La provocazione

di
genere
trio

Sono una bella donna di circa 60 anni, un po’ in carne, con un seno prosperoso di 5^ misura; da qualche mese sono singola per aver divorziato e forse il motivo principale per cui il mio ex mi ha lasciata è stato perché da sempre ho il vizietto di apparire, di essere al centro dell’attenzione e di provocare gli uomini, anche e soprattutto indossando vestiti succinti, tipo minigonne che lasciano intravedere quasi i glutei o camicette molto aperte che lasciano in vista gran parte delle prosperose poppe. Insomma mi piace essere guardata, scrutata dagli sguardi, avere i loro sguardi addosso, sulla mia scollatura, sulle cosce quando accavallo le gambe, sui glutei quando cammino o sotto la gonna quando salgo le scale, provo un piacere immenso, una goduria. Quella volta avevo in casa due operai che mi stavano pitturando la casa. Arrivarono che stavo ancora in vestaglia, una di quelle corte e trasparente che lasciava intravedere sia gli slip che un reggiseno di quelli estivi, senza rinforzo, dal quale trasparivano le prosperose tette, e naturalmente lasciava le cosce in vista. Iniziarono il loro lavoro utilizzando una scala, mentre io gli gironzolavo intorno, anche per dar loro qualche indicazioni o avere da loro alcuni suggerimenti. Quando mi allontanavo da loro, mi richiamavano spesso per qualche dettaglio sui lavori, ma capii ben presto che era un pretesto per guardarmi, per godere delle mie grazie, mi mangiavano con gli occhi e la cosa non mi dispiaceva, anzi mi piaceva stare al loro gioco e ogni tanto mi piegavo con un pretesto per mostrare di più le cosce o mi avvicinavo alla scala su cui lavoravano, per mostrare di più le tette. Dopo un paio di ore chiesi loro se volevano un caffè, cosa che accettarono di buon grado. Andai in cucina per prepararlo e quando fu pronto li chiamai. I due entrarono in cucina e uno si portò dietro di me e mi avvinghiò con le sue braccia, mentre l’altro mi afferrò il seno ed iniziò ad accarezzarlo. “Ma che fate”, “cosa state facendo, nooo” gridai. Ma i due evidentemente si erano già messi d’accordo e al mio grido uno mi mise la mano sulla bocca per farmi tacere e l’altro mi bloccò le braccia per farmi stare ferma. Mi buttarono sul divano e mi spogliarono completamente, si spogliarono anche loro, i loro cazzi erano al massimo dell’erezione; uno dei due si avventò su di me e senza tanti preamboli, mi bloccò le gambe e introdusse il cazzo nella fica, mentre l’altro mi teneva ancora la bocca chiusa dalla sua mano. Ero impotente e combattuta tra la ragione che mi diceva di reagire in qualche modo e il corpo che voleva la sua parte. Non riuscivo a reagire, alla fine prevalse il corpo che col cazzo nella fica iniziò a sciogliersi e mi lasciai andare. Sentivo quel cazzo strusciarmi dentro, mi stantuffava con facilità, favorito dagli umori che mi colavano, sentivo la fica fradicia e ben presto fui presa da un forte fremito, l’uomo aumentò l’andirivieni e venne inondandomi la fica con fiotti di sperma, quasi all’unisono venni anche io ed ebbi delle forti contrazioni che mi fecero contorcere e sobbalzare. A questo punto l’altro uomo capì che poteva lasciarmi libera la bocca, che tanto non avrei più reagito e prese il posto dell’altro. Introdusse con facilità il suo cazzo nella fica fracida di umori e sperma ed iniziò a stantuffarmi, mentre io continuavo ancora a contorcermi e sobbalzare per le contrazioni che non erano ancora terminate. Lo pregai di venire presto per farmi cessare le contrazioni e fortunatamente venne inondandomi ancora di più la fica già colma di sperma. Lo pregai di tirarlo fuori e finalmente cessarono le contrazioni. Ora, con il senno di poi, posso dire di aver vissuto una bella esperiennza voluta!? non lo so, comunque con il mio comportamento, con il mio modo di essere provocante, non poteva che finire così

scritto il
2025-09-23
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