Stralcio di vita vissuta

di
genere
masturbazione

Nella zona in cui abitavo, come ragazzi eravamo in cinque, quattro quasi coetanei, uno Nicola aveva due anni di più. Questo aveva un chiodo fisso, parlava solo di sesso, ci raccontava che i suoi genitori scopavano come ricci. Non abbiamo mai capito se fosse vero a meno quello che raccontava, successivamente abbiamo intuito che lo faceva eccitarsi ed eccitarci in modo che potessimo masturbarlo e masturbarci. Di fatto succedeva proprio questo, eravamo diventati una fabbrica di seghe. La voce si è sparsa, il numero dei contribuenti aumentava a vista d’occhio, quel piccolo ricovero è diventato insufficiente. In seguito ci siamo accorti che più che una fabbrica di seghe stava diventando una
fucina di gay, nessuno agiva in proprio, ognuno faceva la sega ad un altro. Il progresso però avanza in maniera subdola, si è passati dalle seghe ai pompini senza colpo ferire. Il grande salto c’è stato quando abbiamo iniziato ad incularci. Sempre più difficile, dicono gli equilibristi, a noi è successo proprio questo. Il tempo passa e nasconde le ferite, dei cinque tre siamo stati in grado di formare e gestire una famiglia normale, uno gay conclamato, mentre il quinto Nicola, ovvero il più grande, vive solo nascondendo la sua sessualità.
scritto il
2025-09-22
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