Le zie pugliesi, sesso speciale.
di
Franco Terzi
genere
incesti
Storie di eredità in Puglia, ma io vivo a Milano, ho 42 anni, recente separato, mia madre vedova da poco, dice che non vuole che io perda l’eredità di famiglia di mio padre, una parte di una grande masseria ed azienda agricola nel Salento.
Lei va molto d’accordo con le sorelle di mio padre Pina, 67enne ormai, vedova anche lei, e Carmela, più giovane, 60enne, sposata, ma ci sono in mezzo altri 3 fratelli, piuttosto avidi.
“mamma, ma che ne frega, mica abbiamo bisogno di quella roba, stiamo bene abbiamo il nostro lavoro io e mia sorella, perché andarsi ad impicciare”
Ma mia mamma insiste, tuo padre ci teneva e poi ha un valore elevato, la sua parte ecc…
Insomma finisco per andare ed occupo la parte di mio padre, confinante con la zia Pina
La zia Pina, mi incuriosisce, nonostante l’età è veramente ben tenuta, e sa mettersi anche in modo sexy, con scollature che valorizzano il seno di grande dimensione ma armonico.
Con me è molto tenera, occupa l’appartamento a fianco del nostro, i suoi figli abitano in città, anche se sono spesso la con i suoi nipoti.
La zia Carmela era la bonona di famiglia, anche lei si conserva bene, è simpatica, ma sembra abbia un fidanzato segreto, non gradito alla famiglia, suo marito è invalido da anni e vegeta.
I tre fratelli sono piuttosto diffidenti, mi danno poca confidenza.
Fu la zia Pina, a sistemare il mio appartamento ed a insistere perché dormissi la ,
Si occupava lei di tutto, e le prime sere, faceva caldo, stavamo in giardino.
Mi piaceva parlare con lei, tanto più che mostrava quel bel seno, e si scopriva le cosce con la scusa del caldo. Mi venne spontaneo farle dei complimenti, (confesso che mi veniva duro) , sorrideva, e si scopriva un po di più, voleva farmi vedere che era ben conservata.
Mi confidò che il marito era stato malato vari anni, e lei non aveva avuto più rapporti, molti uomini la cercavano, ma lei non aveva voglia di darsi al primo che capitava.
Niente, devo ammettere che ormai me la volevo portare a letto, non ditemi che fosse vecchia, non me ne fregava niente, la volevo.
!Mi guardi, mi disse, ma io sono una vecchia per te ….”
Zia Pina, non voglio chiederti nulla, ne voglio farti complimenti inutili, tu a me piaci, te lo confesso, in modo anche esagerato.”
Sorrise – mi lusinga … disse, un bel torello come te … qui tutte le cugine ti vorrebbero”
Si era sollevate le gonne e le cosce si vedevano per intero, lei era seduta su una poltroncina di vimini, - ! zia Pina, non resisto ….! “
Dai vieni qui, non fare il timido, si alzò, la strinsi fra le braccia, e la baciai in profonditi, con lei che restituiva il mio bacio, la sentivo fremere, desiderosa ormai voleva concedersi quel sesso che le mancava da anni.
Le tirai fuori le tette, magnifiche, ne presi in bocca uno mentre tenevo l'antro con le mani, lei chiudeva gli occhi e sospirava, io mi eccitavo sempre di più.
Fu lei curiosa a prendere il cazzo in mano, che grosso, mi disse, ma mi farai male ….
Beh anche quello mi fece eccitare sempre di più.
Non passò molto tempo in preliminari, lei voleva sentire il maschio dentro, era sana e vitale, voleva sentirsi posseduta e possedere, si mise quasi nuda sul letto, e aspettò la penetrazione tenendomi le mani sulle spalle, fui io a farla girare e fargli cavalcare il cazzo, cambiai posizione per farla durare, lei si muoveva sul cazzo con gli occhi chiusi, e, quando la girai sulla schiena, aveva avuto magari vari orgasmi, non aspettava altro che di sentire la mia sborrata, mentre mi teneva le unghie nella schiena.
La irrorai tutta, lei era soddisfatta, ansimava un po, non fece finta di fare la pentita, mi ringraziò, disse che non le era capitato nessun uomo che come me , la curasse e aspettasse i suoi tempi, e si era sentita libera e vogliosa.
Sentì scorrere un po di sborra sulle cosce, era propria soddisfatta di avermi fatto sborrare tanto.
Si lavò e tornò praticamente nuda, la ammirai, un bel corpo nonostante l’età.
Scherzava, magari mi hai trovata imbranata, chissà cosa fanno le altre donne, io sono rimasta arretrata.
