L'incidente in farmacia. Capitotlo 3.
di
eston
genere
confessioni
Ma lui continuò da una prospettiva completamente diversa:
-“ Guarda, ho uno strano problema: mi viene duro troppo in fretta e a volte non riesco a stare calmo tutto il giorno. Quando vedo, per esempio, le belle tette di una donna su una spiaggia, immagino subito come mi chiama all'ombra tra i cespugli, e prende il mio cazzo duro tra le sue tette…O se una donna con un bel sedere mi cammina davanti in bikini, immagino che il mio cazzo finirà presto in uno dei suoi buchi posteriori… Ma una spiaggia per nudisti con tante belle donne nude sarebbe un caos totale per me, dove il mio cannone scoppierebbe almeno ogni due ore. Ma al momento sbagliato e nel posto sbagliato, ovviamente-,” aggiunse divertito prima di continuare in modo molto più diretto:
-“Ma a volte basta che una donna a caso mi tocchi senza rendersene conto o quando sento il suo profumo intimo. Mi eccitano particolarmente le donne in cappotto bianco. Probabilmente questo deriva dal fatto che io e la mia ex moglie giocavamo troppo spesso a fare il dottore e il paziente.-“
Lo ascoltavo, anche se ancora non riuscivo a capire se stesse dicendo la verità o semplicemente ridendo di me. Comunque, restando fedele ai miei doveri lavorativi, ho cercato di rimanere completamente serio quando ho risposto che qui sei qui a dire la verità un caso interessante, perché di solito gli uomini hanno esattamente il problema opposto: che i cazzi non vogliono ascoltare una parola... Anche se riuscivo a malapena a reprimere i miei veri desideri, perché anch'io lottavo con il problema della libido senza fondo e dell'eccitazione eccessiva. Soprattutto quando ha iniziato a raccontarmi in modo più dettagliato e con toni sempre più coloriti le sue avventure sulla spiaggia nudista…
Ma la fine non ne potevo più e gli ho fatto cenno di seguirmi a stanza successiva Lì gli ho mostrato dove avrebbe dovuto sedersi. Mi sono messo direttamente di fronte a lui in modo che le sue ginocchia fossero intrappolate tra le mie gambe, le mani dietro la schiena, gli occhi fissi speranzosi sul soffitto come una studentessa cattiva di fronte al suo insegnante. E ovviamente aspettavo con impazienza di vedere cosa sarebbe successo dopo.
Ma accadde quello che doveva succedere: mi uscì un profondo sospiro mentre lui sollevava l'orlo della mia gonna e, come per sbaglio, toccava dolcemente con il dorso della mano il mio punto più delicato tra le gambe: la mia collana di perle, che mi aveva eccitato tutto il giorno, e che ora affogava nei miei succhi corporei appiccicosi, Il mio clitoride era duro e ipersensibile per l'eccessivo attrito per il minimo tocca, perciò il mio corpo tremava come colpito da un fulmineil. Quindi questo, dopo tutto, era il “fuoco eterno” che speravo di sperimentare in realtà! A quanto pare, sperava di trovare qualcos'altro tra le mie gambe, quando questa catena delicata e sottile si spezzò immediatamente sotto la pressione delle sue dita, così che piccole perle come gocce di rugiada rotolarono sul pavimento.
E adesso, comunque, la strada per il mio covo segreto era aperta. Comunque non potevo e non volevo trattenermi, mentre la sua mano scivolava sempre più saldamente tra le mie gambe, accarezzandomi il mio coscia dapprima lentamente, muovendosi con cautela su e giù, facendomi rabbrividire sempre di più ogni istante. Ma poi mi ha spinto le gambe allargo con sempre maggiore insistenza per infilarmi le dita dentro: prima con un dito, poi con due, poi con tre. Le sue spinte mi riempivano sempre più forte, il mio respiro accelerava man mano che diventavo sempre più bagnato. Ma lui continuava a spingere, come se aspettassi la mia eruzione, che stava per arrivare... Quelle poche decine di secondi mi balenarono in testa come un momento di supremo piacere che non dimenticherò mai. Stavo proprio pensando che esiste un lavoro a lieto fine per le donne attorno al cazzo di un uomo. Ma la stessa cosa funziona perfettamente per le donne, e con finali non meno felici, se la mano è giusta, ovviamente. E che ora ne volevo ancora qualcosa di più, inarrestabile e ancora più potente quando finalmente tirò fuori le dita e da loro leccò il mio nettare.
