Piedi sudati
di
chiringuito
genere
feticismo
PREMESSE: dalla 4a liceo alla quinta ho passato tutte le serate post allenamento a scoparmi una mia compagna di classe fidanzata con un'altra nostra compagna di classe, ma a cui interessava solo il mio cazzo. per i più curiosi, porta un 40.5 di scarpe. OGNI NOME E COGNOME è INVENTATO, OGNI RIFERIMENTO è CASUALE, NON VOLUTO.
arrivato a casa sua, sudato e spolto, vidi emma già pronta ad aspettarmi con solo i calzini indosso, sul divano, sudata e odorosa anche lei, pronta a iniziare quella che si sarebbe rivelata una lunga serie di scopate senza eguali. andai da lei, completamente nudo e col cazzo ancora floscio ma già grosso e bollente, oltre che fradicio e con un forte odore di sudore misto a liquido preseminale, ed iniziai ad accarezzarle le sue coscie muscolose e sudate e i suoi polpacci forti, che in confronto alle mie sembrano le gambe di un calciatore. mentre la accarezzo e le bacio l’interno coscia, sudatissimo, lei inizia già a gemere, ed inizia a sentirsi l’odore dei suoi umori mischiarsi al sudore appiccicoso che le ricopre il corpo. mentre lei è sdraiata con la testa sul bracciolo, mi alzo e le appoggio il cazzo molle e le palle grosse pendenti e sudate sulla faccia, ricoprendole interamente il viso del mio grosso membro e dei miei umori, in modo che soffochi con le mie palle sugli occhi e pervasa dal mio odore muschiato da vero uomo. è spaventata dalle dimensioni del mio membro, è largo quanto un suo polso ed è solo molle, inizia a farsi mille paranoie sul dolore che proverà e crede di non poterne prendere neanche metà. (emma) “gesù è gigante, ma sei serio?”. il mio enorme cazzo floscio le parte dagli occhi e arriva a superarle la bocca, alchè lo prende con le sue forti mani e inizia a segarlo lentamente scoprendo del tutto la mia grossa cappella, per poi metterselo completamente in bocca fino alle palle. le prendo la testa, e spingo a fondo il mio cazzone, che inizia a diventare barzotto, mentre lei inizia a gemere e ad emettere gridolini soffocati mentre ha i miei 16 cm di cazzo largo ficcati in gola. una volta giunto al massimo delle mie dimensioni, inizio a pomparle la gola, riuscendo a vedere addirittura il rigonfiamento del mio cazzo enorme nella sua gola mentre fa su e giù, e mentre le mie palle pendenti le sbattono in faccia e sugli occhiali. lo tiro fuori, lei ansima, è stato peggio che correre 10 minuti ha perso il fiato, allora mi sorride e girandosi apre la gambe, mostrandomi la sua figa stretta e depilata. l’odore della sua fregna mi riempie il naso, è forte e intenso. si toglie i calzini, allunga i piedi sul mio cazzo partendo dalle palle, i suoi piedi taglia 40 sono grossi e larghi quasi quanto il mio grosso pene, me li sbatte sulla faccia e smetto di respirare, sento solo l’odore dei suoi piedi sudati e puzzolenti. li striscia giù, lungo tutto il petto, e inizia a segarmi con grande maestria con i suoi piedi, sudati e bollenti, mentre guarda spaventata e attonita il mio cazzo, che sta raggiungendo dimensioni mai viste prima, e inizia a salirle l’ansia in tutto il corpo. dietro a quei piedoni magici si intravede la figa, che inizia lentamente a emettere umori che si mischiano al suo sudore. (io) “madonna emma potresti farmi venire solo con sti piedi” sono soffici ma allo stesso tempo duri, i piedi di una vera atleta. coi piedi mi prende il collo e con forza mi tira giù, non posso oppormi, e iniziamo a limonare mentre da sotto gli odori della sua figa e del mio cazzo ci arrivano al naso. il mio cazzo si appoggia a lei, dalla vagina le supera l’ombelico, mi stringe forte a lei, appiccicandoci grazie al sudore, e mi fa “margine hai un cazzo enorme, non penso di poterlo prendere” “hai la cappella che è grossa come il mio palmo, la mia figa è troppo stretta”. le metto un dito nella figa, emma caccia un gridolino, ma la tranquillizzo. prendo il cazzo dalla base, e lo punto con decisione verso la sua vagina sudata e fradicia. entra senza problemi, come se fosse bella larga. caccia un urlo deciso, non è abituata alle mie dimensioni. (emma) “oh gesù non sapevo che i cazzi rumeni fossero più grossi di un braccio intero”. dalla sua figa inizia già a sbrodolare liquido che si mischia al sudore. quando l’odore mi arriva al naso, non capisco più nulla. inizio a pomparla con forza, inizia a gemere e urlare “fai piano cazzo margine fai piano” e io continuo a violentarle la figa sudata.