Niente zia Pina, sei veramente una grandissima figa calda, e arrapante, non serve niente altro, ma se vuoi puoi fare un po di pratica di altre cose.
“ mi insegni tu?”
Ma si, ma sai far tutto, certo, nel frattempo notavo che aveva due cosce perfette, misi la testa fra le cosce e cominciai a puntare sula figa, la trovai semiaperta, infilai la lingua fra le grandi labbra, e cominciai a stimolarla, si scatenò muovendo i fianchi, e sussultava, fin quasi a svenire dal piacere, si vede che una leccata di figa le mancava da anni.
Fu poi lei che venne a prenderlo in bocca, la presi per la testa, senza affondarle il cazzo, non era pratica, ma imparava subito, mi diede tanto o piacere, mi chiedeva spesso se mi piacesse e se era brava.
Fu lei che mi portò fino all’orgasmo, le aborro in bocca, nonostante volessi farla staccare, volle provare quella nuova sensazione, e ne fu soddisfatta.
Dai, sono v vecchietta, mi devo riposare un po, mi ero reso conto che aveva avuto piccoli orgasmi anche senza che avesse il cazzo dentro.
Si era creata una bella intimità. Lei era serena , tanto disse, te ne andrai a Milano, ma in questi giorni sarà bello.
Tornai nel mio appartamento, e dormii profondamente, il giorno dopo zia Pina era impegnata con i nipoti, e io feci veri giri, fermandomi a parlare con i cugini gli zii e l’altra zia, Carmela.
Carmela era un tipo particolare, non riuscivo a capire che tipo di rapporto avesse con mia madre, non era solo amicizia fra cognate, e mi a madre me ne parlava poco, ma a volte avevano anche fatto viaggi assieme.
Lei con me era allegra e complice, e scherzò sulle cure di zia Pina, quando eravamo soli, cosa che mi fece pensare che sapesse qualcosa.
Lei era impegnata per ore col marito che ormai vegetava, ma si curava, era più piccola di zia Pina, ma aveva davvero un bel culo, e belle cosce, ben definite.
Fra le cugine, notai Carlotta, la figlia del primo fratello di mio padre, laureata e insegnante, ben messa fisicamente, che si era anche lei separata dal marito, ed aveva circa 38 anni.
C’era simpatia, ma io sentivo il richiamo di zia Pina, e cominciavo a sentire anche quello di zia Carmela.
Con zia Pina, avemmo un’altra notte di sesso soddisfacente e prolungato, ormai avevamo confidenza, e fu lei a chiedermi che ne pensassi di zia Carmela.
Dissi che era piacente, ma ormai ero soddisfatto con lei, mi a zia Pina.
Lei mi fece capire che zia Carmela, avesse un’amicizia forte ed una intesa con mia madre, nonostante la lontananza, si sentivano tutti i giorni, e a volte si vedevano.
Ma che tipo di complicità? Zia Pina non seppe rispondere , ma mi fece intuire che forse si coprivano lun l’altra per qualche amante segreto.
Intanto con lei il sesso diventava sublime, avevamo notti d’amore, e non so quanti orgasmi riuscii a farle avere.
Ma mi incuriosiva la storia fra mia madre e zia Carmela, fatti loro, certo, ma in qualche modo mi solleticava.
Troppo lungo raccontarla qui, ve ne parlerò nel prossimo racconto, dove vi parlerò di come si sviluppò il rapporto anche con la cugina Carlotta.
Ma vi racconto come andò con zia Carmela.
Riuscii a portarla fuori a pranzo sul mare, poco prima che dovessi partire, senza dire niente a nessuno, e lei fu molto seducente, e mi parlò molto di mia madre, a suo dire anche mi a madre mi ammirava molto, come uomo.
Quando in macchina feci per baciarla, lei prima si schernì, dicendomi, ma non ti basta mia sorella ?
Ma piano piano cedette, e trovato un alberghetto, in un paio d’ore scoprii un'altra donna calda, anche se matura, e desiderosa di unirsi con me.
Lei anche era vogliosa, le chiesi se fosse vero che aveva un’amante, lei mi rispose, solo “lo scoprirai più avanti “, e poi si dedicò a una chiavata in cui si fece passare molte voglie, compresa quella di prenderlo nel buchetto.
Sembrava addirittura che zia Pina fosse contenta, e mia madre addirittura mi telefonò dicendomi che le due sue cognate gli parlavano veramente bene di me.
Ma erano solo 15 giorni, dovetti ripartire.
Devo dire che con zia Pina, ci rivedemmo, con una scusa o un’altra in altre città, e passammo dei giorni indimenticabili.
