Risveglio
di
Cento20Sei
genere
pissing
E' l'alba. Dalle persiane filtra già la prima luce e nel dormiveglia ho sento il suo risveglio. I primi raggi di sole illuminano il suo corpo, e ad un tratto allunga la mano, a cercare la conferma di essere la mia padrona. Tasta le palle, gonfie, piene, schiacciate dalla gabbietta che contiene il suo piccolino, come lo chiamava lei.
Mi guarda e mi sussurra: dai, mancano ancora una dozzina di assaggi, e poi sabato ti libero per qualche ora. Dovrai pur far qualcosa per meritarti la libertà, no ?
Non faccio in tempo a rispondere che con un colpo di reni salta sul mio viso. Il suo sesso sulla mia bocca, a distanza. Chiudo gli occhi e apro le labbra. Ci mette un pochino, e poi arriva il primo getto, e subito dopo il secondo. Poi si ferma. Deglutisco.
Ce la fai ? mi chiede dolcemente. Io annuisco. Sfilarsi da li sotto equivale a un'altro mese di gabbietta senza poter venire.
Fa uscire il terzo getto breve, e poi inizia lentamente a farla. Ha lo sguardo nel vuoto, è concentrata per mantenere un flusso minimo ma costante, perchè possa inghiottirla pian piano e non far cadere nemmeno una goccia di fuori sulle lenzuola.
Non sò quanto tempo dura la pisciata mattutina, due, forse tre minuti, ma ci riesco a berla tutta. Ho lo stomaco pieno, la lingua amarognola, e il mio amichetto dolorante che la sotto si sforza di crescere nella gabbietta strettissima.
Poi si appoggia su di me, per farsi ripulire dalle ultime gocce, ma si rialza quasi subito - E' tardissimo, hai visto che ora mi hai fatto fare ? Vado in doccia, ma dato che non mi hai fatto venire, stasera doppia dose !
Rimango li con mille pensieri in testa, immaginando la vescica piena di nettare che stasera l'accompagnerà al suo rientro a casa.
Che inizio settimana !
Mi guarda e mi sussurra: dai, mancano ancora una dozzina di assaggi, e poi sabato ti libero per qualche ora. Dovrai pur far qualcosa per meritarti la libertà, no ?
Non faccio in tempo a rispondere che con un colpo di reni salta sul mio viso. Il suo sesso sulla mia bocca, a distanza. Chiudo gli occhi e apro le labbra. Ci mette un pochino, e poi arriva il primo getto, e subito dopo il secondo. Poi si ferma. Deglutisco.
Ce la fai ? mi chiede dolcemente. Io annuisco. Sfilarsi da li sotto equivale a un'altro mese di gabbietta senza poter venire.
Fa uscire il terzo getto breve, e poi inizia lentamente a farla. Ha lo sguardo nel vuoto, è concentrata per mantenere un flusso minimo ma costante, perchè possa inghiottirla pian piano e non far cadere nemmeno una goccia di fuori sulle lenzuola.
Non sò quanto tempo dura la pisciata mattutina, due, forse tre minuti, ma ci riesco a berla tutta. Ho lo stomaco pieno, la lingua amarognola, e il mio amichetto dolorante che la sotto si sforza di crescere nella gabbietta strettissima.
Poi si appoggia su di me, per farsi ripulire dalle ultime gocce, ma si rialza quasi subito - E' tardissimo, hai visto che ora mi hai fatto fare ? Vado in doccia, ma dato che non mi hai fatto venire, stasera doppia dose !
Rimango li con mille pensieri in testa, immaginando la vescica piena di nettare che stasera l'accompagnerà al suo rientro a casa.
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