“margine mi stai lacerando la figa” dice emma, cerca di dimenarsi ma le metto una mano sul collo tenendola ferma, mentre aumento la potenza dei miei colpi. mi stringe con le gambe muscolose, non facendomi allontanare, è troppo forte per me, mentre le sfondo la figa inizia a piangere. lo tiro fuori con violenza, cade dal divano con le gambe che tremano pesantemente, ha quasi le convulsioni e ansima, io la prendo con forza e, dopo aver sputato sul buchetto del culo, chiuso ma sudato, le pianto una bastonata diretta nell’ano, che la fa gridare fortissimo e cadere in avanti. (emma) “no li dentro no cazzo” “mi romperai l’intestino” “mi fai malissimo margine ti prego”. le sputo in faccia, mentre urla e si dimena, io ormai non resisto più al suo odore. glielo rimetto violentemente nella figa, caccia una squirtata senza eguali, lo squirt si mischia al sudore, e questo odore mi fa eruttare nella sua figa, che si riempie di sperma bollente mentre tiro fuori la mia grossa verga e lei ricade a terra tremolante e in lacrime. per terra c’è un lago di sudore, squirt e sborra che le cola incessantemente dalla figa, non è abituata a contenerne così tanta. esausta e sfinita, inizia a segarmi il cazzone ormai floscio coi suoi piedi sudati e pieni di sborra, le prendo la testa e glielo ficco in gola insieme alle palle, senza farla più respirare. (io) ''madonna emma mi hai distrutto". (Emma) "fottiti margine mi hai sfondato ogni buco non posso camminare". amo troppo la sensazione della sua figa attorno al mio cazzone, quindi nonostante sia moscio lo prendo e glielo punto dritto nella figa, ancora piena e gocciolante di sborra. (emma) "amore non entra è moscio ed è troppo grosso". ma io mi aiuto con la mano e glielo infilo tutto come una salsiccia. lo spingo dentro fino alle palle, anche se è flaccido lei geme comunque, si sente piena del mio cazzo e della mia sborra. ci mettiamo al caldo sotto le coperte, sudati da fare schifo e puzzolenti, col mio cazzo floscio nella sua figa, mentre mi striscia i piedi fradici e sporchi addosso e limoniamo senza sosta. ci addormentiamo, ogni tanto ci svegliamo per il caldo e la puzza e ci mettiamo a limonare duro oppure mi muovo un po' col bacino, ma sono talmente stanco che il pene resta moscio. nonostante ciò, a ogni mio piccolo movimento lei geme e sussulta "ahh piano margine piano fa piano" mentre le stringo e schiaffeggio il culo e muovo il mio grosso pene dentro di lei, in quella brodaglia di sperma sudore e squirt che si è formata dentro la sua vagine e che il mio cazzo non fa uscire. la mattina dopo, emma si sveglia per via del solito durello mattutino, mentre il mio cazzo cresce lentamente all'interno della sua pancia. inizia a mugugnare, è ancora esausta, e ora che il mio pene è di nuovo duro come l'acciaio, non riesce a muoversi di mezzo millimetro. decido allora ti prenderla io in braccio, tenendo il cazzo nella sua vagina, e iniziamo a girare per casa mentre le sfondo ancora la figa, mentre lei ormai non ha neanche più la forza per urlare. non duro come la notte prima, vengo in pochi minuti, ma ormai la sborra è così tanta che il mio cazzo viene buttato fuori da un forte getto di sperma e squirt che le parte dalla figa e che inonda tutto il pavimento, mentre la appoggio a terra in quel lago di umori, che le si incollano addosso per via del sudore, mentre io mio corico vicino a lei e inizio a segarmi con i suoi piedi, mentre lei cade in un sonno profondo ignara che di lì a poco sentirà un grande bastone piantarsi nel suo culo dolorante
se volete la parte due, con anche la sua fidanzata culona, commentate
