Notte in campagna
di
Mark229.
genere
corna
Ho 22 anni. Casa di amici in campagna. Lui, 40 anni, è via per lavoro. Lei, Anna, 37, mi ha guardato il pacco in piscina tutto il giorno. Si sistemava la quarta sodissima mentre vedeva la mia erezione. Ha girato tutto il giorno in casa in costume mostrando le sue gambe succose e i suoi piedi nudi. Due occhi verdi ti catturano e ti portano a una bocca carnosa che si è leccata mentre cenavamo. Viso da troia, bellissima. Mi ha sfiorato il pacco con un piede da sotto il tavolo. Non c’è dire. È una figa mostruosa.
Notte, faccio per andare a letto. Salgo in camera su. Sento dei gemiti, la porta è aperta. L’ho già durissimo ma quello che vedo mi fa quasi schizzare: l’Anna completamente nuda che si apre la figa con le dita e si strizza un capezzolo e se lo ciuccia. Le tette al vento sode da mangiarle tutte illuminate dalla luna, il culo assurdo. Mi vede. Si gira, si avvicina. I capelli scompigliati. :” Scopami.. aah ammnhh scopami ti prego.. ahh vieni qui”. La maglietta e i pantaloncini sono già a terra. Il cazzo dritto davanti alla sua faccia. Mi avvicino. Lo afferra e se lo infila tutto in gola. Sento la sua lingua sulla mia cappella mentre vedo il culo ondeggiare. Geme forte :” mmmh.. mm.. mmmm!!!”. Io sto esplodendo, spingo la sua faccia contro le palle e sento la sua glottide umida che ha spasmi per respirare. Gli spasmi premono la carne sulla cappella e in quel momento lo risputa fuori, ansimando. Mi getto sulla sua bocca per leccarle tutto il sapore di cazzo che ha, le lingue si intrecciano e sbavano, nel mentre le ficco tre dita nella figa e lei mi urla nella bocca mordendomi la lingua e segandomi a bestia mentre le strizzo una tetta che poi mordo. Si stende sul letto aperta in due e glielo metto dentro tutto da davanti e quasi piange dagli umori che le sgorgano e me lo imbrattano, così scivola meglio. È stretta, bollente, fradicia. :”aaaahh.. mmh ha.. sssiii dammi il tuo cazzo dai! Dai! DAII! “ La sfondo a colpi che le spaccano l’inguine, mi metto una sua gamba sulla spalla e lì ho l’immagine più porca dell’universo davanti ai miei occhi: una figa strafregna matura che si fa trombare da un cazzo giovane, mentre le lecca i piedi. Oh ssii, mm mi succhio per bene tutte le dita, poi prendo l’altro e faccio la stessa cosa mordendo le piante odorose.
E continuo a trombarla a bestia, urla geme, suda, ha le tette bagnate. :” mm.. nel culo, dai ti prego nel culo”. La rivolto a pecora e ho la vista sul suo culo di marmo con sopra il mio uccello bavoso della sua figa. L’odore di minchia e fessa appesta la camera. Lo prendo in mano e sento la sua carne stretta e succosa che lo vuole tutto, si concede tutta fino alle palle. :” .. mmmhhoooooOAAAH AH Ah.. Ssii.. quanto mi piace il tuo cazzo.. Aaaahh merda, scopami nel culo come una Troia mmssiii ddai .. ah ah ah!” I colpi sono devastanti e aumento il ritmo, mi chino su di lei mangiandole l’orecchio e strizzando i capezzoli. È completamente unta sudata a pecora. La luna ci illumina, Non accenno a diminuire. La porto in balcone col cazzo dentro a pecora. E lì riparto a martellarglielo. Urla. Urla a riprese alla notte. Eco nella campagna spoglia.
:” AHN AAH AAAHNMMSSIII DDAII FAMMI VENIRE COL TUO CAZZO MMH MMMH SI DAI DAI DAII”. Il colpi non accennano a diminuire. Sento la sborra che è pronta a uscire. Le mordo il collo e le strizzo una tetta ansimando come una bestia. :” oh.. oh cazzo che troia che sei., tra poco sborro”.
