Ripariamoci dal diluvio (storia vera)

di
genere
etero

Per questa storia userò nomi d’invenzione. Erano più o meno le quattro del pomeriggio e io e Alberto (il mio scopamico che non vedevo da un bel pò di tempo) ci eravamo dati appuntamento per vederci da lui. Purtroppo casa sua era occupata dai familiari per cui mi invitò ad andare nell’appartamento vicino che stava ristrutturando. Nel momento esatto in cui stavo raggiungendo la casa, inizia una pioggia torrenziale e lui mi viene a prendere con un ombrello che però a stento riusciva a riparare me e lui. Giunti nell’ appartamento, noto che non c’era nulla se non plastiche e tendoni ovunque e un divano. Lui per coprire il balcone che era senza tende, decide di mettere davanti uno specchio… proprio di fronte al divano.
Gli dico che avevo bisogno del bagno e dopo aver fatto pipì ed essermi data una sciacquata mi viene l’idea di provocarlo un po’ uscendo da lì senza maglietta e dicendo “mi sa che devo farla asciugare, è fradicia” e lui, stupito con un’erezione che era sempre più evidente mi dice “e mi sa che anche i pantaloni vanno asciugati” . In meno di un secondo me li sfila da dosso e li appende a un chiodo, ci mettiamo sul divano e io inizio a fargli un gran pompino mentre lui con le mani mi toglieva il reggiseno e iniziava ad accarezzarmi la figa, trovandola già bagnata e pronta per lui. Sentivo il suo membro diventare sempre più grosso fin quando non mi sposta velocemente e si inginocchia per leccarmi tutta. Sa quanto mi piace e dopo aver visto come stavo godendo inizia e mettere anche due dita dentro portandomi al primo orgasmo paradisiaco. Mente stavo venendo si alza e me lo mette con forza tutto dentro scopandomi con forza e guardandomi dritta negli occhi. Ci eravamo mancati da matti. Tra un bacio e un affondo sempre più forte mi gira facendomi mettere a pecorina e dicendo che dovevo guardarmi perché ero uno spettacolo. Cazzo, quando mi era mancata una scopata così. Guardarci allo specchio mentre lui mi teneva per i capelli da dietro e con forza affondava dentro di me a ritmo sempre più incalzante alternando poi momenti più dolci era una goduria che avrei voluto durasse per sempre. Mi dice che voleva farmi venire di nuovo così mi gira su di un lato perché sa che è una delle mie posizioni preferite e mentre continua a scoparmi, si bagna le dita e inizia a toccarmi il cloro facendomi venire copiosamente. In quell’istante esatto si sposta e viene anche lui sulla mia faccia e tette.
Ci puliamo e ci stendiamo sfiniti l’uno di fianco all’altro con la sensazione bella perche insieme facciamo scintille ma brutta perché mi avrebbe dovuto accompagnare poi in stazione e chissà quando ci saremmo rivisti.
scritto il
2025-08-01
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