E mi è sembrato che fosse una specie di preludio tanto atteso nella mia mente, che dovrebbe sicuramente continuare:
-"Ora devi farlo subito e con forza, capisci!"- gli dissi senza il minimo imbarazzo, quando gli ho tirato fuori il pene dai pantaloni che era duro come un club. A Dio grazie, questo cazzo verticale aveva esattamente l'aspetto che avevo mentre guardavo poco prima in porno... che anche sentivo persino dentro di me nella mia mente, e ora era tutto realtà. Come un sogno il che era difficile da credere! Cosi mi misi di fronte a lui con le gambe aperti e ne feci scivolare la testa del pene sopra le mie calze, lungo la superficie interna delle cosce come per testarne l'usabilità prima di inserirla. Comunque, questo gesto lo eccitava ancora di più. E certo che anche mi, perché non avevo mai tenuto in mano un pene così grosso prima. Quindi abbiamo interpretato di nuovo il medico e il paziente che gli mancava, solo in una situazione completamente diversa.
Lo pulsava già violentemente nella mia mano, e avevo paura che questa volta sarebbe anche esploso prima di raggiungere il punto giusto. Ho portato velocemente un preservativo dall'ingresso, frugando tra gli scaffali come un cieco. E grazie a Dio in quel momento non è entrato nessuno in farmacia, altrimenti non so cosa gli avrei detto o fatto! Senza pensarci lungo, ho guidato questo enorme grande cazzo nella mia fica, stando dritto di fronte a lui e questa "falce" si incastrava perfettamente nella mia vagina che come un aratro allarga il mio solco e penetrandomi sempre più a fondo. Tutta la mia teoria sul pene maschile che gli avevo parletto prima ora, corrispondeva esattamente alla praticae e sembrava più interessante anche delle immagini porno che avevo sfogliato durante la giornata Siamo venuti entrambi velocemente e quasi simultaneamente quando ha spruzzato in preservativo, questa volta al momento giusto e nel posto giusto.
Comunque, in un certo senso, per lui fu anche una "vittoria lavorativa"; diciamo che adesso aveva superato il problema di eiaculazione precoce che mi aveva confessato prima. Ma l'enorme coppa di sperma, che aveva estratto dalla mia vagina e che pendeva ancora dentro il preservativo, all'estremità del suo pene duro e gocciolante, continuava a eccitarmi. Tanto che per la prima volta in vita mia feci qualcosa che probabilmente non avrei fatto se fossi stato sano di mente... Vedere questa immagine, mi aveva fatto desiderare improvvisamente quella roba perché era l'unico "quadrato vuoto" nella mia meravigliosa teoria del pene che non fosse ancora stato riempito di contenuto. Inoltre, la mia lingua e le mie labbra vergini non avevano mai assaggiato quella roba fertile prima perché non avevo mai lasciato che nessuno mi venisse in bocca prima... perché anche teoricamente mi era sembrata persino nauseante. Ma un buon preliminare ha avuto un buon seguito. E ora, per favore: mi tolsi con cura il preservativo, e ne versai volontariamente tutto il contenuto in bocca e in gola!
Quasi come se stessi ingoiando una specie di medicina da una confezione, solo che non ho bevuto un sorso d'acqua per non rovinarne il sapore d'arancia di questa sperma, e mi sono persino leccata il labbra fino a pulirlo come una specie di dessert, godendomi il bellissimo accordo finale del nostro rapporto senza alcuna tensione. Ero ancora arrossita, le mie pupille si erano visibilmente dilatate, quando quest'uomo è uscito dalla porta dopo qualche bacio senza dire una parola...
Solo dopo qualche minuto, quando cominciai a percepire di nuovo in modo più adeguato la realtà circostante, mi ricordai perché quell'uomo fosse venuto in farmacia... -"E le sue medicine, signor?" - volevo chiamarlo, ma lui se n'era già andato, e mi sembrava che non ne avesse più bisogno.