Ma con zia Carmela e mia madre successe ancora di più-
Ma , chi vuole, può leggerlo nel prossimo racconto.
Lei va molto d’accordo con le sorelle di mio padre Pina, 67enne ormai, vedova anche lei, e Carmela, più giovane, 60enne, sposata, ma ci sono in mezzo altri 3 fratelli, piuttosto avidi.
“mamma, ma che ne frega, mica abbiamo bisogno di quella roba, stiamo bene abbiamo il nostro lavoro io e mia sorella, perché andarsi ad impicciare”
Ma mia mamma insiste, tuo padre ci teneva e poi ha un valore elevato, la sua parte ecc…
Insomma finisco per andare ed occupo la parte di mio padre, confinante con la zia Pina
La zia Pina, mi incuriosisce, nonostante l’età è veramente ben tenuta, e sa mettersi anche in modo sexy, con scollature che valorizzano il seno di grande dimensione ma armonico.
Con me è molto tenera, occupa l’appartamento a fianco del nostro, i suoi figli abitano in città, anche se sono spesso la con i suoi nipoti.
La zia Carmela era la bonona di famiglia, anche lei si conserva bene, è simpatica, ma sembra abbia un fidanzato segreto, non gradito alla famiglia, suo marito è invalido da anni e vegeta.
I tre fratelli sono piuttosto diffidenti, mi danno poca confidenza.
Fu la zia Pina, a sistemare il mio appartamento ed a insistere perché dormissi la ,
Si occupava lei di tutto, e le prime sere, faceva caldo, stavamo in giardino.
Mi piaceva parlare con lei, tanto più che mostrava quel bel seno, e si scopriva le cosce con la scusa del caldo. Mi venne spontaneo farle dei complimenti, (confesso che mi veniva duro) , sorrideva, e si scopriva un po di più, voleva farmi vedere che era ben conservata.
Mi confidò che il marito era stato malato vari anni, e lei non aveva avuto più rapporti, molti uomini la cercavano, ma lei non aveva voglia di darsi al primo che capitava.
Niente, devo ammettere che ormai me la volevo portare a letto, non ditemi che fosse vecchia, non me ne fregava niente, la volevo.
!Mi guardi, mi disse, ma io sono una vecchia per te ….”
Zia Pina, non voglio chiederti nulla, ne voglio farti complimenti inutili, tu a me piaci, te lo confesso, in modo anche esagerato.”
Sorrise – mi lusinga … disse, un bel torello come te … qui tutte le cugine ti vorrebbero”
Si era sollevate le gonne e le cosce si vedevano per intero, lei era seduta su una poltroncina di vimini, - ! zia Pina, non resisto ….! “
Dai vieni qui, non fare il timido, si alzò, la strinsi fra le braccia, e la baciai in profonditi, con lei che restituiva il mio bacio, la sentivo fremere, desiderosa ormai voleva concedersi quel sesso che le mancava da anni.
Le tirai fuori le tette, magnifiche, ne presi in bocca uno mentre tenevo l'antro con le mani, lei chiudeva gli occhi e sospirava, io mi eccitavo sempre di più.
Fu lei curiosa a prendere il cazzo in mano, che grosso, mi disse, ma mi farai male ….
Beh anche quello mi fece eccitare sempre di più.
Non passò molto tempo in preliminari, lei voleva sentire il maschio dentro, era sana e vitale, voleva sentirsi posseduta e possedere, si mise quasi nuda sul letto, e aspettò la penetrazione tenendomi le mani sulle spalle, fui io a farla girare e fargli cavalcare il cazzo, cambiai posizione per farla durare, lei si muoveva sul cazzo con gli occhi chiusi, e, quando la girai sulla schiena, aveva avuto magari vari orgasmi, non aspettava altro che di sentire la mia sborrata, mentre mi teneva le unghie nella schiena.
La irrorai tutta, lei era soddisfatta, ansimava un po, non fece finta di fare la pentita, mi ringraziò, disse che non le era capitato nessun uomo che come me , la curasse e aspettasse i suoi tempi, e si era sentita libera e vogliosa.
Sentì scorrere un po di sborra sulle cosce, era propria soddisfatta di avermi fatto sborrare tanto.
Si lavò e tornò praticamente nuda, la ammirai, un bel corpo nonostante l’età.
Scherzava, magari mi hai trovata imbranata, chissà cosa fanno le altre donne, io sono rimasta arretrata.
Niente zia Pina, sei veramente una grandissima figa calda, e arrapante, non serve niente altro, ma se vuoi puoi fare un po di pratica di altre cose.
