Meglio tardi che mai!
di
Ivan 997
genere
prime esperienze
CIAO, finalmente trovo il tempo e la calma per raccontarvi ciò che è successo l’altra sera.
Ci tengo a precisarlo da subito: NON E UN RACCONTO EROTICO, non è questo il punto. Voglio solo condividere con voi un’esperienza che per me è stata importante, intensa e trasformativa — sopratutto sul piano emotivo e personale.
Scrivo perché sento che potrei dare uno stimolo in più a chi, come me fino a poco tempo fa, ha sempre avuto dentro un desiderio, ma mai il coraggio di viverlo davvero.
Purtroppo, lo sappiamo, la situazione sociale e culturale in cui viviamo, il giudizio, le etichette, ci mettono spesso dei limiti forti alla libera espressione sessuale. Anche se la legge ci tutela, accettare le proprie sfumature interiori non è facile per tutti.
Inizio dal principio.
Vi parlo di lui, lo chiamerò “Andrea”.
Andrea è un mio amico da cinque anni. Una persona che mi è stata simpatica fin da subito, con cui si è creato un rapporto solido, vero.
Abbiamo condiviso tante esperienze insieme: lavoriamo nella stessa azienda, ci siamo fidanzati con due ragazze che erano amiche, siamo diventati padri quasi nello stesso momento… Abbiamo vissuto emozioni simili, gioie e paure, come raramente mi è capitato nella vita.
Un legame profondo, fraterno.
Eppure, in questi cinque anni, non sono mai riuscito a parlargli della mia bisessualita.
Non ne sentivo il bisogno, non provavo attrazione per lui, e temevo potesse creare disagio. Pensavo semplicemente che non fosse rilevante.
Poi é arrivata quella sera.
Era una delle nostre solite serate “tra uomini”. Ogni tanto ci vediamo per bere qualche birra, fumare un po’ di ganja, chiacchierare e rilassarci.
Quella sera eravamo a casa sua. Dopo un paio di birre al bar, ci siamo spostati da lui. Abbiamo fumato, parlato... ma dopo un po’ abbiamo iniziato ad annoiarci, forse perché l’effetto della ganja si faceva sentire e gli argomenti ci sembravano un po’ vuoti.
A quel punto, Andrea propone di giocare a "obbligo o verità". Accetto, un po' per gioco, un po' per smuovere l’atmosfera.
Salto i dettagli: sapete bene come vanno certe cose. Fatto sta che, tra una risata e l’altra, ci troviamo sul divano, in mutande.
Il clima inizia a diventare imbarazzante, silenzi lunghi, occhi bassi. Ed è proprio in quel momento che, senza volerlo, ho un’erezione.
Cerco in tutti i modi di coprirmi, di ricompormi, ma mi accorgo che Andrea l'ha notato.
Lui non mi lascia nemmeno il tempo di pensarci: mi guarda e mi dice, con semplicità, “Allora? Obbligo o verità?”.
Rispondo “Verità”, un po’ nervoso. E lui, diretto: “Hai un’erezione?”.
A quel punto, rispetto il gioco e, con imbarazzo, dico SI.
Poi tocca a me. Sceglie “Verità”, anche lui. Gli chiedo se la situazione lo mettesse a disagio.
E lui mi risponde: "no tranquillo. Va tutto bene"
E da li, qualcosa è cambiato.
Abbiamo continuato a giocare ancora una ventina di minuti, e gradualmente gli obblighi sono diventati sempre più intimi.
Finché é stato chiaro, per entrambi, che avevamo superato il punto di non ritorno.
Abbiamo smesso di giocare e ci siamo lasciati andare a un bacio lungo, pieno di emozione.
Eravamo entrambi in imbarazzo, ma allo stesso tempo era tutto incredibilmente naturale e bello.
Abbiamo continuato a baciarci, ad abbracciarci, ad accarezzarci, e poi oltre.
È stato un momento intenso, fisicamente ed emotivamente. Ma la parte più forte è arrivata subito dopo.
"Cosa ci posso fare? Sono così."
Queste sono state le sue parole, mentre eravamo ancora abbracciati. E subito dopo, si é messo a piangere.
Io l’ho stretto più forte, senza pensarci, e gli ho risposto:
"Stai tranquillo.Anche io sono così ”
E a quel punto ho pianto anch’io.
Non era solo sesso. Era una scoperta, un momento di verità vissuto insieme, condiviso come tante altre cose nella nostra amicizia.È come se ci fossimo aiutati a vicenda, ancora una volta, ad affrontare qualcosa che forse da soli avremmo continuato a ignorare per anni.
Quello che poteva rimanere un semplice desiderio represso, si è rivelato una parte fondamentale della mia identita.
E sono felice di averla vissuta con una persona bella e sensibile come lui.
Sì, per la cronaca… poi abbiamo continuato a divertirci per tutta la notte 😅
Concludo con un pensiero.
Oggi mi sento più sereno, più vero.
Scrivo tutto questo per dirvi che non c e niente di male nell'ascoltarsi, nel riconoscere i propri desideri, le proprie sfumature, nel provare a viverle con rispetto, sincerità e consapevolezza.
So quanto possa essere difficile, ma vi assicuro che può anche essere profondamente liberatorio.
A chi di voi ha dentro qualcosa di simile ma non riesce a trovare il coraggio: fatelo per voi stessi.
Non siete soli.