-“ Guarda, ho uno strano problema: mi viene duro troppo in fretta e a volte non riesco a stare calmo tutto il giorno. Quando vedo, per esempio, le belle tette di una donna su una spiaggia, immagino subito come mi chiama all'ombra tra i cespugli, e prende il mio cazzo duro tra le sue tette…O se una donna con un bel sedere mi cammina davanti in bikini, immagino che il mio cazzo finirà presto in uno dei suoi buchi posteriori… Ma una spiaggia per nudisti con tante belle donne nude sarebbe un caos totale per me, dove il mio cannone scoppierebbe almeno ogni due ore. Ma al momento sbagliato e nel posto sbagliato, ovviamente-,” aggiunse divertito prima di continuare in modo molto più diretto:
-“Ma a volte basta che una donna a caso mi tocchi senza rendersene conto o quando sento il suo profumo intimo. Mi eccitano particolarmente le donne in cappotto bianco. Probabilmente questo deriva dal fatto che io e la mia ex moglie giocavamo troppo spesso a fare il dottore e il paziente.-“
Lo ascoltavo, anche se ancora non riuscivo a capire se stesse dicendo la verità o semplicemente ridendo di me. Comunque, restando fedele ai miei doveri lavorativi, ho cercato di rimanere completamente serio quando ho risposto che qui sei qui a dire la verità un caso interessante, perché di solito gli uomini hanno esattamente il problema opposto: che i cazzi non vogliono ascoltare una parola... Anche se riuscivo a malapena a reprimere i miei veri desideri, perché anch'io lottavo con il problema della libido senza fondo e dell'eccitazione eccessiva. Soprattutto quando ha iniziato a raccontarmi in modo più dettagliato e con toni sempre più coloriti le sue avventure sulla spiaggia nudista…
Ma la fine non ne potevo più e gli ho fatto cenno di seguirmi a stanza successiva Lì gli ho mostrato dove avrebbe dovuto sedersi. Mi sono messo direttamente di fronte a lui in modo che le sue ginocchia fossero intrappolate tra le mie gambe, le mani dietro la schiena, gli occhi fissi speranzosi sul soffitto come una studentessa cattiva di fronte al suo insegnante. E ovviamente aspettavo con impazienza di vedere cosa sarebbe successo dopo.
Ma accadde quello che doveva succedere: mi uscì un profondo sospiro mentre lui sollevava l'orlo della mia gonna e, come per sbaglio, toccava dolcemente con il dorso della mano il mio punto più delicato tra le gambe: la mia collana di perle, che mi aveva eccitato tutto il giorno, e che ora affogava nei miei succhi corporei appiccicosi, Il mio clitoride era duro e ipersensibile per l'eccessivo attrito per il minimo tocca, perciò il mio corpo tremava come colpito da un fulmineil. Quindi questo, dopo tutto, era il “fuoco eterno” che speravo di sperimentare in realtà! A quanto pare, sperava di trovare qualcos'altro tra le mie gambe, quando questa catena delicata e sottile si spezzò immediatamente sotto la pressione delle sue dita, così che piccole perle come gocce di rugiada rotolarono sul pavimento.
E adesso, comunque, la strada per il mio covo segreto era aperta. Comunque non potevo e non volevo trattenermi, mentre la sua mano scivolava sempre più saldamente tra le mie gambe, accarezzandomi il mio coscia dapprima lentamente, muovendosi con cautela su e giù, facendomi rabbrividire sempre di più ogni istante. Ma poi mi ha spinto le gambe allargo con sempre maggiore insistenza per infilarmi le dita dentro: prima con un dito, poi con due, poi con tre. Le sue spinte mi riempivano sempre più forte, il mio respiro accelerava man mano che diventavo sempre più bagnato. Ma lui continuava a spingere, come se aspettassi la mia eruzione, che stava per arrivare... Quelle poche decine di secondi mi balenarono in testa come un momento di supremo piacere che non dimenticherò mai. Stavo proprio pensando che esiste un lavoro a lieto fine per le donne attorno al cazzo di un uomo. Ma la stessa cosa funziona perfettamente per le donne, e con finali non meno felici, se la mano è giusta, ovviamente. E che ora ne volevo ancora qualcosa di più, inarrestabile e ancora più potente quando finalmente tirò fuori le dita e da loro leccò il mio nettare.
