Eravamo due amici al bar

di
genere
etero

Era una sera primaverile e con l’arrivo del caldo molti locali aprono anche durante la settimana in orari più lunghi.
Una sera ero in giro per Prato la mia città natale, e passando con la macchina vedo un locale in mezzo al verde che non avevo mai visto, dovevo incontrare degli amici più tardi ed avendo ancora un po’ di tempo decido di fare inversione e fermarmi a prendere un drink e vedere che aria tira.
Faccio manovra ed in un attimo mi ritrovo al bancone ad ordinare da bere, il locale era semi deserto solo qualche piccolo gruppo di ragazzi e qualche coppia attempata. Scoraggiato dalla mia scelta mi rivolgo alla barista che era una ragazza normale, alfa forse 160cm con qualche chilo in più ma con lo sguardo davvero particolare ed un davanzale notevole!
Le faccio qualche battuta riguardo la clientela e la mancanza di ragazze da approcciare così le dice che ero costretto a disturbarla mentre lavorava, anche se di lavoro c'è n’era davvero poco. Lei mi sorride dicendomi che era contenta che la disturbassi perché si annoiava ed era mezz’ora che aspettava di servire qualcuno, trovo il coraggio e le dico “allora potrei farti tutte le richieste che non hai ricevuto oggi” facendo un sorriso che lasciava intendere anche più di quello che uno si aspetta, lei ride alla mia battuta e continuiamo a scambiarci battute con il doppio senso. Io ero già partito per la strada e sorprendentemente lei mi dava spago, neanche mi rendo conto che il “locale” era praticamente vuoto ed arrivano rimasti solo noi. Vedendo questa situazione io provo il tutto e per tutto e le dico “siamo rimasti soli per fortuna” lei continuando a ridere mi dice “finalmente!” continua dicendomi “ mi dai una mano a portare le sedie dentro il gazebo?” Io lo vedo come un invito esplicito e rispondo “ sì volentieri, ero curioso di vedere cosa ci fosse dentro quel gazebo” lei diventa seria e dice “ vieni con me, ti faccio vedere dove dobbiamo mettere le sedie e tavolini” ero tutto un calore, forse per i drink bevuti e forse perché avevo già il cazzo in tiro dentro i pantaloni, ormai non ragionavo più, la volevo scolare a tutti i costi.
La seguo da dietro ed entriamo nel gazebo dietro il bancone, nemmeno il tempo di essere entrati e chiudere il telone di plastica che si gira e mi mette la mano sul pacco, si rende conto della mia dura situazione e ride calorosamente. Non le lascio il tempo di dire nulla che la bacio e le afferro con una mano il suo culo e l’altra inizio a palparle le tette, inizio a toccarla da sopra i vestiti gli dico che vorrei scoparla ma non avevo il preservativo. Lei si distacca da me a pochi centimetri “ stavolta ti faccio solo un pompino perché mi piaci e sei simpatico, ma soprattutto perché sento che hai un cazzo davvero grosso” nemmeno il tempo di finire la frase che lo tiro finalmente fuori, gonfio e pulsante 22 centimetri di cazzo circonciso con una cappella che qualsiasi donna vorrebbe leccare. Si mette in ginocchio e se lo infila tutto in bocca, inizia a giocarci con la lingua, la prendo per i capelli e le faccio leccare le palle mettendogliele in bocca e segandomi sopra la sua faccia. Lei impazzisce e inizia a pomparselo in gola non riuscendo a prenderlo fino in fondo, così decido di darle una mano, la afferro per la nuca e capelli ed inizio a scolarle la bocca come se fosse la sua figa e le dico di tirare fuori la lingua. Glielo spingo piano piano fino alle tonsille arrivando in gola e soffocandola con il cazzo tutto dentro finché non inizia a battermi le mani sulle gambe perché le mancava il respiro, lo dirò fuori e le tiro la testa verso di me, le spuntò in bocca prendendola anche un po’ sul viso inizio a sbattergli il cazzo sulle labbra per poi continuare a scoparle la bocca. Sto per raggiungere il culmine e non resisto più, non le chiedo se gli dava fastidio una bella sborrata in bocca ma avevo percepito un grande piacere per come andava la situazione così mi lascio andare e glielo spingo un ultima volta fino in fondo. Lei era viola è tutta sudata ma non smetteva di guardarmi il cazzo che piano piano tornava nelle dimensioni normali, lo baciava e lo accarezzava nel mentre le colava dalla bocca qualche goccia del mio caldo nettare. Ci ricomponiamo e lei si asciuga con uno scottex, mi dice con la voce un po’ provata “mi hai fatto sentire una vera puttana cazzo!” Le rispondo “ se ti piace come ti ho trattato allora continuo a farlo perché sei una troia spettacolare, ma come tutte le troie avete bisogno del cazzo non di qualcuno che vi porta le sedie a posto” lei ride “ voglio che mi scopi la prossima volta però” continua “se sarai ancora così potrei farti anche una sorpresina” io rimango incuriosito e accetto l’offerta. Ci scambiamo i contatti e la promessa di rivedersi presto per completare l’opera.
scritto il
2025-05-20
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