arrivato a casa sua, sudato e spolto, vidi emma già pronta ad aspettarmi con solo i calzini indosso, sul divano, sudata e odorosa anche lei, pronta a iniziare quella che si sarebbe rivelata una lunga serie di scopate senza eguali. andai da lei, completamente nudo e col cazzo ancora floscio ma già grosso e bollente, oltre che fradicio e con un forte odore di sudore misto a liquido preseminale, ed iniziai ad accarezzarle le sue coscie muscolose e sudate e i suoi polpacci forti, che in confronto alle mie sembrano le gambe di un calciatore. mentre la accarezzo e le bacio l’interno coscia, sudatissimo, lei inizia già a gemere, ed inizia a sentirsi l’odore dei suoi umori mischiarsi al sudore appiccicoso che le ricopre il corpo. mentre lei è sdraiata con la testa sul bracciolo, mi alzo e le appoggio il cazzo molle e le palle grosse pendenti e sudate sulla faccia, ricoprendole interamente il viso del mio grosso membro e dei miei umori, in modo che soffochi con le mie palle sugli occhi e pervasa dal mio odore muschiato da vero uomo. è spaventata dalle dimensioni del mio membro, è largo quanto un suo polso ed è solo molle, inizia a farsi mille paranoie sul dolore che proverà e crede di non poterne prendere neanche metà. (emma) “gesù è gigante, ma sei serio?”. il mio enorme cazzo floscio le parte dagli occhi e arriva a superarle la bocca, alchè lo prende con le sue forti mani e inizia a segarlo lentamente scoprendo del tutto la mia grossa cappella, per poi metterselo completamente in bocca fino alle palle. le prendo la testa, e spingo a fondo il mio cazzone, che inizia a diventare barzotto, mentre lei inizia a gemere e ad emettere gridolini soffocati mentre ha i miei 16 cm di cazzo largo ficcati in gola. una volta giunto al massimo delle mie dimensioni, inizio a pomparle la gola, riuscendo a vedere addirittura il rigonfiamento del mio cazzo enorme nella sua gola mentre fa su e giù, e mentre le mie palle pendenti le sbattono in faccia e sugli occhiali. lo tiro fuori, lei ansima, è stato peggio che correre 10 minuti ha perso il fiato, allora mi sorride e girandosi apre la gambe, mostrandomi la sua figa stretta e depilata. l’odore della sua fregna mi riempie il naso, è forte e intenso. si toglie i calzini, allunga i piedi sul mio cazzo partendo dalle palle, i suoi piedi taglia 40 sono grossi e larghi quasi quanto il mio grosso pene, me li sbatte sulla faccia e smetto di respirare, sento solo l’odore dei suoi piedi sudati e puzzolenti. li striscia giù, lungo tutto il petto, e inizia a segarmi con grande maestria con i suoi piedi, sudati e bollenti, mentre guarda spaventata e attonita il mio cazzo, che sta raggiungendo dimensioni mai viste prima, e inizia a salirle l’ansia in tutto il corpo. dietro a quei piedoni magici si intravede la figa, che inizia lentamente a emettere umori che si mischiano al suo sudore. (io) “madonna emma potresti farmi venire solo con sti piedi” sono soffici ma allo stesso tempo duri, i piedi di una vera atleta. coi piedi mi prende il collo e con forza mi tira giù, non posso oppormi, e iniziamo a limonare mentre da sotto gli odori della sua figa e del mio cazzo ci arrivano al naso. il mio cazzo si appoggia a lei, dalla vagina le supera l’ombelico, mi stringe forte a lei, appiccicandoci grazie al sudore, e mi fa “margine hai un cazzo enorme, non penso di poterlo prendere” “hai la cappella che è grossa come il mio palmo, la mia figa è troppo stretta”. le metto un dito nella figa, emma caccia un gridolino, ma la tranquillizzo. prendo il cazzo dalla base, e lo punto con decisione verso la sua vagina sudata e fradicia. entra senza problemi, come se fosse bella larga. caccia un urlo deciso, non è abituata alle mie dimensioni. (emma) “oh gesù non sapevo che i cazzi rumeni fossero più grossi di un braccio intero”. dalla sua figa inizia già a sbrodolare liquido che si mischia al sudore. quando l’odore mi arriva al naso, non capisco più nulla. inizio a pomparla con forza, inizia a gemere e urlare “fai piano cazzo margine fai piano” e io continuo a violentarle la figa sudata.
