Gigi
di
Monika
genere
trans
Gigi
Mi ha telefonato che stavo ancora dormendo. Mi sono svegliato di colpo e mi sono preparato. In realtà mi sono solo svestito, ero già depilato, clistere fatto e idem per la doccia.
Come immaginavo Lui non era solo. Accompagnava un tizio sui 45, bassotto, con pochi capelli, bruttino.
Li aspettavo a letto, come mi aveva detto. Sono entrati e mi hanno salutato.
-ecco qui la troietta!-mi ha presentato-mettiti comodo..
Il tizio è andato in bagno.
-fai la brava, eh?- ha ammiccato.
Ho sorriso per confermare.
Il tizio è tornato con addosso uno degli accappatoi che aveva trovato in bagno (sono lì per i clienti).
-vi lascio soli, divertitevi!-e se n’è andato.
-eccoci qua..sono Gigi-ha detto il tizio sedendosi sul letto- -ciao, Gigi..
-fatti vedere..-e mi ha scoperto, scostando il lenzuolo.
Mi ha preso le palline chiuse dall’anello e le ha strizzate:
-ecco i marroncini! Carini..-e le ha strette più forte- mmm..sono proprio da rompere, vero?
-si, rompili…
Dal cesto dei giochi ha preso una macchinetta spaccapalle:
-lo conosci questo, eh?
-sii, lo conosco…-ho sorriso.
-Bene..allora..- e mi ha infilato il sacchetto fra le asticelle, poi s’è messo a cavalcioni sulla mia faccia:
-lecca e succhia…- e mi ha messo il culo sulla faccia mentre schiacciava le asticelle.
Io leccavo il suo buchetto e la cosa gli piaceva molto, visto che il coso gli si è drizzato e me l’ha infilato in bocca, apprezzando che non avessi i denti davanti (Lui me li ha fatti togliere per fare meglio i pompini). Mi scopava in gola e stringeva le viti e si divertiva a sentirmi mugolare dal male:
-poveri marroncini, guardali, tutti spiccicati..- e mi spingeva in gola il cazzo duro, ridacchiando- prendi, prendi..ti piace il cazzo duro, eh, troia..
Ha continuato finchè ho sentito il getto caldo che quasi mi ha soffocato, ho tossito ma ingoiavo tutto anche perché s’era scaricato in fondo alla gola.
-ahhh...che sborrata! Sei proprio una ciucciacazzi…
L’ha lasciato dentro finchè ha iniziato a smosciarsi, l’ha tirato fuori e s’è alzato, s’è preso una birra e s’è seduto di fianco a me:
-allora, Monika...ti piace il cazzo, eh?
-sì, mi piace tanto..
-e la sborra?
-si anche quella…
Mi accarezzava fra le cosce e giocherellava con la pisella:
-mmm..carina..sempre così molle?
-sì non funziona più..sono gli ormoni..
-ehh, si sente, pelle liscia..sei una bella fichetta, sai?
-grazie..sei carino..
Si è chinato e mi ha baciato con la lingua, io l’ho abbracciato e ho risposto al bacio, s’è messo a cavalcioni continuando a baciarmi e ad accarezzarmi, io gli tenevo l’uccello che ho sentito tornare duro:
-wow, che maschio che sei…
-sei tu che mi fai effetto..-ora aveva il cazzo duro come prima.
Ci siamo baciati ancora e io lo stringevo e lo slinguavo.
-senza denti fai dei pompini da urlo..
-dammelo ancora..
S’è spostato e mi è venuto sopra per darmelo in bocca, io lo leccavo e succhiavo, scendendo fino alle palle e lui se la godeva.
-mi fai venire..
Mi sono fermata:
-scopami, scopami…
-mmm, troia, lo vuoi in culo, vero?
-sì, dai, scopami in culo..
S’è spostato e s’è sdraiato di fianco, mi ha fatta girare, non ha chiesto nemmeno se poteva farlo a pelle che ho sentito spingere la sua cappella contro il mio buchetto.
-così, così, lo vuoi, vero?
-sì, dammelo, dai, vieni..- mentre spingeva per entrare mi leccava il collo.
L’ho sentito entrare, era duro ma il buchetto era pronto (mi do della cremina prima) e la cappella è sgusciata dentro.
