Breve estratto di perversione
di
Sborratoio
genere
dominazione
Che buono il sapore del rossetto misto a quello dello sperma, uno strano accostamento di fiori e di sale. Ho sperma sulle labbra, sulle guance, tra i capelli, rigagnoli mi colano lungo il collo e goccioline mi riscaldano i seni e le cosce. Il Signore mi ha onorata scaricando tutta la sua energia sul mio corpo e adesso che lui è in bagno io lo aspetto qui, sotto la sua scrivania, inginocchiata al buio, sporca di sperma con l’ordine categorico di non potermi muovere o pulire, il Signore dice che negli scorsi giorni mi sono comportata abbastanza bene per potermi meritare questo trattamento. L’unica cosa che mi rimane da fare è leccarmi le labbra e assaporare questo sperma misto a rossetto.
«Ti piace troia, vero? il sapore della mia sborra» intanto è tornato, tutto sistemato e pulito, ahimè con i pantaloni abbottonati «Si, Signore, notavo come si sposi molto bene con il rossetto che ho deciso di mettermi»; «Interessante... ma forse è opportuno che tu lo assapori “al naturale”, non trovi?»
Questo non era un ordine, l’aveva detto con un tono abbastanza provocatorio, come a sfottermi. Beh dopotutto non aveva tutti i torti, gli avevo appena detto che il rossetto rendeva più gustosa della sborra, no è una cosa che ragazze poco più che ventenni dicono, neanche le mie amiche più troie (le quali non crederebbero mai a cosa fa la loro amichetta, che credono “santerellina”, a lavoro).
«Ti terrei tranquillamente la sotto la scrivania, ma mi hai veramente svuotato le palle e a momenti mi fa male un coglione, quindi vieni fuori da li e mettiti in ginocchio al centro della sala e mi raccomando non sporcare! Ricordati che per la tua pelle è un onore ricevere la mia sborra, ripetilo!»
«Si Signore, per la mia pelle è un onore riceve la sua sborra, la rende più bella»
«Vedo che qui facciamo le ruffiane. Allora prendine un po’ e passatela sul resto del corpo come se fosse un unguento, se la rende tanto bella »
«Ti piace troia, vero? il sapore della mia sborra» intanto è tornato, tutto sistemato e pulito, ahimè con i pantaloni abbottonati «Si, Signore, notavo come si sposi molto bene con il rossetto che ho deciso di mettermi»; «Interessante... ma forse è opportuno che tu lo assapori “al naturale”, non trovi?»
Questo non era un ordine, l’aveva detto con un tono abbastanza provocatorio, come a sfottermi. Beh dopotutto non aveva tutti i torti, gli avevo appena detto che il rossetto rendeva più gustosa della sborra, no è una cosa che ragazze poco più che ventenni dicono, neanche le mie amiche più troie (le quali non crederebbero mai a cosa fa la loro amichetta, che credono “santerellina”, a lavoro).
«Ti terrei tranquillamente la sotto la scrivania, ma mi hai veramente svuotato le palle e a momenti mi fa male un coglione, quindi vieni fuori da li e mettiti in ginocchio al centro della sala e mi raccomando non sporcare! Ricordati che per la tua pelle è un onore ricevere la mia sborra, ripetilo!»
«Si Signore, per la mia pelle è un onore riceve la sua sborra, la rende più bella»
«Vedo che qui facciamo le ruffiane. Allora prendine un po’ e passatela sul resto del corpo come se fosse un unguento, se la rende tanto bella »
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