Il termometro
di
Tomtom
genere
incesti
La sera Edoardo ha deciso che il gioco da fare era misurare la febbre nei sederini. C’erano cinque letti: Edoardo, Giuseppe, Matteo, Ferdinando e Guglielmo. Ho detto loro che avrebbero dovuto mettersi pancia sotto. Ho cominciato da Matteo. Gli ho tirato giù le mutandine azzurre. Aveva il sederino sodo, ho allargato un po’ e ho infilato il termometro. Lui ha emesso un piccolo gemito. Poi l’ho messo a Ferdinando, Giuseppe e Guglielmo. Poi ho detto a a Edoardo che toccava a lui. Gli ho tirato giù le mutandine e gli ho messo il termometro nel sederino.
Dopo cinque minuti ho tolto quello di Matteo. Mentre lo sfilavo lo ho mosso a destra e sinistra e quando l’ho sfilato Matteo ha sospirato. Il suo buchino si contraeva: gli era piaciuto. L’ho odorato. Sulla punta era un po’ opaco. Aveva 36.4. Allora sono andato da Edoardo, glielo ho tolto. Era pulito, segnava 36,5. Ma ero lì, seduto sul suo letto e lui con le mutandine abbassate dietro. Gli ho messo una mano sotto, era eccitato, duro. Mi sono eccitato e mi sono sbottonato, ho insalivato il buchino e ho cominciato a spingere. Lui resisteva ma alla fine sono entrato. Edoardo gemevae io gli ho detto “Vuoi che papà ti ami?”, “Lo sai che papà ti vuole bene”. Erano settimane che volevo farlo. Finalmente ero dentro il mio amore, i l seme che fecondava il suo frutto. I fratelli di Edoardo erano intorno e guardavano. Ho spinto fino a venire, e gli ho detto mentre venivo che lo stavo fecondando e che papà voleva fecondare i suoi frutti.
Dopo cinque minuti ho tolto quello di Matteo. Mentre lo sfilavo lo ho mosso a destra e sinistra e quando l’ho sfilato Matteo ha sospirato. Il suo buchino si contraeva: gli era piaciuto. L’ho odorato. Sulla punta era un po’ opaco. Aveva 36.4. Allora sono andato da Edoardo, glielo ho tolto. Era pulito, segnava 36,5. Ma ero lì, seduto sul suo letto e lui con le mutandine abbassate dietro. Gli ho messo una mano sotto, era eccitato, duro. Mi sono eccitato e mi sono sbottonato, ho insalivato il buchino e ho cominciato a spingere. Lui resisteva ma alla fine sono entrato. Edoardo gemevae io gli ho detto “Vuoi che papà ti ami?”, “Lo sai che papà ti vuole bene”. Erano settimane che volevo farlo. Finalmente ero dentro il mio amore, i l seme che fecondava il suo frutto. I fratelli di Edoardo erano intorno e guardavano. Ho spinto fino a venire, e gli ho detto mentre venivo che lo stavo fecondando e che papà voleva fecondare i suoi frutti.
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