Lucy, il gigolò 2 fine

di
genere
etero

Quindi per la prima volta della mia vita, avrei fatto sesso con un nuovo uomo. Visto che l’unico è papà.
La scelta del “tipo” fu una litigata unica.
Cioè, ero io a sceglierlo e conoscerlo io una volta prima di magari andarci insieme!!
Niente, anche il papà voleva avere voce in capitolo… Ehm forse aveva ragione eh….

Tralasciando le paturnie, sull’odore diverso del corpo, che non lo amavo ..eccetera…, Io desideravo uno della mia età, più che altro per paura che uno grande mi violentasse o era troppo grosso, anche se a me non dispiace il maschio maturo ma non ci andrei mai insieme.
Mio papà, invece, non voleva venire a letto con uno di 20 anni meno i suoi, (lui ha 41 anni) “Dai, almeno uno sui 35”.
“E tu mi fai toccare da uno adulto? Nuovo?”
Lui allora “Scegli un quasi coetaneo (Max 27), ma io non partecipo quando siete insieme”.

Sì perché non era che ci andavo a letto subito così.l’intenzione era quella, era….
Il compenso richiesto in generale fra tutti era caro, sui 500€ a uscita serale di 4/5 ore non tutta la notte.
Passammo al setaccio tutto il sito e dopo avere parlato al telefono con qualcuno, ovviamente senza dire che lui era mio papà, gli accompagnatori restarono in 8.
4 giovani e 4 sui 35/40
Scelsi quello con cui ero uscita la prima volta Giorgio, 26 anni.
Fra l’altro notavo che ci assomigliavamo come colore di occhi, verde, e biondino, tipo sportivo, non dandy anche i tratti del viso.

Organizzammo tutto a casa del papà, come la volta scorsa della festa di laurea della mia amica.
Arrivò tutto entusiasta e mi confessò che gli piacevo molto, ed era molto contento di rivedermi, una ragazza dolce acqua e sapone, non è facile trovarla, soprattutto come cliente, “Sai Lucia, ti avrei dato meno di 18 anni quando ci siamo conosciuti “.
Mio padre prese la porta e uscì senza proferire parola. Arrabbiato?

Parlammo per una mezz’ora, poi mi disse “Vuoi uscire a bere qualcosa? Vuoi? Andiamo? Sono a tua disposizione, chiedimi quello che ti senti”.
“Giorgio guarda sto tremando come una foglia non riesco ad uscire, andiamo di là”.

Ero impacciata e mi mancava il papà.
Il gigolò iniziò a spogliarsi per primo( pantaloni neri, mocassini neri, camicia bianca, golf sulle spalle) un modo di rendermi meno vulnerabile, forse.
Mamma mia che corpo….
Poi mi provò a baciare, e piano piano mi tolse i vestiti ( jeans baggy e maglietta) e incominciò ad accarezzarmi, anche lui tremava un po’ e indugiava.
“Senti, ma è la prima volta che fai sesso? Non ho ben capito, o eravate in due dapprima?” Risposi “ No no non è la prima volta che faccio sex e si in tre ma il mio amico non ha voluto “ ( amico…. Ehmmm)
Mi prese a leccare i capezzoli, poi prese in mano i seni “ sono bellissime le tue tette” , poi le mani scendevano sempre di più.
Nel mentre si complimentava per la bellezza del mio fisico, morbido con la pelle di seta ( a me veniva da ridere perché non penso proprio a tutto ciò e anzi ero convinta che le sue parole fossero comprese nel prezzo)
Mi fece sdraiare ma io non ce la facevo. Ero bloccata e lui se ne accorse.
Lui “Non ti piace? Vuoi che sia più deciso?”
Io “Non riesco perdonami, scusa faccio una chiamata.”
Chiamai il papà e gli dissi di venire a casa.
Nano secondi era lì, ( evidentemente era sotto casa) pensava che avessimo finito, aveva un’espressione come se avesse visto uno zombie. Invece ….
Giorgio ci rimase un po’, chiese “Salve, è il suo amico?”
Io lo interruppi “E’ il mio daddy”. ( mica potevo dire papà).
“ Ah eh ma bisogna essere chiari, a me le situazioni ambigue non sono mai piaciute, se volete farlo in tre, preciso che sono etero, e la cifra cambia, scusa Lucia se mi permetto “
Era veramente scosso. Spiegò che gli capitava di tutto…

Mio papà tenendo comunque il profilo di daddy, chiarì subito “Non si preoccupi non c’era nessuna trama nei suoi confronti, sarebbe stato solo un incontro fra voi due, perché lei le è piaciuto molto la sera che siete usciti e io le volevo fare un regalo particolare “.
Dopo il chiarimento e le scuse reciproche, ci salutammo, non senza tristezza e delusione, ognuno per i propri motivi. No anzi, il papà era contento che non successe nulla.

Giorgio sull’uscio chiese di poter parlare con daddy (papà) da solo.
Io me ne andai in camera mi lanciai a braccia aperte sul letto e scoppiai a piangere come non avevo mai fatto. Forse quando i miei si separarono e papà dovette traslocare, lasciando un vuoto incolmabile. Avrei voluto morire.

Il gigolò lasciò a mio papà i 500€ perché non trovava giusto approfittare vista la situazione e il mio stato emotivo.
E disse a mio papà che non gli era chiaro il rapporto fra me e lui, non era affare suo, ma non bisognava approfittarsi delle ragazzine che potevano essere figlie e prendere chissà che prestazioni.
“Vede, io faccio da non molto questo lavoro, se così possiamo chiamarlo, perché io studio ancora e faccio questo per arrotondare, però le assicuro che di situazioni come la vostra ne ho viste, a differenza che Lucia mi sembra troppo ingenua e poco incline a fare certe cose. Se le vuole bene, non mi chiami più, né me né altri “.
Si scusò e mio papà venne in camera e disse, mi sono fatto dare una lezione da un gigolò di 26? Giusto? Si 26 anni su mia figlia!!!
Vedendomi piangere e stare tanto male, mi prese fra le braccia scusandosi un sacco, piangendo anche lui e promise che non avremmo più fatto cose “strambe”. Solo io e lui.
E facemmo l’amore, tanto.
scritto il
2025-09-20
7 2
visite
1
voti
valutazione
1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Lucy, il gigolò parte 1
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.