Le Mie Contadine Marisa
di
le mie contadine 12
genere
etero
Marisa la vicina mi chiamò perchè doveva sdradicare un grosso albero , presi il grosso trattore con Lei e il marito provammo e con tanta fatica , trainai l'albero fino al bordo della strada, mi fermai nella loro casa per una bevuta ed un caffè , il marito si alzo subito per segare l'albero , rimasi con Marisa spettava solo quello , mi mise le braccia al collo baciandomi succhiandomi la lingua a mò di pompino con tanta voglia , sono mesi che non mi scopi e sento il bisogno del tuo grosso cazzo , dall'ultima volta ,anche la prima , quando la dò a mio marito penso solo al tuo stantufo allora riesco ad accettare quello specie di uccello di mio marito , si alzo la gonna e cavò le mutandine si appoggiò al tavolo dicendomi scopami facciamo una sveltina la figa era lucida e goccilante appoggiai il cazzo scivolo dentro a meraviglia iniziai una scopata sbattendo le palle sul culone Godeva e veniva come una fontana , mi eo bagnato tutto del suoi liquidi vaginali , più scopavo e Lei veniva di continuo , aveva i capezzoli duri come caramelle da leccare e ciucciare , le dissi sto venendo si è girata così veloce mi sono trovato l'uccello nella sua bocca aspirava facendomi sborrare tanto ingoiando il tutto dicendomi quanto amava bere la mia sborra tanto buona , prima di rivestirci le ciucciai i capezzoli la vedevo in estasi godeva ogni cosa con il massimo del piacere , disse dobbiamo smettere tu sai come è fatto mio marito diventa pericoloso , però non lasciarmi così nel tempo l'attesa diventa una tortura ho bisogno del tuo pistone , la prossima volta vediamo di trovare più tempo , lo voglio anche nel culo mi devi fare il servizio completo , ormai vivo pensando al tuo cazzo , ci lasciammo misi in motto il trattore ed ecco spuntare il marito , per fortuna non sei andato via dovresti spostarmi l'albero un pò più avanti , Lei mi fece l'occhiolino. Finito il lavoro tornando a casa mia al bivio mi incontrai con la figlia era di ritorno da far spese. Mi fece cenno di fermarmi sali sul trattore dandomi un focoso bacio toccandomi la patta solleticando il cazzo , sai ho deciso voglio che mi svergini anche il culo , sono giorni che ti penso dopo avermi scopata in figa e ho goduto tanto , con il mio ragazzo godo molto meno e mentre lo faccio penso al tuo uccello , gli ho fatto capire che amo farmela leccare . lui dice che non gli piace , lo sposero perchè è benestante però credo che avrà qualche cornino , soprattutto con te sempre se ti andrà di continuare e farmi godere , nel frattempo mi aveva tirato fuori il cazzo dritto maestoso lo leccava a modo di gelato , fammelo sentire facciamo una sveltina , mi sembrava di ascoltare la madre , si sedette sopra le mie ginocchia infilandosi l'uccello e saltando con il movimento del sedile del trattore , godeva quasi urlando per fortuna con il rumore del motore erano quasi attutiti , godeva da giovane figa sicuramente più focosa con i suoi 20anni della madre , mentre veniva disse domani sarò dopo mezzogiorno nel capanno vicino al fiume cosi mi fai la festa rideva solo pensandoci, anche Lei mi fece venire con un pompino , veramente fra madre e figlia mi sentivo svuotato , queste contadine avevano veramente bisogno di uno stallone...
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