E a volte, il momento giusto arriva quando meno te lo aspetti.
Ci tengo a precisarlo da subito: NON E UN RACCONTO EROTICO, non è questo il punto. Voglio solo condividere con voi un’esperienza che per me è stata importante, intensa e trasformativa — sopratutto sul piano emotivo e personale.
Scrivo perché sento che potrei dare uno stimolo in più a chi, come me fino a poco tempo fa, ha sempre avuto dentro un desiderio, ma mai il coraggio di viverlo davvero.
Purtroppo, lo sappiamo, la situazione sociale e culturale in cui viviamo, il giudizio, le etichette, ci mettono spesso dei limiti forti alla libera espressione sessuale. Anche se la legge ci tutela, accettare le proprie sfumature interiori non è facile per tutti.
Inizio dal principio.
Vi parlo di lui, lo chiamerò “Andrea”.
Andrea è un mio amico da cinque anni. Una persona che mi è stata simpatica fin da subito, con cui si è creato un rapporto solido, vero.
Abbiamo condiviso tante esperienze insieme: lavoriamo nella stessa azienda, ci siamo fidanzati con due ragazze che erano amiche, siamo diventati padri quasi nello stesso momento… Abbiamo vissuto emozioni simili, gioie e paure, come raramente mi è capitato nella vita.
Un legame profondo, fraterno.
Eppure, in questi cinque anni, non sono mai riuscito a parlargli della mia bisessualita.
Non ne sentivo il bisogno, non provavo attrazione per lui, e temevo potesse creare disagio. Pensavo semplicemente che non fosse rilevante.
Poi é arrivata quella sera.
Era una delle nostre solite serate “tra uomini”. Ogni tanto ci vediamo per bere qualche birra, fumare un po’ di ganja, chiacchierare e rilassarci.
Quella sera eravamo a casa sua. Dopo un paio di birre al bar, ci siamo spostati da lui. Abbiamo fumato, parlato... ma dopo un po’ abbiamo iniziato ad annoiarci, forse perché l’effetto della ganja si faceva sentire e gli argomenti ci sembravano un po’ vuoti.
A quel punto, Andrea propone di giocare a "obbligo o verità". Accetto, un po' per gioco, un po' per smuovere l’atmosfera.
Salto i dettagli: sapete bene come vanno certe cose. Fatto sta che, tra una risata e l’altra, ci troviamo sul divano, in mutande.
Il clima inizia a diventare imbarazzante, silenzi lunghi, occhi bassi. Ed è proprio in quel momento che, senza volerlo, ho un’erezione.
Cerco in tutti i modi di coprirmi, di ricompormi, ma mi accorgo che Andrea l'ha notato.
Lui non mi lascia nemmeno il tempo di pensarci: mi guarda e mi dice, con semplicità, “Allora? Obbligo o verità?”.
Rispondo “Verità”, un po’ nervoso. E lui, diretto: “Hai un’erezione?”.
A quel punto, rispetto il gioco e, con imbarazzo, dico SI.
Poi tocca a me. Sceglie “Verità”, anche lui. Gli chiedo se la situazione lo mettesse a disagio.
E lui mi risponde: "no tranquillo. Va tutto bene"
E da li, qualcosa è cambiato.
Abbiamo continuato a giocare ancora una ventina di minuti, e gradualmente gli obblighi sono diventati sempre più intimi.
Finché é stato chiaro, per entrambi, che avevamo superato il punto di non ritorno.
Abbiamo smesso di giocare e ci siamo lasciati andare a un bacio lungo, pieno di emozione.
Eravamo entrambi in imbarazzo, ma allo stesso tempo era tutto incredibilmente naturale e bello.
Abbiamo continuato a baciarci, ad abbracciarci, ad accarezzarci, e poi oltre.
È stato un momento intenso, fisicamente ed emotivamente. Ma la parte più forte è arrivata subito dopo.
"Cosa ci posso fare? Sono così."
Queste sono state le sue parole, mentre eravamo ancora abbracciati. E subito dopo, si é messo a piangere.
Io l’ho stretto più forte, senza pensarci, e gli ho risposto:
"Stai tranquillo.Anche io sono così ”
E a quel punto ho pianto anch’io.
Non era solo sesso. Era una scoperta, un momento di verità vissuto insieme, condiviso come tante altre cose nella nostra amicizia.È come se ci fossimo aiutati a vicenda, ancora una volta, ad affrontare qualcosa che forse da soli avremmo continuato a ignorare per anni.
Quello che poteva rimanere un semplice desiderio represso, si è rivelato una parte fondamentale della mia identita.
E sono felice di averla vissuta con una persona bella e sensibile come lui.
Sì, per la cronaca… poi abbiamo continuato a divertirci per tutta la notte 😅
Concludo con un pensiero.
Oggi mi sento più sereno, più vero.
Scrivo tutto questo per dirvi che non c e niente di male nell'ascoltarsi, nel riconoscere i propri desideri, le proprie sfumature, nel provare a viverle con rispetto, sincerità e consapevolezza.
So quanto possa essere difficile, ma vi assicuro che può anche essere profondamente liberatorio.
A chi di voi ha dentro qualcosa di simile ma non riesce a trovare il coraggio: fatelo per voi stessi.
Non siete soli.
E a volte, il momento giusto arriva quando meno te lo aspetti.
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Commenti dei lettori al racconto erotico