La ragazza del mio coinquilino

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tradimenti

La ragazza del mio coinquilino..

Sono uno studente universitario, condivido l'appartamento con altri 3 studenti. All'epoca del racconto ero single da un paio di mesi, e con una voglia da cavallo.
Con i miei coinquilini ho avuto sempre un buon rapporto, tranne con uno, ma avevo più confidenza con la sua fidanzata che con lui.
Un giorno, tonro a casa e come spesso, c'era la sua fidanzata, mentre mi preparavo il pranzo e mangiavo, ridevo e scherzavo con Michela, (la ragazza di Giuseppe il mio coinquilino), che nel frattempo lei era in cucina con me e Giuseppe era un camera sua a telefono.
Finito di mangiare, metto su la moka e inizio a lavare piatti e pentole, continuando ancora a ridere e scherzare.
Nel frattempo lo scherzare con Michela diventa più intenso, e lei era di fianco a me, e mi inizia a spingere. Nello spingerci a vicenda, Michela perde l'equilibrio, mi rendo conto della situazione e cerco di prenderla per non farla cadere, ma fu un tentativo vano, cadiamo entrambi, l'uno sull'altro, per fortuna sul divano, ci ritroviamo io su di lei faccia a faccia, la sua mano sul mio cazzo che stava già iniziando ad essere nella sua forma migliore, e i nostri sguardi che si fissavano con serietà, il tutto condito con circa 10 secondi di silenzio che sembravano lunghissimi.
Mi sollevo e scoppiamo a ridere, nel frattempo arriva Giuseppe che ci trova che ridevamo, e chiede che stesse succedendo, io non sapevo che dire, e Michela che giustifica solo dicendo sono caduta.
Nel frattempo, distraggo la situazione per portarla alla calma, dicendo è pronto il caffè e chiedendo chi lo volesse. Ma da lì in poi iniziarono una serie di sguardi ammiccanti fra me e Michela.
Per quel giorno la cosa finisce lì come se niente fosse successo. Ma la complicità fra e Michela inizia ad essere sempre più intensa, fra scherzi e battute.
Qualche ora dopo Michela va via da casa nostra, e una mezz'oretta dopo, forse appena arrivata a casa mi arriva un suo messaggio, mi dice "siamo stati bravi a gestire la situazione, ma se fosse andata oltre non mi sarebbe dispiaciuta la cosa", io non sapevo che rispondere e rispondo solo con 3 faccine che ridevano, alla quale segue la sua risposta "chi tace acconsente, ma già al momento c'era qualcos'altro che parlava per te", al momento non sapevo che rispondere, peggio del messaggio precedente, e mi viene solo da scrivere "Michelaaaaa".
Lei risponde con le faccine che ridevano. Evito di rispondere e cerco di chiudere l'accaduto li.
Ma la mia mente iniziava a macinare pensieri, del tipo sfrutto la situazione, o è meglio non fare un torto a Giuseppe?
Pensando ad immagini di come si sarebbe potuta evolvere la situazione. C'è da dire, che Michela è una bellissima ragazza, altra circa 1.75, capelli neri e lunghi con le forme scolpite, e una bella quinta di seno. Tutto l'opposto del suo fidanzato, bassino e gracilino, che poi volte mi chiedevo, ma c'è la fa a reggere con lei?
Qualche ora dopo, mi arriva un altro messaggio, "che fai non rispondi?", accompagnato da una sua foto temporanea molto sensuale ed ammiccante.
Li mi viene spontaneo chiederle, "Michela ma tu sei fidanzata, perché fai queste cose?", e lei mi risponde Giuseppe non mi dà stimoli, voglio andare oltre. Non le rispondo e lei non scrive più nulla.
Il giorno dopo, la ritrovo di nuovo a casa, come entro e la vedo mi viene da ridere e lei ride e inizia a provocare con alcuni sguardi. Ma la situazione non va oltre .
Mangio e dico ciao ragazzi ci vediamo dopo vado a riposare e poi a studiare, Giuseppe mi risponde, se non ci vediamo dopo vi vediamo lunedì perché torno nella mia città. Chiedo come mai e lui mi risponde che aveva alcune cose da fare. E anche Michela, dice ci vediamo lunedì; il tutto era di mercoledì. Verso le 17.00 Giuseppe va a prendere il treno, e anche Michela va via.
Ma qualche ora dopo, succede l'inaspettato, stavo studiando, ero solo in casa, non c'erano neanche gli altri due coinquilini, sento suonare il citofono, chiedo chi è, era Michela, mi fa, "aprimi dobbiamo chiarire la cosa".
Apro il portone, lei prende l'ascensore, e quando si apre l'ascensore, esce lei. Era una Dea, con un vestitino aderente, senza reggiseno e due capezzoli rigidissimi.
Entra in casa, e mi abbraccia, mi fissa negli occhi e tenta di baciarmi, non schivo in bacio e parte un limone duro. Mi stacco e le chiedo, perché fai questo?
