Noi tra i tanti vorrei....
di
Momenti così
genere
poesie
Desidero ancora le tue labbra calde e morbide divorare le mie, i tuoi occhi perdersi nei miei per poi ritrovare in essi la speranza. La tua voce che è sussurro e brivido lungo la mia pelle e le tue mani,
imprevedibili come stelle cadenti,
ardono tra le mie cosce, risalgono come un ruscello lungo la mia schiena, massaggiando le natiche e stringendomi dolcemente il collo. Dolcezza e forza. Me ne accorgo dal tatto che riescono a possedermi con leggere carezze così come riescono a farlo con quei colpi decisi,rumorosi ma discreti, sculacciando i miei glutei intrappolati nei jeans che con quella tenda di latex, usi come se fosse un frustino, ogni volta che vengo a provocarti solo con un sorriso mentre stai lavorando nel retro della tua bottega, implorando di sbattermi contro il muro e baciarmi ovunque. Sento pulsare il mio corpo ogni volta che mi sfiori e mi diverto a fare altrettanto io con te. Poi ti prendo le mani, mi mordo le labbra e ti guardo, ti spingi verso di me con lo sguardo e con il corpo, sembriamo due ballerini che stanno ballando la bachata dalla voglia che abbiamo di strusciarsi l'uno contro l'altra e tu sorridendo mi abbracci e per un attimo in quel magazzino è come se esistessimo solo io e te e nessun altro che può vederci o sentirci, occhi neri, pupille ditalate che mi isolano dal mondo ma non dalla tua bocca e dal tuo sorriso e mi lasci un fugace bacio assaporando più che puoi il miele sulla mia pelle. E me ne vado felice con il tuo sguardo penetrante che segue il mio in ogni mio movimento che compio a distanza imposta. Nue due tra i tanti vorrei e desideri come due amanti chiusi in carcere.
imprevedibili come stelle cadenti,
ardono tra le mie cosce, risalgono come un ruscello lungo la mia schiena, massaggiando le natiche e stringendomi dolcemente il collo. Dolcezza e forza. Me ne accorgo dal tatto che riescono a possedermi con leggere carezze così come riescono a farlo con quei colpi decisi,rumorosi ma discreti, sculacciando i miei glutei intrappolati nei jeans che con quella tenda di latex, usi come se fosse un frustino, ogni volta che vengo a provocarti solo con un sorriso mentre stai lavorando nel retro della tua bottega, implorando di sbattermi contro il muro e baciarmi ovunque. Sento pulsare il mio corpo ogni volta che mi sfiori e mi diverto a fare altrettanto io con te. Poi ti prendo le mani, mi mordo le labbra e ti guardo, ti spingi verso di me con lo sguardo e con il corpo, sembriamo due ballerini che stanno ballando la bachata dalla voglia che abbiamo di strusciarsi l'uno contro l'altra e tu sorridendo mi abbracci e per un attimo in quel magazzino è come se esistessimo solo io e te e nessun altro che può vederci o sentirci, occhi neri, pupille ditalate che mi isolano dal mondo ma non dalla tua bocca e dal tuo sorriso e mi lasci un fugace bacio assaporando più che puoi il miele sulla mia pelle. E me ne vado felice con il tuo sguardo penetrante che segue il mio in ogni mio movimento che compio a distanza imposta. Nue due tra i tanti vorrei e desideri come due amanti chiusi in carcere.
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Commenti dei lettori al racconto erotico