce a fare le punture in piedi in quanto deve stare sdraiata e rilassata, pertanto la faremo sul letto al piano di sopra Giunti in camera lei si sdraia sul letto e abbassa il pantalone della tuta, ma, anziché scoprire una sola natica le scopre entrambe, ora devo dare una breve descrizione di com’è fatta la mia vicina, Carla è una professoressa in pensione, ha circa settant'anni ma ne dimostra molti di meno, non ha un fisico possente però a un corpo ben modellato, un seno poco pronunciato ma ancora ben sodo, e poi cosa non trascurabile è sempre sorridente e socievole. Detto questo rimango meravigliato dal fatto che ha scoperto entrambe le chiappe mettendo in bella mostra tutto il suo posteriore, quindi le dò due buffetti sulle chiappe e gli chiedo su quale lato preferisce, lei risponde che è indifferente, mi siedo sul letto da un lato, massaggio un pochino l'epidermide, disinfetto e in un baleno conficco l’ago, un attimo e tutto il liquido viene iniettato, fatto, Carla mi chiede “già fatta”? Certo, “devo ammettere che Una mano di velluto non mi sono accorta di niente, per fare un po’ il simpatico gli rispondo con una battuta, a dire il vero qua a velluto abbondiamo, anche tu hai una pelle invidiabile e ancora meglio del velluto, lei accenna un sorriso, quindi gli passò una mano sopra e glielo accarezzo senza insistere, però mi lascio andare a delle considerazioni, certo che Franco tuo marito può ritenersi fortunato ad avere accanto una donna che si mantiene così, non oso immaginare quanto ancora ti desideri e quante belle sensazioni provate insieme, e lei di rimando, ma che, sono anni che a causa dei suoi problemi alla prostata nemmeno mi sfiora, lui vorrebbe ma poi non riesce e si innervosisce, quindi ha rinunciato da un pezzo lasciando anche me insoddisfatta, con atteggiamento da paraculo gli esprimo il mio dispiacere, intanto siamo rimasti fermi, io seduto sul letto di fianco a lei, ma lei anche se la puntura è stata fatta non si è ricomposta, è rimasta con le chiappe scoperte, a quel punto provo ad osare, appoggio una mano su una chiappa e continuiamo a chiacchierare sull’argomento, Carla si lascia andare parlando anche di cose intime affermando che ancora sente di avere una buona carica erotica e confessando velatamente che di tanto in tanto si masturba per scaricare la tensione, io la ascolto senza interromperla, però con la mano accarezzò quelle rotondità vellutate, lisce, senza un filo di cellulite né una smagliatura, Andando avanti con i miei massaggi noto il tono di voce di Carla cambiato , ha una cadenza più sensuale alternata a dei momenti di pausa accompagnata a dei leggeri gemiti, lei è rimasta sdraiata sulla pancia, quindi mi alzo dal letto e mi posiziono dietro di lei, iniziando a massaggiarla in lungo e in largo, lei tira una gamba sul letto afferra l'elastico della tuta e la sfila portando via anche le mutandine, facendo questi movimenti mi si presenta davanti tutta la sua apertura, è ricoperta da una leggerissima peluria ma di un bel colore rosato chiaro, con una mano gli blocco la gamba sul letto mi avvicino e gli dò qualche colpo di lingua, Carla freme, io insisto aumentando il ritmo, lei mi prende per la testa e mi attira ancora di più a lei, quindi con le labbra a ventosa inizio a succhiarla avidamente, Carla è fuori di sé farfuglia di insistere ancora di più, la mia lingua è come un martello che batte sul chiodo, in men che non si dica inizia a rantolare raggiungendo un primo l’orgasmo, la invito quindi a girarsi ed appoggiarsi sul letto con le spalle, lei lo fa immediatamente, poggia i piedi sul letto e divarica completamente le gambe, io mi rituffo in quell'immenso ben di Dio ricominciando a succhiarlo, lei inizia a bagnarsi copiosamente, decido quindi di esplorarla con un dito che scivola meravigliosamente tutto dentro, lei inizia a sobbalzare sul letto quindi ne infilo due cominciando ad esplorarla per bene e quando finalmente riesce a raggiungere il punto di suo massimo godimento mi urla che vuole essere scopata, non mi faccio sicuramente pregare, però prima di procedere a penetrarla voglio provare anch'io qualche brivido quindi mi posiziono su di lei per godere un po’ di un bel 69, cosa che Carla gradisce, e mentre io riprendo a leccarla e a succhiarla delicatamente lei lo prende in mano valutandone le dimensioni e la consistenza, poi inizia a menarlo leggermente, infine lo scappella e avidamente lo infila in bocca bagnandolo di saliva che gli esce dai lati della bocca, ha un ritmo accelerato, quindi la invito a fermarsi perché voglio farla godere scopandola, lei accetta di buon grado mi fa sdraiare di spalle e sale su, inizialmente vuole condurre lei il gioco, si impala da sola e già con il primo movimento se lo fa scivolare dentro per tutta la sua lunghezza continua quindi con dei movimenti ritmati arrivando sempre in fondo, ma la sua durata è breve infatti non riesce a frenarsi aumentando il ritmo, in pochissimo tempo raggiunge il suo secondo devastante orgasmo, si contorce, geme, è scossa da una serie di vibrazioni su tutto il corpo poi lentamente si rilassa si abbassa su di me e comincia a succhiarmi i capezzoli io sto ancora a muovermi dentro di lei ho ancora un po di resistenza, quindi la invito a mettersi in ginocchio sul letto in modo che riesca a guardarsi nello specchio dell'armadio che sta di fronte, quindi la prendo alla pecorina tenendogli le tette tra le mani e strizzandolo i capezzoli, lei si guarda nello specchio e in quel momento incappa una confessione e ad alta voce dice “Non pensavo di essere così troia, tu oggi me lo hai fatto scoprire, ma non ne sono pentita, continua a sbattermi voglio che anche tu prenda la tua parte di godimento”, incitato da queste sue parole comincio a sbatterla con veemenza arrivando fino al punto che nessuno era mai riuscito ad esplorare, guardandola riflessa nello specchio potevo cogliere quanto stesse godendo ed io con lei, quindi decido di aumentare il ritmo, la stringo dai fianchi e gli dò gli ultimi violenti colpi fino a quando raggiunto l'apice la inondo di una abbondante sborrata, lei avverte il caldo liquido insinuarsi, e prima ancora di afflosciarsi dentro di lei si sfila si gira verso di me lo prende in bocca e lo ripulisce delle gocce residue confessando che era una delle rare volte che compiva questo gesto.
Finito il tutto ci sdraiamo sul letto e ci guardiamo negli occhi chiedendoci se abbiamo fatto una cosa giusta, lei risponde che non è minimamente pentita, un po’ dispiaciuta per quello che ha fatto al marito, ma, si sente appagata, ha la sensazione di essere rinata, e, augura a sé stessa di poter avere qualche altra occasione, io da parte mia non sono minimamente pentito, è stata l’occasione buona per godere di una mattinata di sesso e aver reso felice e appagata una persona che aveva perso le speranze. Prima di congedarci la abbraccio e la bacio in bocca, lei ne rimane meravigliata. Sto andando via, sull’uscio della porta mi prende per un braccio e dice, “non ti garantisco nulla, i miei limiti di azione li conosci, ma ti prometto che farò di tutto per far sì che ci concediamo qualche altra occasione”, la mia risposta, “fa che ciò avvenga, ti farò fare cose, e ti farò toccare vette che tu non mai nemmeno minimamente immaginato”.
Vedremo.
scritto il
2025-10-23
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