-oohh, così, così, troia…
-dai, scopami, dai…
L’ha spinto dentro tutto, sentivo il suo corpo contro di me, mi stringeva e io mi spingevo contro di lui.
-sono dentro..tutto..
-lo sento, tesoro..ohh, bello, come sei forte…
Si muoveva adagio dentro di me.
-sìì, scopami, dai, lo voglio…
So che ai maschi piace sentirsi incitare, e anche a me piace parlare senza stare zitta lì come un buco da fottere e basta.
Mi scopava il culo, mi slinguava il collo sbavando e stringeva le assicelle che chiudevano le mie palline:
-prendi..prendi- diceva andando e venendo- ti rompo le palle, porca…
-si, dai, ancora…
E aumentava la forza dei colpi ansimandomi addosso come un maiale sudato, sentivo un gran male in fondo alla pancia con i testicoli spiccicati ma lo stringevo contro di me a ogni colpo che mi dava.
-porcaaaa...ahh..vengooo…
-dai amore…
Mi è venuto dentro stringendomi forte ed è rimasto stretto contro di me. Poco alla volta ho sentito il suo cazzo sgusciare fuori e lo sperma spargersi sulle mie cosce.
-ohhh...che roba...Monika...Monika..
-tesoro..che bello…
Siamo rimasti lì un bel po’, ho tirato su il lenzuolo per coprirci come due amanti, io mi sono girata verso di lui e ci siamo baciati ancora abbracciandoci. Era proprio brutto ma non mi interessava, mi stringeva a lui, mi aveva tolto la macchinetta e mi aveva preso la pisella fra le dita e me la menava, piccola e molle com’è, fra l’indice e il pollice.
-amore...il mio clito…
-ti piace, eh..puttanella..
-sììì…vengo sai?
-ti spremo i coglioncini..-e di nuovo mi ha stretto forte le palline-dai vieni, vieni, schizzati in mano…
Ho obbedito e ho sbrodolato acquetta che ho raccolto nel palmo della mano.
-bevila…
-buona?
-sì, me li hai spremuti tutti..
-puttana..- e mi ha baciata ancora, leccandomi poi il palmo della mano ancora bagnato.
Mi ha telefonato che stavo ancora dormendo. Mi sono svegliato di colpo e mi sono preparato. In realtà mi sono solo svestito, ero già depilato, clistere fatto e idem per la doccia.
Come immaginavo Lui non era solo. Accompagnava un tizio sui 45, bassotto, con pochi capelli, bruttino.
Li aspettavo a letto, come mi aveva detto. Sono entrati e mi hanno salutato.
-ecco qui la troietta!-mi ha presentato-mettiti comodo..
Il tizio è andato in bagno.
-fai la brava, eh?- ha ammiccato.
Ho sorriso per confermare.
Il tizio è tornato con addosso uno degli accappatoi che aveva trovato in bagno (sono lì per i clienti).
-vi lascio soli, divertitevi!-e se n’è andato.
-eccoci qua..sono Gigi-ha detto il tizio sedendosi sul letto- -ciao, Gigi..
-fatti vedere..-e mi ha scoperto, scostando il lenzuolo.
Mi ha preso le palline chiuse dall’anello e le ha strizzate:
-ecco i marroncini! Carini..-e le ha strette più forte- mmm..sono proprio da rompere, vero?
-si, rompili…
Dal cesto dei giochi ha preso una macchinetta spaccapalle:
-lo conosci questo, eh?
-sii, lo conosco…-ho sorriso.
-Bene..allora..- e mi ha infilato il sacchetto fra le asticelle, poi s’è messo a cavalcioni sulla mia faccia:
-lecca e succhia…- e mi ha messo il culo sulla faccia mentre schiacciava le asticelle.
Io leccavo il suo buchetto e la cosa gli piaceva molto, visto che il coso gli si è drizzato e me l’ha infilato in bocca, apprezzando che non avessi i denti davanti (Lui me li ha fatti togliere per fare meglio i pompini). Mi scopava in gola e stringeva le viti e si divertiva a sentirmi mugolare dal male:
-poveri marroncini, guardali, tutti spiccicati..- e mi spingeva in gola il cazzo duro, ridacchiando- prendi, prendi..ti piace il cazzo duro, eh, troia..