E lei mi risponde, non fare domande poi ne parliamo. Camera mia era la prima porta difronte l'ingresso, si fa strada e mi trascina sul letto, mi tira a se e inizia a baciarmi, ormai non ragionavo più, il mio cazzo ragionava lui, era ormai bello duro, e il pantaloncino non lo nascondeva, me lo afferra e nel mentre continuavamo a limonare, nel mentre mi viene spontaneo, abbassarle le spalline del vestitino, e si scoprono queste due bellissime tette, co questi due capezzoli turgidissimi, che non posso fare a meno di toccare.
Si inginocchia, mi abbassa pantaloncini e mutante, mi accarezza il cazzo e inizia a giocarci, la sua mano scorrevano, su e giù, le chino la testa all'indietro e glielo appoggio sulle labbra, lo prende in bocca velocemente e inizia a fare un lavoro di bocca unico, che ricorderò a vita.
Ormai l'intesa era tanta, la voglia era tanta, le chiedo, che ne dici di andare oltre?
Lei senza pensarci due volte, mi dice "ovvio e scopami, come Giuseppe non ha mai fatto!"
Le toglo il vestitino, le tolgo il tanga, e le inizio ad accarezzare la sua figa già bagnatissima, ci gioco un po' di mano, mentre lei ancora giocava di bocca con il mio cazzo, e la spingo sul letto, mi dice solo "facciamolo protetto".
Metto il preservativo, e iniziamo. Si andava a passo spedito, fin quando vengo, mi accorgo che stava godendo e non volevo che smettesse, tiro il cazzo e le ficco 3 dita dentro, urlava sempre più forte fin quando, sento che inizia a squirtare, era sollevata, sorridente e rilassata, e mi dice, "tu si che ci sai fare, non quel frocio di Giuseppe". La mia faccia soddisfatta, ma al tempo stesso perplessa dalla sua esclamazione, e le chiedo cosa stai dicendo?
E lei mi risponde su hai sentito bene! E aggiunge secondo me è gay, in sei mesi non siamo andati oltre il bacio, gli ho fatto qualche pompino ma niente sesso, lui dice che non è pronto.
Io sempre più perplesso, e in silenzio e lei scoppia a ridere.
E aggiunge: che ne dici di continuare così? Tanto fino a lunedì siamo soli!
Dal mercoledì allla domenica ci vediamo tutti i giorni e ci diamo dentro. Non si parlava, di altro, si scopava solo eravamo ormai complici. Il lunedì torna Giuseppe, e quindi bisognava trovare un modo alternativo, non era più lei a venire da me, ma io ad andare da lei. Mi avvisava, che Giuseppe non sarebbe andato da lei, sarebbe rimasto a casa o sarebbe uscito con un suo amico, e io li ero pronto ad andare da lei.
La cosa continua così per un mese, fino a che un giorno, mi arriva un suo messaggio,  "ormai siamo soli, non ho più nulla con Giuseppe!"
E io le rispondo, "hai chiuso?", la sua risposta, fu vediamoci e ne parliamo, ci diamo appuntamento, e mi dice, "Giuseppe ha deciso di chiudere, non mi dispiace, ma ora noi due come facciamo?". Li le rispondo, "come facciamo per cosa? Farti vedere a casa mia? C'è sempre casa tua! ". Sorride e annuisce.
Mi racconta altro, ma quel giorno non andiamo oltre perché purtroppo avevo un'appuntamento fissato già tempo in università per la tesi.
Continuando a messaggiare, mi dice di più sull'accaduto con Giuseppe. Appena finisco in università, le dico passo da casa, e poi ci vediamo.
Rientro a casa c'era Giuseppe con un suo amico, che avevano un discorso molto inteso,  saluto e me ne vado in camera mia, a mettere a posto lo zaino, mentre vado in camera, Giuseppe mi chiama, e mi dice, "dato che ci siamo tutti noi coinquilini, vi devo parlare". Ci riuniamo e ci dice ragazzi, io lascio la casa, vado a vivere con un'altro coinquilino cioè lui, perché ho trovato di meglio ad un prezzo inferiore". La mia faccia al momento perplessa, come per dire, tutto questo dovevi dirci ma resto in silenzioso, e lui aggiunge domani vado via.
Finisce lì la questione, mi incontro con Michela, e gli dico cosa era successo, lei scoppia a ridere e aggiunge, "l'ha detto prima a voi che a me, ma da quello che mi hai detto pensavo vi volesse dire di essere gay".
Il giorno dopo Giuseppe lascia la casa, ed io e Michela continuavamo a incontrarci, spesso a casa mia o a casa sua, non c'erano più problemi, gli altri conquilini lo avevano capito che fra me e lei c'era qualcosa, e quindi non ci facevamo problemi.
Un giorno, Michela mi chiama, e dice, "sto vendendo da te, dobbiamo parlare" arriva ridendo ed esordisce senza farsi problemi degli altri due conquilini, non dobbiamo più nasconderci, Giuseppe mi ha detto che è gay, e le ho detto quello che è successo, ma non con chi e che io il presentimento lo avevo". Da quel giorno non dobbiamo più nasconderci e la nostra attività sessuale continua intensamente con il patto di non legarci da sentimenti per il momento! Poi quello che verrà verrà .
scritto il
2025-07-13
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