Il marito punito -1

di
genere
dominazione


Questa storia narra, le punizioni che lei, la moglie cattiva, rivoga al marito. Non mancano mai luoghi e attrezzi diversi. Questa è la prima storia, proseguirò con la seconda e via così seguendo apprezzamenti, critiche o spunti su cosa scrivere alla mail troietagrassa2@gmail.com

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Quando si conobbero lui era certo di aver trovato quella giusta, un po' cattiva, un po' autoritaria…la tipa che sognava.

E la stessa cosa era parsa a lei, il tipo da comandare, su cui scaricare le piccole e grandi perversioni a sfondo sessuale.

Spesso lei già elaborava che cosa gli avrebbe fatto, dove si sarebbe spinta.

Come quella volta che lei l’attendeva in casa dopo aver preparato un sessioncina.

Sente le chiave che gira nel cilindretto nella porta…lei è pronta. Appena lui entra l’afferra per un braccio, lo fa girare verso di lei. Un dito sulla bocca gli indica che non deve rifiatare.

Gli fa chiudere la porta…2 mandate…segnale che lei non gli permetterà una fuga veloce, anche se questa non è mai capitata ne è mai stata desiderata.

Tanto lo sa, alla fine poi ci sarà sempre il premio, dolorosamente sudato, un orgasmo che lo lascerà sempre senza fiato.

Lai li trascina lontano dalla porta, verso la camera.

Spogliati, gli dice, adesso! Lui obbedisce. Prima la maglia, poi i calzoni seguiti dall’intimo.

Nel frattempo lei era andata a prendere quello che aveva già preparato in precedenza, le manette ed una mascherina.

Gli si avvicina, e lui già sa…inizia quasi sempre cosi…

In ginocchio e braccia dietro la schiena! Lui ubbidisce. Lei gli mette la mascherina, e, poi, da dietro, le manette.

Ora è in suo possesso. Questa volta vuole fare una cosa soft. non gli farà male, o, almeno, non tanto.

Alzati e seguimi…

Lei lo guida per un braccio, la destinazione, forse la solita. Questa volta il divano.

Lo fa accucciare sul bordo, piegato, con il culo in fuori.

Nella sua cecità lui non aveva potuto vedere il tavolino che lei aveva preparato…tavolino con molti oggetti fra i quali quelli che la fantasia gli avrebbe fatto utilizzare questa volta.

Il suo era un ricco campionario di oggetti, da quelli di origine casalinga, come un innocuo, ma solo all’apparenza, mestolo di legno, o delle mollette per bucato, fino ad un vero campionario di oggetti da far invidia ad un porno shop.

Dunque…si, iniziamo con questa…il suo sguardo si era posato su un paddle di cuoio. Preso inizio a mimare dei lanci ...voleva che lui sentisse il ronzio emesso in aria quando questo strumento, quel rumorino sinistro che fendeva l’aria, rompeva il silenzio, prima di colpire il culo di lui.

E lui già tremava perché ne ricordava il dolore che ogni colpo gli lasciava.

Pronto ? gli chiese… Lui accenno con un timido “si, mia signora”…

Mia signora…quando gli appellativi non erano mistress, padrona o altri che segnavano la distanza fra loro due ed i differenti e collaudati ruoli.

E sia! Disse…parti il primo colpo, secco. Ma era, fortunatamente, un primo colpo di avvertimento, uan specie di pre riscaldamento… iniziava cosi, un colpetto, poi un altro ed un altro ancora. Uno dopo l’altro sempre più forti. Già quando ormai eravamo, forse, al quindicesimo, il cazzo di lui si intostava, premuto come era sul quel tessuto ruvido del divano. Lei se ne rendeva conto, e ne era soddisfatta. Via via i colpi diventavano sempre più forti ma cadenzati, in un crescendo di dolore. Arrivava poi l’ultimo l’ultimo, il pù potente… i colpi improvvisamente s’interrompevano…la mano caricava il colpo; doveva essere magistrale.

Eccolo….talmente potente che risuono in tutta la casa. Lui traballando sulle gambe perse l’equilibrio finendo steso sul divano. Il bruciore si era diffuso ovunque, dal buco del culo fino alle tempie.

Lei appoggio lo strumento concedendo al suo slave qualche istante per riprendersi.

La serata era ancora lunga, nessun impegno, nessuno li avrebbe disturbati. Ed intanto il suo sguardo vagava sul tavolo per scegliere con cosa infierire.

E te, cha hai letto la storia, nei suoi panni, cosa vorresti utilizzare ?

Aspetto di leggerti per proseguire il racconto di questa lunga sera.





scritto il
2025-07-29
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