Seduco una donna matura
di
Giovane e matura
genere
feticismo
Mi chiamo Tommaso, sono un ragazzo romano di 26 anni, vivo in zona Marconi e ho un fetish per i piedi, per le mani femminili soprattutto se sono di donne mature o anziane. Mi ritengo un bel ragazzo, in forma, moro, sono scuretto, abbronzato anche in inverno, occhi verdi. Vivo in uno di quei condomini tutti uguali di Viale Marconi, la cosa positiva è che se hai voglia di incontrare qualcuno in app o simili sicuramente hai un bel pò di scelta. Quella che vi confido però è un’esperienza che ho avuto domenica 29 giugno, giorno di festa a Roma, tutti al mare, soltanto io a Roma a sfiatarmi… Cosa positiva in tutto ciò? Non c’erano i miei e avevo casa libera… Quella domenica mi svegliai con una voglia matta di fare sesso, mi sarebbe bastata anche soltanto una sveltina ma nell’app di incontro non mi interessava nessuna, anche perché avevo voglia di donna matura e non di ragazze coetanee etc… dalle 9 alle 11 cazzeggiai sul telefono, non trovando granché, al che mi decisi a uscire, per buttare la spazzatura, con l’idea poi di andare al bar vicino casa a prendere un caffè… Mi misi una maglietta leggera bianca, un pantaloncino corto nero e infradito nere, sarei sceso anche nudo per il caldo che faceva… Buttai la plastica e vidi una signora che entrava dal cancello caricandosi due casse d’acqua nepi. Non la conoscevo, non era della mia scala, ma della scala D. Mi avvicinai per aiutarla a portare le casse d’acqua, lei mi ringraziò dicendomi che ce la avrebbe fatta da sola, ringraziandomi per la mia gentilezza. Essendo molto spigliato e con la faccia come il didietro insistetti con il mio solito fare da ragazzo romano simpatico e alla mano, andando a toglierle dalle mani le due casse. Mi disse di portarle fino all’atrio della scala D e mi chiese dove vivessi. Una volta al portone le dissi “ha fatto 30 ormai faccia 31”, sapendo ovviamente che le nostre palazzine non hanno l’ascensore e sono di 6 piani… Mi disse vivesse al 5 piano, ma di non preoccuparmi, avevo fatto già troppo, ma insistetti. Salimmo entrambi le scale con fatica, grondavo di sudore, ma al tempo stesso avevo una voglia matta di entrar da lei e di leccarla tutta… Raggiunsi per primo il suo pianerottolo e aspettai qualche minuto: anche se se li portava bene aveva comunque 72 anni. Sembrava ne avesse 10 in meno, era bassetta e tozza, indossava un pantalone largo colorato e una maglietta larga nera (avrà avuto una 6 di seno, mi eccitava incredibilmente perché bella grossa). Le chiesi da sopra di fare con calma, che la salita era bella tosta, lei mi rispose “non gliela faccio più”… Dopo un po’ spuntò dalle scale dicendomi “te possino… te giovane in due minuti, io vecchia ci ho messo un’ora a salire…”. Ridendo le dissi fossero passate in realtà 2 ore, lei mi sorrise dicendomi che non mi avrebbe tirato una scarpa perché ero stato tanto gentile ad aiutarla fino a lì. La rincuorai dicendo scherzassi, e una volta raggiunto le chiesi di battermi il cinque con entrambe le mani. Avrei voluto saltarle addosso ma feci per andarmene, quando lei mi propose di offrirmi qualcosa da bere. Le dissi fingendo che non volevo approfittarmene ma non mi feci pregare ancora troppo, entrai poco dopo. Mi disse di sedermi pure sul divano, lei si avvicinò all’angolo cottura, si lavò le mani, sciacquò duo bicchieri e mi offrì del tè fresco. Si sedette di fronte a me iniziando a chiedermi cosa facessi, se studiassi o se lavorassi etc. Mi riempì poco dopo ancora il bicchiere di tè e mi disse di mettermi comodo, se avessi voluto potevo liberamente sdraiarmi sul divano, vedendomi seduto pizzo pizzo al divano. Aveva un divano a L, decisi di mettermi nella parte in cui avrei potuto sdraiarmi e poggiare le gambe sopra il divano. Mi sfilai le infradito