Ha continuato finchè ho sentito il getto caldo che quasi mi ha soffocato, ho tossito ma ingoiavo tutto anche perché s’era scaricato in fondo alla gola.
-ahhh...che sborrata! Sei proprio una ciucciacazzi…
L’ha lasciato dentro finchè ha iniziato a smosciarsi, l’ha tirato fuori e s’è alzato, s’è preso una birra e s’è seduto di fianco a me:
-allora, Monika...ti piace il cazzo, eh?
-sì, mi piace tanto..
-e la sborra?
-si anche quella…
Mi accarezzava fra le cosce e giocherellava con la pisella:
-mmm..carina..sempre così molle?
-sì non funziona più..sono gli ormoni..
-ehh, si sente, pelle liscia..sei una bella fichetta, sai?
-grazie..sei carino..
Si è chinato e mi ha baciato con la lingua, io l’ho abbracciato e ho risposto al bacio, s’è messo a cavalcioni continuando a baciarmi e ad accarezzarmi, io gli tenevo l’uccello che ho sentito tornare duro:
-wow, che maschio che sei…
-sei tu che mi fai effetto..-ora aveva il cazzo duro come prima.
Ci siamo baciati ancora e io lo stringevo e lo slinguavo.
-senza denti fai dei pompini da urlo..
-dammelo ancora..
S’è spostato e mi è venuto sopra per darmelo in bocca, io lo leccavo e succhiavo, scendendo fino alle palle e lui se la godeva.
-mi fai venire..
Mi sono fermata:
-scopami, scopami…
-mmm, troia, lo vuoi in culo, vero?
-sì, dai, scopami in culo..
S’è spostato e s’è sdraiato di fianco, mi ha fatta girare, non ha chiesto nemmeno se poteva farlo a pelle che ho sentito spingere la sua cappella contro il mio buchetto.
-così, così, lo vuoi, vero?
-sì, dammelo, dai, vieni..- mentre spingeva per entrare mi leccava il collo.
L’ho sentito entrare, era duro ma il buchetto era pronto (mi do della cremina prima) e la cappella è sgusciata dentro.
-oohh, così, così, troia…
-dai, scopami, dai…
L’ha spinto dentro tutto, sentivo il suo corpo contro di me, mi stringeva e io mi spingevo contro di lui.
-sono dentro..tutto..
-lo sento, tesoro..ohh, bello, come sei forte…
Si muoveva adagio dentro di me.
-sìì, scopami, dai, lo voglio…
So che ai maschi piace sentirsi incitare, e anche a me piace parlare senza stare zitta lì come un buco da fottere e basta.
Mi scopava il culo, mi slinguava il collo sbavando e stringeva le assicelle che chiudevano le mie palline:
-prendi..prendi- diceva andando e venendo- ti rompo le palle, porca…
-si, dai, ancora…
E aumentava la forza dei colpi ansimandomi addosso come un maiale sudato, sentivo un gran male in fondo alla pancia con i testicoli spiccicati ma lo stringevo contro di me a ogni colpo che mi dava.
-porcaaaa...ahh..vengooo…
-dai amore…
Mi è venuto dentro stringendomi forte ed è rimasto stretto contro di me. Poco alla volta ho sentito il suo cazzo sgusciare fuori e lo sperma spargersi sulle mie cosce.
-ohhh...che roba...Monika...Monika..
-tesoro..che bello…
Siamo rimasti lì un bel po’, ho tirato su il lenzuolo per coprirci come due amanti, io mi sono girata verso di lui e ci siamo baciati ancora abbracciandoci. Era proprio brutto ma non mi interessava, mi stringeva a lui, mi aveva tolto la macchinetta e mi aveva preso la pisella fra le dita e me la menava, piccola e molle com’è, fra l’indice e il pollice.
-amore...il mio clito…
-ti piace, eh..puttanella..
-sììì…vengo sai?
-ti spremo i coglioncini..-e di nuovo mi ha stretto forte le palline-dai vieni, vieni, schizzati in mano…
Ho obbedito e ho sbrodolato acquetta che ho raccolto nel palmo della mano.
-bevila…
-buona?
-sì, me li hai spremuti tutti..
-puttana..- e mi ha baciata ancora, leccandomi poi il palmo della mano ancora bagnato.
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