:” Ahn … mmaah si CAZZO SBORRAMI IN FACCIA! VENGOO..AAAAAAAAAAAAH!” Urliamo entrambi alla notte. Mi stacco dal suo culo fradicio e lei me lo sega e spompina tremando dagli orgasmi. Ha sete di berla tutto. In quel momento un’ondata di fiotti caldi densi le colpisce la fronte, le guance, gli occhi, molta la prende in bocca e sui capelli. Il resto le cola sulle tette e se lo lecca.
Notte, faccio per andare a letto. Salgo in camera su. Sento dei gemiti, la porta è aperta. L’ho già durissimo ma quello che vedo mi fa quasi schizzare: l’Anna completamente nuda che si apre la figa con le dita e si strizza un capezzolo e se lo ciuccia. Le tette al vento sode da mangiarle tutte illuminate dalla luna, il culo assurdo. Mi vede. Si gira, si avvicina. I capelli scompigliati. :” Scopami.. aah ammnhh scopami ti prego.. ahh vieni qui”. La maglietta e i pantaloncini sono già a terra. Il cazzo dritto davanti alla sua faccia. Mi avvicino. Lo afferra e se lo infila tutto in gola. Sento la sua lingua sulla mia cappella mentre vedo il culo ondeggiare. Geme forte :” mmmh.. mm.. mmmm!!!”. Io sto esplodendo, spingo la sua faccia contro le palle e sento la sua glottide umida che ha spasmi per respirare. Gli spasmi premono la carne sulla cappella e in quel momento lo risputa fuori, ansimando. Mi getto sulla sua bocca per leccarle tutto il sapore di cazzo che ha, le lingue si intrecciano e sbavano, nel mentre le ficco tre dita nella figa e lei mi urla nella bocca mordendomi la lingua e segandomi a bestia mentre le strizzo una tetta che poi mordo. Si stende sul letto aperta in due e glielo metto dentro tutto da davanti e quasi piange dagli umori che le sgorgano e me lo imbrattano, così scivola meglio. È stretta, bollente, fradicia. :”aaaahh.. mmh ha.. sssiii dammi il tuo cazzo dai! Dai! DAII! “ La sfondo a colpi che le spaccano l’inguine, mi metto una sua gamba sulla spalla e lì ho l’immagine più porca dell’universo davanti ai miei occhi: una figa strafregna matura che si fa trombare da un cazzo giovane, mentre le lecca i piedi. Oh ssii, mm mi succhio per bene tutte le dita, poi prendo l’altro e faccio la stessa cosa mordendo le piante odorose.
E continuo a trombarla a bestia, urla geme, suda, ha le tette bagnate. :” mm.. nel culo, dai ti prego nel culo”. La rivolto a pecora e ho la vista sul suo culo di marmo con sopra il mio uccello bavoso della sua figa. L’odore di minchia e fessa appesta la camera. Lo prendo in mano e sento la sua carne stretta e succosa che lo vuole tutto, si concede tutta fino alle palle. :” .. mmmhhoooooOAAAH AH Ah.. Ssii.. quanto mi piace il tuo cazzo.. Aaaahh merda, scopami nel culo come una Troia mmssiii ddai .. ah ah ah!” I colpi sono devastanti e aumento il ritmo, mi chino su di lei mangiandole l’orecchio e strizzando i capezzoli. È completamente unta sudata a pecora. La luna ci illumina, Non accenno a diminuire. La porto in balcone col cazzo dentro a pecora. E lì riparto a martellarglielo. Urla. Urla a riprese alla notte. Eco nella campagna spoglia.
:” AHN AAH AAAHNMMSSIII DDAII FAMMI VENIRE COL TUO CAZZO MMH MMMH SI DAI DAI DAII”. Il colpi non accennano a diminuire. Sento la sborra che è pronta a uscire. Le mordo il collo e le strizzo una tetta ansimando come una bestia. :” oh.. oh cazzo che troia che sei., tra poco sborro”.
:” Ahn … mmaah si CAZZO SBORRAMI IN FACCIA! VENGOO..AAAAAAAAAAAAH!” Urliamo entrambi alla notte. Mi stacco dal suo culo fradicio e lei me lo sega e spompina tremando dagli orgasmi. Ha sete di berla tutto. In quel momento un’ondata di fiotti caldi densi le colpisce la fronte, le guance, gli occhi, molta la prende in bocca e sui capelli. Il resto le cola sulle tette e se lo lecca.
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Commenti dei lettori al racconto erotico