Serie A (parte 3)

di
genere
gay

Avevamo programmato tutto, deciso a dichiarare a tutta la squadra della nostra relazione. Ormai sono passati 2 campionati e certi comportamenti sono evidenti a tutti. Abbiamo fatto di tutto per non essere scoperti, ma alla fine ci siamo detti che forse il nostro coming out può essere un modo per far emergere le tante falsità del mondo del calcio e soprattutto contribuire a migliorare la vita di chi non sa affrontare e dichiarare pubblicamente la propria diversità. Uscire allo scoperto è un modo per far parlare e di affrontare, soprattutto nei ragazzi e nelle ragazze, il tema delle diversità delle discriminazioni, e dell’omofobia che è presente nello sport, soprattutto il calcio.
Immagino già i titoli dei giornali, lo scandalo, le reazioni della gente, dei nostri compagni di squadra, delle possibili ricadute sulle nostre vite e sul nostro lavoro. Eravamo pronti a fare questo passo? Si lo eravamo. Le nostre abitudini quotidiane erano diventate la normalità. Allenamenti, shopping, cene, e poi tanto sesso. La mia vita sessuale era stata completamente travolta. Mi sentivo appagato, Andrea era un grande amatore, io ero completamente innamorato di lui e lui di me. Mesi dopo la nostra prima volta, Andrea aveva voglia di sperimentare qualcosa di più profondo (in tutti i sensi), voleva scoprire nuove sensazioni e nuovi piaceri, io altrettanto, ero deciso a sperimentare e sentire dentro di sé un corpo estraneo, un cazzo duro dentro di sé. Una sera, Andrea, era diverso dal solito, aveva un atteggiamento un po' provocatorio, cercava in tutti i modi di fare il maschio alfa. Il prepotente, io stavo al suo gioco e mi divertivo un sacco, il mio desiderio era di averlo dentro di me. La serata giusta per realizzare la mia fantasia. Io disteso sul divano e lui sopra di me a limonare, i nostri cazzi erano in tiro, non riuscivo a tenere la mia erezione dentro gli slip, Andrea deciso mi prende come se fossi un sacco e mi gira, in un attimo mi ritrovo a pancia in giù nudo. Sento il suo cazzo duro come il marmo che struscia sul mio buchino inviolato, cerca di entrare, si umidisce con la saliva il pisello e bagna il mio culo. Con le dite cerca di allargare il più possibile la mia apertura. Io sento di svenire, il piacere è tanto che non riesco a trattenere le lacrime. Lui deciso, entra dentro di me, il dolore è fortissimo, ma il piacere lo sovrasta. Dico a Andrea di rimanere dentro di me, di pompare, cosa che lui fa magnificamente, il suo cazzo lo sento dentro fino alle viscere e mi sento pieno, lui continua e senza freni, io sento che sto per venire, mi dice di non toccarmi e di venire insieme a lui. Andrea dopo un po’ che stantuffa mi dice che è sul punto di esplodere e insieme all’unisono veniamo e sono fuochi d’artificio che esplodono in cielo. Andrea esce da me e mi bacia come non aveva mai fatto, un bacio dolcissimo, dichiarando il suo amore.
Siamo al settimo cielo e la vita adesso ha un senso. Sono in serie A e sono innamorato del mio compagno di squadra.
di
scritto il
2025-05-18
1 . 1 K
visite
1 1
voti
valutazione
6.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Serie A (parte 2)

racconto sucessivo

Quella panchina, ogni giorno
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.