e mi sdraiai sul divano, esattamente di fronte a lei. Accavallai le gambe e notò subito i miei piedoni 45 facendomi notare fossero enormi. Muovevo le dita dei piedi mostrandole bene le piante, mi sarebbe piaciuto vedere i suoi piedi, mi inventai una scusa per riuscirci. Le dissi di confrontarci le piante, di poggiate le sue piante nudi contro le piante dei miei piedi nudi, si levò le scarpe, le calze e lo fece… troppo semplice. Quel nostro confrontarci i piedi, sfregarceli, strusciarceli mi fece arrapare di brutto, tanto che misi un cuscino sopra per non farla accorgersene. Ma la signora non era per niente sprovveduta e notando quel mio gesto iniziò a guardarmi maliziosamente, uno lo capisce, io continuavo a deglutire per la voglia. Smettemmo di parlare, guardandoci entrambi i nostri piedi nudi che si toccavano ripetutamente. A un certo punto feci per alzarmi e si alzò anche lei dalla sedia. Le andai incontro, lei mi guardò un po’ impaurita un po’ sbigottita, avrei voluto baciarla ma mi bloccai, pensavo fosse esagerato. Invece fu lei a poggiare le sue mani sopra le mie spalle, mi guardò complice e mi disse fossi proprio un gran bel ragazzo. Teneva le sue mani sopra le mie spalle, al che le risposi che fosse anche lei molto bella, afferrandole i polsi con le mie mani. Ci guardammo qualche secondo complici, stavolta aveva un sorriso diverso, voglioso. Dai polsi le cercai le mani, feci per incrociare le dita delle mie mani alle sue e una volta intrecciate le portai in alto e poi in basso, come si fa quando un uomo e una donna iniziano a flirtare partendo dal contatto tra mani. Mi staccai e la baciai, tirò fuori subito la lingua, quindi partimmo subito a baciarci con enfasi incrociandoci le lingue in maniera passionale. Penso di averle messo in bocca 100 litri di saliva. Dopo un po’ iniziammo a spogliarci in maniera concitata e la portai sul divano, dove si sedette. Mi misi in ginocchio e presi in bocca i suoi piedi, glieli leccai così tanto da lasciarglieli bagnati e unti. Poi passai alla vagina, avevo una voglia matta di farla bagnare e di leccare via tutto. Era abbastanza pelosa, in genere preferisco di no, però mi eccitò comunque perché mi parve più ruvido, più volgare, più selvaggio. La guardavo negli occhi, lei ansimava, aveva un’espressione buffa per quanto stava godendo. Mi fece cenno con le sue mani di prendergliele durante, incrociai di nuovo le mie mani alle sue e continuai a leccarla per bene. Poi mi alzai e le misi un piede in faccia, iniziò a leccarmelo, passando poi all’altro. Mi sedetti dopo un po’ e le dissi di mettersi sopra a me, iniziammo a scopare in maniera selvaggia, mi riprese le mani, le piaceva molto reggersi a me come una vera cavallerizza, le mie mani erano le sue redini. Le venni dentro, mi fece cenno non ci fossero problemi. Continuammo ancora e ancora a farlo, in tutto le venni dentro tre volte, una in bocca. Pure lei si bagnò e ne approfittai per leccarla nuovamente. A un certo punto si sdraiò e mi disse di mettermi sopra di lei, che le piaceva farlo in quella posizione, non mi parve vero. Vi dico soltanto che continuammo fino alle 14/15 a scopare, ovviamente facendo delle pause in cui ci baciavamo appassionatamente e delle pause in cui ci leccavamo i piedi a vicenda perché le dissi mi piacesse molto farlo. Purtroppo la rividi solo due volte, sempre da lei, vivendo sola, in cui scopammo molto molto bene. Da una settimana è in ferie, a casa del figlio a Formia, essendoci lui ho difficoltà ad andarci, anche se lei mi scrive sempre di andare. L’idea mi eccita, penso proprio di correre il rischio e di raggiungerla domani per il weekend… sperando di trovare un escamotage per non farci scovare dal figlio.
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Commenti dei lettori al racconto erotico