"La Dottoressa Fiorella" — Racconto Dominante Femminile

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"La Dottoressa Fiorella" — Racconto Dominante Femminile
Capitolo 1: L’arrivo
Era luglio inoltrato a Lecce, il sole batteva feroce sulle strade di pietra bianca. L’aria profumava di zagare e di mare, ma la calura era quasi soffocante. Tu, timido e sottomesso, avevi preso un treno da Milano, spinto da un impulso oscuro, inconfessabile. Avevi letto di lei su un forum riservato, dove si sussurravano storie su questa misteriosa Dottoressa Fiorella, specializzata in "riabilitazione comportamentale per soggetti maschi deviati".

Il suo studio si trovava in un palazzo storico, all’ultimo piano, senza ascensore. Salisti i gradini lentamente, sentendo il sudore colare lungo la schiena, ma anche una strana eccitazione crescere ad ogni passo. Alla porta, una targa sobria:
Dott.ssa Fiorella D. – Discipline Psicosomatiche e Riprogrammazione del Ruolo Maschile

Suonasti.

Ti aprì lei, in camice bianco ma corto, abbottonato solo fino al petto. Sotto, s’intravedeva un completo di seta nera, la pelle olivastra, lucida, i capelli raccolti in uno chignon disciplinato. Ti osservò con un sopracciglio sollevato e un sorrisetto tagliente.

— "Già in ritardo. Tipico."
Entrasti in silenzio, umiliato, sentendo il suo profumo invaderti. Ambra, tabacco, gelsomino.

Ti fece spogliare subito, lasciandoti solo con una mutandina rosa che lei stessa ti porse. — "D’ora in poi, parlerai solo se autorizzato. E mi darai del Lei. Capito?"

— "Sì... dottoressa."

Capitolo 2: La visita
Lo studio sembrava più una stanza da letto che un ambulatorio. Letto basso, luci soffuse, pareti ocra e tendaggi pesanti. Ti fece sdraiare a pancia in giù, le mani legate dietro la schiena con una cintura di cuoio, poi cominciò a “visitarti”: toccava, ispezionava, prendeva appunti.

— "I testicoli sono troppo gonfi. Il testosterone ti rende arrogante, frustrato, fallito. Dobbiamo ridurre. Dobbiamo prosciugare."

Aprì un cassetto. Tirò fuori una siringa lunga, trasparente, e una fiala etichettata "estratto di palma nana e ortica concentrata". Un composto anti-DHT. Lo iniettò lentamente nei tuoi testicoli, mentre tu tremavi.

— "Non piangere. Ti sto salvando, piccolo maschio inutile. Ti sto convertendo."

Poi si alzò e si sedette di fronte a te, accavallando le gambe nude. La sottoveste di seta si aprì leggermente. Prese un tablet e accese un video. Uomini inginocchiati, passivi, adoranti. — "Questo è il tuo futuro. Se sei brava, ti concederò di servirmi personalmente."

Capitolo 3: La trasformazione
I giorni seguenti furono un vortice. Ogni mattina sveglia all’alba, una doccia fredda, poi l’unzione con oli essenziali preparati da lei. Poi la “seduta”: ipnosi profonda, suoni binaurali, frasi subliminali sussurrate con la sua voce calda e ipnotica. Ti lasciava nudo davanti allo specchio, mentre ti ripeteva:

— "Il tuo corpo non ti appartiene più. È mio. Sei molle, sei inutile come maschio, e perfetto come creatura sottomessa. Sei mia."

Nel pomeriggio, ti faceva indossare abiti intimi femminili e camminare per casa con un libro in testa. Se cadeva, punizione. Ti portava in cucina, ti faceva inginocchiare, leccare il pavimento pulito con candeggina e limone, per rinforzare la tua “educazione”.

Ogni tanto invitava delle colleghe, donne severe, psicologhe e ginecologhe amiche sue. Tu venivi esposto, umiliato, fatto sedere con le gambe strette, insegnato a parlare con tono dolce e dimesso. Una di loro ti toccò sotto, ridacchiando:

— "Fiorella, ma lo stai atrofizzando davvero! È diventato tenero come un petalo."

— "È il mio fiore." rispose lei. "Lo sto facendo sbocciare."

Capitolo 4: L'iniziazione
L’ultima sera, ti fece trovare una stanza illuminata da candele. Al centro, un letto basso, lenzuola rosse, specchi ovunque. Lei entrò vestita con un corsetto nero e guanti lunghi. Ti fece inginocchiare.

— "Oggi riceverai il dono. Ti aprirai. Ti lascerai riempire."

Portò con sé un fallo nero di silicone, enorme, unto, caldo. Te lo mostrò lentamente, mentre ti parlava dolcemente all’orecchio. Ti fece stendere a pancia in giù, poi ti immobilizzò con delle cinghie morbide. Lo introdusse con lentezza, ma con decisione.

— "Adesso respira. Questo è il tuo nuovo centro. Il tuo nuovo cuore. Lì sentirai piacere, obbedienza, completezza."

Ti prese per i capelli, ti sussurrò parole dolci, dominanti, finché cominciasti a gemere come una femmina, completamente abbandonata, completamente sua. Piangevi di piacere e umiliazione. Ma dentro sentivi... che stavi finalmente rinascendo.

Capitolo 5: La partenza
Quando venne il giorno della partenza, ti fece vestire con una camicetta bianca leggera e una gonna morbida. Ti truccò lei stessa, lentamente, con cura. Ti mise un collarino rosa.

— "Non sei più lo stesso. E se provi a tornare maschio... ti spegnerai."

Ti lasciò andare con una carezza, un bacio sulle labbra, e una fiala da prendere ogni giorno: un liquido chiaro, ormonale, profumato di vaniglia.

Sul treno del ritorno, le gambe ti tremavano. Ma dentro... eri calma. Umile. Aperta.

E il pensiero che lei ti stesse guardando, da lontano, ti faceva sentire sua per sempre.
scritto il
2025-07-10
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