“margine mi stai lacerando la figa” dice emma, cerca di dimenarsi ma le metto una mano sul collo tenendola ferma, mentre aumento la potenza dei miei colpi. mi stringe con le gambe muscolose, non facendomi allontanare, è troppo forte per me, mentre le sfondo la figa inizia a piangere. lo tiro fuori con violenza, cade dal divano con le gambe che tremano pesantemente, ha quasi le convulsioni e ansima, io la prendo con forza e, dopo aver sputato sul buchetto del culo, chiuso ma sudato, le pianto una bastonata diretta nell’ano, che la fa gridare fortissimo e cadere in avanti. (emma) “no li dentro no cazzo” “mi romperai l’intestino” “mi fai malissimo margine ti prego”. le sputo in faccia, mentre urla e si dimena, io ormai non resisto più al suo odore. glielo rimetto violentemente nella figa, caccia una squirtata senza eguali, lo squirt si mischia al sudore, e questo odore mi fa eruttare nella sua figa, che si riempie di sperma bollente mentre tiro fuori la mia grossa verga e lei ricade a terra tremolante e in lacrime. per terra c’è un lago di sudore, squirt e sborra che le cola incessantemente dalla figa, non è abituata a contenerne così tanta. esausta e sfinita, inizia a segarmi il cazzone ormai floscio coi suoi piedi sudati e pieni di sborra, le prendo la testa e glielo ficco in gola insieme alle palle, senza farla più respirare. (io) ''madonna emma mi hai distrutto". (Emma) "fottiti margine mi hai sfondato ogni buco non posso camminare". amo troppo la sensazione della sua figa attorno al mio cazzone, quindi nonostante sia moscio lo prendo e glielo punto dritto nella figa, ancora piena e gocciolante di sborra. (emma) "amore non entra è moscio ed è troppo grosso". ma io mi aiuto con la mano e glielo infilo tutto come una salsiccia. lo spingo dentro fino alle palle, anche se è flaccido lei geme comunque, si sente piena del mio cazzo e della mia sborra. ci mettiamo al caldo sotto le coperte, sudati da fare schifo e puzzolenti, col mio cazzo floscio nella sua figa, mentre mi striscia i piedi fradici e sporchi addosso e limoniamo senza sosta. ci addormentiamo, ogni tanto ci svegliamo per il caldo e la puzza e ci mettiamo a limonare duro oppure mi muovo un po' col bacino, ma sono talmente stanco che il pene resta moscio. nonostante ciò, a ogni mio piccolo movimento lei geme e sussulta "ahh piano margine piano fa piano" mentre le stringo e schiaffeggio il culo e muovo il mio grosso pene dentro di lei, in quella brodaglia di sperma sudore e squirt che si è formata dentro la sua vagine e che il mio cazzo non fa uscire. la mattina dopo, emma si sveglia per via del solito durello mattutino, mentre il mio cazzo cresce lentamente all'interno della sua pancia. inizia a mugugnare, è ancora esausta, e ora che il mio pene è di nuovo duro come l'acciaio, non riesce a muoversi di mezzo millimetro. decido allora ti prenderla io in braccio, tenendo il cazzo nella sua vagina, e iniziamo a girare per casa mentre le sfondo ancora la figa, mentre lei ormai non ha neanche più la forza per urlare. non duro come la notte prima, vengo in pochi minuti, ma ormai la sborra è così tanta che il mio cazzo viene buttato fuori da un forte getto di sperma e squirt che le parte dalla figa e che inonda tutto il pavimento, mentre la appoggio a terra in quel lago di umori, che le si incollano addosso per via del sudore, mentre io mio corico vicino a lei e inizio a segarmi con i suoi piedi, mentre lei cade in un sonno profondo ignara che di lì a poco sentirà un grande bastone piantarsi nel suo culo dolorante
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Commenti dei lettori al racconto erotico