“ mi insegni tu?”
Ma si, ma sai far tutto, certo, nel frattempo notavo che aveva due cosce perfette, misi la testa fra le cosce e cominciai a puntare sula figa, la trovai semiaperta, infilai la lingua fra le grandi labbra, e cominciai a stimolarla, si scatenò muovendo i fianchi, e sussultava, fin quasi a svenire dal piacere, si vede che una leccata di figa le mancava da anni.
Fu poi lei che venne a prenderlo in bocca, la presi per la testa, senza affondarle il cazzo, non era pratica, ma imparava subito, mi diede tanto o piacere, mi chiedeva spesso se mi piacesse e se era brava.
Fu lei che mi portò fino all’orgasmo, le aborro in bocca, nonostante volessi farla staccare, volle provare quella nuova sensazione, e ne fu soddisfatta.
Dai, sono v vecchietta, mi devo riposare un po, mi ero reso conto che aveva avuto piccoli orgasmi anche senza che avesse il cazzo dentro.
Si era creata una bella intimità. Lei era serena , tanto disse, te ne andrai a Milano, ma in questi giorni sarà bello.
Tornai nel mio appartamento, e dormii profondamente, il giorno dopo zia Pina era impegnata con i nipoti, e io feci veri giri, fermandomi a parlare con i cugini gli zii e l’altra zia, Carmela.
Carmela era un tipo particolare, non riuscivo a capire che tipo di rapporto avesse con mia madre, non era solo amicizia fra cognate, e mi a madre me ne parlava poco, ma a volte avevano anche fatto viaggi assieme.
Lei con me era allegra e complice, e scherzò sulle cure di zia Pina, quando eravamo soli, cosa che mi fece pensare che sapesse qualcosa.
Lei era impegnata per ore col marito che ormai vegetava, ma si curava, era più piccola di zia Pina, ma aveva davvero un bel culo, e belle cosce, ben definite.
Fra le cugine, notai Carlotta, la figlia del primo fratello di mio padre, laureata e insegnante, ben messa fisicamente, che si era anche lei separata dal marito, ed aveva circa 38 anni.
C’era simpatia, ma io sentivo il richiamo di zia Pina, e cominciavo a sentire anche quello di zia Carmela.
Con zia Pina, avemmo un’altra notte di sesso soddisfacente e prolungato, ormai avevamo confidenza, e fu lei a chiedermi che ne pensassi di zia Carmela.
Dissi che era piacente, ma ormai ero soddisfatto con lei, mi a zia Pina.
Lei mi fece capire che zia Carmela, avesse un’amicizia forte ed una intesa con mia madre, nonostante la lontananza, si sentivano tutti i giorni, e a volte si vedevano.
Ma che tipo di complicità? Zia Pina non seppe rispondere , ma mi fece intuire che forse si coprivano lun l’altra per qualche amante segreto.
Intanto con lei il sesso diventava sublime, avevamo notti d’amore, e non so quanti orgasmi riuscii a farle avere.
Ma mi incuriosiva la storia fra mia madre e zia Carmela, fatti loro, certo, ma in qualche modo mi solleticava.
Troppo lungo raccontarla qui, ve ne parlerò nel prossimo racconto, dove vi parlerò di come si sviluppò il rapporto anche con la cugina Carlotta.
Ma vi racconto come andò con zia Carmela.
Riuscii a portarla fuori a pranzo sul mare, poco prima che dovessi partire, senza dire niente a nessuno, e lei fu molto seducente, e mi parlò molto di mia madre, a suo dire anche mi a madre mi ammirava molto, come uomo.
Quando in macchina feci per baciarla, lei prima si schernì, dicendomi, ma non ti basta mia sorella ?
Ma piano piano cedette, e trovato un alberghetto, in un paio d’ore scoprii un'altra donna calda, anche se matura, e desiderosa di unirsi con me.
Lei anche era vogliosa, le chiesi se fosse vero che aveva un’amante, lei mi rispose, solo “lo scoprirai più avanti “, e poi si dedicò a una chiavata in cui si fece passare molte voglie, compresa quella di prenderlo nel buchetto.
Sembrava addirittura che zia Pina fosse contenta, e mia madre addirittura mi telefonò dicendomi che le due sue cognate gli parlavano veramente bene di me.
Ma erano solo 15 giorni, dovetti ripartire.
Devo dire che con zia Pina, ci rivedemmo, con una scusa o un’altra in altre città, e passammo dei giorni indimenticabili.
Ma con zia Carmela e mia madre successe ancora di più-
Ma , chi vuole, può leggerlo nel prossimo racconto.
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