E mi è sembrato che fosse una specie di preludio tanto atteso nella mia mente, che dovrebbe sicuramente continuare:
-"Ora devi farlo subito e con forza, capisci!"- gli dissi senza il minimo imbarazzo, quando gli ho tirato fuori il pene dai pantaloni che era duro come un club. A Dio grazie, questo cazzo verticale aveva esattamente l'aspetto che avevo mentre guardavo poco prima in porno... che anche sentivo persino dentro di me nella mia mente, e ora era tutto realtà. Come un sogno il che era difficile da credere! Cosi mi misi di fronte a lui con le gambe aperti e ne feci scivolare la testa del pene sopra le mie calze, lungo la superficie interna delle cosce come per testarne l'usabilità prima di inserirla. Comunque, questo gesto lo eccitava ancora di più. E certo che anche mi, perché non avevo mai tenuto in mano un pene così grosso prima. Quindi abbiamo interpretato di nuovo il medico e il paziente che gli mancava, solo in una situazione completamente diversa.
Lo pulsava già violentemente nella mia mano, e avevo paura che questa volta sarebbe anche esploso prima di raggiungere il punto giusto. Ho portato velocemente un preservativo dall'ingresso, frugando tra gli scaffali come un cieco. E grazie a Dio in quel momento non è entrato nessuno in farmacia, altrimenti non so cosa gli avrei detto o fatto! Senza pensarci lungo, ho guidato questo enorme grande cazzo nella mia fica, stando dritto di fronte a lui e questa "falce" si incastrava perfettamente nella mia vagina che come un aratro allarga il mio solco e penetrandomi sempre più a fondo. Tutta la mia teoria sul pene maschile che gli avevo parletto prima ora, corrispondeva esattamente alla praticae e sembrava più interessante anche delle immagini porno che avevo sfogliato durante la giornata Siamo venuti entrambi velocemente e quasi simultaneamente quando ha spruzzato in preservativo, questa volta al momento giusto e nel posto giusto.
Comunque, in un certo senso, per lui fu anche una "vittoria lavorativa"; diciamo che adesso aveva superato il problema di eiaculazione precoce che mi aveva confessato prima. Ma l'enorme coppa di sperma, che aveva estratto dalla mia vagina e che pendeva ancora dentro il preservativo, all'estremità del suo pene duro e gocciolante, continuava a eccitarmi. Tanto che per la prima volta in vita mia feci qualcosa che probabilmente non avrei fatto se fossi stato sano di mente... Vedere questa immagine, mi aveva fatto desiderare improvvisamente quella roba perché era l'unico "quadrato vuoto" nella mia meravigliosa teoria del pene che non fosse ancora stato riempito di contenuto. Inoltre, la mia lingua e le mie labbra vergini non avevano mai assaggiato quella roba fertile prima perché non avevo mai lasciato che nessuno mi venisse in bocca prima... perché anche teoricamente mi era sembrata persino nauseante. Ma un buon preliminare ha avuto un buon seguito. E ora, per favore: mi tolsi con cura il preservativo, e ne versai volontariamente tutto il contenuto in bocca e in gola!
Quasi come se stessi ingoiando una specie di medicina da una confezione, solo che non ho bevuto un sorso d'acqua per non rovinarne il sapore d'arancia di questa sperma, e mi sono persino leccata il labbra fino a pulirlo come una specie di dessert, godendomi il bellissimo accordo finale del nostro rapporto senza alcuna tensione. Ero ancora arrossita, le mie pupille si erano visibilmente dilatate, quando quest'uomo è uscito dalla porta dopo qualche bacio senza dire una parola...
Solo dopo qualche minuto, quando cominciai a percepire di nuovo in modo più adeguato la realtà circostante, mi ricordai perché quell'uomo fosse venuto in farmacia... -"E le sue medicine, signor?" - volevo chiamarlo, ma lui se n'era già andato, e mi sembrava che non ne avesse più bisogno.
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